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“IL CAMMINO DI DIO CON L’UOMO”
Don Vincenzo Aloisi e Sofia Zinnanti Presentano… “IL CAMMINO DI DIO CON L’UOMO”
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1Pt 3,15 “Pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza (fede) che è in voi”.
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La Teologia Fondamentale affronta due questioni:
Da un lato si occupa dei “fondamenti”, di quelle basi dalle quali deriva poi tutto quello che noi crediamo. Possiamo già definire questo con una parola: la Rivelazione. Dall’altro la Teologia Fondamentale si occupa del perché noi crediamo, dei motivi della nostra fede. E dunque, il tema della credibilità del cristianesimo. Il documento conciliare che, per eccellenza, si occupa della trattazione di queste due questioni è la costituzione dogmatica sulla divina rivelazione: DEI VERBUM
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COSTITUZIONE DOGMATICA SULLA DIVINA RIVELAZIONE
Dei Verbum SULLA DIVINA RIVELAZIONE PROEMIO In religioso ascolto della parola di Dio e proclamandola con ferma fiducia, il santo Concilio fa sue queste parole di san Giovanni: «Annunziamo a voi la vita eterna, che era presso il Padre e si manifestò a noi: vi annunziamo ciò che abbiamo veduto e udito, affinché anche voi siate in comunione con noi, e la nostra comunione sia col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo » (1 Gv 1,2-3). Perciò seguendo le orme dei Concili Tridentino e Vaticano I, intende proporre la genuina dottrina sulla divina Rivelazione e la sua trasmissione, affinché per l’annunzio della salvezza il mondo intero ascoltando creda, credendo speri, sperando ami .
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CAPITOLO I LA RIVELAZIONE
Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelare se stesso e manifestare il mistero della sua volontà, mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, nello Spirito Santo hanno accesso al Padre e sono resi partecipi della divina natura. Con questa rivelazione infatti Dio invisibile nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici e si trattiene con essi come ad amici e si trattiene con essi, per invitarli e ammetterli alla comunione con sé.
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Questa economia della rivelazione avviene con eventi e parole intimamente connessi, in modo che le opere, compiute da Dio nella storia della salvezza, manifestano e rafforzano la dottrina e le realtà significate dalle parole, e le parole dichiarano le opere e il mistero in esse contenuto. La profonda verità, poi, sia di Dio sia della salvezza degli uomini, per mezzo di questa rivelazione risplende a noi in Cristo, il quale è insieme mediatore e pienezza di tutta intera la rivelazione.
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Il Vecchio testamento Dio si scelse un popolo – Israele – al quale affidare le promesse. Mediante l’alleanza con Abramo e per mezzo di Mosè Egli si rivelò in parole e in atti, affinché Israele sperimentasse quale fosse il piano di Dio con gli uomini. L’economia del Vecchio testamento era ordinata a preparare, ad annunziare e a significare con diverse figure l’avvento di Cristo redentore e del regno messianico. Il Vecchio Testamento manifesta a tutti chi è Dio e chi è L’uomo e il modo con cui Dio agisce con gli uomini. In esso si esprime un vivo senso di Dio ed è nascosto il mistero della nostra salvezza. I libri del Vecchio testamento acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento.
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Il Nuovo Testamento Il Verbo si fece carne ed abitò tra noi. Significa che Cristo stabilì il Regno di Dio, manifestò con opere e parole il Padre suo e se stesso: · La Chiesa ha sempre ritenuto che i quattro vangeli sono di origine apostolica, trasmettendo fedelmente quanto Gesù ha operato e insegnato; · Gli Apostoli hanno trasmesso quanto hanno udito e visto (testimoni del risorto) illuminati dallo Spirito Santo; · Gli autori sacri scrissero i quattro vangeli scegliendo alcune cose tra le molte che erano tramandate a voce o già per iscritto; Le lettere di S. Paolo e gli altri scritti apostolici, composti per ispirazione dello Spirito Santo: 1. Confermano tutto ciò che riguarda Cristo Signore; 2. Spiegano ulteriormente la sua dottrina autentica; 3. Fanno conoscere la potenza salvifica dell’opera divina di Cristo; 4. Narrano gli inizi della Chiesa. Quanti attendono al ministero della Parola debbono avere un contatto continuo con le Scritture, mediante una lettura spirituale assidua e uno studio accurato: non diventi “un vano predicatore della Parola di Dio all’esterno colui che non l’ascolta dentro di sé” (S. Agostino). Tutti i fedeli debbono apprendere “la sublime scienza di Gesù Cristo” con la frequente lettura della Sacra Scrittura accompagnata dalla preghiera, perché “l’ignoranza delle Scritture, infatti, è ignoranza di Cristo” (S. Girolamo).
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Tu… vieni e seguimi!!!
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