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PubblicatoErnesta Mora Modificato 9 anni fa
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Ulisse (XI Odissea) ed Enea (VI Eneide) e la catabasi nell’oltretomba
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È un archetipo che ritorna in miti e leggende mediterranee e orientali
È un archetipo che ritorna in miti e leggende mediterranee e orientali. Questo viaggio non è mai senza scopo: Gilgamesh attraversa l’Oceano della morte per trovare la pianta dell’immortalità; nella mitologia greca Orfeo scende nell’Ade per commuovere con il suo canto Persefone, regina degli Inferi, e riportare tra i vivi Euridice. Teseo addirittura si presenta nell’Ade per rapire la stessa Persefone; Ercole cattura Cerbero che stava alla guardia degli Inferi. La “catabasi” o discesa nel mondo dell’oltretomba e il contatto con il mondo dei morti sono esperienze esclusive di Odisseo (XI libro dell’Odissea) e di Enea (VI libro dell’Eneide). Vero o falso?
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1.Cosa può rappresentare per un eroe la discesa agli Inferi o il contatto con il mondo dei morti? 2.Qual è lo scopo per cui Odisseo ed Enea vivono questo tipo di esperienza?
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La rappresentazione dell’oltretomba nell’Odissea
(correzione del questionario).
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Rappresentazione della terra secondo la ricostruzione del geografo e storico Ecateo di Mileto (VII-VI sec. a.C). I Cimmerii sono un popolo mitico che i Greci collocavano in un mondo sconosciuto e lontano, lambito dall’anello del fiume Oceano al di del quale non esiste più nulla. L’accesso all’oltretomba viene collocato in una terra mitica, in un mitico occidente immerso in una eterna oscurità (avvolta in torbidi vapori e in nuvole di nebbia che il sole non riesce a trapassare). Una delle etimologie proposte per il nome dei Cimmerii è, non a caso, quella di un nome parlante, vale a dire “coloro che vivono nella nebbiosa oscurità”. L’oltretomba toccato da Odisseo non è sotto terra, ma agli estremi margini occidentali del mondo, nella terra nebbiosa dei Cimmeri. (XI, vv ). 1.Dove si trova l’Ade (il mondo dei defunti)? 2.Quali sono le caratteristiche fondamentali della terra in cui abitano i Cimmerii e dalla quale si accede all’oltretomba?
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Odisseo compie un preciso rituale legato alla negromanzia (gr
Odisseo compie un preciso rituale legato alla negromanzia (gr. νεκρομαντεία, comp. di νεκρός «morto» e μαντεία «predizione»:), cioè all’evocazione delle anime dei defunti a scopo divinatorio a)scava una fossa; b)compie tre offerte ai defunti: prima di latte e miele, poi di vino e infine di acqua con aggiunta di farina bianca di orzo; offre ai morti una triplice libagione c)promessa (voto) di sacrificare una mucca sterile assieme ad altri doni/ montone tutto nero a Tiresia; d)sacrificio degli animali sulla fossa. 2.Richiamare le anime dei morti dall’Erebo e propiziarsi il favore dell’indovino Tiresia che dovrà rivelargli l’itinerario del viaggio di ritorno e insieme favorire l’incontro con le anime dei defunti; questa offerta cruenta rende possibile il fatto che le anime possano intrattenersi con Odisseo: le anime che hanno bevuto il sangue riacquistano infatti il ricordo della vita terrena. 3. Testa senza forza, cioè prive di memoria. 2. Tiresia è un celebre indovino. 1.Riporta tutte le azioni compiute da Odisseo. 2. Chi è Tiresia? 3.Perché Odisseo deve compiere questo rituale? Qual è lo scopo? 4.Come vengono definite le anime dei defunti? 6
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3. Dall’Erebo, cioè dalle tenebre, dall’oscurità, la profondità più oscura dell’Ade. 2.E’ una folla composita e variegata (giovani morti prematuramente, anziani, eroi morti in guerra). Sono ombre o meglio fantasmi. 3. Odisseo è spaventato dalle grida agghiaccianti delle anime: da quelle parvenze diafane si alza un suono orribile, disumano. 1. Da dove arrivano le anime dei defunti?2. Da chi è composta la folla delle anime? Come sono definite? 3. Perché Odisseo è spaventato?4. Dove si trova secondo te Odisseo? 7
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4. Perché, secondo gli ordini di Circe, il primo ad accedere al sangue delle vittime doveva essere Tiresia. 2. defunti, pur conservando le sembianze di quando erano in vita, sono ombre (eidola, immagini) che si aggirano nell’oscurità, senza volontà, intelletto e parola. Le anime, richiamate dal rito evocatorio compiuto da Odisseo, escono dall’oscurità degli inferi e si affollano intorno alla fossa nelle quale è raccolto il sangue delle vittime sacrificali, lo bevono, recuperano la forza vitale del sangue e così riacquistano la memoria e la parola per mettersi in contatto con l’eroe che è vivo. 1. Perché Odisseo vuole evitare che le ombre dei defunti che si affollano sulla fossa bevano il sangue delle vittime sgozzate? 2.Perché le ombre vogliono bere il sangue delle vittime? 8
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Vero o falso? a) Odisseo entra nel mondo dei defunti (Ade/oltretomba) che, secondo la religione greca, si trovava sotto terra; b) Odisseo non entra nel mondo dei defunti; sono le ombre di costoro a presentarsi davanti a lui richiamate dal sangue delle vittime sacrificate; l’esperienza dell’eroe non è dunque una discesa agli inferi, ma un’evocazione dei morti per mezzo della magia nera (necromanzia). c) I morti mantengono in tutto e per tutto una fisionomia umana. d) I morti sono ombre, presenze diafane (= fantasmi) che hanno desiderio di vita. e) L’oltretomba per gli antichi Greci è un luogo di punizione (come l’inferno cristiano) e insieme di attesa salvifica (come il purgatorio cristiano). f) L’oltretomba, per gli antichi Greci, è il luogo del non umano per eccellenza, è una dimensione che si colloca in una zona indefinita e che rappresenta la non-vita. aF) bV) cF) d)V e)F f)V
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L’aldilà per gli antichi Greci
a)L’accesso al mondo ultraterreno è collocato in una dimensione distante dallo spazio umano, ai confini del mondo propriamente “umano”. b)È un luogo oscuro, tetro e indifferenziato. c)È il luogo del dolore collettivo, dove non esistono né premi né castighi per le azioni compiute in vita. d)In questo spazio privo di luce si aggirano le ombre pallide ed evanescenti dei defunti; esse non hanno alcuna speranza, ma solo eterno rimpianto per i piaceri, le gioie e la gloria ormai persi per sempre. e)I suoni agghiaccianti che esse emettono esprimono l’angoscia per lo squallore di una condizione destinata a durare per sempre.
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Sì, perché l’ambiente è un antro oscuro e indifferenziato (non ci sono luoghi destinati a punizioni/castighi particolari); le anime sono ombre difficilmente distinguibili; le uniche figure facilmente riconoscibili sono Ade e Persefone. Alla luce di quanto si è detto a proposito della concezione dell’oltretomba presso gli antichi Greci, questa rappresentazione ti sembra fedele?
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