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La rivoluzione americana e la nascita degli Stati Uniti

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Presentazione sul tema: "La rivoluzione americana e la nascita degli Stati Uniti"— Transcript della presentazione:

1 La rivoluzione americana e la nascita degli Stati Uniti

2 Le colonie Colonie del nord: Abitate da inglesi
Tradizioni religiose puritane Colonie centrali: Abitate da inglesi e dai primi colonizzatori della regione. Diverse religioni (rispetto reciproco). Colonie del sud: Religione anglicana.

3 Le 13 colonie Nel ’700 le 13 colonie inglesi del Nord america sono in espansione demografica. Restano molto diversificate come origini della popolazione, religione, economia ed organizzazione politica. L’amministrazione è in mano ad assemblee elettive. Il controllo inglese, molto blando, è affidato a un governatore quasi sempre di nomina regia.

4 Rapporti economici In teoria l’economia delle colonie doveva essere asservita a quella della madrepatria: Le colonie potevano commerciare solo con l’Inghilterra; non potevano avviare attività manifatturiere. Nei fatti il governo inglese tollerava il contrabbando degli americani con le vicine colonie francesi e olandesi

5 Rapporti con la madre patria prima del 1763
Le colonie americane devono: Esportare tutte le merci verso l’Inghilterra (in realtà questo accadde solo per il tabacco). Assorbire prodotti inglesi gravati da dazi (in realtà questo accade solo per i capi di abbigliamento).

6 Possedimenti inglesi dopo il 1763
L’Inghilterra domina da sola: Le tredici colonie sulla costa atlantica; Il Canada La Florida

7 Le origini del contrasto
Nel 1760 diviene re l’autoritario Giorgio III di Hannover (†1820) Dopo la vittoria sui francesi nella Guerra dei Sette Anni (1763) l’Inghilterra vuol far pagare ai coloni i costi della loro difesa: E’ impedita l’espansione nei territori a Ovest degli Appalachi ceduti dalla Francia. Si introducono nuove tasse: (sullo zucchero, bollo sulle stampe)

8 Rapporti dopo il 1763 L’Inghilterra impone ai coloni:
Una tassazione crescente. Una strategia di maggior controllo politico (Sottrazione dell’autorità ai governatori e trasferimento di essa alla corona) . Divieto di espansione oltre ai confini (1763).

9 I primi scontri Nel 1764 il parlamento inglese impone una nuova imposta sullo zucchero (Sugar Act). Nel 1765 vengono tassati i giornali e i libri venduti in America (Stamp Act). Nel 1767 John Dickinson scrive che “nessuna imposta è dovuta se non ha ricevuto il consenso dei contribuenti”. Il 5 marzo 1770 i soldati inglesi sparano sulla folla (massacro di Boston). Nel 1773 una legge obbliga le colonie ad acquistare tè dalla East Indian Company “Boston tea party” Nel 1774 viene chiuso il porto di Boston ai traffici non inglesi.

10 16/12/1773: “Boston tea party”. I “Figli della libertà” distruggono un carico di tè inglese nel porto di Boston.

11 Tasse e rappresentanza
I coloni organizzano la protesta. Oltre alle singole tasse contestano il diritto del Parlamento inglese (che loro non eleggono) a legiferare sulle colonie. Il Parlamento abolisce le tasse sgradite, ma ribadisce il suo diritto ad emetterle. Londra risponde con severe restrizioni (“intollerable acts”).

12 I Congressi continentali
I rappresentanti dei coloni si radunano nei “Congressi Continentali” (dal 1774): Congressi Continentali a Philadelphia Tutti i movimenti politici si uniscono alla resistenza. Si verificano scontri armati con gli inglesi: i coloni affidano a Giorgio Washington l’organizzazione di un esercito (1775). I Coloni tentano la trattativa, ma Giorgio III li accusa di ribellione.

13 L’indipendenza I Coloni tentano la trattativa, ma Giorgio III li accusa di ribellione (dichiarazione di guerra) (1775) . Nel 1776 Thomas Paine pubblica il “ Common Sense”: il senso comune richiede alle colonie di proclamare l’indipendenza. Il 4 luglio 1776 il congresso delle 13 colonie approva la Dichiarazione di Indipendenza stesa da Thomas Jefferson. Sempre nel 1776 le singole colonie si danno ognuna una costituzione interna.

14 La Dichiarazione di Indipendenza (4 luglio 1776)
Quando nel corso degli umani eventi, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto ad un altro popolo ed assuma tra le potenze della terra lo stato di potenza separata ed uguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, un conveniente riguardo alle opinioni dell’umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione. Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e la ricerca della Felicità che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità.

15 La guerra di Indipendenza
Pur motivati e conoscitori del terreno, i coloni sono militarmente inferiori agli inglesi, ben organizzati ed equipaggiati. Nel 1777 Washington ottiene un grande successo a Saratoga. La causa americana trova però simpatie: dall’estero giungono volontari e dal intervengono Francia e Spagna. Di fronte all’allargarsi della guerra e alla sconfitta di Yorktown (1781) gli inglesi cedono. Nel 1783 (Pace di Versailles) gli Inglesi riconoscono l’indipendenza americana.

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17 Gli Stati Uniti I coloni ottengono l’indipendenza e i territori dell’Ovest (Versailles, 1783). Venuto meno il nemico, sorgono dissensi tra le ex-colonie, divenute stati, sul modo di realizzare la federazione. La Convenzione di Filadelfia (1787) crea la nuova Repubblica Federale Presidenziale.

18 La formazione dei partiti
Federalisti centralisti: Vogliono un potere unitario. Guidati da George Washington e John Adams. Federalisti repubblicani: Vogliono che le autorità centrali esercitino poteri deboli. Guidati da Thomas Jefferson.

19 La costituzione degli USA
Il 17 dicembre 1787 la convenzione di Filadelfia approva la costituzione degli USA. Gli organi della costituzione sono: Esecutivo: Presidente eletto dal popolo. Legislativo: Congresso composto di: Camera dei rappresentanti: eletta in proporzione alla popolazione Senato: ogni stato ha 2 senatori Giudiziario: Corte suprema, 9 membri di nomina presidenziale. Competenze federali: difesa, moneta, fisco, commercio, immigrazione.

20 Integrazioni Ordinanza del Nord Ovest (1787): i nuovi territori i divisi in zone che diverranno stati, con pari dignità, rispetto ai 13 originari, una volta raggiunti i abitanti. Emendamenti (1791): nuovi articoli che garantiscono i diritti fondamentali degli individui: Libertà di culto, di stampa e di parola. Libera iniziativa economica. Unificazione dei procedimenti penali.

21 Gli USA alla fine del 700’ La costituzione viene ratificata dai singoli stati nel 1789. Il primo presidente degli USA è George Washington (1789), sostituito da John Adams nel 1797; all’inizio dell’800 viene eletto Thomas Jefferson. Nel 1793 viene costruita una nuova città: Washington, che diventerà capitale nel 1800. Tra il 1792 e il 1796 vengono colonizzate le terre al di là degli Appalachi, il Kentucky e il Tennessee.

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