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PubblicatoAdona Gioia Modificato 9 anni fa
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01/04/20151 Il RAFFORZAMENTO DEL SISTEMA DELLE PRODUZIONI TIPICHE : L’ESEMPIO DELLA VAL DI VARA A cura di Silvano Zaccone – Fiduciario Condotta Slow Food Golfo dei Poeti, Cinque Terre, Val di Vara, Riviera spezzina
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01/04/20152 Slow Food, questo sconosciuto. Una associazione a tutela della biodiversità Slow Food è una associazione internazionale fondata da Carlo Petrini in Piemonte a Bra 25 anni orsono. L’associazione promuove il concetto di buono, pulito e giusto per le produzioni agricole, l’allevamento e la pesca. Nascono, grazie a Slow Food, importanti progetti fra i quali citiamo a titolo esemplificativo la Rete internazionale di Terra Madre che raccoglie le comunità del cibo a livello mondiale, gli Orti in Condotta e gli Orti in Africa
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01/04/20153 Presidi e Comunità del Cibo Grazie alla rete internazionale di Terra Madre sono nate per iniziativa della Condotta in Val di Vara dieci Comunità del Cibo Slow Food : Coltivatori delle Valli del Pignone e del Casale ( patate, mais dall’asciutto e cinque varietà di fagioli ) ; Fagiolana di Torza ( Maissana ) ; Cipolla di Pignona ( Sesta Godano ) ; Allevatori della Valle del Biologico ; Castanicoltori della provincia spezzina ; Raccoglitori di funghi porcini di Carro ; Pesella nera di L’Ago ( Borghetto di Vara ) ; Antico grano bianco delle Valli di Suvero ; Miele di erica arborea ; Piccoli viticoltori della Val di Vara.
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01/04/20154 Il Presidio del Gallo Nero della Val di Vara Nel 2010 nasce ufficialmente il Presidio del Gallo Nero della Val di Vara, l’unico esistente nella provincia spezzina. Attualmente gli allevatori del Gallo Nero sono otto con una produzione stimata per il 2014 in mille capi annui.
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01/04/20155 Aspetti positivi legati alla presenza delle Comunità del Cibo e dei contadini custodi in Val di Vara La presenza delle Comunità del Cibo e dei contadini custodi ha assicurato ad oggi l’unità anzitutto culturale della Val di Vara vista come territorio omogeneo e con produzioni di qualità. La rete solidale delle produzioni ha consentito di affrontare il post alluvione nel 2011 attraverso raccolte fondi ed iniziative a vario titolo curate in accordo con Enti locali,’associazioni e sindacati di categoria. Scarso è risultato nello specifico il contributo economico di Stato e Regioni.
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01/04/20156 Criticità Stato e Regioni, senza la necessaria semplificazione delle norme ed una conoscenza del contesto territoriale, appaiono sempre più lontani ed incapaci di incidere nella attuale situazione di crisi. Le aree interne sono soggette ad un progressivo ed irreversibile abbandono. Manca il coraggio di utilizzare al meglio la forza lavoro esistente ( immigrati, carcerati, disoccupati, cassintegrati anzitutto ) da qualificare o riqualificare opportunamente. Occorre definire una volta per tutte fiscalità e misure specifiche a sostegno delle aree interne, distinguendo in modo puntuale i bisogni di centri urbani ed entroterra.
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Provincia, Regione, Stato: quale futuro? –Fra gli elementi di criticità ricordiamo la viabilità nel territorio provinciale con negative ricadute economiche e sociali per le piccole comunità. Appare del tutto aleatorio parlare di sviluppo turistico delle aree interne. Le scelte operate a livello nazionale con la soppressione o il ridimensionamento di alcuni enti intermedi a cui corrisponde un ruolo sempre più forte di Regioni e Stato centrale portano fatalmente alla perdità di identità ed unità dei territori, nel nostro caso aggravata dalla divisione della Lunigiana storica in due Province e due Regioni distinte. 01/04/20157
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Unioni dei Comuni. L’esempio virtuoso degli altri territori della Lunigiana storica. La nascita delle Unioni dei Comuni non è solo auspicabile ma necessaria senza un innaturale ritorno al passato con Unioni che ricalchino gli ambiti territoriali delle disciolte Comunità Montane. E’ necessario guardare avanti traguardando alle comunità locali del mare da sempre storicamente e culturalmente legate alla Val di Vara. E’ indispensabile un’unica Unione dei Comuni espressione della intera valle, parimenti a quanto già avvenuto in Garfagnana, Alta Versilia e Lunigiana. 01/04/20158
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