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Depressione
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La depressione infantile è un disturbo primario delle emozioni e dei sentimenti.
I sintomi cardine dei disturbi dell’umore sono la tristezza (depressione) e l’euforia (mania). Il disturbo depressivo nelle età precoci prevede una pressoché totale sovrapposizione con la fenomenologia del disturbo depressivo descritta nei pazienti adulti. Nei bambini l’umore depresso può essere sostituito dall’irritabilità, inoltre nei bambini e negli adolescenti la durata delle diverse forme sindromiche può essere significativamente inferiore a quella degli adulti.
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Epidemiologia La depressione è la prima causa disfunzionale nei soggetti tra i 14 e i 44 anni precedendo le patologie cardiovascolari e le neoplasie. Alta prevalenza Decorso prolungato Deficit sociale, scolastico e lavorativo Favorisce il suicidio (terza causa di morte tra i 10 e i 25 anni negli USA) Predispone all’abuso di alcool e sostanze stupefacenti (il 25% dei bambini e adolescenti depressi sviluppa una patologia da abuso) Alla fine della seconda decade di vita circa il 25% della popolazione ha sofferto di almeno un episodio di depressione maggiore La depressione è più frequente nel sesso femminile (2:1). Bambini depressi tendono a diventare adolescenti e infine adulti depressi. La depressione tende ad aumentare e l’età media a diminuire.
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Evoluzione Il disturbo depressivo maggiore in età evolutiva presenta percentuali differenti nelle diverse età: Età prescolare 0,3% disturbo distimico 1% Età scolare 2-3% Età adolescenziale 6-8% disturbo distimico 8% L’esordio precoce di una patologia depressiva rappresenta un fattore di rischio per la comparsa di una patologia bipolare in adolescenza. Più bassa è l’età di insorgenza del disturbo depressivo maggiore è il rischio di sviluppare una patologia bipolare in adolescenza.
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Eziologia Fattori familiari e genetici:
è un disturbo a forte impatto familiare. genitori depressi forniscono stile di attaccamento e affettivo-ambientale in grado di amplificare il dato genetico puro. Fattori ambientali: esperienze di vita negative come il lutto, difficoltà economiche o scolastiche. Situazioni di abuso e maltrattamento. madri depresse Fattori temperamentali e di personalità: Pessimismo, bassa autostima Fattori neurobiologici: nella sindrome depressiva sono implicati almeno due neurotrasmettitori (serotonina, noradrenalina). Su questi due neurotrasmettitori si basano alcuni farmaci in grado di migliorare i sintomi depressivi.
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Asse ipotalamo-ipofisi-surrene
Un ruolo fondamentale nell’eziologia dei disturbi dell’umore viene svolto da alcune aree del sistema limbico che regolano l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Gli eventi stressanti prolungati sono in grado di ridurre il tasso di disponibilità dei neurotrasmettitori serotonina e norepinefrina e di iperattivare l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. A fronte di uno stress prolungato l’ipotalamo rilascia il fattore di rilascio delle corticotropine (CRF) agisce sulla neuroipofisi che rilascia l’ormone cortico-surrenalico (ACTH) rilascio da parte del surrene di ormoni glucocorticoidi (cortisolo) Il cortisolo produce insonnia, ansia, immunosoppressione, danni a vasi cerebrali, cardiaci e morte neuronale.
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Episodio depressivo maggiore
Quadri clinici: Episodio depressivo maggiore Declino significativo del tono dell’umore con perdita del piacere (anedonia) e dell’interessa che persista per almeno 2 settimane che si accompagni: Sentimenti di autosvalutazione o di colpa; diminuita capacità di pensare, ricorrenti pensieri di morte e di ideazione o tentativi suicidari (dimensione cognitiva). Significative modificazioni del peso peso e dell’appetito; riduzioneo aumento del ritmo del sonno; agitazione o rallentamento psicomotorio; estrema faticabilità. Distimia Una forma attenuata ma persistente (che dura da almeno un anno nel bambino) che si accompagna a scarso appetito (o iperfagia), insonnia (o ipersonnia), scarsa energia o astenia; bassa autostima, difficoltà di concentrazione e a prendere decisioni, sentimenti di disperazione.
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Vengono descritti tre principali disturbi:
Disturbo depressivo maggiore, episodio singolo Disturbo depressivo maggiore, ricorrente Disturbo distimico Nei bambini l’esordio di un disturbo depressivo può manifestarsi mediante: l’improvviso ritiro sociale, l’eccessiva sensibilità ed emotività, la facilità al pianto, i capricci, la difficoltà di concentrazione e le difficoltà legate alla scuola. Nell’infanzia l’umore depresso può spesso essere sostituito dall’umore irritabile e rabbioso (soprattutto negli esordi depressivi prepuberali). Il rischio suicidiario di un bambino con disturbo depressivo maggiore è equivalente a quello di un adolescente con disturbo depressivo maggiore.
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Comorbidità Distimia coesiste con la depressione maggiore nel 30% dei ambini. Disturbo d’ansia sembra essere la norma piuttosto che l’eccezione. Nei bambini si associa a depressione il disturbo d’ansia da separazione. Disturbo del comportamento e della condotta i bambini con depressione manifestano frequentemente disturbi della condotta (disturbo oppositivo-provocatorio, disturbo delle condotte antisociali). Disturbo di abuso di sostanze un quarto dei pazienti depressi sviluppa un disturbo da abuso di sostanze. Disturbo da deficit di attenzione e iperattività la comorbidità fra DAI ed iperattività si stima attorno al 42%. Prognosi La durata tende ad essere di diversi mesi (circa 9 mesi in media). Guarigione i bambini tendono ad avere più frequenti ricadute. Ricadute il 70% dei bambini e adolescenti incorre in un secondo episodio depressivo entro 5 anni. Sviluppo di altro disturbo psicopatologico il 30% dei bambini con disturbo depressivo sviluppano un disturbo bipolare in adolescenza.
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