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Encefalo Protocollo d’esame RM

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Presentazione sul tema: "Encefalo Protocollo d’esame RM"— Transcript della presentazione:

1 Encefalo Protocollo d’esame RM
Queste diapositive fanno parte di un corso completo e sono a cura dello staff di rm-online.it E’ vietata la riproduzione anche parziale Encefalo Protocollo d’esame RM

2 Cenni Anatomici

3 Cenni Anatomici

4 Cenni Anatomici

5 Questionario tipico Interventi chirurgici al cranio, occhi o cervicale? Qual‘e’ il motivo specifico per cui viene eseguito l'esame? Ha dolori? Traumi Esame neurologico?

6 Situazioni e quesiti clinici più comuni
Tra le situazioni cliniche piu’ comuni possiamo trovare: Cefalee Vertigini Perdite di coscienza Disturbi della vista Disturbi della parola Parestesie Dolori faciali Disturbi della memoria Difficolta’ di concentrazione acufeni scotomi Scotomi

7 Preparazione del Paziente
Per effettuare la RM dell’encefalo il paziente deve essere preparato secondo le misure di sicurezza standard, quindi rimanere in calze mutande e maglietta, e o con camice monouso. 4-5 ore di digiuno per la possibilita’ di dover eseguire l’esame con mezzo di contrasto Importante rimuovere il trucco, soprattutto a livello degli occhi Rimuovere sempre le protesi dentarie

8 Posizionamento sul lettino e bobine
Supino. Head first. CENTRATURA poco sotto le orbite L’esame rm dell’encefalo viene effettuato con bobine dedicate a questo studio, che possono assumere forme differenti a seconda dell’apparecchiatura. Solitamente seno a forma di gabbia, o di «sarcofago» (che di solito sono piu’ utili nel caso l’acquisizione debba comprendere parti anatomiche del collo).

9 Piani di scansione Piano sagittale: strati, da 4-6mm, in assiale paralleli al piano sagittale mediano, e in coronale paralleli al piano sagittale. Solitamente si copre quasi tutta la scatola cranica. Alcuni le eseguono a strato piu’ sottile solo nella parte centrale

10 Piani di scansione Piano assiale: 20-30 strati, da 4-6 mm
In sagittale devono essere perpendicolari al margine anteriore del quarto ventricolo (alcuni preferiscono il piano bicommessurale), in coronale perpendicolari al piano sagittale mediano Deve essere coperta tutta la scatola cranica, con un minimo di margine alla cerniera cranio cervicale.

11 Piani di scansione Piano coronale: strati, da 4-6mm, in assiale perpendicolari al piano sagittale mediano, e in sagittale sostanzialmente paralleli al margine anteriore del quarto ventricolo. Si copre una zona generalmente panoramica (quasi tutto l’encefalo) ma che puo’ essere variabile in caso di studio mirato, visto che gli strati potrebbero essere piu’ sottili ed avere minor copertura

12 Quale piano per quale struttura
Piano assiale: quasi tutto, emisferi cerebrali e cerebellari, ponte, bulbo, talamo e nuclei della base, vene e arterie, orbite, orecchio Piano sagittale: molto utile per il mesencefalo, regione ipofisaria e pineale, forame occipitale e cerniera, corpo calloso Piano coronale: lobi temporali, chiasma, nervi ottici, logge parasellari, cervelletto

13 Strutture artefattanti
Sono quasi tutte in fossa posteriore, carotidi e seni venosi trasversi. Maggiormente fastidiosi nelle sequenze dopo contrasto. Il seno sagittale mediano puo’ creare artefatti nel piano seagittale mediano, e sempre in sagittale (soprattutto in T2) gli occhi possono essere fastidiosi Decodifica di fase Le impostazioni classiche sono: Sagittale: fase AP con eventuale presat inferiore Coronale: fase RL con eventuale presat inferiore Assiale: fase RL con prestat inferiore e superiore

14 Protocollo Encefalo standard:
AX FLAIR AX TSE T2 AX T1 (meglio tse ma bene anche gre) AX diffusione SAG TSE T2 Mezzo di contrasto Ax T1 Gd COR T1 fat sat Gd

15 Commento Il protocollo standard e’ solamente indicativo e puo’ essere estremamente variabile. Si puo’ vedere pero’ come si sia cercato di ottenere: Multiplanarieta’ Multiparametricita’ Saturazione del grasso Saturazione dei liquidi L’unica informazione fondamentale che manca e’ eventualmente la differenziazione di un iperintensita’ spontanea T1, che richiederebbe una soppressione del grasso pre-mdc. Partendo da questo protocollo si potrebbero creare decine di protocolli diversificati per le diverse condizioni patologiche o cliniche.

16 Quale sequenza per quale struttura
FLAIR: parenchima cerebrale e cerebellare TSE T2: tronco encefalico, arterie e vene, globi oculari, logge parasellari SE o TSE T1: base cranica, orbite Diffusione: parenchima cerebrale GRE T2*: parenchima cerebrale (calcificazioni, depositi di materiale paramagnetico, sanguinamenti) STIR: osso, orbite, tronco encefalico e cervelletto


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