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PubblicatoGiacomo Ferrara Modificato 9 anni fa
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1° TRIMESTRE 2015 LEZIONE 11 DELLA SCUOLA DEL SABATO SABATO 14 MARZO 2015 SABATO 14 MARZO 2015 VIVERE PER FEDE
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1.VIVERE PER FEDE: 1.Osservare la Legge. Proverbi 28:4, 7, 9. 2.Comprendere tutte le cose. Proverbi 28:5. 2.CASI PRATICI: 1.Se sei ricco: Proverbi 28:8, 19, 20, 22, 24, 27. 2.Se sei povero: Proverbi 28:3, 6; 29:13. 3.Se devi istruire: Proverbi 29:15. Il cristiano vive per fede, scegliendo di fare le cose che Dio ha detto di fare; lasciando nelle sue mani le conseguenze di agire in armonia con la sua volontà.
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«Quelli che abbandonano la legge, lodano gli empi; ma quelli che l'osservano, fanno loro la guerra» (Proverbi 28:4) «Chi osserva la legge è un figlio intelligente, ma il compagno dei golosi fa vergogna a suo padre» (Proverbi 28:7) «Se uno volge altrove gli orecchi per non udire la legge, la sua stessa preghiera è un abominio» (Proverbi 28:9)
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«Gli uomini malvagi non comprendono ciò che è giusto, ma quelli che cercano il SIGNORE comprendono ogni cosa.» (Proverbi 28:5) Proverbi 28:4 Quelli che abbandonano la LeggeLodano gli empiMa quelli che l’osservanoFaranno loro guerra Proverbi 28:5 Gli uomini che si danno al maleNon comprendono ciò che è giustoMa quelli che cercano l’EternoComprendono ogni cosa 1 2 3 4 I punti 1 e 2 di questo parallelismo, ci mostrano che la persona che non segue la legge è incapace di distinguere il bene dal male. Per questo, loda chi non deve lodare ed è incapace di comprendere la giustizia. Nel punto 3 possiamo vedere la legge come nostro «precettore» che ci porta a cercare Dio (Galati 3:24). Come risultato (punto 4), Dio ci darà discernimento per poter affrontare l’empio, e comprendere «tutte le cose».
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«Chi accresce i suoi beni con gli interessi e l'usura, li accumula per colui che ha pietà dei poveri» (Proverbi 28:8) Poiché il nostro Padre celeste è padrone di tutte le ricchezze di questo mondo, vivere per fede implica seguire i consigli che Lui ci ha dato per acquisire le ricchezze, e utilizzarle saggiamente.
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«Meglio il povero che cammina nella sua integrità, che il perverso che cammina nella doppiezza, ed è ricco» (Proverbi 28:6) Quando si è poveri, è più difficile o più facile vivere per fede? La povertà non giustifica in nessun modo il peccato. Il povero ha gli stessi doveri del ricco (Proverbi 28:3) La qualità morale della persona non si misura dalle sue proprietà. I poveri che sono giusti sono migliori dei ricchi empi (Proverbi 28:6) Dio dà la vita e ha cura sia del ricco che del povero. Ambedue devono rispettarsi e amarsi. I poveri e i ricchi sono uguali (Proverbi 29:13)
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«Alcuni che professano di credere nella Verità mancano di discernimento e non riescono ad apprezzare il valore morale… Possono possedere denaro e proprietà, e questo è sufficiente per avere ascendente sugli altri; ma non sarà di alcun vantaggio davanti a Dio. Il denaro ha il controllo ed esercita un potente influsso. L'eccellenza del carattere ed il valore morale spesso sono dimenticati se le possiedono persone di scarse risorse. Ma, Dio si preoccupa forse del denaro o delle proprietà? Suo è il bestiame che pascola su migliaia di colline. Il mondo e tutto ciò che vi è in esso gli appartiene. Gli abitanti della terra sono come insetti davanti a Lui. L’uomo e le proprietà sono solo un granello di polvere sul piatto della bilancia. Lui non fa eccezione di persone.» E.G.W. (Testimonianze per la chiesa - volume 1)
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Quando un albero comincia a piegarsi, deve essere raddrizzato. Questo albero è «castigato» legandolo a un palo. Questa azione correttiva non è fatta con l’intenzione di danneggiare l’albero, bensì di beneficiarlo. Permettere a un bambino di crescere senza mai dirgli «No», significa rovinare la sua vita, è una vergogna per lui e per chi gli è accanto. La stessa cosa avviene con le persone. I difetti di carattere devono essere ripresi o puniti, affinchè la persona sia in grado di cambiare la sua condotta.
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E.G.W. (Consigli per gli insegnanti)
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«Oh! Se quelli che assomigliano a Eli, anzichè addurre scuse per la degenerazione dei loro figli, affermassero prontamente la loro autorità ricevuta da Dio per trattenere e correggere i loro figli. I genitori e i tutori che ignorano e scusano il peccato di quelli che sono sotto le loro cure, si ricordino che così facendo sono partecipi di questi errori. Se anziché un’indulgenza illimitata usassero più frequentemente la verga del castigo, non con ira ma con amore e preghiera, vedremmo famiglie più felici e una condizione migliore nella società» E.G.W. (La cura del bambino)
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