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Istituto Ricerche Economico Sociali del Piemonte PRESENTAZIONE DEL 30 settembre 2009 Di Giovanna Badalassi.

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Presentazione sul tema: "Istituto Ricerche Economico Sociali del Piemonte PRESENTAZIONE DEL 30 settembre 2009 Di Giovanna Badalassi."— Transcript della presentazione:

1 Istituto Ricerche Economico Sociali del Piemonte PRESENTAZIONE DEL 30 settembre 2009 Di Giovanna Badalassi

2 I valori del Bilancio di Genere della Regione Piemonte  Performance Oriented Gender Budgeting  Equità  Efficacia,  Efficienza,  Consapevolezza,  Trasparenza  Sviluppo del capitale umano (Approccio delle capacità)  Prendersi cura di sé e della famiglia,  Lavorare,  Vivere una vita sana  Acquisire conoscenza e sapere  Avere potere economico, sociale e politico,  Vivere in luoghi sani e sicuri, etc)  Un Piemonte aperto, tollerante, innovativo,  Asse 1: Innovazione, competitività, lavoro, e conoscenza  Asse 2: Salute, benessere e politiche sociali  Asse 3: Cultura, turismo, comunicazione e informazione  Asse 4: Territorio e ambiente  Asse 5: Infrastutture e mobilità  Asse 6: Agricoltura e montagna: i territori rurali e le terre alte  Asse 7: Una macchina regionale efficiente ed amichevole  Asse 8: Il Piemonte Regione d’Europa. Le relazioni e la cooperazione internazionale Gender mainstreaming

3 L’analisi di contesto: conferme e nuovi spunti l’impegno consistente delle donne nel lavoro di cura, familiare e domestico, l’impatto del lavoro non retribuito sulla minore partecipazione femminile al mercato del lavoro (tasso di occupazione femminile, 56,3% contro il 73,4% degli uomini, ricorso al part-time per il 24,3% delle lavoratrici contro il 4,2% dei lavoratori); segregazione sia dei percorsi di studio che dei settori economici di attività, la fragilità sociale ed economica delle donne, soprattutto anziane; il maggiore disagio giovanile e le maggiori difficoltà nel proteggere la salute per gli uomini le potenzialità ancora inespresse delle donne più giovani, la cui significativa preparazione culturale e professionale non è ancora adeguatamente sostenuta da un sistema economico e sociale

4 La programmazione: le pari opportunità tra gli orientamenti strategici Priorità e trasversalità, sia con riferimento al genere che alle altre forme di discriminazione, Gli obiettivi: –aumento e qualificazione dell’occupazione femminile –conciliazione tra vita professionale e vita familiare; –condivisione delle responsabilità tra i generi; –promozione della cultura di parità; –promozione di interventi e servizi per l’infanzia, i minori, i soggetti deboli e le persone non autosufficienti, le famiglie; –miglioramento dell’accessibilità dei servizi urbani e della mobilità per le persone; –qualificazione dell’informazione statistica pubblica.

5 L’ANALISI DELLE RISORSE Riclassificazione di bilancio per capacità ed assi

6 Gli spunti emersi dall’analisi di bilancio confermato e implementato l’impegno finanziario nelle politiche di pari opportunità.Nell’impegnato a consuntivo 2007, tra risorse specifiche per le pari opportunità e investimenti della sanità nella salute femminile la Regione Piemonte ha allocato complessivamente 7,4 milioni di euro; confermata l’incidenza strutturale delle spese per la salute, che hanno coinvolto il 70,7% delle risorse impegnate a bilancio; confermata l’incidenza dei trasferimenti ad enti istituzionali e imprese (90,9% delle risorse impegnate).

7 Le attività nelle Pari opportunità (1) 1) Azioni a tutela della salute delle donne e di contrasto alla violenza: - il Piano regionale per la prevenzione della violenza contro le donne e per il sostegno alle vittime, Il progetto “IN.TER.AGIRE - Interazioni Territoriali per Agire contro la Violenza”, il manuale “La Città Si*Cura”, gli eventi per la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”. 2) Azioni per favorire la parità nella società e l’accesso alle posizioni di potere: - “Melting Box” e MeltingLAB, - nuovi strumenti normativi, programmatici, finanziari e tecnici per sostenere i processi di parità: (L.R. n.8 18 marzo 2009); - la formazione di alto livello sulle pari opportunità: - Campagne e iniziative di comunicazione e di sensibilizzazione 3) Azioni per favorire il lavoro femminile: - sostegno all’imprenditorialità femminile: 4) Azioni per favorire la conciliazione e il lavoro di cura e familiare - i Voucher di conciliazione, i “Piani di Coordinamento degli Orari” e la “Promozione ed il sostegno delle Banche del Tempo”

8 L’impegno della Regione Piemonte per promuovere il Bilancio di Genere

9 Le attività (2) - Innovazione, competitività lavoro e conoscenza Formazione professionale 122.970 persone partecipanti, delle quali il 48,7% uomini e il 51,3% donne. Più donne nei corsi per disoccupati e occupati, più uomini nelle attività di obbligo formativo e per le fasce a rischio di esclusione sociale 46,5% di presenza femminile nelle attività dedicate alla creazione di impresa nel sessennio 2000-2006 Politiche per il lavoro 59,1% di donne su 2.726 persone che hanno usufruito della Cassa Integrazione Guadagni in Deroga, 61,7% di uomini tra le 3.542 persone assistite con gli interventi monetari di sostegno al reddito, 54,7% di donne iscritte ai Centri per l’Impiego

10 Le attività (3) Istruzione: 58,1% di donne tra i beneficiari delle borse di studio per merito. Nell’Università, Innovazione e ricerca 44% dei contributi regionali per assegni di ricerca a ricercatrici (25% le donne tra i ricercatori) Nell’Artigianato 15,6% di donne imprenditrici artigiane ai contributi erogati a persone fisiche; Nella Cultura sono donne il 58,8% dei lettori nelle biblioteche piemontesi, il 56% degli utenti dei musei, il 58,5% di MiTo Settembre Musica

11 L’impatto di genere della crisi economica in Piemonte - 11.845 assunzioni perse per gli uomini a ott-nov 2008 rispetto al corrispondente bimestre del 2007, - 9.210 per le donne (decremento di -12,5% per le donne contro il -18,5% rilevato per gli uomini). L’occupazione femminile nell’industria aveva infatti già scontato una forte contrazione ne< gli anni precedenti (dal 29,3% del 1998 al 24,6% del 2007) Nel terziario i tempi di allineamento alle dinamiche di crisi sono più lenti che nell’industria, I tempi della crisi occupazionale delle donne e degli uomini hanno, e avranno in futuro, tempi di manifestazione diversi l’occupazione femminile, pur se con tempi diversi, è messa maggiormente a repentaglio dalle dinamiche della crisi, Gli effetti della crisi hanno inoltre anche una ricaduta privata


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