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Associazione dei Comuni Virtuosi
Scuola di AltRa Amministrazione Malegno, 14 e 15 marzo 2015 Il biodistretto: un esempio di sviluppo territoriale, sostenibile e partecipato Livio Martini Vicesindaco di Corchiano Direttivo Associazione Comuni Virtuosi Presidente Biodistretto Via Amerina e Forre International Network of Eco Regions
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Biodistretto: caratteri generali
Il biodistretto è una particolare forma di governance territoriale, frutto di un’intesa tra pubblico e privato. Si caratterizza per l’uso responsabile delle risorse locali e per il modello biologico di produzione e consumo.
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Biodistretto: caratteri generali
Come nasce un Biodistretto? La spinta propulsiva, generalmente, viene dagli agricoltori biologici, che ricercano mercati locali in grado di apprezzare le loro produzioni rispettose dell’ambiente e della salute, e dai cittadini, sempre più attenti nei confronti di alimenti sani, a corto raggio. I comuni e le scuole, attraverso buone pratiche e acquisti verdi, possono modificare i comportamenti di chi nel territorio vive e lavora, riducendo l’impronta ecologica. Gli operatori turistici, invece, avendo a disposizione itinerari naturalistico archeologici e potendo contare sul turismo rurale sono in grado di (ri)qualificare l’offerta turistica in qualsiasi stagione dell’anno.
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Biodistretto: caratteri generali
Dalla sintesi dei fattori macroeconomici e agronomici, emergono due tipi di agricoltura: a) contadina e familiare; b) imprenditoriale e capitalistica. Il nostro modello di sviluppo, basato sulla produzione fine a sé stessa, sembra lasciare ben poco spazio al primo tipo di conduzione agricola. Eppure… il crescente interesse da parte dei consumatori per la qualità e la sicurezza alimentare offre delle buone opportunità che solo l’agricoltura familiare e contadina risulta in grado di saper cogliere.
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Biodistretto: caratteri generali
Basta la sola volontà degli agricoltori? NO! Occorre una governance sensibile e pronta a sostenerne gli sforzi. Come? Attraverso seri e coerenti programmi di sviluppo rurale, basati su: maggiori criteri di sostenibilità nelle aziende; salvaguardia della biodiversità; innovazione sociale e tecnologica; riduzione degli oneri in materia di rispetto e certificazione degli standard ambientali e produttivi; ricorso a certificazioni collettive.
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Biodistretto: caratteri generali
Oggi nel mondo (livello di percezione) Agricoltura familiare = economia di sussistenza Tuttavia… grazie alla crescente domanda di sicurezza e qualità del cibo da parte dei cittadini, l’agricoltura familiare e contadina trova stimoli e sicuri canali di vendita; può diventare soprattutto punto di riferimento cui guardare per cominciare a pensare e realizzare società, economie e nuovi stili di vita di sostenibili.
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Biodistretto: caratteri generali
Dal mondo delle campagne può manifestarsi una concreta riconfigurazione dell’agire umano, individuale e collettivo. La dimensione agricola familiare è il luogo privilegiato dove esercitare buone pratiche di socialità e metodi alternativi di coltivazione e allevamento: uso razionale delle risorse naturali; riduzione dei fitosanitari di origine industriale; pratica del sovescio; rotazione delle colture.
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Biodistretto: benefici
Agricoltura biologica = espressione avanzata e compiuta di agricoltura contadina e familiare BENEFICI AMBIENTALI e SOCIALI dell’agricoltura biologica definisce più ambiziose politiche territoriali; riduce gli agenti inquinanti, tutelando aria, terra, acqua; contiene gli effetti del cambiamento climatico; produce cibo sano; aumenta il grado di socializzazione e lo spirito di solidarietà tra agricoltori e tra abitanti di una determinata area territoriale; rafforza la coesione e l’integrazione sociale e culturale; rende necessaria la pratica della condivisione e del coworking.
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Biodistretto: benefici
BENEFICI ECONOMICI e SOCIALI dell’agricoltura biologica migliora il rapporto tra costi e ricavi, grazie al ricorso in maniera ridotta a fattori esterni di produzione; costruisce le condizioni per realizzare il sistema del corto raggio: filiera corta, stagionalità e tracciabilità del prodotto, multifunzionalità aziendale volta alla creazione di beni e servizi, non esclusi quelli educativi, riabilitativi e turistici; produce energia da fonti rinnovabili; riduce rifiuti e recupera materia, dando impulso a forme di economia circolare; abbatte i costi di intermediazione commerciale e di trasporto.
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Biodistretto: principi dell’agricoltura biologica
Oggi l’agricoltura biologica o, secondo la la lingua inglese, organica è una realtà istituzionalizzata a livello mondiale. L’Italia è tra i Paesi maggiormente caratterizzati da questo metodo di coltivazione. I principi che qualificano e legittimano l’agricoltura biologica: salute ecologia equità cura (fonte: Ifoam)
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Biodistretto: principi dell’agricoltura biologica
Solo su questa base è possibile concepire uno sviluppo locale sostenibile, fondato sull’idea di un distretto biologico, vale a dire di un’area integrata più o meno vasta, dove le funzioni produttive sono trainate dall’agricoltura biologica. Un territorio in cui i processi economici si coniugano con le vocazioni ambientali e con il rispetto dei saperi, del paesaggio, delle testimonianze del passato, delle identità culturali, delle memorie delle comunità locali.
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Biodistretto: definizione
Che cosa è un biodistretto? Un’area geografica naturalmente vocata al biologico, dove amministratori, agricoltori e trasformatori, associazioni, gruppi di acquisto solidale, operatori turistici, portatori di interessi collettivi, scuole, università e centri di ricerca stringono un patto per la gestione sostenibile delle risorse. Il biodistretto fa di un territorio un luogo, ideale e concreto insieme, dove: a) sperimentare e consolidare forme di economia solidale e circolare, basate su riciclo, recupero e riuso; b) valorizzare cibo e prodotti; c) promuovere ricerca e innovazione. Nel biodistretto sono messe in rete le risorse naturali, economiche e culturali per promuovere e affermare un modello economico e sociale comunitario, basato sulla partecipazione e sulla condivisione.
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Biodistretto: caratteri generali
Biodistretto = prodotto di sintesi dato da: valori e pratiche comunità insediate e contesti sensibili Per dare forza e visibilità al progetto è nata la Rete dei biodistretti italiani, una struttura federale che riunisce tutte le realtà promosse da Aiab
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Biodistretti in Italia
11 biodistretti in 9 regioni: Campania: Cilento Calabria: Grecanico Lazio: Via Amerina e Forre Toscana: Greve in Chianti/Panzano; San Gimignano; Chianti storico Liguria: Val di Vara Piemonte: Valli Valdesi Trentino Alto Adige: Val di Gresta Marche: Il Piceno Lombardia: Valle Camonica 3 biodistretti sono in fase di costituzione: Sicilia Molise Puglia
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Biodistretto Via Amerina e Forre
Il Biodistretto della Via Amerina e delle Forre è una organizzazione sociale. Rappresenta un territorio, quello della Media Valle del Tevere nella Tuscia viterbese, di circa 70mila abitanti.
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Biodistretto Via Amerina e Forre
I primi passi… L’idea di costituire un biodistretto viene lanciata il 22 gennaio 2011 a Corchiano durante un workshop organizzato da Aiab dal titolo “Progettare insieme, valorizzare le risorse locali, far interagire pubblico e privato e i diversi settori economici, sociali e culturali di un territorio: come procedere verso un bio-distretto?”. Dopo 2 anni di riflessioni e incontri tra i comuni del comprensorio, il 16 marzo 2013 viene costituito a Gallese il Comitato promotore del Biodistretto della Via Amerina e delle Forre.
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Biodistretto Via Amerina e Forre
Nel territorio viterbese dei 10 comuni che hanno dato vita al biodistretto oggi si contano circa 200 aziende biologiche per una superficie complessiva di ettari. Coltivatori e allevatori sono impegnati nelle filiere ortofrutticole, vinicole, zootecniche e di trasformazione di altri prodotti di eccellenza. La loro offerta si rivolge perlopiù al mercato interno. Tuttavia, per alcune produzioni, come olio d'oliva e vino, i mercati più accessibili sono quelli esteri.
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Biodistretto Via Amerina e Forre
Il territorio (428 kmq) presenta caratteri prevalentemente agricoli. Molto diffuse le colture intensive del nocciolo, della vite e dell’ulivo. Nei fondovalle, solcati da numerosi corsi d’acqua, prevalgono aspetti naturalistici: Parco regionale della Valle del Treja 650 ettari Monumento naturale e Oasi WWF di Pian Sant’Angelo 260 ettari Monumento naturale “Forre di Corchiano” 42 ettari Profonde e aspre incisioni provocate dall’erosione degli strati geologici di origine vulcanica, le forre, oltre a determinare nel tempo la crescita degli insediamenti urbani e orientare i tracciati stradali, rappresentano uno scrigno di biodiversità, memorie e antichità.
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Biodistretto Via Amerina e Forre
Chi fa parte del Biodistretto della Via Amerina e delle Forre? I 10 comuni fondatori: Calcata, Castel Sant’Elia, Faleria, Nepi, Civita Castellana, Fabrica di Roma, Corchiano, Gallese, Vasanello, Orte. Coltivatori, associazioni e portatori d’interessi collettivi. La governance: Assemblea dei sindaci Comitato direttivo: costituito da un amministratore pubblico per ogni consiglio comunale e da un rappresentante degli agricoltori Aiab; Comitato scientifico: rappresentativo del mondo dell’università, della ricerca scientifica e applicata in agricoltura, dell’ambientalismo; Comitato di indirizzo: assemblea plenaria dove partecipano tutti gli aderenti.
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International Network of Eco Regions
International Network of Eco Regions - INNER Corchiano, 14 dicembre 2014 La Rete internazionale intende sviluppare e rafforzare strategie per lo sviluppo dei biodistretti, nel segno della sostenibilità e dell’equità sociale. In particolare: migliorare la qualità della vita dei cittadini, soprattutto di quelli residenti nelle zone rurali; aumentare le opportunità di lavoro e la qualità dei posti di lavoro; aumentare il potere di attrazione delle aree rurali; promuovere e migliorare la cooperazione europea e internazionale.
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International Network of Eco Regions
I Paesi già coinvolti nello sviluppo dei biodistretti e nelle attività della Rete internazionale sono: Italia Francia Austria Portogallo Svizzera Slovacchia Ungheria Albania
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International Network of Eco Regions
INNER - ecoregioni e biodistretti Strategia del Network approccio trasversale approccio tematico continuo scambio di esperienze e conoscenze sviluppo sostenibile
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International Network of Eco Regions
Approccio trasversale Ricerca, innovazione e formazione (innovazione della filiera produttiva, metodi per mitigare i cambiamenti climatici, metodi innovativi di marketing territoriale, nuovi modi di ecoturismo, alta formazione e percorsi di sviluppo professionale sulla multifunzionalità). Governance (multilivello e coordinamento delle politiche territoriali, pratiche di partecipazione attiva dei cittadini, dialogo sociale). Misurabilità (strumenti e indicatori di sistema in grado di registrare l'aumento dell'occupazione e del reddito, la popolazione e l'utilizzo della crescita del capitale territoriale, la coesione sociale, la riduzione dei costi sociali del degrado ambientale).
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International Network of Eco Regions
Approccio tematico Sistemi agroalimentari (cooperazione nella produzione, trasformazione e commercializzazione; filiera corta e nuovi canali di vendita). Turismo sostenibile e valorizzazione delle bellezze naturali e storico culturali. Risparmio energetico e rinnovabili (green economy). Inclusione sociale (qualità della vita dei residenti: salute, istruzione e mobilità; agricoltura sociale, microcredito). Tutela e valorizzazione dei beni comuni e dei saperi e delle memorie locali.
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Biodistretti italiani in cifre
Comuni Sup. kmq Abit. Agricoltori bio Sup. agr. bio (ha) CILENTO 32 3.196,00 400 2.000,00 GRECANICO 12 600,00 48.000 250 1.300,00 VIA AMERINA E FORRE 10 428,00 70.000 197 4.266,00 GREVE IN CHIANTI 1 169,38 14.351 40 300,00 CHIANTI STORICO 129,00 2.698 330,00 SAN GIMIGNANO 138,60 7.770 42 192,50 VAL DI GRESTA 3 30,25 13.102 55 423,00 VAL DI VARA 7 345,00 6.368 94 2.386,00 VALLI VALDESI 28 1.350,00 55.000 60 640,00 IL PICENO 18 400,27 54.427,00 VALLE CAMONICA 1.335,00 20 455,00 Totale 123 8.121,50 1.258 12.952,50
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Biodistretto: conclusioni
Il territorio, ricco di comunità, di bellezze paesaggistiche, di storie di lavoro, rappresenta il luogo dove sperimentare e consolidare modelli di sviluppo sostenibile e forme di un agire politico nuovo, comunitario, profondamente democratico … … forme che si costruiscono attraverso la pratica della condivisione e della partecipazione
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Biodistretto: conclusioni
Il biodistretto testimonia l’impegno di quanti – enti locali, comunità, famiglie e produttori – desiderano tramandare alle future generazioni lembi di territorio, e di suolo, più sani, nella consapevolezza che …
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Biodistretto: conclusioni
… al fondo della via, un altro modo, e mondo, è possibile!
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Biodistretto: suggerimenti di lettura
Speciale bio-distretti, «Bioagricultura», 2014,
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