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Famiglia : educazione lungo una vita
La famiglia è il primo luogo di educazione. E’ il gruppo umano che ha più capacità per offrire un ambiente intimamente positivo e religioso. Il compito primario della famiglia è imprimere il senso di identità nei suoi membri. Questo si basa su due elementi : Senso di appartenenza : coesione-unione del sistema famiglia, sentirsi profondamente immersi in essa; Senso di differenziazione : espansione a partire dal proprio sistema familiare, appropriarsi della propria autonomia, incamminarsi ad essere se stessi. . L'influenza che la famiglia ha sui propri membri è decisamente importante e non senza conseguenze, sia positive che negative. Non vogliamo riferirci solo all'educazione dei figli, ma all'educazione di ogni suo membro, dai genitori, ai figli, nelle loro relazioni interne ed in quelle esterne.
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Educazione nelle fasi di vita familiare
L’educazione nella famiglia è un elemento intrinseco permanente che la seguirà sempre : dal suo formarsi con il sacramento del matrimonio al dissolversi fisiologico, per senescenza,del nucleo familiare. 1) Fase dell’impegno : coincide con la decisione del matrimonio cristiano e con i primi tempi di vita in comune. L’attenzione educativa fra i coniugi è rivolta da una parte al distacco della famiglia d’origine e allo sperimentare una propria autonomia, dall’altra all’attenzione del nuovo nucleo familiare con l’intento di formare una coalizione di coppia gettando le basi di un impegno durevole nella vita La vita della famiglia attraversa alcune fasi che ne modificano profondamente la propria fisionomia, sia al suo interno che al suo esterno. La famiglia cristiana nasce dal sacramento del matrimonio. Infatti quando due battezzati - un uomo e una donna - decidono di sposarsi religiosamente perché sono credenti, perché si amano e desiderano avere dei figli, celebrano questo sacramento, che sigilla indissolubilmente la loro comunione di vita. Fase dell’impegno : si passa da una fase di incertezza e provvisorietà - il fidanzamento - ad una che richiede un impegno concreto e costante. A tutto questo la coppia deve educarsi e prepararsi. L’amore che unisce i coniugi cristiani è segno dell’amore che c’è in Dio.
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Educazione nelle fasi di vita familiare
2) Sviluppo parentale : è l’arrivo del primo figlio, la coppia deve distaccarsi dalla sola posizione di partner per assumere il nuovo ruolo di genitore. I genitori hanno il diritto-dovere, conferito dal sacramento del matrimonio cristiano di educare i loro figli tramite il vincolo di amore che li lega : unico e irripetibile. La famiglia è il primo ambiente in cui il bambino avverte di essere persona e di sentirsi accolto nell’aprirsi alla vita. Nessuna esperienza lascerà tracce tanto profonde nella sua esistenza. Nessun gruppo umano può competere con la famiglia nell’offrire al figlio il terreno religioso e morale perché la famiglia comunica assieme ai valori affetto, fiducia, vicinanza e amore. Sono i genitori che, davanti a Dio e davanti alla propria coscienza cristiana e poi davanti agli uomini, determinano le linee educative da mettere in pratica. Si può dire che non c’è istituzione al mondo che possa rimpiazzare adeguatamente il ruolo e l’opera educativa dei genitori: né la comunità civile, né la comunità religiosa. Se mai queste comunità hanno il compito sussidiario di supportare il ruolo dei genitori, di difenderlo e di promuoverlo. Alla nascita il bambino è totalmente indifeso; ma ottiene dagli adulti quanto non otterrà mai più nel resto della sua vita. Prima delle parole viene il linguaggio della tenerezza e dell’amore. In effetti finché il neonato non ha ancora la possibilità di comunicare verbalmente con i genitori e i familiari, comunica con loro non-verbalmente, in modalità sensoriali che questi conoscono bene. Anche se non sempre è possibile una corretta e tempestiva interpretazione. I genitori comunque corrispondono alle richieste del bambino con ogni sorta di premurosa attenzione, con segni di amorevolezza come le coccole. Il Battesimo è un dono e una chiamata che Dio offre ai bambini, affinché liberi dallo
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Educazione nelle fasi di vita familiare Sviluppo parentale/2
Alla nascita il bambino è fragile, indifeso, ottiene dagli adulti quanto non otterrà mai più nel resto della sua vita. S’ impone agli adulti per quello che è : vita umana allo stato puro, senza sovrastrutture, non parla, non ha cultura, non ha forza; domanda rispetto, diritto a crescere, diritto alla famiglia, alla cura della salute, all’educazione. Soprattutto chiede amore come trampolino per entrare dignitosamente e serenamente nella comunità dei suoi simili. Il Battesimo è una chiamata di Dio che offre ai bambini, liberi dallo spirito del male le armi per superare le tentazioni e operare nel bene. Prima delle parole viene il linguaggio della tenerezza e dell’amore. In effetti finché il neonato non ha ancora la possibilità di comunicare verbalmente con i genitori e i familiari, comunica con loro non-verbalmente, in modalità sensoriali che questi conoscono bene. Anche se non sempre è possibile una corretta e tempestiva interpretazione. I genitori comunque corrispondono alle richieste del bambino con ogni sorta di premurosa attenzione, con segni di amorevolezza come le coccole.
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Educazione nelle fasi di vita familiare
3) Crescita del figlio, accettazione della nuova responsabilità : a 2-3 anni nasce la coscienza morale che guida il bambino a ciò che deve e non deve fare. Comincia a capire che il bene ha un nome ben chiaro : obbedienza e che il male si chiama : disobbedienza. Per timore di perdere gli affetti, la stima e i privilegi dei genitori si impegna a “fare il bravo” imitandone la condotta e i gesti, mette in pratica il codice parentale e l’insieme delle norme del buon vivere familiare. E’ un avvio al senso del dovere e alla resistenza al male intesa come condotta sgradita agli adulti. Durante il primo e secondo anno di vita, istintivamente ma provvidenzialmente, aumenta il prezzo delle sue richieste: pretende cure fisiche in quantità enorme, soprattutto attenzioni e manifestazioni affettive a non finire. Se ubbidisce, "fa il bravo bambino"; se disubbidisce, "fa il cattivo". Disobbedienze e capricci. La disapprovazione dei genitori, i loro rimproveri servono a riequilibrare le cose e riportare il bambino alla giusta dimensione della vita e al senso dei propri doveri. E lo confermano sul fatto che a fare il cattivo bambino ci rimette sempre: affetti, stima, competenza. Il genitore deve sostenere uno stimolo motivante (gratificazione) per dare energia all’apprendimento. Uno stimolo eccessivo però può essere causa di disturbo e interferire negativamente sul comportamento.
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Educazione nelle fasi di vita familiare Crescita del figlio, accettazione della nuova responsabilità
Si insinua il sentimento di colpevolezza frammisto al timore di essere punito, sente il bisogno di scusarsi per paura di perdere gli affetti. Le regole da rispettare devono essere chiare e precise. Fondamentale è riconoscere con la gratificazione il comportamento corretto appagando i suoi bisogni di affetto. Il castigo deve essere affettivo e sentimentale. Un bambino allevato senza regole è confuso, disorientato, non si è mai scontrato con muri che gli permettono di costruirsi un adeguato senso dell’orientamento per muoversi nella vita. i genitori non devono puntare sulla privazione di qualche piacere (giochi, orari, uscite) facilmente sostituibili ma devono fare leva sulla delusione, sulla perdita di stima o fiducia. Contano le lodi e i premi affettivi, in caso di necessità sono utili e necessari i divieti e i rimproveri per un cambiamento di condotta indesiderata. lasciar fare ai bambini ogni cosa, lasciare ad essi ogni iniziativa di comportamento - educato o maleducato, veritiero o bugiardo, aggressivo o non-aggressivo - senza intervenire, a lungo andare può produrre confusione interiore tra il confine del bene e del male, tra il lecito e l’illecito. Permissività e indulgenza è un modo per esorcizzare le paure, il disagio, la fretta : i genitori rincasano tardi, non hanno tempo da sprecare per divieti e rimproveri.
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Educazione nelle fasi di vita familiare Crescita del figlio, accettazione della nuova responsabilità
Nel 5°-6° anno di età il processo evolutivo della coscienza morale e del senso del dovere si arricchisce e si amplifica da un’ulteriore capacità di percepire se stesso e il suo rapporto con gli altri mediante comportamenti da rispettare. Lo sviluppo morale si deve alleare con la coscienza religiosa. Spetta alla famiglia cristiana l’educazione religiosa e morale del figli. Per natura e per grazia ne hanno diritto e dovere. I genitori soni i primi catechisti dei propri figli, i primi maestri, i testimoni più credibili. Si accelera il processo di imitazione dei genitori. Vengono a galla le prime manifestazioni dei meccanismi difensivi : in particolare aggressività o eventuali chiusure. L’una per imporre la propria supremazia e le proprie competenze; le altre per protestare contro le ingiuste frustrazioni e per rivendicare i diritti affettivi inevasi. L’aggressività può mascherare un disagio, non si sentono amati e stimati, da qui un accentramento eccessivo su se stessi. Appartarsi per confidare le proprie ansie, fantasie e desideri ad un "compagno immaginario" sono le manifestazioni più eclatanti. Il processo di umanizzazione e di socializzazione appare più che collaudato. E anche lo sviluppo morale. I bambini fotografano tutto e immagazzinano immagini, provano gioia ed entusiasmo; talvolta anche sofferenza emotiva. Perciò vanno seguiti scrupolosamente. Educare i b. ad essere selettivi nell’uso dei media. Dovere dei genitori è di garantire un uso prudente dei media
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Educazione nelle fasi di vita familiare Crescita del figlio, accettazione della nuova responsabilità
Valori : pilastri dell’educazione Gentilezza, Cortesia, Ottimismo Silenzio Sobrietà e Moderazione Interiorità Tenerezza Entusiasmo Volontà Lavoro Perdono Gratitudine L’ottimista è creativo, sereno, generoso, trasforma un puntino giallo in sole, il pessimista trasforma il sole in un puntino giallo Silenzio e concentrazione. Il frastuono della vita. Sobrietà : l’abbondanza, chi ha tutto non è contento, anzi vuole di più, sapersi accontentare del poco. Disagio dell’agio. Educare alla moderazione. Interiorità opposto di esteriorità, il mito della bellezza, il vestire firmato Tenerezza : coccolare è baciare l’anima. Entusiasmo è fiamma, vibrazione. Come fare per averlo : incoraggiare, le critiche scoraggiano. Solo la volontà firma i successi. Educare a : gratitudine che induce rispetto delle persone e cose, pensare maggiormente al dono ricevuto + che al diritto di pretendere, molto spontaneo nell’infanzia. Disponibilità al perdono, insegnare a chiedere scusa Generosità, i bambini tendono al possesso + che alla donazione, a ricevere + che a dare Amorevolezza verso il prossimo Educare ai valori : onestà, lealtà, giustizia, coraggio, pace, amore
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Educazione nelle fasi di vita familiare Crescita del figlio, accettazione della nuova responsabilità
Per vivere l’esperienza della fede nella famiglia devono esistere alcune condizioni di base : Amore tra i genitori e amore per i figli creano un clima di fiducia e sicurezza. I genitori possono essere modelli d’identificazione per i figli solo se questi si sentono amati. Comunicazione della coppia e coi figli: far partecipi i figli delle difficoltà quotidiane con serenità, distribuire amichevolmente i compiti, dedicare loro parte del nostro tempo. Una famiglia che non verbalizza il proprio rapporto è una famiglia che muore. Coerenza di parole e di comportamento. Nella prima infanzia il bambino "capisce" soprattutto il linguaggio dell’amore. La scoperta di Dio si irrobustisce a mano a mano che il bambino imita i genitori. Parlare con i figli delle difficoltà o dei risultati nel proprio lavoro; partecipare degli esiti o delle difficoltà dei figli nei loro studi; interessarsi e collaborare, se è possibile negli «hobbies» dei figli (lettura, musica, attività…). Per un figlio è molto importante che i genitori gli dedichino del tempo. Certo la vita moderna rende difficile oggi la convivenza in famiglia, ma quanto veramente conta non è avere molto tempo per stare insieme, ma che, quando la famiglia si riunisce, si possa stare insieme con gioia, in un clima di fiducia, vicinanza e affetto. Difficilmente il figlio trova un clima simile nella società attuale. Si possono commettere errori e sbagli o trovarsi in brutti momenti; quello che importa è mantenere una postura di fondo coerente. Un comportamento coerente con la fede e le proprie convinzioni ha peso e valore decisivo, soprattutto nel mondo adolescenziale e giovanile. È questo il clima di coerenza che convince e dà alla famiglia forza educatrice. Educare a : gratitudine che induce rispetto delle persone e cose, pensare maggiormente al dono ricevuto + che al diritto di pretendere, molto spontaneo nell’infanzia. Disponibilità al perdono, insegnare a chiedere scusa Generosità, i bambini tendono al possesso + che alla donazione, a ricevere + che a dare Amorevolezza verso il prossimo I bambini fotografano tutto e immagazzinano immagini, provano gioia ed entusiasmo; talvolta anche sofferenza emotiva. Perciò vanno seguiti scrupolosamente. Educare i b. ad essere selettivi nell’uso dei media. Dovere dei genitori è di garantire un uso prudente dei media Educare ai valori : onestà, lealtà, giustizia, coraggio, pace, amore
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Educazione nelle fasi di vita familiare
4) Accettazione dell’adolescenza, sperimentare l’indipendenza. Favorire le relazioni con i coetanei e con il sociale. 5) Preparativi dell’abbandono : il figlio cresce e diventa adulto, i genitori devono permettere la sua crescita condizione indispensabile per rispettare la sua identità. 6)Il lasciare andare e l’affrontarsi di nuovo : quando il figlio lascia la famiglia d’origine per formarne una propria i genitori devono accettare la separazione e riscoprire il ruolo di coniugi ricreando un’alleanza di coppia che prevede solo loro due nel ruolo di marito e moglie Accettare e favorire la diminuzione dei legami che finora lo tenevano intimamente unito ad essa. E' senz'altro il segno di un momento importante della vita del figlio. Spesso il timore di perderlo mette in moto tutta una serie di meccanismi che bloccano l'indipendenza e l'autonomia del figlio o lo fanno sentire in colpa per i suoi tentativi di distacco dal nucleo famigliare.
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Educazione nelle fasi di vita familiare
7) Accettazione del pensionamento e della vecchiaia : nuovo tipo di vita basato non più su grandi e faticosi progetti per i figli, ma sulla valorizzazione del “quotidiano”. L’attenzione andrà posta nel ricercare nuove relazioni con il partner che soddisfino Entrambi. Rapportarsi con la famiglia dei figli. Tutta la vita familiare è contrassegnata dall’educazione. In ogni fase si dovrà imparare ad essere famiglia.
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Educare alla famiglia significa auto-educarsi per
essere modelli significativi, senza trascurare una educazione rivolta ai più giovani. Un progetto educativo si realizzerà solamente quando le persone riusciranno ad educarsi a vicenda. L’impegno per l’educazione all’interno della famiglia è uno sforzo continuo e trascende le posizioni raggiunte perché altre prospettive si presenteranno continuamente.
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