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PubblicatoPietronella Drago Modificato 9 anni fa
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La pianta del pomodoro tra colonialismo e globalizzazione.
UN SUGO AMARO La pianta del pomodoro tra colonialismo e globalizzazione.
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Il pomodoro è originario della zona compresa oggi tra il Messico e il Perù.
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Un lungo cammino La data del suo arrivo in Europa è l'anno 1540, quando il conquistadores spagnolo Hernán Cortés rientrò in patria e ne portò gli esemplari.
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Compagni di viaggio Vegetali importati dall’America: zucchine, peperoni, patata, fagiolo, pomodoro, zucca, cacao, mais, tabacco. Vegetali esportati in America: sedano, lattuga, cetriolo, cavolo, cardo, carciofo, asparago, more, pere.
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Il pomodoro in Italia Nel 2013 l’Italia ha esportato 1,12 milioni di tonnellate di conserve di pomodoro, per un fatturato di 846 milioni di euro L’Italia fornisce circa il 50% della produzione Ue di pomodoro. L’Italia è il secondo produttore al mondo di pomodori con 4 milioni di tonnellate (2013). La California ne produce 11 milioni e la Cina circa 3,8 milioni, Nella classifica per nazioni seguono Turchia, Spagna, Iran, Brasile e Portogallo.
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Un caso di bullismo internazionale: Unione Europea vs Ghana
Nel passato il Ghana produceva ed esportava pomodori, oggi è costretto ad importarli. Adesso il Ghana ne importa circa 50mila tonnellate all’anno. L'80% è italiano Il pomodoro italiano gode dei sussidi dell’UE e pertanto costa cinque volte meno dei pelati africani L’UE sovvenziona la produzione di pomodoro per circa 34,5 euro a tonnellata, coprendo il 65% del prezzo di mercato del prodotto finale
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Un caso di bullismo internazionale: Unione Europea vs Ghana
Intorno al 2000, il Ghana, pressato dai programmi del Fondo monetario internazionale, ha dovuto ridurre i dazi doganali su molti prodotti importati, tra cui il concentrato di pomodoro. Questa decisione ha prodotto delle conseguenze: Tra il 1998 e il 2003 in Ghana sono aumentate del 650% le importazioni di concentrato di pomodoro. Nello stesso periodo la presenza dei pomodori ghaneani nel mercato locale è scesa dal 92% al 57%
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Un caso di bullismo internazionale: Unione Europea vs Ghana
Il risultato è che migliaia di contadini ghanesi si sono trovati sul lastrico o sono stati costretti ad emigrare e a raccogliere i prodotti dei nostri campi.
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Una strana concezione del libero mercato: il DUMPING
Operano in regime di quasi- monopolio nel mercato interno così da poter vendere in esso a prezzi superiori al costo Godono di protezioni doganali che li garantiscono dal pericolo che la merce rifluisca dall’estero a prezzi inferiori a quelli praticati sul mercato nazionale. Usufruiscono di sussidi statali e/o comunitari Il dumping consiste nel vendere all’estero una merce a prezzi inferiori a quelli praticati sul mercato interno. Lo praticano imprese e gruppi di imprese che:
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Una strana concezione del libero mercato: il DUMPING
Il dumping è utilizzato dalle imprese che delocalizzano alcune fasi della lavorazione in paesi dove: Non vi è rispetto dei diritti minimi dei lavoratori e dei diritti sociali Sono minori i costi derivanti dal mancato smaltimento dei rifiuti aziendali. I costi legati alla precarizzazione e alla disoccupazione ricadono sulla collettività.
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Una strana concezione del libero mercato: i SUSSIDI ECONOMICI
Per le aziende che trattano pomodori l'UE spende più di 370 milioni di euro l'anno. A soffocare le economie dei paesi poveri ci sono anche il latte e il burro olandesi, il maiale tedesco, il manzo irlandese, lo zucchero e la farina francesi, tutte produzioni che da sole non sarebbero redditizie. «Una mucca in Europa riceve ogni giorno 2,5 dollari di sussidi, in Giappone arriva a 7 dollari al giorno, mentre un bimbo africano vive con meno di un dollaro al giorno». James Wolfensohn, presidente della Banca Mondiale
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Capitalismo parastatale
In Ghana il concentrato di pomodoro che arriva dall'Italia costa cinque volte meno dei pomodori locali. In Nigeria la carne importata da Germania e Inghilterra viene venduta al prezzo irrisorio di 0,2 euro al chilo, destabilizzando i mercati locali Il 67% del latte consumato in Giamaica è di provenienza europea, e gli allevatori locali devono buttarne via migliaia di litri.
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La politica agricola comunitaria (PAC)
Negli anni '50 i sei paesi fondatori dell'allora Comunità economica europea danno vita alla Politica agricola comunitaria (PAC). Gli obiettivi principali erano quelli di garantire l'autosufficienza alimentare, migliorare la produttività e il tenore di vita dei contadini. Negli anni '70 gli alti livelli di produttività raggiunti si sono tradotti in saturazione del mercato e crescenti surplus di produzione alimentare.
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La politica agricola comunitaria (PAC)
Attualmente la PAC costa 40 miliardi di euro all'anno. Il 70% dei sussidi della PAC finisce nelle tasche del 20% delle più grandi aziende agricole europee. I piccoli produttori, che rappresentano il 40% dell'agricoltura europea, ricevono soltanto l'8% dei sussidi.
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Concorrenza insostenibile
I sussidi alle esportazioni si traducono in 100 miliardi di dollari l'anno di perdite per mancati introiti da parte dei paesi in via di sviluppo. I prodotti sovvenzionati rappresentano una concorrenza insostenibile per i produttori locali I più colpiti sono soprattutto i piccoli agricoltori, che perdono mercati e lavoro, con pesanti ripercussioni per il tessuto sociale e la sicurezza alimentare del paese.
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Chi raccoglie i pomodori
Mentre i pomodori possono circolare liberamente, gli uomini che li raccolgono no Sono tutti migranti, condannati a essere invisibili e ricattabili. Senza di loro i pomodori marcirebbero nei campi e un pezzo della nostra economia andrebbe in fumo.
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Chi raccoglie i pomodori
Se riempi un cassone da tre quintali ti danno tre euro e cinquanta centesimi. Circa venti euro al giorno se ne riempi sei cassoni.
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Buon appetito! Classe V E – prof. Benedetto Di Pietro
Fonti: MATHILDE AUVILLAIN – STEFANO LIBERTI “Il lato oscuro dei pomodori italiani” Internazionale Agosto 2014 GIAMPAOLO CADALANU “Ghana, il pomodoro italiano soffoca i contadini locali” la repubblica 17 marzo 2003 ANTONELLO MANGANO “Cinovesuviano o afropugliese. È il pomodoro globalizzato” il manifesto 25 marzo 2012 LUIGI DELL’OLIO la repubblica 16 aprile 2014 WIKIPEDIA FRESH FRUIT PORTAL EMANUELE FANTINI ENCICLOPEDIA TRECCANI WORLD PROCESSING TOMATO COUNCIL RAPPORTO SULLO SVILUPPO UMANO 2002
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