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P R E S E N T A
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LASSU' qualcuno.....canta sincro
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Fred Buscaglione nome d’arte di Ferdinando Buscaglione (Torino, 23 novembre 1921 – Roma, 3 febbraio 1960), è stato musicista,cantautore e attore. Sin da piccolo ha una grande passione per la musica. Ancora adolescente si esibisce nei locali notturni come cantante jazz; in seguito forma un proprio gruppo: gli Asternovas. Molto spesso sono canzoni un po' strampalate, che parlano con ironia di "bulli e pupe". Fred si fa crescere i baffetti e si presenta in scena, con doppiopetto gessato e cappello a falde larghe, ispirandosi a Clark Gable e ai gangster americani. Polistrumentista in grado di suonare il contrabbasso, il violino, il pianoforte, la tromba, da quando viene notato da Leo Chiosso; il loro sodalizio artistico durerà fino alla prematura scomparsa avvenuta improvvisamente all'alba, in un incidente d'auto, mentre tornava al suo albergo dopo aver trascorso la notte esibendosi in un night della Capitale. Aveva 38 anni. Clicca una volta
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Che bambola! (1958) di Fred Buscaglione
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CHE BAMBOLA ! Che bambola! (1958) di Fred Buscaglione CHE BAMBOLA !
Mi trovavo per la strada circa all'una e trentatrè, l'altra notte mentre uscivo dal mio solito caffè, quando incrocio un bel mammifero modello "centoetrè" CHE BAMBOLA! riempiva un bel vestito di magnifico lamé, era un cumulo di curve come al mondo non ce n'è, che spettacolo, le gambe, un portento, credi a me, CHE BAMBOLA! Ehi, ehi ,ehi, le grido, piccola, dai, dai ,dai, non far la stupida, sai, sai, sai, io son volubile, se non mi baci subito tu perdi una occasion. Lei si volta, poi mi squadra come fossi uno straccion, poi si mette bene in guardia come Rocky, il gran campion, finta il destro e di sinistro lei m'incolla ad un lampion. CHE SVENTOLA…! Lei, lei, lei, spaventatissima lì per lì diventa pallida poi, poi, poi allarmatissima… M’abbraccia per sorreggermi le faccio compassion… Sai com'è, ci penso sopra e poi decido che mi va… Faccio ancora lo svenuto quella abbozza e sai che fà…? Implorandomi e piangendo un bel bacio lei mi dà…!! Che bambola! (1958) di Fred Buscaglione CHE BAMBOLA !
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« Yolanda arrivederci. Dalida grazie. »
Dalida nome d’arte di Iolanda Cristina Gigliotti (Choubrah -Il Cairo Egitto-, 17 gennaio Parigi 3 maggio 1987), cantante e attrice nasce da genitori italiani, originari di Serrastretta, in provincia di Catanzaro il suo nome sarà poi francesizzato in Yolanda. Dopo tanti successi come cantante e tanti insuccessi sentimentali Dalida si toglie la vita nella sua casa di Montmartre, a vent'anni dal primo e a dieci anni dal secondo tentativo. Accanto al corpo lascia appena un triste biglietto: Pardonnez-moi, la vie m'est insupportable (Perdonatemi, la vita mi è insopportabile). La morte di Dalida lascia sotto shock tutta la Francia; a Parigi lo storico Manceron la saluta così: « Yolanda arrivederci. Dalida grazie. » In Italia, a Serrastretta, paese delle radici italiane di Yolanda Cristina Gigliotti, l'artista viene ricordata con l'apertura della Casa Museo Dalida e la posa di un'opera bronzea dello scultore Inis. Clicca una volta
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di Arnaldi-Lebrail-Sevran-Auriat
18 anni ed era li 18 anni (1974) di Arnaldi-Lebrail-Sevran-Auriat Col volto ancora da bambino eppure uomo Come l'estate m'incendiò Ed io guardandolo contai i miei autunni Ho messo agli occhi un po di blu Ed i capelli un po più giù l'ha divertito Quando è venuto incontro a me Avrei pagato non so che per conquistarlo 18 anni e stava li Era già tutta nell'età la sua vittoria Perchè parlare mai d'amor Diceva che parlar d'amor è vecchia storia Mi ha detto “ho voglia di te” Il suo respiro su di me aveva fretta Un letto improvvisato e poi Tra le sue braccia mi si aprì un cielo immenso Coi 18 anni stava li Che lo rendevano insolente di sicurezza E si era appena divertito che io sconfitta ritrovai la mia tristezza Volevo dirgli resta qua ma per fermarlo non tentai neppure un gesto M’ha detto “mica male sai” con il candor senza pietà dell’incoscienza Ho messo agli occhi un po di blu ed i capelli un po più su come ogni giorno Mi ero scordata per un po’ di aver due volte 18 anni.
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Luigi Tenco (Cassine –AL–, 21 marzo – Sanremo, 27 gennaio 1967) è stato un cantautore o, come lui stesso si definiva, un compositore. Nel 1967 durante il “Festival della canzone italiana” si suicida lasciando sgomento tutto l'ambiente musicale. Rinchiusosi nella sua camera d’albergo venne trovato morto proprio dalla stessa Dalida per la quale pare fece il folle gesto perché non corrisposto. Questo scritto di proprio pugno dimostra tutt’altri motivi. « Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda “Io tu e le rose” in finale e ad una commissione che seleziona “La rivoluzione”. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi. » Clicca una volta
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Mi sono innamorato di te (1974)
di Luigi Tenco Mi sono innamorato di te perchè non avevo niente da fare, il giorno volevo qualcuno da incontrare la notte volevo qualcosa da sognare. Mi sono innamorato di te perchè non potevo più stare solo, il giorno volevo parlare dei miei sogni, la notte parlare d'amore. Ed ora che avrei mille cose da fare io sento i miei sogni svanire ma non so più pensare a nient'altro che a te. Mi sono innamorato di te e adesso non so neppur io cosa fare, il giorno mi pento d'averti incontrata, la notte ti vengo a cercare.
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Mia Martini nome d’arte di Domenica Bertè (Bagnara Calabra –RC-, 20 settembre 1947 – Cardano al Campo -Varese-, 12 maggio 1995). Cantante italiana dalle notevoli capacità. La sua carriera e la sua vita privata furono segnate da maldicenze e superstizioni in seno allo stesso mondo dello spettacolo e gli addetti ai lavori la emarginarono per diversi anni, facendola ritirare dalle scene verso la metà degli anni 80. Nella sua carriera, durata ben trentadue anni, ha interpretato brani in lingua: italiana, inglese, francese, spagnola, portoghese, tedesca e greca con la sua voce dal timbro ben riconoscibile, per potenza e impatto emotivo, ha cantato il meglio della canzone italiana e internazionale, e ha collaborato con alcuni tra i più grossi nomi del panorama musicale, non solo italiano. Dopo giorni di silenzio, a soli 47 anni, il suo corpo senza vita viene ritrovato in un appartamento di Cardano al Campo (VA), dove si era trasferita. Clicca una volta
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Almeno tu nell’universo (1972) di Lauzi & Fabrizio
Sai, la gente è strana prima si odia e poi si ama cambia idea improvvisamente, prima la verità poi mentirà a lui senza serietà, come fosse niente. Sai la gente è matta forse è troppo insoddisfatta segue il mondo ciecamente quando la moda cambia, lei pure cambia continuamente, scioccamente. Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo ! Un punto, sei, che non ruota mai intorno a me un sole che splende per me soltanto come un diamante in mezzo al cuore. Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo ! Non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero e che mi amerai davvero di più, di più, di più. Sai, la gente è sola, come può lei si consola per non far sì che la mia mente si perda in congetture, in paure inutilmente e poi per niente. Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo ! Un punto, sei, che non ruota mai intorno a me un sole che splende per me soltanto come un diamante in mezzo al cuore. Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo ! Non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero e che mi amerai davvero di più, di più, di più. Non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero e che mi amerai davvero, davvero, di più.
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Rino Gaetano, pseudonimo di Salvatore Antonio Gaetano (Crotone, 29 ottobre 1950 – Roma, 2 giugno 1981), è stato un cantautore la cui ironia lo accompagnerà per tutta la sua carriera. Carriera e vita che si interrompono tragicamente all'età di trent'anni, in un incidente stradale che avviene a Roma. Già pochi giorni prima della tragedia, Rino assieme ad un amico venne coinvolto in un altro incidente automobilistico, dal quale uscì miracolosamente illeso. Il secondo incidente invece si rivela fatale: pur prontamente soccorso ma in fin di vita, il cantante viene rifiutato da ben cinque ospedali. Muore per la gravità delle ferite riportate, per giunta a pochi giorni di distanza dalla data fissata per il suo matrimonio con la sua compagna, che aveva conosciuto prima ancora della sua carriera musicale. Inizialmente venne sepolto nel piccolo cimitero di Mentana quandi trasferito al cimitero del Verano, dove la sua salma si trova tuttora. Clicca una volta
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Mi sono innamorato di te (1962) Luigi Tenco
Mi sono innamorato di te perché non avevo niente da fare il giorno volevo qualcuno da incontrare la notte volevo qualcuno da sognare Mi sono innamorato di te perché non potevo più stare sola il giorno volevo parlare dei miei sogni la notte parlare d'amore Ed ora che avrei mille cose da fare io sento i miei sogni svanire ma non so più pensare a nient'altro che a te Mi sono innamorato di te e adesso non so neppure io cosa fare il giorno mi pento d'averti incontrato la notte ti vengo a cercare. Gianna Gianna Gianna sosteneva, tesi e illusioni Gianna Gianna Gianna prometteva, pareti e fiumi Gianna Gianna aveva un coccodrillo, e un dottore Gianna non perdeva neanche un minuto, per fare l'amore Ma la notte la festa è finita, evviva la vita La gente si sveste, comincia un mondo un mondo diverso, ma fatto di sesso chi vivrà vedrà... Gianna (1978) di Rino Gaetano Mi sono innamorato di te (1962) Luigi Tenco Gianna Gianna Gianna non cercava il suo pigmalione Gianna difendeva il suo salario, dall'inflazione Gianna Gianna Gianna non credeva a canzoni o UFO Gianna aveva un fiuto eccezionale, per il tartufo Ma la notte la festa è finita, evviva la vita La gente si sveste e comincia un mondo un mondo diverso, ma fatto di sesso chi vivrà vedrà... Ma dove vai, vieni qua, ma che fai? Dove vai, con chi ce l'hai? Vieni qua, ma che fai? Dove vai, con chi ce l'hai? Di chi sei, ma che vuoi? Dove vai, con chi ce l'hai? Butta la', vieni qua, Chi la prende e a chi la dai! Dove sei, dove stai? Fatti sempre i fatti tuoi! Di chi sei, ma che vuoi? Il dottore non c'e' mai! Non c'e' mai! Non c'e' mai! Tu non prendi se non dai! Vieni qua, ma che fai? Dove vai, con chi ce l'hai? Di chi sei, ma che vuoi? Dove vai, con chi ce l'hai? Butta la', vieni qua, Chi la prende e a chi la dai! Dove sei, dove stai? Fatti sempre i fatti tuoi! Di chi sei, ma che vuoi? Il dottore non c'e' mai! Non c'e' mai! Non c'e' mai! Tu non prendi se non dai! Vieni qua, ma che fai? Dove vai, con chi ce l'hai? Di chi sei, ma che vuoi? Dove vai, con chi ce l'hai? Butta la', vieni qua, Chi la prende e a chi la dai! Dove sei, dove stai? Fatti sempre i fatti tuoi! Di chi sei, ma che vuoi?
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Alex Baroni nome d’arte di Alessandro Guido Maria Baroni (Milano, 22 dicembre 1966 – Roma, 13 aprile 2002), è stato un cantante italiano di musica leggera. Inizia la carriera nei primi anni 90, cantando nei locali milanesi, mentre svolge un'attività parallela come insegnante, dopo essersi laureato in chimica. Partecipa a diversi Festival della Canzone italiana con lusinghieri apprezzamenti. Il 19 marzo 2002 Alex Baroni è vittima di un incidente stradale a Roma mentre sta percorrendo in moto la circonvallazione Clodia; qui si scontra con un'auto che sta facendo un'inversione di marcia in un punto dove la manovra è vietata. Il cantante viene sbalzato dal mezzo ed è investito da una seconda auto che sta sopraggiungendo a forte velocità. Le sue condizioni appaiono subito gravissime. Baroni è ricoverato all'ospedale Santo Spirito di Roma, dove muore dopo tre settimane di coma; il cantante aveva trentacinque anni. Clicca una volta
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Cambiare (1997) di Alex Baroni
Ti nasconderai dentro i sogni miei ma io non dormirò mi dovrà passare. Quanti amori avrai che cosa gli dirai e quanto anche di me io dovrò cambiare. Amore, non mi provocare arriverò fino alla fine di te. Amore, mi dovrà passare per restare libero, cambiare. Cambiare (1997) di Alex Baroni Ti nasconderai dentro gli occhi miei ma io non guarderò io dovrò cambiare. Amore, che non può volare resterai qui fino alla fine di me? Amore, mi dovrà passare per diventare libero, cambiare, cambiare. Combatterò con le mie notti bianche combatterò devo ricominciare a inventare me. Amore, non mi provocare arriverò fino alla fine di te. Amore da dimenticare per diventare libero, cambiare, cambiare e per non cadere più, cambiare
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LASSU' F I N E qualcuno canta...ancora P R E S E N T A
Fonte fotografica : Google Testi : Wikipedia Ideazione-Formattazione-Sincronizzazione : ITALBIT by Vittorio
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