Tema: INTERVENTI di progettazione del paesaggio per una corretta GESTIONE delle risorse naturali.

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1 Tema: INTERVENTI di progettazione del paesaggio per una corretta GESTIONE delle risorse naturali.

2 INTERVENTI: Rispondere alla mancanza di infrastrutture, progetti e sistemi che permettano l’accessibilità, il recupero e il riutilizzo delle risorse. GESTIONE: Istruire e sensibilizzare le popolazioni per una corretta gestione delle risorse e degli stessi interventi progettuali.

3 LA SCUOLA DI TERRA (Mozambico) La scuola di terra progettata dal gruppo ARCò è pensata come luogo di educazione dei bambini e come luogo di formazione e incontro degli adulti. Aule, mensa, infermeria, sportello agrario e spazi di servizio si raccolgono entro un unico recinto permeabile attorno ai due spazi aperti: il cortile è il luogo di gioco e ricreazione dei bambini; il patio ospita una vasca di raccolta dell’acqua piovana e si affaccia da un lato su uno spazio aperto coperto per gli usi della comunità, dall’altro sull’orto che rifornirà la mensa scolastica e sarà luogo di formazione per gli agricoltori locali. La vasca di raccolta dell’acqua piovana e’ collegata ad una piccola vasca di fitodepurazione che permette il filtraggio dell’acqua.

4 BIBLIOTECA NEL DESERTO ( Territori occupati palestinesi, zona C, campo beduino Wadi Abu Hindi) Il progetto di ARCò è una nuova biblioteca che si aggiunge ad un preesistente edificio scolastico. E’ un volume a pianta quadrata che si articola in due aree: l’aula principale di lettura è definita dai muri-libreria e si apre totalmente verso l’esterno, divenendo spazio di passaggio e di incontro; gli spazi di servizio sono più protetti. Gli spazi interni della biblioteca sono collegati agli spazi esterni e alle aule della scuola grazie al pergolato modulare fatto di pannelli incannucciati. Il tetto a due falde contrapposte recupera l’acqua piovana e la convoglia in un sistema di vasche di fitodepurazione.

5 WOMEN’S OPPORTUNITY CENTER (RUANDA) di Sharon Davis Il principio ispiratore del progetto è stato ricreare un villaggio mediante una serie di padiglioni a scala umana, che raccolgono circa 300 donne. Il villaggio trasforma l’agglomerato urbano e le imprese agricole di sussistenza in opportunità di sviluppo economico ed è dotato di una fattoria didattica per istruire e aiutare le donne a produrre prodotti che a sua volta rivendono nel mercato interno situato nella piazza centrale. Qui, le donne vendono cibo, tessuti e altri beni di produzione locale, così come acqua raccolta dai tetti. Si è pensato di realizzare anche impianti di depurazione dell’acqua, produzione di biogas e altri sistemi sostenibili che possono essere creati e mantenuti dagli abitanti stessi. Le latrine essendo una fonte di inquinamento e di malattie, sono state rimpiazzate da particolari wc che riducono il consumo dell'acqua e trattengono i rifiuti solidi e liquidi usati poi come fertilizzanti naturali dalle imprese agricole o per essere venduto.

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