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La varietà delle imprese

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Presentazione sul tema: "La varietà delle imprese"— Transcript della presentazione:

1 La varietà delle imprese
Capitolo 3

2 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
Varietà nei modelli d’impresa fattori firm-specific: lo stile di gestione, la struttura organizzativa, la storia, i valori condivisi, le professionalità fattori industry specific: l’ambito settoriale di appartenenza, la natura dell’offering e la tipologie del processo produttivo fattory context specific: fitta rete di rapporti con variabili specifiche del più ampio contesto in cui operano, dal semplice contesto territoriale di riferimento al contesto più generale definito in termini di sistema-Paese Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

3 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
Sistema Paese Il concetto di sistema paese nella sua accezione più estesa richiama i fattori politico-istituzionali (regolamentazione e infrastrutture) ed il sistema dei valori di un Paese: Lo stato e le strutture di governo: determinano lo stato di industrializzazione e la stabilità politica e sociale Le strutture di governo sovranazionali Le istituzioni amministrative e finanziarie (fonti finanziarie, sistema bancario) I servizi delle pubbliche amministrazioni La disponibilità di adatte infrastrutture viarie e telematiche Valori sociali e culturali Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

4 Modelli dimensionali d’impresa
La grande impresa La piccola impresa La media impresa La micro impresa Le imprese distrettuali ed i sistemi produttivi locali Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

5 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
Secondo Istat e Eurostat da 1 a 9 addetti l’impresa è classificata come micro-impresa; da 10 a 99 addetti l’impresa è piccola; da 100 a 499 addetti si parla di media impresa; oltre i 500 addetti l’impresa è di grandi dimensioni. Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

6 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
L’unione europea distingue le seguenti tipologie: imprese di ridottissime dimensioni (microimprese), con meno di 10 dipendenti e un fatturato o un volume totale di bilancio fino a 2 milioni di euro; imprese di piccole dimensioni, con un numero di dipendenti tra 10 e 49 e un fatturato o un volume totale di bilancio di 2-10 milioni di euro; imprese di medie dimensioni, con un numero di dipendenti tra 50 e 249, un fatturato di milioni di euro o un volume totale di bilancio di milioni di euro; grandi imprese con almeno 250 addetti e oltre 50 milioni di euro di fatturato o un volume totale di bilancio oltre 43 milioni di euro. Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

7 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
Il problema della definizione con parametri quantitativi: Il ruolo di parametri qualitativi Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

8 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
La grande impresa Connotati qualitativi della grande impresa 1) la dimensione elevata; 2) l’apporto di manager nell’attività di governo; 3) la capacità di organizzazione autonoma di taluni fattori di produzione; 4) il potere di condizionamento nei confronti di soggetti esterni; 5) la frequente strutturazione a gruppo. Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

9 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
1) Dimensione elevata UE: > 250 addetti e > 40 mil. euro di fatturato ISTAT: >500 addetti ATTENZIONE: è importante la quota di mercato Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

10 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
2. L’apporto dei manager nell’attività di governo Imprese governate da proprietari e manager (imprese famigliari) Imprese a proprietà assente (public company) Imprese a proprietà organizzata (banche, fondi gestione) e gestite da manager Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

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3. La capacità di organizzazione autonoma di taluni fattori di produzione R&S, formazione, acquisizione risorse finanziarie 4. Il potere di condizionamento verso i soggetti esterni Verso i clienti di cui conoscono il comportamento d’acquisto e le aspettative grazie alle ricerche; Verso i fornitori 5. La struttura a gruppo Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

12 Vantaggi e limiti della grande impresa
Economie di scala tecnologiche Economie di scala di gestione Specializzazione e innovazione Bassi rischi di mercato grazie alle internalizzazioni Capacità di influenza del mercato Limiti La flessibilità è limitata in condizione di forte turbolenza e complessità e quando l’efficienza produttiva non è il solo parametro. Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

13 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
Rank Impresa Paese Settore Vendite (miliardi di US$) 1 Wal-Mart Stores Stati Uniti Grande distribuzione 378.80 2 ExxonMobil Energia 358.60 3 Royal Dutch Shell Paesi Bassi 355.78 4 BP Regno Unito 281.03 5 Chevron 203.97 6 Toyota Motor Giappone Automobilistico 203.80 7 Total Francia 199.74 8 ING Group Assicurazioni 197.93 9 General Motors 181.12 10 General Electric Diversificato 172.74 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

14 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
11 Ford Motor Stati Uniti Automobilistico 172.46 12 ConocoPhillips Energia 171.50 13 Citigroup Bancario 159.23 14 AXA Group Francia Assicurazioni 151.70 15 Volkswagen Group Germania 149.00 16 HSBC Holdings Regno Unito 146.50 17 Daimler 145.11 18 Dexia Belgio 140.78 19 Allianz 139.12 20 Sinopec-China Petroleum Cina 133.79 22 ENI Italia 119.27 36 Generali Group Assicurativo 102.16 66 Fiat Group 80.11 90 UniCredit Group 63.67 127 ENEL Utilities 49.47 147 Telecom Italia Servizi telecomunic. 42.81 316 IntesaSanPaolo 22.25 430 Finmeccanica Aerospazio e Difesa 16.45 489 Fondiaria-SAI 14.70 534 Unipol 13.49 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

15 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
Le piccole imprese La definizione in base a parametri quantitativi: le classi di fatturato; il numero di addetti (da 10 a 99); la capacità produttiva; il capitale investito. I parametri qualitativi: la struttura semplice e l’estensione limitata delle attività l’organizzazione elementare e la bassa formalizzazione coincidenza impresa e famiglia modello direzionale paternalistico e autoritario; deleghe ridotte, meccanismi di coordinamento per adattamento reciproco scarso ricorso al mercato dei capitali scarsa varietà delle combinazioni prodotto/mercato/tecnologia Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

16 I criteri di definizione ibridi
Associano ai parametri quantitativi elementi che fanno riferimento all’indipendenza dell’impresa da gruppi o aziende di maggiori dimensioni sia dal punto di vista degli assetti proprietari sia dal punto di vista della capacità decisionale (autonomia nelle decisioni strategiche e operative). U.S. Small Business Act (1953) Rapporto Bolton (1971) UE Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

17 Il peso delle piccole imprese in Italia
27% imprese è formato da 1-2 addetti 95% ha meno di 10 addetti 47% di occupati è in imprese con meno di 10 addetti 70% degli occupati nell’industria manifatturiera è in imprese con meno di 100 addetti Opportunità e limiti Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

18 Caratteristiche e limiti delle piccole imprese
Assetti istituzionali ove vi è coincidenza tra controllo e management Commistione tra esigenze famigliari (ad esempio spazi gestionali per i famigliari) ed interessi aziendali Processi decisionali fortemente centralizzati in un piccolo nucleo Rischio del ricambio generazionale Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

19 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
Coinvolgimento in reti di relazioni interaziendali Forti interdipendenze Flessibilità e specializzazione Sviluppo legato solo alle competenze dell’imprenditore Strutture organizzative semplici e veloci Rischio impoverimento e basso coinvolgimento di tutto il capitale umano; limiti alle carriere; rischi nel momento dello sviluppo Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

20 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
Risorse finanziarie limitate e orientamento alla prudenza Limiti nelle opportunità di crescita Opzioni strategiche soprattutto nei settori ad elevata specializzazione (per fasi) e ad alto valore aggiunto dove è importante la soddisfazione del cliente più del prezzo Rischio di rimanere in nicchie Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

21 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
Micro imprese e imprese artigiane microimprese le imprese con non più di 9 addetti. Le imprese artigianali possono connotarsi diversamente a seconda delle caratteristiche della loro formula imprenditoriale e il substrato conoscitivo utilizzato nella produzione: manuale/empirico o intellettuale; il livello di meccanizzazione dell’attività la remunerazione dei fattori produttivi Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

22 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
Formule tradizionali Formule moderne Base conoscitiva impiegata Base empirica e manuale Artigianato di mestiere Base intellettuale Artigianato di professione Grado di meccanizzazione Alta intensità del lavoro Artigianato lavorativo Elevata meccanizzazione Artigianato industriale Redditi pagati ai fattori Sotto-remunerazione Artigianato marginale Remunerazione di mercato Artigianato imprenditoriale Fonte: Grandinetti e Rullani, 1997, p. 10 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

23 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
La media impresa La media impresa è stata per anni una categoria economico-produttiva trascurata da studi e indagini specifiche. Definita, secondo l’UE, come impresa con un numero di addetti compreso tra i 50 ed i 250 e con un fatturato tra i 7 ed i 40 milioni di euro, essa è stata prevalentemente ricompresa nella categoria della piccola impresa non essendole riconosciuta la dignità di “grande impresa”. Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

24 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
La media impresa Definizione quantitativa Per UE addetti tra 50 e 250 e fatturato tra 7 e 40 milioni di euro Per Eurostat tra 100 e 500 unità Per Mediobanca: 50 ed il 499 addetti, un fatturato tra i 16 ed i 60 milioni Definizione qualitativa Pur essendo flessibile ha struttura organizzativa completa, quota rappresentativa del mercato, sviluppa processi innovativi autonomi ma non è ancora definibile “grande” Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

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La recente indagine Mediobanca con riferimento a dipendenti e mln€ di fatturato ha riguardato circa 4000 imprese che assicurano: il 14% della produzione manifatturiera italiana a valore (22% con l’indotto); la maggiore concentrazione di imprese è nelle aree del Nord Est Centro e in Lombardia; bassa, ma in espansione, la presenza nel Mezzogiorno. L’attività prevalente è nei settori tipici del made in Italy; oltre il 70% a proprietà famigliare; specializzate, con produzioni differenziate nella fascia medio-alta, incentrate sul valore della qualità, del brand, del design, del servizio al cliente; esse occupano posizioni di mercato di nicchia rilevanti a livello internazionale e si avvalgono di dense reti di relazioni a monte e a valle Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

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Anche a livello europeo non manca l’interesse verso la media impresa. Una recente indagine, sponsorizzata da SAP e prodotta da Economist Intelligence Unit (2006) è stata svolta su 1430 medie imprese europee, con il coinvolgimento di 3722 manager. La ricerca ha evidenziato i seguenti trend: Processi di espansione aggressiva e profittevoli Una crescita sostenuta ma organica anche attraverso lo sviluppo di reti di terze parti; Capacità di mantenersi competitivi sul prezzo, anche attraverso processi di out-sourcing internazionale Investimenti nelle nuove tecnologie e negli skills professionali delle risorse umane impiegate Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

27 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

28 La ricerca della Società Italiana di Marketing
Profilo della governance tensione alla crescita crescenti stili manageriali Profilo competitivo adattamento del prodotto innovazione continua attenzione all’intangibile e focalizzazione Profilo organizzativo modelli business aperti supply chain internazionali sperimentazioni di impresa flessibile Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

29 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
Due approcci La media impresa in transizione La media impresa ha un’identità distinta: Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

30 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
la media impresa si connota per la capacità di gestione di dualismi che ne definiscono l’essenza: tra leader di un comparto e “piccola” nel settore tra imprenditorialità e managerialità tra vecchie e nuove generazioni tra orientamento al prodotto e orientamento al marketing tra tangibile e intangibile tra l’integrazione verticale e lo sviluppo per linee esterne tra locale e globale tra modelli organizzativi consolidati e nuovi modelli sperimentali Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

31 Transizione verso una continua crescita?
oppure Mantenere lo status di media impresa? Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

32 La media impresa in Italia oggi
L’indagine Mediobanca Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

33 Sistemi produttivi locali Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
Sono caratterizzati da un’ampia divisione del lavoro tra imprese specializzate, dalla diffusione di molteplici competenze imprenditoriali e da mix di cooperazione e competizione. La concentrazione geografica associata alla scomposizione del processo produttivo ed alla divisione del lavoro tra le impresa nonché da forte “atmosfera industriale” delinea un distretto industriale Diverso è il caso delle aree di specializzazione produttiva ove mancano la componente socio-culturale e fenomeni di interrelazione tra le imprese Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

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35 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
Nord Ovest: 9 Nord Est: 17 Lombardia Mobile- Brianza; Calze - Castelgoffredo; Tessile – Como; Meccanica - Lecco; Metalli – Lumezzane Piemonte Tessile/abbigliamento - Biella; Oreficeria - Valenza Po; Casalinghi - Cusio; Meccanica - Pianezza Pinerolo Veneto Vetro – Murano; Calzature - Brenta; Sportsystem – Montebelluna; Concia - Arzignano; Occhiali – Belluno; Mobile - Q. del Piave; Tessile - Schio, Thiene, Valdagno; Inoxvalley; Meccanica - Schio, Thiene- Montecchio Friuli VG Sedie – Manzano; Mobile - Livenza; Emilia Romagna Ceramica – Sassuolo; Tessile - Carpi Macchine agricole - Reggio Emilia; Oleodinamica; Meccanica alimentare Centro: 6 Toscana Tessile - Prato; Marmo - Carrara; Concia - S. Croce sull’Arno Marche Mobile – Pesaro; Calzatura - Fermo; Lazio Ceramica -Civita Castellana Sud: 9 Abruzzo Abbigliamento Nord Abruzzese; Abbigliamento Sud Abruzzese Puglia Imbottito Murge; Calzatura - Salento; Abbigliamento – Salento; Calzatura Barletta Campania Calzatura e Abbigliamento – Napoli; Concia –Solofra Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

36 Il modello della specializzazione flessibile
I distretti hanno origine dal decentramento produttivo in momenti di complessità. Ne è derivata una “specializzazione flessibile” che secondo taluni ha salvaguardato lo sviluppo economico italiano nel momento della crisi della grande impresa. Oggi, con la riorganizzazione della grande impresa e la globalizzazione, il modello della specializzazione flessibile pare avere molti limiti. Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

37 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
Modelli di competitività dei distretti italiani Anni 2000 Innovazione e internazionalizzazione evoluta Anni 1990 Competitività di prodotto Anni 1980 Competitività di efficienza, flessibilità e velocità del processo produttivo Anni Competitività di costo del lavoro Varaldo, 2006 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

38 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
I processi in atto l’emergere di imprese-guida ri-accorpamento di attività proiezione extra-distrettuale di attività maggior presidio del mercato di sbocco e delle materie prime selezione di attori commerciali e di fornitori chiave de-localizzazione della produzione nei paesi a basso costo del lavoro ricerca di fornitori eccellenti su scala globale Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

39 Distretti, ICT e globalizzazione
La proiezione internazionale del distretto e dell’impresa distrettuale: problemi e opportunità Diffusione e uso delle ICT nei contesti distrettuali: problemi e opportunità Quali scenari si possono prospettare ? Verso la dissoluzione del distretto? L’internazionalizzazione del distretto? Distretti in rete? Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

40 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
Quanto a lungo potrà reggere il vantaggio competitivo delle pmi italiane e su quali basi? Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

41 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
La struttura industriale del sistema economico italiano basata su molte piccole imprese è un limite? Secondo taluni SI perché le imprese grandi trainano l’export e l’innovazione Secondo altri NO: il limite è dato dal fatto che le nostre piccole e medie imprese devono specializzarsi e posizionarsi meglio sul mercato. OCCORRE DISTINGUERE A SECONDA DEI SETTORI: nei settori high tech e nei settori dove la dimensione, e le economie di scala contano, conta la dimensione laddove occorre forte specializzazione, qualità, design, creatività la piccola impresa può essere competitiva e eventualmente connessa a impresa più grandi. Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

42 La ricerca Banca Intesa- Tedis-VIU (2006)
Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

43 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
PMI che si vedono attive sul fronte dell’innovazione, in varie forme, ma con volumi probabilmente insufficienti Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

44 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
Rapporto col mercato non sempre adeguato, in quanto vi sono molti subfornitori Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

45 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
ICT di base diffusa, mentre è ai primordi quella più avanzata Casa-Arredo Sistema Moda Meccanica Totale Sito Web 94% 80% 95% 88% Intranet 59% 50% 65% 56% ERP 39% 27% 49% 36% Groupware 18% 16% 20% Extranet fornitori 17% 14% Extranet distributori 13% 11% Crm 5% 9% Scm 7% 4% Sfa 6% Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

46 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
Internazionalizzazione soprattutto in forma “leggera” Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008

47 Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008
Dall’esame dei casi emerge che le imprese vincenti hanno spesso un mix articolato di strategie: Innovano e ricercano (non puntano soprattutto sui costi) Sanno sfruttare i vantaggi di costo/mercato della delocalizzazione Valorizzano/difendono l’innovazione con politiche di marketing aggressive Rendono flessibile il meccanismo (in particolare le catene lunghe) con molta ICT Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2007/2008


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