Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
1
DSA COSA SIGNIFICA: La legge 8 ottobre 2010 n°170
DISTURBI SPECIFICI DELL’ APPRENDIMANTO DISLESSIA DISGRAFIA DISORTOGRAFIA DISCALCULIA La legge 8 ottobre 2010 n°170
2
COSA SONO DISLESSIA = difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura, che si ripercuote nella maggioranza dei casi, sulla comprensione del testo. Difficoltà che non può essere ricondotta a insufficienti capacità intellettive, a mancanza di istruzione, a cause esterne o a deficit sensoriali. DISGRAFIA = disturbo specifico che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica. è quindi un disturbo specifico della scrittura, nella riproduzione di segni alfabetici e numerici.
3
DISORTOGRAFIA = disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà a tradurre correttamente i suoni che compongono le parole in simboli grafici, cioè il bambino non è in grado di rispettare le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto. Essa si presenta con errori sistematici che possono essere così distinti: confusione tra fonemi simili confusione tra grafemi simili omissioni Inversioni
4
DISCALCULIA = disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri. Si può definire come un disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche, si manifesta in bambini a sviluppo tipico, di intelligenza normale e che non hanno subito danni neurologici, può presentarsi associata a dislessia e ad altri disturbi dell'apprendimento. La dislessia, la disgrafia, la disortografia, la discalculia possono sussistere separatamente o insieme.
5
PERCHÉ DISTURBI SPECIFICI?
Perché interessano uno specifico dominio di abilità in modo non significativo ma circoscritto, senza alterare e intaccare l’intelligenza globale. Leggere e scrivere cioè trasformare i segni e i suoni e parlare, sono atti semplici a patto che divengano automatici, che siano eseguiti velocemente e correttamente con un impegno di concentrazione minimo. Quando questo non accade, chi compie queste operazioni è costretto a utilizzare costantemente enormi quantità di energie, finendo per stancarsi rapidamente, commettendo sempre “troppi errori” e “rimanendo spesso indietro nell’apprendimento” rispetto ai compagni.
6
ORIGINI E CAUSE Va precisato che i DSA sono dei deficit funzionali dovuti ad alterazioni di natura neurobiologica, non dipendono quindi da problemi psicologici, da pigrizia o poca motivazione. In altre parole, si tratta di una caratteristica personale con cui si nasce, che si manifesta appena si viene esposti all’apprendimento della letto-scrittura. È indubbio che tali difficoltà provochino conseguenze sia sul piano degli apprendimenti, sia sul piano psicologico.
7
PROVATE A LEGGERE LA SEGUENTE FRASE:
Prodaqi nlente risute r pivvicile gere puetse qoce rige. Palcuno si addelerà algi erori pi standa. Evettinfanemete appiano sotsiito dualcele tera, noeso palcosa, agiutno atlro esuvo palche palaro. Inraltà tsate drofando artivicialnete buelo ce aqituanlente drovano i ragazi qislesici nl lerege.
8
molto lentamente cercando di scovare il corretto significato.
Di fronte a questo scritto possiamo leggere in due modi: molto lentamente cercando di scovare il corretto significato. rapidamente commettendo molti errori. Questo accade agli alunni dislessici che a causa della difficoltà di decodifica, presentano un deficit nella velocità e nell’accuratezza della lettura, che interferisce sulla comprensione del testo.
9
CONSEGUENZE SUGLI APPRENDIMENTI
Errori di omissione, confusione sia in lettura che in scrittura di lettere e numeri (v con f, d con b, m con n, li con il, bamino con bambino etc.). Non riescono a copiare correttamente le informazioni scritte sulla lavagna e a prendere nota delle informazioni impartite oralmente. Faticano a scrivere velocemente sotto dettatura e a ritrovare in tempi utili e rapidi informazioni all’interno di un testo. Hanno difficoltà a memorizzare e recuperare rapidamente informazioni in sequenza (alfabeto, tabelline, i giorni della settimana, i mesi dell’anno). Difficoltà a collocare in sequenza temporale gli avvenimenti. Difficoltà a discriminare destra e sinistra. Difficoltà nella coordinazione, disegnano male. Altri sono abili in queste attività e mostrano invece difficoltà in compiti che richiedono un uso raffinato del linguaggio (raccontare storie, rime o capire metafore). Tempi di concentrazione ridotti, a causa della fatica necessaria per leggere e scrivere. Problemi di attenzione e/o di iperattività.
10
COSA PROVA UN ALUNNO CON DSA? CONSEGUENZA e NON LA CAUSA del DSA.
L’insieme costante delle difficoltà descritte crea nel ragazzo frustrazione, si sente diverso dagli altri, spesso pensa di non essere capace, di non poter mai arrivare a superare le proprie difficoltà, causando così uno scarso impegno o addirittura l’abbandono anzitempo della scuola e la scelta di un impiego lavorativo di ripiego. In alcuni casi queste difficoltà si trasformano in veri problemi psicologici (ansia, tristezza, scarsa fiducia in se stessi o al contrario comportamenti di rifiuto ed oppositivi) che sono la CONSEGUENZA e NON LA CAUSA del DSA.
11
COSA DEVE FARE LA FAMIGLIA
I genitori conoscono il figlio meglio di chiunque altro, se si sospetta la presenza di difficoltà, ci si deve rivolgere a strutture e/o figure sanitarie in grado di compiere accertamenti diagnostici specialistici adeguati. Informarsi il più possibile sui DSA Rivolgersi alla Sezione AID (associazione italiana dislessia) provinciale. Scambiare esperienze con altri genitori. Presentare la diagnosi a scuola e farla protocollare. Chiedere l’applicazione della norma vigente in un percorso personalizzato. Ricercare un percorso condiviso scuola- sanità – famiglia. Supportare lo svolgimento dei compiti a casa, se possibile anche con l’aiuto di un tutor. Favorire l’autonomia anche con l’utilizzo di strumenti informatici e sintesi vocali. Sostenere l’autostima.
12
LA DIAGNOSI La diagnosi deve essere fatta da specialisti sanitari esperti e mediante specifici test evitando così gli errori più comuni come la colpevolizzazione dell’alunno (non impara perché non si impegna) o attribuire la causa a problemi psichici, errori che determinano sofferenze, frustrazioni e talora disastri irreparabili.
13
COSA DEVE FARE LA SCUOLA
La legge n.170 dell’ 8 ottobre 2010 affida alla scuola un ruolo attivo, propositivo e di grande responsabilità. “È compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, attivare previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi idonei ad individuare i casi sospetti di DSA”. I docenti devono saper leggere e decodificare i segnali di persistenti difficoltà presenti nei propri alunni e trasmettere apposita comunicazione alle famiglie, perché possano approfondire la natura di tali difficoltà, (griglia rilevazione). La precocità della diagnosi è un fattore protettivo per lo studente sia perché permette l’attivazione di percorsi di recupero didattico mirato, sia perché previene la presenza di disturbi secondari di tipo emozionale legati a una scarsa autostima e a un inadeguato senso di autoefficacia.
14
Qual è il primo passo che la scuola deve compiere dopo che un alunno è stato diagnosticato DSA?
Il team docenti deve organizzare un PDP (percorso didattico personalizzato) che deve contenere alcuni elementi fondamentali: Informazioni sulla situazione di partenza dello studente, ricavate dalla diagnosi specialistica, dal colloquio con famiglia, e dalle osservazioni sistematiche effettuate dalla scuola stessa sulle caratteristiche di apprendimento dell’alunno. Gli interventi didattico educativi, le strategie metodologiche adottate, gli strumenti compensativi per ciascuna disciplina o ambito di studio, le misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere (legge 170/2010 art. 5).
15
Parole chiave per il nostro lavoro …
Le forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti ( legge 170/2010, art.2). Il patto di condivisione di responsabilità, strategie educative e didattiche con la famiglia e con lo studente stesso (ove possibile in relazione all’ età) per la realizzazione di un percorso scolastico positivo. Devono cioè essere esplicitate le modalità di collaborazione, il ruolo propositivo e attivo di ciascuno (modalità di presentazione dei compiti a casa; modalità di aiuto, carico quantitativo dei compiti a casa). Parole chiave per il nostro lavoro … facilitare, semplificare, ridurre
16
Suggerimenti generali per alunni con DSA
Non fare mai leggere ad alta voce in pubblico. Consentire l’uso di strumenti compensativi (computer con programmi specifici, scanner, calcolatrice, registratore ecc.), sia a casa che a scuola. Concordare le interrogazioni. Incoraggiare l’uso di schemi, tracce, uso di parole chiave. Favorire l’uso di internet e delle enciclopedie multimediali per fare le ricerche. Valutare gli elaborati scritti per il contenuto, senza insistere sugli errori ortografici, valorizzando lo svolgimento nella sostanza piuttosto che nella forma. Evitare di consegnare del materiale scritto a mano e prediligere quello stampato e digitale. Perseguire l’apprendimento delle lingue straniere nella loro forma orale, con la possibilità di utilizzare qualsiasi supporto (ad esempio, traduttori automatici) per quella scritta. Leggere i problemi, registrare il testo, scindere la soluzione dal calcolo, fornendo l’opportunità di usare la calcolatrice, tavole pitagoriche e altri supporti. Accordarsi anche sulle prove a tempo (o si riduce il materiale della prova o si aumenta il tempo).
17
Schema delle misure compensative
Compiti Non tecnologico Bassa tecnologia Alta tecnologia Scrittura Dizionario Tabella dei caratteri Registratore al posto degli appunti Adattare il foglio con righe, quadretti, o spaziatura particolare Word processor Predizione ortografica Software con riconoscimento vocale Correttori ortografici Sintesi vocali Lettura Utilizzare il segnariga Cambiare la grandezza del carattere Cambiare la spaziatura Cambiare il colore Scanner Libri digitali Libro parlato e audiolibro Scanner a penna
18
Compiti Non tecnologico Bassa tecnologia Alta tecnologia Matematica Tavola Pitagorica La linea dei numeri Tabelle con le formule e le misure Calcolatrice Orologi parlanti Calcolatrice nel computer Fogli elettronici di calcolo Studio/ Organizzazione Aiuti per riorganizzare i materiali (cartelline colorate, tabelle con indici visivi) Sottolineare testi con evidenziatori Carte con indici Linea del tempo Libro degli appuntamenti (agenda) Buzzers (sveglie, ora sono anche nel cellulare) Fogli con grafici per organizzare Software per l’organizzazione di mappe concettuali Registratori con controllo del parlato, organizer elettronici Applicativi per la ricerca all’interno del computer Agende in internet sincronizzate con il cellulare
19
LA VALUTAZIONE PERSONALIZZATA
Nel DPR n. 122, art. 10 “ Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento” (DSA) si legge: Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento delle attività didattiche e delle prove d’esame, sono adottati, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti idonei. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove.
20
Provate ora ad osservare i seguenti disegni e a dire cosa vedete.
21
Le risposte sono diverse da individuo ad individuo, perché diverso è il modo in cui ciascuno percepisce la realtà.
22
Lo studio delle biografie dei dislessici, disgrafici, e discalculici, diventati famosi fa capire come proprio una visione "dislessica" della realtà sia stata vincente per molte persone, facendo crescere la consapevolezza che è possibile raggiungere dei risultati eccellenti grazie a caratteristiche che non sono legate a quelle che permettono un agevole apprendimento dell'automatismo della lettura. Carlo Magno Napoleone Bonaparte George Washington Winston Churchill John F. Kennedy Isaac Newton Albert Einstein Leonardo da Vinci Pablo Picasso Walt Disney Quentin Tarantino Anthony Hopkins Tom Cruise Cassius Clay
23
“Imparare è un’esperienza … tutto il resto è solo informazione.”
Ringraziamo tutti i presenti dell’attenzione e ci auguriamo che questo lavoro possa aver dato stimoli ed aggiunto informazioni utili per svolgere con sempre maggiore consapevolezza il nostro delicato “mestiere”. Per qualsiasi dubbio o chiarimento si può contattare l’AID, Associazione Italiana Dislessia “Imparare è un’esperienza … tutto il resto è solo informazione.” (A. Einstein)
24
SITOGRAFIA
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.