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PubblicatoVitalia D alessandro Modificato 9 anni fa
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LINGUAGGI ARTISTICI DIGITALI LEZIONE X 1 GIUGNO 2009
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CONSERVAZIONE > Cultural interfaces --> si esprimono anche sotto forma di archivi digitali, che danno sempre più accesso alle risorse culturali (anche artistiche digitali) esistenti > Progresso di archivizzazione: da “As we might think” all’ “Internet Archive” > Pro e contro degli archivi digitali (incredibile bene culturale pubblico ma --> come si trovano i contenuti? Chi paga per l’archivizzazione? Chi ne gestisce l’accesso?)
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> Una delle proprietà dei prodotti artistici digitali/computazionali: possono essere memorizzati e conservati in achivi digitali > Dispositivi di memorizzazione --> aumento di “spazio” digitale, e diminuzione di spazio fisico > Cultura digitale --> può essere conservata in poco spazio > Creazione di archivi digitali --> memoria storica dell’arte digitale > Importanza di progettare l’accesso a tali archivi --> modalità “on demand”
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Storia degli archivi > Vannevar Bush: ricercatore che nel 1945 predisse molti sviluppi delle tecnologie computazionali (es: speech recognition/ hypertext) > Uno dei concetti di base del saggio “As We May Think” --> necessità di rendere maggiormente disponibile la conoscenza umana attraverso lo sviluppo tecnologico > Memex --> sistema che avrebbe permesso - attraverso una struttura ipertestuale - l’accesso ad una biblioteca digitale
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Storia degli archivi > Brewster Kahle: fondatore dell’Internet Archive, nel 1996 > Archivio di pagine Web + musica e testi (condivisibili legalmente) “The Way Back Machine* is the largest archive of human knowledge in human history “ (Lessig) > IA: esempio di “free culture” + storia del Web * Tecnologia su cui si basa l’Internet Archive
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Archivi digitali > Funzionano per i contenuti digitali, però --> molti prodotti artistici computazionali sono ibridi e complessi e non possono essere archiviati facilmente (es: interfacce tangible) > L’archivio entra nel ciclo vitale del prodotto artistico computazionale e non sostituisce le atre fasi di tale ciclo --> rappresenta un’ulteriore modalità per accedere al contenuto artistico > Ancora una volta: the interface matters. Le interfacce progettate per consentire l’accesso a contenuti artistici digitali archiviati sono varie e condizionano l’esperienza - e l’interpretazione - dei contenuti stessi > Archivi digitali --> punto di partenza per la creazione di nuovi prodotti, forme e linguaggi artistici
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Problemi > Diverse interfacce & modalità di accesso ai contenuti artistici digitali + grandezza degli archivi stessi --> difficoltà di accedere ai contenuti > Difficoltà non solo di trovare il contenuto che si cerca ma anche --> di venir a conoscenza dell’esistenza stessa del contenuto > Costo degli archivi: chi li paga? Enti privati/ pubblici o utenti? > Internet: filosofia di accesso gratuito ai contenuti digitali ma --> perdite di denaro da parte degli Internet-based businesses (es: YouTube & Facebook sono in deficit soprattutto per le spese di server) > Costo dell’accesso --> cosa si paga e quanto? (ancora una volta: problema del modello di business dei contenuti/ servizi computazionali)
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Problemi > Archivio “cloud” o desktop? Dove risiedono i contenuti digitali, sui servers delle grandi aziende o sui computers degli utenti? > Nel primo caso --> più regolato, rintracciabile, gestibile e a costo centralizzato > Nel secondo caso --> meno regolato, rintracciabile e gestibile ma a costo condiviso > L’archiviazione di alcuni prodotti artistici computazionali può modificare radicalmente l’esperienza del prodotto stesso (es: interfacce tangible) > Dulcis in fundo --> problema del copyright
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