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Comunicazione Aumentativa Alternativa

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Presentazione sul tema: "Comunicazione Aumentativa Alternativa"— Transcript della presentazione:

1 Comunicazione Aumentativa Alternativa

2 I SISTEMI GRAFICI Si classificano:
Richiesta cognitiva che necessitano per essere interpretati. Iconicità si valuta la relazione tra simbolo e significato (Trasparenti, traslucenti opachi). Strutturazione interna: BLISS sono un sistema; PCS sono un set.

3 PCS: PICTURE COMMUNICATION SYMBOLS
4800 simboli sia dettagliati sia stilizzati

4 PIC: PICTURE IDEOGRAM SYMBOLS
400 simboli bianchi su sfondo nero

5 PICSYMS: PICTURE SYMBOLS
Sistema di 800 simboli

6 CORE: CORE PYCTURE VOCABOLARY
160 simboli in italiano

7 . BLISS 11 caratteri lineari 24 simboli internazionali
Sistema di 3000 simboli nati come linguaggio universale

8 6 simboli arbitrali contrario cosa chimica azione fisica valutazione umana creazione tempo

9 8 simboli grafici mente emozione

10

11

12 Comunicatori simbolici
1. le FUNZIONI VISIVE, quantificabili mediante test psico-fisici; 2. le CAPACITA’ VISIVE che consentono l’espletamento dei normali atti di vita, quali lettura-scrittura, movimento, attività manuale. FUNZIONI: componenti della visione legate a fattori: a. ottici (convogliano e focalizzano lo stimolo luminoso sulla retina); b. neurofisiologici (trasformano lo stimolo luminoso in stimolo nervoso e lo trasmettono al cervello); c. psichici (permettono il riconoscimento dell’immagine e la loro interpretazione). Molti aspetti di questi fattori non sono ancora ben conosciuti. Molti sono facilmente valutabili nella pratica clinica, altri meno. L’analisi e la quantizzazione delle funzioni visive, considerate singolarmente, avvengono attraverso dei test ormai codificati, anche se non condivisi da tutta la comunità scientifica, e quanto a metodologia comprendono vari tipi di test sia soggettivi sia oggettivi. CAPACITA VISIVE: abilità, prestazioni o performance; possono essere suddivise nel modo seguente: 1. Attività ricorrenti della vita quotidiana: contare i soldi, leggere un annuncio o un’avvertenza. 2. Capacità di accudire a se stessi: mangiare, vestirsi, andare al bagno. 3. Attività domestiche: preparazione dei cibi, pulizie, controllo della casa. 4. Movimenti: leggere i segnali stradali, i numeri degli autobus, i numeri civici, prendere l’ascensore. 5. Comunicazioni: leggere, scrivere, uso del telefono, degli apparecchi elettronici. 6. Svaghi e tempo libero: giocare a carte, sport, televisione. 7. Aspirazioni: leggere alla lavagna per uno studente, firmare un progetto per un architetto, vedere un museo. Sul numero 2/2002 di Oftalmologia Sociale (rivista dell’ Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità) si legge che per un individuo in cui si è verificata una perdita delle sua capacità visiva, si presentano in pratica le seguenti limitazioni: 1. Incapacità a svolgere quella determinata professione (quella che ad esempio svolgeva prima dell’insorgere del problema visivo). 2. Incapacità a svolgere qualsiasi lavoro (situazione limite). 3. Incapacità ad avere una vita di relazione normale. 4. Incapacità parziale ad avere una vita autonoma (parziale dipendenza da altri). 5. Incapacità totale ad avere una vita autonoma (totale dipendenza da altri), ad esempio in caso di persone anziane o che non reagiscono. Comunicatori simbolici

13 Vocas Go Talk I Talk 2 Big Mack Go Talk 20 + Alcuni esempi
1. le FUNZIONI VISIVE, quantificabili mediante test psico-fisici; 2. le CAPACITA’ VISIVE che consentono l’espletamento dei normali atti di vita, quali lettura-scrittura, movimento, attività manuale. FUNZIONI: componenti della visione legate a fattori: a. ottici (convogliano e focalizzano lo stimolo luminoso sulla retina); b. neurofisiologici (trasformano lo stimolo luminoso in stimolo nervoso e lo trasmettono al cervello); c. psichici (permettono il riconoscimento dell’immagine e la loro interpretazione). Molti aspetti di questi fattori non sono ancora ben conosciuti. Molti sono facilmente valutabili nella pratica clinica, altri meno. L’analisi e la quantizzazione delle funzioni visive, considerate singolarmente, avvengono attraverso dei test ormai codificati, anche se non condivisi da tutta la comunità scientifica, e quanto a metodologia comprendono vari tipi di test sia soggettivi sia oggettivi. CAPACITA VISIVE: abilità, prestazioni o performance; possono essere suddivise nel modo seguente: 1. Attività ricorrenti della vita quotidiana: contare i soldi, leggere un annuncio o un’avvertenza. 2. Capacità di accudire a se stessi: mangiare, vestirsi, andare al bagno. 3. Attività domestiche: preparazione dei cibi, pulizie, controllo della casa. 4. Movimenti: leggere i segnali stradali, i numeri degli autobus, i numeri civici, prendere l’ascensore. 5. Comunicazioni: leggere, scrivere, uso del telefono, degli apparecchi elettronici. 6. Svaghi e tempo libero: giocare a carte, sport, televisione. 7. Aspirazioni: leggere alla lavagna per uno studente, firmare un progetto per un architetto, vedere un museo. Sul numero 2/2002 di Oftalmologia Sociale (rivista dell’ Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità) si legge che per un individuo in cui si è verificata una perdita delle sua capacità visiva, si presentano in pratica le seguenti limitazioni: 1. Incapacità a svolgere quella determinata professione (quella che ad esempio svolgeva prima dell’insorgere del problema visivo). 2. Incapacità a svolgere qualsiasi lavoro (situazione limite). 3. Incapacità ad avere una vita di relazione normale. 4. Incapacità parziale ad avere una vita autonoma (parziale dipendenza da altri). 5. Incapacità totale ad avere una vita autonoma (totale dipendenza da altri), ad esempio in caso di persone anziane o che non reagiscono. Vocas Go Talk I Talk 2 Big Mack Go Talk 20 + Alcuni esempi

14 Tech Scan Super Talker Chat Box Chat Box 40 Alcuni esempi
1. le FUNZIONI VISIVE, quantificabili mediante test psico-fisici; 2. le CAPACITA’ VISIVE che consentono l’espletamento dei normali atti di vita, quali lettura-scrittura, movimento, attività manuale. FUNZIONI: componenti della visione legate a fattori: a. ottici (convogliano e focalizzano lo stimolo luminoso sulla retina); b. neurofisiologici (trasformano lo stimolo luminoso in stimolo nervoso e lo trasmettono al cervello); c. psichici (permettono il riconoscimento dell’immagine e la loro interpretazione). Molti aspetti di questi fattori non sono ancora ben conosciuti. Molti sono facilmente valutabili nella pratica clinica, altri meno. L’analisi e la quantizzazione delle funzioni visive, considerate singolarmente, avvengono attraverso dei test ormai codificati, anche se non condivisi da tutta la comunità scientifica, e quanto a metodologia comprendono vari tipi di test sia soggettivi sia oggettivi. CAPACITA VISIVE: abilità, prestazioni o performance; possono essere suddivise nel modo seguente: 1. Attività ricorrenti della vita quotidiana: contare i soldi, leggere un annuncio o un’avvertenza. 2. Capacità di accudire a se stessi: mangiare, vestirsi, andare al bagno. 3. Attività domestiche: preparazione dei cibi, pulizie, controllo della casa. 4. Movimenti: leggere i segnali stradali, i numeri degli autobus, i numeri civici, prendere l’ascensore. 5. Comunicazioni: leggere, scrivere, uso del telefono, degli apparecchi elettronici. 6. Svaghi e tempo libero: giocare a carte, sport, televisione. 7. Aspirazioni: leggere alla lavagna per uno studente, firmare un progetto per un architetto, vedere un museo. Sul numero 2/2002 di Oftalmologia Sociale (rivista dell’ Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità) si legge che per un individuo in cui si è verificata una perdita delle sua capacità visiva, si presentano in pratica le seguenti limitazioni: 1. Incapacità a svolgere quella determinata professione (quella che ad esempio svolgeva prima dell’insorgere del problema visivo). 2. Incapacità a svolgere qualsiasi lavoro (situazione limite). 3. Incapacità ad avere una vita di relazione normale. 4. Incapacità parziale ad avere una vita autonoma (parziale dipendenza da altri). 5. Incapacità totale ad avere una vita autonoma (totale dipendenza da altri), ad esempio in caso di persone anziane o che non reagiscono. Tech Scan Super Talker Chat Box Chat Box 40 Alcuni esempi

15 ULTIMATE 8 FALCK Alcuni esempi

16 Comunicatori Alfabetici
1. le FUNZIONI VISIVE, quantificabili mediante test psico-fisici; 2. le CAPACITA’ VISIVE che consentono l’espletamento dei normali atti di vita, quali lettura-scrittura, movimento, attività manuale. FUNZIONI: componenti della visione legate a fattori: a. ottici (convogliano e focalizzano lo stimolo luminoso sulla retina); b. neurofisiologici (trasformano lo stimolo luminoso in stimolo nervoso e lo trasmettono al cervello); c. psichici (permettono il riconoscimento dell’immagine e la loro interpretazione). Molti aspetti di questi fattori non sono ancora ben conosciuti. Molti sono facilmente valutabili nella pratica clinica, altri meno. L’analisi e la quantizzazione delle funzioni visive, considerate singolarmente, avvengono attraverso dei test ormai codificati, anche se non condivisi da tutta la comunità scientifica, e quanto a metodologia comprendono vari tipi di test sia soggettivi sia oggettivi. CAPACITA VISIVE: abilità, prestazioni o performance; possono essere suddivise nel modo seguente: 1. Attività ricorrenti della vita quotidiana: contare i soldi, leggere un annuncio o un’avvertenza. 2. Capacità di accudire a se stessi: mangiare, vestirsi, andare al bagno. 3. Attività domestiche: preparazione dei cibi, pulizie, controllo della casa. 4. Movimenti: leggere i segnali stradali, i numeri degli autobus, i numeri civici, prendere l’ascensore. 5. Comunicazioni: leggere, scrivere, uso del telefono, degli apparecchi elettronici. 6. Svaghi e tempo libero: giocare a carte, sport, televisione. 7. Aspirazioni: leggere alla lavagna per uno studente, firmare un progetto per un architetto, vedere un museo. Sul numero 2/2002 di Oftalmologia Sociale (rivista dell’ Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità) si legge che per un individuo in cui si è verificata una perdita delle sua capacità visiva, si presentano in pratica le seguenti limitazioni: 1. Incapacità a svolgere quella determinata professione (quella che ad esempio svolgeva prima dell’insorgere del problema visivo). 2. Incapacità a svolgere qualsiasi lavoro (situazione limite). 3. Incapacità ad avere una vita di relazione normale. 4. Incapacità parziale ad avere una vita autonoma (parziale dipendenza da altri). 5. Incapacità totale ad avere una vita autonoma (totale dipendenza da altri), ad esempio in caso di persone anziane o che non reagiscono. Comunicatori Alfabetici

17 Light Writer Alcuni esempi
1. le FUNZIONI VISIVE, quantificabili mediante test psico-fisici; 2. le CAPACITA’ VISIVE che consentono l’espletamento dei normali atti di vita, quali lettura-scrittura, movimento, attività manuale. FUNZIONI: componenti della visione legate a fattori: a. ottici (convogliano e focalizzano lo stimolo luminoso sulla retina); b. neurofisiologici (trasformano lo stimolo luminoso in stimolo nervoso e lo trasmettono al cervello); c. psichici (permettono il riconoscimento dell’immagine e la loro interpretazione). Molti aspetti di questi fattori non sono ancora ben conosciuti. Molti sono facilmente valutabili nella pratica clinica, altri meno. L’analisi e la quantizzazione delle funzioni visive, considerate singolarmente, avvengono attraverso dei test ormai codificati, anche se non condivisi da tutta la comunità scientifica, e quanto a metodologia comprendono vari tipi di test sia soggettivi sia oggettivi. CAPACITA VISIVE: abilità, prestazioni o performance; possono essere suddivise nel modo seguente: 1. Attività ricorrenti della vita quotidiana: contare i soldi, leggere un annuncio o un’avvertenza. 2. Capacità di accudire a se stessi: mangiare, vestirsi, andare al bagno. 3. Attività domestiche: preparazione dei cibi, pulizie, controllo della casa. 4. Movimenti: leggere i segnali stradali, i numeri degli autobus, i numeri civici, prendere l’ascensore. 5. Comunicazioni: leggere, scrivere, uso del telefono, degli apparecchi elettronici. 6. Svaghi e tempo libero: giocare a carte, sport, televisione. 7. Aspirazioni: leggere alla lavagna per uno studente, firmare un progetto per un architetto, vedere un museo. Sul numero 2/2002 di Oftalmologia Sociale (rivista dell’ Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità) si legge che per un individuo in cui si è verificata una perdita delle sua capacità visiva, si presentano in pratica le seguenti limitazioni: 1. Incapacità a svolgere quella determinata professione (quella che ad esempio svolgeva prima dell’insorgere del problema visivo). 2. Incapacità a svolgere qualsiasi lavoro (situazione limite). 3. Incapacità ad avere una vita di relazione normale. 4. Incapacità parziale ad avere una vita autonoma (parziale dipendenza da altri). 5. Incapacità totale ad avere una vita autonoma (totale dipendenza da altri), ad esempio in caso di persone anziane o che non reagiscono. Light Writer Alcuni esempi

18 Neo Spock 21 Allora Alcuni esempi
1. le FUNZIONI VISIVE, quantificabili mediante test psico-fisici; 2. le CAPACITA’ VISIVE che consentono l’espletamento dei normali atti di vita, quali lettura-scrittura, movimento, attività manuale. FUNZIONI: componenti della visione legate a fattori: a. ottici (convogliano e focalizzano lo stimolo luminoso sulla retina); b. neurofisiologici (trasformano lo stimolo luminoso in stimolo nervoso e lo trasmettono al cervello); c. psichici (permettono il riconoscimento dell’immagine e la loro interpretazione). Molti aspetti di questi fattori non sono ancora ben conosciuti. Molti sono facilmente valutabili nella pratica clinica, altri meno. L’analisi e la quantizzazione delle funzioni visive, considerate singolarmente, avvengono attraverso dei test ormai codificati, anche se non condivisi da tutta la comunità scientifica, e quanto a metodologia comprendono vari tipi di test sia soggettivi sia oggettivi. CAPACITA VISIVE: abilità, prestazioni o performance; possono essere suddivise nel modo seguente: 1. Attività ricorrenti della vita quotidiana: contare i soldi, leggere un annuncio o un’avvertenza. 2. Capacità di accudire a se stessi: mangiare, vestirsi, andare al bagno. 3. Attività domestiche: preparazione dei cibi, pulizie, controllo della casa. 4. Movimenti: leggere i segnali stradali, i numeri degli autobus, i numeri civici, prendere l’ascensore. 5. Comunicazioni: leggere, scrivere, uso del telefono, degli apparecchi elettronici. 6. Svaghi e tempo libero: giocare a carte, sport, televisione. 7. Aspirazioni: leggere alla lavagna per uno studente, firmare un progetto per un architetto, vedere un museo. Sul numero 2/2002 di Oftalmologia Sociale (rivista dell’ Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità) si legge che per un individuo in cui si è verificata una perdita delle sua capacità visiva, si presentano in pratica le seguenti limitazioni: 1. Incapacità a svolgere quella determinata professione (quella che ad esempio svolgeva prima dell’insorgere del problema visivo). 2. Incapacità a svolgere qualsiasi lavoro (situazione limite). 3. Incapacità ad avere una vita di relazione normale. 4. Incapacità parziale ad avere una vita autonoma (parziale dipendenza da altri). 5. Incapacità totale ad avere una vita autonoma (totale dipendenza da altri), ad esempio in caso di persone anziane o che non reagiscono. Neo Spock 21 Allora Alcuni esempi

19 Comunicatori Dinamici
1. le FUNZIONI VISIVE, quantificabili mediante test psico-fisici; 2. le CAPACITA’ VISIVE che consentono l’espletamento dei normali atti di vita, quali lettura-scrittura, movimento, attività manuale. FUNZIONI: componenti della visione legate a fattori: a. ottici (convogliano e focalizzano lo stimolo luminoso sulla retina); b. neurofisiologici (trasformano lo stimolo luminoso in stimolo nervoso e lo trasmettono al cervello); c. psichici (permettono il riconoscimento dell’immagine e la loro interpretazione). Molti aspetti di questi fattori non sono ancora ben conosciuti. Molti sono facilmente valutabili nella pratica clinica, altri meno. L’analisi e la quantizzazione delle funzioni visive, considerate singolarmente, avvengono attraverso dei test ormai codificati, anche se non condivisi da tutta la comunità scientifica, e quanto a metodologia comprendono vari tipi di test sia soggettivi sia oggettivi. CAPACITA VISIVE: abilità, prestazioni o performance; possono essere suddivise nel modo seguente: 1. Attività ricorrenti della vita quotidiana: contare i soldi, leggere un annuncio o un’avvertenza. 2. Capacità di accudire a se stessi: mangiare, vestirsi, andare al bagno. 3. Attività domestiche: preparazione dei cibi, pulizie, controllo della casa. 4. Movimenti: leggere i segnali stradali, i numeri degli autobus, i numeri civici, prendere l’ascensore. 5. Comunicazioni: leggere, scrivere, uso del telefono, degli apparecchi elettronici. 6. Svaghi e tempo libero: giocare a carte, sport, televisione. 7. Aspirazioni: leggere alla lavagna per uno studente, firmare un progetto per un architetto, vedere un museo. Sul numero 2/2002 di Oftalmologia Sociale (rivista dell’ Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità) si legge che per un individuo in cui si è verificata una perdita delle sua capacità visiva, si presentano in pratica le seguenti limitazioni: 1. Incapacità a svolgere quella determinata professione (quella che ad esempio svolgeva prima dell’insorgere del problema visivo). 2. Incapacità a svolgere qualsiasi lavoro (situazione limite). 3. Incapacità ad avere una vita di relazione normale. 4. Incapacità parziale ad avere una vita autonoma (parziale dipendenza da altri). 5. Incapacità totale ad avere una vita autonoma (totale dipendenza da altri), ad esempio in caso di persone anziane o che non reagiscono. Comunicatori Dinamici

20 Mercury Helpitablet Pocket Alcuni esempi
1. le FUNZIONI VISIVE, quantificabili mediante test psico-fisici; 2. le CAPACITA’ VISIVE che consentono l’espletamento dei normali atti di vita, quali lettura-scrittura, movimento, attività manuale. FUNZIONI: componenti della visione legate a fattori: a. ottici (convogliano e focalizzano lo stimolo luminoso sulla retina); b. neurofisiologici (trasformano lo stimolo luminoso in stimolo nervoso e lo trasmettono al cervello); c. psichici (permettono il riconoscimento dell’immagine e la loro interpretazione). Molti aspetti di questi fattori non sono ancora ben conosciuti. Molti sono facilmente valutabili nella pratica clinica, altri meno. L’analisi e la quantizzazione delle funzioni visive, considerate singolarmente, avvengono attraverso dei test ormai codificati, anche se non condivisi da tutta la comunità scientifica, e quanto a metodologia comprendono vari tipi di test sia soggettivi sia oggettivi. CAPACITA VISIVE: abilità, prestazioni o performance; possono essere suddivise nel modo seguente: 1. Attività ricorrenti della vita quotidiana: contare i soldi, leggere un annuncio o un’avvertenza. 2. Capacità di accudire a se stessi: mangiare, vestirsi, andare al bagno. 3. Attività domestiche: preparazione dei cibi, pulizie, controllo della casa. 4. Movimenti: leggere i segnali stradali, i numeri degli autobus, i numeri civici, prendere l’ascensore. 5. Comunicazioni: leggere, scrivere, uso del telefono, degli apparecchi elettronici. 6. Svaghi e tempo libero: giocare a carte, sport, televisione. 7. Aspirazioni: leggere alla lavagna per uno studente, firmare un progetto per un architetto, vedere un museo. Sul numero 2/2002 di Oftalmologia Sociale (rivista dell’ Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità) si legge che per un individuo in cui si è verificata una perdita delle sua capacità visiva, si presentano in pratica le seguenti limitazioni: 1. Incapacità a svolgere quella determinata professione (quella che ad esempio svolgeva prima dell’insorgere del problema visivo). 2. Incapacità a svolgere qualsiasi lavoro (situazione limite). 3. Incapacità ad avere una vita di relazione normale. 4. Incapacità parziale ad avere una vita autonoma (parziale dipendenza da altri). 5. Incapacità totale ad avere una vita autonoma (totale dipendenza da altri), ad esempio in caso di persone anziane o che non reagiscono. Mercury Helpitablet Pocket Alcuni esempi

21 I SOFTWARE DI COMUNICAZIONE

22 Clicker 4 Comunica The Grid BoardMaker Alcuni esempi

23 GLI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE
A BASSA TECNOLOGIA

24 Etran Comboard Alcuni esempi
1. le FUNZIONI VISIVE, quantificabili mediante test psico-fisici; 2. le CAPACITA’ VISIVE che consentono l’espletamento dei normali atti di vita, quali lettura-scrittura, movimento, attività manuale. FUNZIONI: componenti della visione legate a fattori: a. ottici (convogliano e focalizzano lo stimolo luminoso sulla retina); b. neurofisiologici (trasformano lo stimolo luminoso in stimolo nervoso e lo trasmettono al cervello); c. psichici (permettono il riconoscimento dell’immagine e la loro interpretazione). Molti aspetti di questi fattori non sono ancora ben conosciuti. Molti sono facilmente valutabili nella pratica clinica, altri meno. L’analisi e la quantizzazione delle funzioni visive, considerate singolarmente, avvengono attraverso dei test ormai codificati, anche se non condivisi da tutta la comunità scientifica, e quanto a metodologia comprendono vari tipi di test sia soggettivi sia oggettivi. CAPACITA VISIVE: abilità, prestazioni o performance; possono essere suddivise nel modo seguente: 1. Attività ricorrenti della vita quotidiana: contare i soldi, leggere un annuncio o un’avvertenza. 2. Capacità di accudire a se stessi: mangiare, vestirsi, andare al bagno. 3. Attività domestiche: preparazione dei cibi, pulizie, controllo della casa. 4. Movimenti: leggere i segnali stradali, i numeri degli autobus, i numeri civici, prendere l’ascensore. 5. Comunicazioni: leggere, scrivere, uso del telefono, degli apparecchi elettronici. 6. Svaghi e tempo libero: giocare a carte, sport, televisione. 7. Aspirazioni: leggere alla lavagna per uno studente, firmare un progetto per un architetto, vedere un museo. Sul numero 2/2002 di Oftalmologia Sociale (rivista dell’ Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità) si legge che per un individuo in cui si è verificata una perdita delle sua capacità visiva, si presentano in pratica le seguenti limitazioni: 1. Incapacità a svolgere quella determinata professione (quella che ad esempio svolgeva prima dell’insorgere del problema visivo). 2. Incapacità a svolgere qualsiasi lavoro (situazione limite). 3. Incapacità ad avere una vita di relazione normale. 4. Incapacità parziale ad avere una vita autonoma (parziale dipendenza da altri). 5. Incapacità totale ad avere una vita autonoma (totale dipendenza da altri), ad esempio in caso di persone anziane o che non reagiscono. Etran Comboard Alcuni esempi

25 Le tabelle di carta

26 Per la creazione della tabella si deve considerare:
Vocabolario: pensato per diversi contesti,… Sistema grafico: Aspetti fisici: mobilità,… Sensoriali: vista,… Intellettivi: simboli scelti insieme,…. Formato della tabella: grandezza, materiale,… per poter essere STRUMENTO DINAMICO E DUTTILE

27 ALTRE MODALITA’ COMUNICATIVE:

28 LIS: LINGUA ITALIANA DEI SEGNI
Francia seconda metà del 700

29 DATTILOLOGIA Padre Assarotti nella prima metà dell’800 inventa l’antico alfabeto manuale

30 METODO MALOSSI Inizi del ‘900. Si toccano le lettere in nero, si pizzicano le lettere in azzurro.

31 STAMPATELLO SULLA MANO
Facile metodo da utilizzare con chi è diventato sordo cieco dopo aver appreso la lettoscrittura

32 Inventato da Sophie Alcorn educatrice americana.
TADOMA Inventato da Sophie Alcorn educatrice americana.

33 1829 Francia, inventato da Luis Braille

34 Ogni persona indipendentemente dal grado di disabilità,
CARTA DEI DIRITTI ALLA COMUNICAZIONE Ogni persona indipendentemente dal grado di disabilità, ha il diritto fondamentale di influenzare, mediante la comunicazione, le condizioni della sua vita. Oltre a questo diritto di base, devono essere garantiti i seguenti diritti specifici: Il diritto di chiedere oggetti, azioni persone e di esprimere preferenze e sentimenti Il diritto di scegliere tra alternative diverse Il diritto di rifiutare oggetti, situazioni, azioni non desiderate e di non accettare tutte le scelte proposte Il diritto di chiedere e ottenere attenzione e di avere scambi con altre persone Il diritto di richiedere informazioni riguardo oggetti, persone, situazioni o fatti che interessano Il diritto di attivare tutti gli interventi che rendano loro possibile comunicare messaggi in qualsiasi modo e nella maniera più efficace indipendentemente dal grado di disabilità Il diritto di avere riconosciuto comunque il proprio atto comunicativo e di ottenere una risposta anche nel caso in cui non sia possibile soddisfare la richiesta Il diritto di avere accesso in qualsiasi momento ad ogni necessario ausilio di comunicazione aumentativa - alternativa, che faciliti e migliori la comunicazione e il diritto di averlo sempre aggiornato e in buone condizioni di funzionamento Il diritto a partecipare come partner comunicativo, con gli stessi diritti di ogni altra persona, ai contesti, interazioni e opportunità della vita di ogni giorno Il diritto di essere informato riguardo a persone, cose e fatti relativi al proprio ambiente di vita Il diritto di ricevere informazioni per poter partecipare ai discorsi che avvengono nell'ambiente di vita, nel rispetto della dignità della persona disabile Il diritto di ricevere messaggi in modo comprensibile e appropriato dal punto di vista culturale e linguistico National Committee for the Communication Needs of Persons with Severe Disabilities, 1992 Trad. Dal Servizio di CAA del Centro Benedetta d‘Intino di Milano


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