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APPRENDIMENTO COOPERATIVO
Dott.ssa Federica Bartoletti
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APPRENDIMENTO COOPERATIVO
L’apprendimento cooperativo è un metodo didattico che utilizza piccoli gruppi in cui gli studenti lavorano insieme per migliorare reciprocamente il loro apprendimento. Perciò si distingue sia dall’apprendimento competitivo (in cui gli studenti lavorano l’uno contro l’altro per raggiungere un giudizio migliore di quello ottenuto dal compagno) che da quello individualistico (in cui gli studenti lavorano da soli per raggiungere obiettivi di apprendimento indipendenti da quelli dei compagni). A differenza dell’apprendimento competitivo e di quello individualistico, che non sempre si possono usare in maniera appropriata, l’apprendimento cooperativo può essere applicato a ogni compito, ogni materia ed ogni curricolo.
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RISULTATI OTTENIBILI Gli studenti ottengono migliori risultati: tutti gli studenti lavorano di più e raggiungono risultati migliori, memorizzano meglio e più a lungo, sviluppano una maggiore motivazione intrinseca, passano più tempo sul compito e sviluppano livelli superiori di ragionamento e capacità di pensiero critico. Relazioni più positive tra gli studenti: si crea uno spirito di squadra e rapporti di amicizia e sostegno reciproco, sia personale che scolastico, la diversità viene rispettata e apprezzata e il gruppo si affiata. Maggior benessere psicologico: l’adattamento psicologico degli studenti è migliore, così come il loro senso di autoefficacia, l’autostima e l’immagine di sé, gli studenti sviluppano competenze sociali e una maggiore capacità di affrontare le difficoltà e lo stress.
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RISULTATI VALUTATI Le ricerche hanno valutato essenzialmente tre aspetti: impegno e motivazione nel lavoro relazioni interpersonali costruttive e positive benessere psicologico. Si è notato un miglioramento negli apprendimenti e nei risultati cognitivi, relazioni più positive tra gli studenti basate su un forte spirito di squadra, amicizia e sostegno reciproco ed infine un aumento del benessere psicologico a partire da un migliore adattamento, una maggior autostima e senso di autoefficacia; infine gli studenti sviluppano competenze sociali e maggior capacità di reagire allo stress.
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APPRENDIMENTO COOPERATIVO E’
“L’apprendimento cooperativo si contrappone a una conduzione della classe in genere definita come “tradizionale” o “rivolta a tutta la classe”. E’ un metodo “a mediazione sociale” contrapposto ad altri a “mediazione dell’insegnante”[i]. Nelle modalità “con mediazione sociale”, le risorse e l’origine dell’apprendimento sono soprattutto gli allievi. Essi si aiutano reciprocamente e sono corresponsabili del loro apprendimento, stabiliscono il ritmo del loro lavoro, si correggono e si valutano, sviluppano e migliorano le relazioni sociali per favorire l’apprendimento. “L’insegnante è soprattutto un facilitatore e un organizzatore dell’attività di apprendimento”[ii].
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APPRENDIMENTO COOPERATIVO E’
“Nell’insegnamento reciproco (peer tutoring) gli studenti in qualche modo rispecchiano le differenze esistenti tra insegnante ed allievo: pur stando in coppia, uno di essi fa da tutor, ossia segue, aiuta ed incoraggia l’apprendimento dell’altro”[i], invece nella collaborazione fra pari (peer collaboration) gli studenti si trovano alla pari di fronte al compito da svolgere. Nessuno è in una posizione migliore rispetto agli altri in relazione al contenuto del compito e tutti devono aiutarsi e collaborare per portare a termine il loro lavoro di apprendimento. Quindi, l’apprendimento cooperativo propone un gruppo composto da più persone impegnate su un compito, esso realizza un’interdipendenza positiva tra i membri del gruppo. “Per interdipendenza positiva si intende una relazione indispensabile tra i membri di un gruppo per conseguire un risultato, una volta conseguito questo, non è più possibile attribuire ad una persona soltanto quanto è stato realizzato.”[ii]
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CARATTERISTICHE TIPICHE
caratteristiche tipiche che possono essere importanti per la riuscita di un apprendimento cooperativo:[i] 1) Compiti strutturati. 2 ) Classe di dimensioni relativamente piccole. 3) Gruppi eterogenei per livelli. 4) Frequenti test individuali per verificare l’apprendimento. 5) Rinforzamento delle abilità sociali di ciascun gruppo.
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Perché il gruppo sia realmente cooperativo occorre che gli insegnanti strutturino in ogni lezione cinque elementi: 1) INTERDIPENDENZA POSITIVA 2) RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE 3) INTERAZIONE COSTRUTTIVA DIRETTA 4) ABILITA’ SOCIALI 5) VALUTAZIONE DEL GRUPPO
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TIPI DI GRUPPO DI APPRENDIMENTO COOPERATIVO
GRUPPI FORMALI la cui durata va dal tempo di una lezione ad alcune settimane, possono essere usati per insegnare abilità e contenuti molto diversi, assicurando un coinvolgimento attivo degli studenti. GRUPPI INFORMALI sono gruppi ad hoc la cui durata va da pochi minuti al tempo di una lezione, utilizzabili per insegnamenti diretti per focalizzare l’attenzione e creare un clima favorevole all’apprendimento. GRUPPI DI BASE sono gruppi eterogenei a lungo termine (della durata di almeno un anno) con membri che si scambiano il sostegno, l’aiuto, l’incoraggiamento e l’assistenza necessari per apprendere.
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INOLTRE… L’uso costante dei gruppi cooperativi formali, informali e di base permette di raggiungere un livello ottimale di esperienza, che si rifletterà nella capacità dell’insegnante di: (cfr. Johnson, Johnson, Holubec) - Strutturare in forma cooperativa ogni lezione, ogni materia e con studenti di ogni età. - Usare l’apprendimento cooperativo (a livello ideale) dal 60 all’80 % del tempo. - Descrivere accuratamente quello che sta facendo e perché, in modo da mostrare agli studenti la natura e i vantaggi dell’apprendimento cooperativo e poter insegnare ai colleghi come si usa questo metodo. - Applicare i principi della cooperazione ad altri campi, come le attività collegiali di programmazione, i Consigli di Istituto e i collegi docenti.
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RUOLO INSEGNANTE NELL’A.C.
PPrendere decisioni preliminari - Definire gli obiettivi in termini di abilità scolastiche e sociali. - Decidere le dimensioni del gruppo. - Decidere la composizione del gruppo. - Assegnare i ruoli. - Sistemare l’aula. - Organizzare i materiali.
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Spiegare il compito e l’approccio cooperativo
- Spiegare i criteri di valutazione. - Strutturare l’interdipendenza positiva (uno per tutti e tutti per uno). - Strutturare la cooperazione intergruppo. - Strutturare la responsabilità individuale. - Insegnare le abilità sociali.
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RUOLO INSEGNANTE NELL’A.C.
MMonitoraggio e intervento - Favorire l’interazione costruttiva diretta. - Monitorare il comportamento degli studenti. - Intervenire per migliorare il lavoro del gruppo e sul compito. - Chiudere la lezione.
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Verifica e valutazione
- Valutare l’apprendimento degli studenti. - Valutare il funzionamento dei gruppi.
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DIVERSE MODALITA’ DI A.C.
1) Student Team Learning di Robert Slavin si caratterizza soprattutto per l’attenzione rivolta alla motivazione estrinseca. 2) Group Investigation di Rachel Hert-Lazarowitz, Shlomo Sharan e Yael Sharan sottolinea come l’elemento che stimola l’apprendimento sia soprattutto il desiderio di conoscere, così che un gruppo si muove alla ricerca di una conoscenza se è adeguatamente stimolato da un problema. 3) Structural Approach di Miguel e Spencer Kagan è una modalità che si sviluppa dalla necessità di predisporre delle strutture di lavoro che garantiscano un’interdipendenza positiva effettiva, il ruolo dell’insegnante è quello di impadronirsi di queste strutture, di trasformarle in attività e di coordinarle nello sviluppo di una lezione.
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DIVERSE MODALITA’ DI A.C.
1 Complex Instruction di Elisabeth Cohen è una modalità di cooperative learning che avendo l’obiettivo di controllare l’effetto di status dei membri del gruppo, organizza l’interdipendenza positiva come una interdipendenza di abilità tra i membri. 2 Collaborative Approach di Reid, Forrestal e Cook ha contorni di organizzazione più generici e la cooperazione è più una struttura funzionale a obiettivi sociali. 3 Learning Together di D.W.Johnson e R.T.Johnson è certamente la modalità più diffusa e che è stata oggetto del maggior numero di ricerche sperimentali.
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LEARNING TOGETHER (D.W. e R.T. Johnson)
Si fonda su cinque elementi essenziali: 1) Interdipendenza positiva che è una struttura che vincola i membri di un gruppo nel raggiungimento di uno scopo, la collaborazione reciproca diviene determinante per raggiungere l’obiettivo. 2) Interazione diretta costruttiva che si riferisce ai comportamenti con cui i membri del gruppo mostrano interesse per il raggiungimento dello scopo 3) Abilità sociali come la comunicazione, le funzioni di guida e le strategie di soluzione positiva e costruttiva dei problemi, sono fondamentali per una corresponsabilità ed una collaborazione efficace.
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4) Responsabilità individuale deve essere mantenuta anche se l’obiettivo del gruppo è unico.
5) La valutazione individuale e/o di gruppo che è un chiaro messaggio che il gruppo non sostituisce l’individuo, ma lo aiuta a far meglio e a raggiungere mete a cui il singolo studente, da solo, non potrebbe arrivare.
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INTERDIPENDENZA POSITIVA
Nella situazione cooperativa, gli individui sono vincolati fra loro in modo tale che la probabilità di uno di essi di conseguire il proprio obiettivo dipende dalla probabilità che hanno gli altri di arrivare al proprio; tale situazione è definita interdipendenza positiva, mentre nella situazione individualistica invece vi è assenza di relazioni di interdipendenza. Secondo Deutsch gli effetti della situazione cooperativa sono contrapposti a quelli della situazione competitiva in relazione a tre processi psicologico-sociali: 1) supplenza, cioè i compagni utilizzano le proprie risorse per recuperare lo svantaggio 2) catexi positiva che crea nuovi motivi di partecipazione, potere vicario del piacere del compagno 3) inducibilità, cioè apertura e disponibilità all’influenza.
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INTERDIPENZA (POSITIVA, NEGATIVA, ASSENTE)
“Così come sono stati descritti, i tre tipi di interdipendenza sembrano inconciliabili e, assunti come chiave di interpretazione di modi di condurre la classe, i tre modi sembrano descrivere chiaramente tre modalità di fare scuola nei quali l’insegnante promuove la collaborazione tra gli studenti, la responsabilità individuale o la competizione. Normalmente gli insegnanti dichiarano di voler escludere la competizione e di incentivare le capacità personali e la collaborazione, in realtà la scuola odierna predilige la competizione, pressioni dei genitori, interrogazione pubblica, sistema di lodi e rimproveri di tipo personale, paragoni espliciti fra “bravi” e “somari”. Di fatto la scuola, condotta dall’insegnante in modo frontale, sembra essere l’intersezione di una interdipendenza negativa e di una assenza di interdipendenza.”[i] Nell’apprendimento cooperativo è possibile utilizzare tutte e tre le interdipendenze in modo efficace e positivo, ma spetta all’insegnante il compito di attivare strategie adatte, modalità motivazionali cognitivamente sfidanti.
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CONCLUSIONI L’apprendimento cooperativo è una strategia, che mira alla creazione di relazioni fra pari, e viene definito come “piccoli gruppi di studenti che lavorano in squadra per risolvere un problema, eseguire un compito o raggiungere un obiettivo comune.”[i] I gruppi di apprendimento cooperativo possono essere un contesto fondamentale di stimolo per le interazioni tra alunni con e senza ritardo mentale. A differenza dell’apprendimento competitivo e di quello individualistico, che non sempre si possono usare in maniera appropriata, l’apprendimento cooperativo può essere applicato a ogni compito, ogni materia ed ogni curricolo. L’efficacia dell’apprendimento cooperativo è stata ampiamente dimostrata dalla ricerca.
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NOTE BIBLIOGRAFICHE DIAPOSITIVA 4
1) D. W. Johnson, R. T. Johnson, E. Holubec, “ Apprendimento cooperativo in classe” 1994 Erickson, p. 7 2) D. W. Johnson, R. T. Johnson, E. Holubec, “ Apprendimento cooperativo in classe” 1994 Erickson, p. 8 DIAPOSITIVA 5 1) D. W. Johnson, R. T. Johnson, E. Holubec, “ Apprendimento cooperativo in classe” 1994 Erickson, p. 8 2) D. W. Johnson, R. T. Johnson, E. Holubec, “ Apprendimento cooperativo in classe” 1994 Erickson, p. 9 DIAPOSITIVA 6 D. W. Johnson, R. T. Johnson, E. Holubec, “ Apprendimento cooperativo in classe” 1994 Erickson, p. 63 DIAPOSITIVA 15 M. Comoglio, “ Verso un’interdipendenza positiva” in: ANIMAZIONE SCUOLA Gennaio 1999 p. 85 DIAPOSITIVA 16 D. W. Johnson, R. T. Johnson, E. Holubec, “ Apprendimento cooperativo in classe” 1994 Erickson, p. 51
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