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IL MICROAMBIENTE EMOPOIETICO
MOLECOLE DI ADESIONE 2) Selectine Famiglia di 3 glicoproteine con diverse funzioni fra cui adesione di leucociti all’endotelio 3) Sialomucine Intervengono nei processi di adesione cellulare e nella proliferazione dei precursori precoci
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IL MICROAMBIENTE EMOPOIETICO
MOLECOLE DI ADESIONE 4) Immunoglobuline 5) Proteoglicani - CD 44 6) Caderine
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CITOCHINE Glicoproteine che agiscono a concentrazioni molto basse sui recettori cellulari, inviando segnali alle cellule per vivere, morire, proliferare, differenziarsi, funzionare. Se ne conoscono attualmente circa 70 Agiscono frequentemente in associazione
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CITOCHINE SPECIFICHE I
Eritropoietina (EPO) Prodotta dalle cellule interstiziali peritubulari renali, e, in minor misura, dagli epatociti e dalle cellule epatiche di Kupffer. Target principale sono le CFU-E, ma agisce anche a livello di proeritroblasto ed eritroblasto basofilo E’ stato clonato il suo gene , come pure quello del recettore cellulare
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CITOCHINE SPECIFICHE II
GM-CSF Fattore stimolante le colonie granulocitarie e macrofagiche Gene localizzato sul cromosoma 5 Usato in terapia, determina aumento di granulociti, monociti, eosinofili ed in minor misura, di altre cellule G-CSF Fattore stimolante le colonie granulocitarie Gene localizzato sul cromosoma 17 Usato in terapia, determina aumento notevole di neutrofili ed in minor misura di monociti
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CITOCHINE SPECIFICHE III
M-CSF Fattore stimolante le colonie macrofagiche Determina aumento dei macrofagi ed in minor misura, dei granulociti
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Citochine con azioni pleiotropiche
INTERLEUCHINE I Citochine con azioni pleiotropiche Interleuchina 3 Detta anche multi-CSF per la capacità di stimolare la crescita di granulociti, monociti, megacariociti, cellule eritroidi, mastociti Gravi effetti tossici in vivo Interleuchina 1 Prodotta da molti tipi di cellule in risposta a stimoli infiammatori, determina febbre, produzione di proteine della fase infiammatoria acuta, riparazione tissutale (vecchio “pirogeno endogeno”)
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INTERLEUCHINE II Interleuchina 2 Prodotta dai linfociti T, aumenta la produzione di altre linfochine, stimola e attiva i linfociti B e le cellule NK Utilizzata nella terapia di alcune neoplasie Interleuchina 5 Stimola produzione, maturazione e funzione degli eosinofili
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INTERLEUCHINE III Interleuchina 6 Fattore importante nella risposta immune e nella infiammazione Stimola la produzione di piastrine Interleuchina 11 Effetti biologici sovrapponibili alla IL-6
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INTERLEUCHINE IV Kit Ligand (Steel factor) Effetto sinergico con numerose altre citochine nella stimolazione delle cellule staminali multipotenti Trombopoietina Regolatore più importante della proliferazione e differenziazione dei megacariociti e della produzione di piastrine Agisce su molte altre linee cellulari ed è uno dei regolatori più importanti delle cellule staminali multipotenti
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CITOCHINE INIBITRICI Citochine che agiscono da potenziali protettori delle cellule midollari in quanto bloccano l’ingresso delle cellule staminali nella fase S del ciclo cellulare e/o rimuovono queste cellule dalla fase S
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RECETTORI DELLE CITOCHINE
Le citochine esercitano i loro effetti sulle cellule bersaglio legandosi a recettori di superficie cellulari Il legame determina una modificazione strutturale del recettore stesso con conseguente innesco di una serie di eventi cellulari Reazioni enzimatiche essenzialmente di fosforilazione e difosforilazione portano alla produzione di una proteina o un complesso di proteine (fattori di trascrizione), che si legano al DNA, attivando determinati geni
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CELLULE STAMINALI Cellule dotate della capacità di: 1) Auto-rinnovamento (capacità di produrre cellule figlie con caratteristiche identiche; tale capacità si riduce con la differenziazione) 2) Proliferazione 3) Differenziazione (capacità di dar luogo a tutte le linee maturative che producono eritrociti, granulociti neutrofili, eosinofili e basofili, mastociti, monociti e macrofagi, megacariociti, linfociti B e T, cellule natural killer e cellule dendritiche)
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CELLULE STAMINALI Gold standard per la definizione: Capacità di una cellula di ripopolare l’emopoiesi a lungo termine nell’intero individuo Nell’uomo questo avviene in pratica con il ripristino dell’emopoiesi dopo trattamento ablativo midollare nelle procedure trapiantologiche
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I settori della fabbrica
emopoiesi I settori della fabbrica Basofili Eosinofili Neutrofili Monociti Piastrine Eritrociti T-Cell B-Cell Eritroblasti Megacarioblasto Monoblasto Mieloblasto Promieloblasto CFU-EOS CFU-GM CFU-M CFU-Mega CFU-GEMM BFU-E T Progenitore B progenitore Cellula staminale linfoide Cellula staminale pluripotente CD34 CD38 CD33 CD8 CD41 CD2 CD7 CD19 CD31 CD13 CD4 CD38 -
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MIELOPOIESI A B C D E F A: mieloblasto B: promielocita C: mielocita
D: metamielocita E: band cell F: neutrofilo
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ERITROPOIESI
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CELLULE PROGENITRICI Caratteristiche di diversificazione dalle cellule staminali: - incapacità di autorinnovamento - minore capacità proliferativa - capacità di differenziazione ristretta - capacità di differenziazione progressivamente più specializzata - origine dalle cellule staminali - risposta ad un numero minore di citochine - incapacità a ripopolare il midollo - non aderenza allo stroma midollare
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ASPIRATO MIDOLLARE NORMALE, POPOLAZIONE ETEROGENEA
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ASPIRATO MIDOLLARE: BLASTI
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CELLULA STAMINALE: 1 ogni 10.000
MORFOLOGIA CITOFLUORIMETRIA AUTORINNOVAMENTO DIFFERENZIAZIONE PROLUNGATA PERMANENZA IN G 0
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produzione midollare neutrofili, eosinofili e basofili al giorno Unico precursore staminale unipotente origina i tre tipi di granulociti
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