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PubblicatoMona Molteni Modificato 9 anni fa
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L’Europa ed io
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Aiutare tutti a sentirsi se stessi? L’Unione europea
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La discriminazione sul lavoro
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Le due colleghe vivono in due zone diverse della città
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Ma una delle due rivece molto più lavoro da fare dell’altra!
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Allora va dal capo a chiedere il perché…
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Ma la sua domanda le fa perdere il posto di lavoro
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Alcune settimane più tardi…
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Che cosa ha indotto Leila a reagire così?
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Le lingue in Europa
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Lo sapevi? Nel 2005, in un paese vicino a Parigi, abitato prevalentemente da famiglie del Nord Africa e dell’Arabia, scoppiarono delle sommosse razziali. La miccia che diede fuoco alla sommossa fu l’incidente nel quale morirono due adolescenti africani. Si erano rifugiati dentro una stazione dell’energia elettrica durante un inseguimento da parte della polizia e rimasero fulminati. Dopo la morte dei ragazzi africani, altri giovani iniziarono a protestare e a scontrarsi con la polizia. Gli animi dei ragazzi furono ulteriormente surriscaldati dal fatto che il Ministro degli Interni francese definì i manifestanti come “feccia e canaglie” e affermò di “voler fare piazza pulita nei quartieri periferici con un idrante”, secondo quando riportato da un giornale. Nel giro di pochi giorni i disordini si diffusero nelle periferie di altre città francesi. Non meno di 300 comuni furono coinvolti nei tafferugli. Ci furono dei morti e molte auto, negozi e case furono distrutte.
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Lo sapevi? I Rom ed i Sinti costituiscono la più grande minoranza in Europa al giorno d’oggi. Questo gruppo, formato da circa 10-12 milioni di persone, è prevalentemente concentrato nell’Europa centro- orientale e nei Balcani. Coloro che provengono dall’Europa orientale sono detti “Rom”, mentre quelli che sono originari dell’Europa centrale sono chiamati “Sinti”. Con l’allargamento dell’Europa a 27 e l’adesione di Romania e Bulgaria, 8 milioni di Rom sono diventati cittadini dell’UE. Per molti anni sono stati oggetto di persecuzione, discriminazione, ghettizzazione, stereotipi legati alla razza e incitamento all’odio razziale. La pratica di mandare i bambini Rom in scuole speciali per disabili mentali o l’idea di concentrarli tutti in classi speciali per alunni Rom (con infrastrutture peggiori rispetto alle altre altre scuole) ha costituito uno scandalo internazionale.
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Lo sapevi? L’UE ha adottato alcune misure per prevenire le discriminazioni contro le minoranze, tra cui: La Carta dei diritti fondamentali: afferma che tutte le persone sono uguali davanti alla legge, proibisce ogni sorta di discriminazione e richiede all’Unione europea di tutelare le diversità culturali, linguistiche e religiose delle minoranze. La direttiva europea sulla parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica: proibisce la discriminazione delle persone fondata sulla razza e l’origine etnica per quanto riguarda l’occupazione, la formazione, l’istruzione, la previdenza sociale, la sanità, l’accesso ai servizi, tra cui la casa. La direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione: promuove la parità di trattamento in materia di occupazione e di formazione indipendentemente dalle credenze personali, dalla disabilità, dall’età o dall’orientamento sessuale.
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Lo sapevi? Ogni Stato membro ha un Organismo nazionale per la parità in grado di fornire assistenza in forma del tutto indipendente a chi si sente vittima di discriminazione. Se la vittima di discriminazione desidera denunciare l’accaduto, secondo la legge nazionale, l’Organismo nazionale per la parità può fornire consigli su: –le procedure da seguire –cosa si può fare in base alla legge –possibili finanziamenti disponibili
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Lo sapevi? Nel giugno del 1993 i leader dell’UE si sono incontrati a Copenhagen per definire le regole applicabili ai nuovi Paesi che vogliono entrare a far parte dell’UE. Queste regole sono dette “criteri di Copenhagen”. Questi criteri stabiliscono che per poter aderire all’UE un Paese candidato deve dimostrare la “stabilità delle istituzioni che garantiscono la democrazia, lo stato di diritto, i diritti dell'uomo nonché il rispetto e la tutela delle minoranze” L’evoluzione dei Paesi candidati in materia di trattamento delle minoranze è valutata attraverso alcuni rapporti annuali presentati dalla Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio. In base a questi rapporti, la Commissione può raccomandare al Paese candidato l’adozione di misure che possano migliorare la situazione delle minoranze al suo interno.
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