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PubblicatoGiuseppa De simone Modificato 9 anni fa
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Piano Regionale di formazione Anno scolastico 2014/2015 Torino, 27 gennaio 2015 A cura di Donatella Gertosio Incontro con i tutor /facilitatori
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Convegni : - 22 marzo 2014 - 14 giugno 2014 Incontri di formazione e supervisione gruppo tutor /cabina di regia: 16 ottobre, 6 novembre, 17 dicembre, 28 gennaio, 25 febbraio IL PERCORSO dei TUTOR A.S. 2013-14 Incontri di formazione nei 9 gruppi territoriali: n. 4 -5 incontri novembre – marzo 2014
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P OSSIBILI CONNESSIONI CON LA RELAZIONE DELLE DOTT. B ONDIOLI S AVIO : “La promozione dall’interno in percorsi di valutazione riflessiva ” Focus su: - Riflettere - Valutare in senso formativo - Strumenti nei processi di valutazione formativa
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Caratteristiche del processo formativo Apprendere dall’esperienza Apprendere nel gruppo dei pari Pensiero riflessivo Superamento asimmetrie formatore/formato Documentazione
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Gli strumenti e la metodologia : - sezioni primavera: le carte d’identità / l’osservazione di spazi e materiali - utilizzo di item della davopsi - confronto e approfondimento in gruppi territoriali con l’aiuto di un facilitatore - supervisione di gruppo per i tutor g2014
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RIFLETTERE: - come atteggiamento e posizione - come disposizione nei confronti della problematicità dell’esperienza (trasformare la difficoltà in problema,) - come esplicitazione della “pedagogia latente ”(convincimenti che orientano le pratiche) - come pensiero dialogico - come verifica dell’esperienza A.Bondioli/D.Savio slide 4 Pensiero riflessivo
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il facilitatore e l’atteggiamento riflessivo - siccome è più importante indurre domande che non dare risposte, occorre allora interrogarsi su quali sono le domande da sostenere nel gruppo - innescare un processo di ricerca di nuove soluzioni - sostenere i tempi della riflessione e della ricerca del gruppo e dei singoli Da verbali di supervisione con i tutor 2013-14 Pensiero riflessivo
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Lo stile del facilitatore di gruppo: - mette in luce ciò che già fanno ma aiuta la problematizzazione (lavora sulle buone domande ) - accoglie il disagio ma cerca di restituire la complessità e non il disagio - è attento ai tempi che servono per la riflessione - è attento al processo che si innesca più che al risultato - esprime capacità di vicinanza, accompagnamento, incoraggiamento, ma non si sostituisce al percorso di un altro e non nega il suo pensiero autentico Da verbali di supervisione con i tutor 2013-14
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La valutazione formativa e Il lavoro in gruppo: - favorisce la costruzione di significati condivisi dal gruppo intorno a un termine (es.cura/ accoglienza) - l’utilizzo di strumenti nei percorsi formativi costituisce un filo rosso metodologico tra i gruppi innescano due processi: - il confronto tra la proposta e l’ideale (sono /non sono d’accordo con il modello e l’idea di scuola ) - percorso di autovalutazione rispetto alla realtà in cui si opera Apprendere nel gruppo dei pari
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Quale ricaduta formativa? La ricaduta nell’innescare due processi: - nell’elevazione del livello di consapevolezza - nell’innestare pratiche educative migliorative per far sì che la nostra scuola reale si avvicini di più a quella reale Pensiero riflessivo
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“Quando vi abbiamo suggerito gli item della Davopsi sullo spazio, è stato perché suggeriscono idee, opportunità che non sono state viste …” dai verbali di supervisione tutor 2013-14 Pensiero riflessivo Apprendere nel gruppo dei pari
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“Per adempiere al nostro compito di educatori … è necessario non stare mai soli, …ma sentirsi parte di un gruppo che ascolta, comprende e propone nuove strategie e stimoli…”
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La valutazione formativa è una pratica riflessiva che comporta il confronto tra“essere” e “dover essere” che avviene attraverso l’esplicitazione delle idee di qualità di un gruppo di soggetti che lavora per uno scopo educativo comune è un processo partecipato e intersoggettivo di elaborazione di significati aiuta ad assumere maggiore consapevolezza circa le scelte educative A.Bondioli/D.Savio slide 11 Apprendere nel gruppo dei pari
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Superamento asimmetrie formatore/formato
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Temi cruciali IL MODELLO FORMATIVO IL GRUPPO: CRUCIALITA’ E RISORSA (Come organizzare i piccoli gruppi ? La gestione dei tempi, le occasioni di conoscenza ed esperienza, la presenza/assenza degli adulti, la disponibilità a mettersi in gioco…) IL DOCENTE della sezione : differenze con il nido e la scuola dell’infanzia, solitudine professionale, difficoltà nella progettazione IL FACILITATORE/TUTOR: NOVITA’ E INVESTIMENTO LA SEZIONE PRIMAVERA NEL SISTEMA 0-6: IDENTITA’, CONTINUITA’, FORMAZIONE, GOVERNANCE…
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ASPETTATIVE FACILITATORI LA FATICA DEL CONFRONTO, INTENDERSI SUI TERMINI CONTESTI DIVERSI A SECONDA DELL’INTERLOCUTORE CON CUI CI SI RAPPORTA CI SONO DIFFICOLTA A TRADURRE IL CAMBIAMENTO NELLA PRATICA PREOCCUPAZIONE SUL NUMERO DI INCONTRI TROPPO ESIGUO VISIBILITA’ DOPO IL CONVEGNO QUALI APPROCCI ASSUMERE RISPETTO A GRUPPI NUOVI:APPROCCIO SUL MODELLO FORMATIVO E RUOLO FACILITATORE TENERE IN MENTE CHE IL GRUPPO SI DEVE RIPOSIZIONARE DOVE ANDRA’ LA SEZIONE PRIMAVERA? ANTICIPATARI
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