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Ciclo annuale dell’avifauna della Riserva Naturale Popolamento Animale delle Saline di Tarquinia (VT): primi dati (2003-2004) Massimo Biondi (1), Gaspare.

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1 Ciclo annuale dell’avifauna della Riserva Naturale Popolamento Animale delle Saline di Tarquinia (VT): primi dati (2003-2004) Massimo Biondi (1), Gaspare Guerrieri (1), Amalia Castaldi (1) Gruppo Attività e Ricerche Ornitologiche del Litorale, Via del Castello 17, 00119 Roma, mb.garol@tiscali.itmb.garol@tiscali.it Introduzione -Dal marzo 2003 al febbraio 2004 si sono effettuati Rilevamenti avifaunistici nella RNPA Saline di Tarquinia (VT) al fine di indagare il ciclo annuale delle diverse comunità di uccelli presenti in questa area umida dell’Italia centrale. Area di studio -La RNPA è ubicata lungo la fascia costiera del Lazio settentrionale in Prov. di Viterbo. L’area confina a Nord con la loc. Marina di Tarquinia e a Sud con la loc. San Giorgio (Lat.42° 12’ N; Long. 11°43’E). La superficie complessiva risulta di 170 ha ad una altitudine media di 0 m sul l.m. Metodi - Per la raccolta dei dati è stato utilizzato il metodo dell’itinerario campione (Merikallio,1946) con un transetto di 3.5 km percorso ad una velocità costante di 1.5 km/h per un totale di 48 rilevamenti. Il numero di contatti ottenuto per transetto è stato trasformato in densità media mensile espressa come numero di uccelli/10ha. Risultati e discussione -Nel periodo di studio sono state rilevate 159 specie (100 Non-Passeriformi), con una media di 67 specie/mese. L’area registra i suoi valori più alti in pieno inverno (dicembre-gennaio) con una punta massima in gennaio (S=77; abbondanza/10ha= 180) ed i più bassi in giugno (S=45; abbondanza/10ha= 39). Il parametro della ricchezza permane mediamente alto con le sole eccezioni di giugno ed agosto. Il parametro dell’abbondanza riscontra una flessione nel solo periodo primaverile (max 40 uccelli/10ha) con tre distinti picchi max in gennaio (180), dicembre (142) ed agosto (102). Il parametro dell’abbondanza ottenuto in agosto appare anomalo poiché registrato con un valore basso di 54 specie tot., ma sostenuto dalla presenza di numerosi ind. di sole 3 specie: Larus cachinnans, Phoenicopterus ruber e Larus ridibundus (=68%). L’apporto dei Passeriformes appare modesto poiché, con rare eccezioni, tali specie frequentano principalmente fasce vegetazionali ai margini delle saline (canneti, fasce a Rubus sp., coltivi di confine e la vegetazione delle numerose “vasche asciutte”). La comunità riproduttiva annovera 31 specie tra cui 2 di rilevanza regionale: Egretta garzetta (max 30 cp.) e Tadorna tadorna (1-2 cp.) (Rigoli et al., 2001; Laurenti et al., 2001). Di rilievo inoltre la nidificazione di alcuni limicoli come: Charadrius dubius, Charadrius alexandrinus ed Himantopus himantopus (Biondi et al., 2001). Tra le specie dominanti: Larus Melanocephalus (XII, I, II), Philomachus pugnax (III), Hirundo rustica (IV), Calidris ferruginea (V), Larus cachinnans (VI, VII, VIII,IX, X) e Vanellus vanellus (IX). Si sottolinea inoltre la costante presenza di Egretta garzetta (min. 10;max. 52), Phoenicopterus ruber (min. 21; max.210), Tringa totanus (min.2; max. 42), Larus genei (min.2; max. 12.5); lo svernamento parziale di Bubulcus ibis, Platalea leucorodia, Mergus serrator, Mergus merganser, Recurvirostra avosetta e le elevate concentrazioni invernali x la regione di Larus melanocephalus (max.1284) e Sterna sandvicensis (max.86). Tra i Passeriformes riveste particolare interesse l’avvistamento avvenuto in gennaio di alcuni ind. di Calandro maggiore Anthus richardi avvistati precedentemente in aree limitorfe. Conclusioni - La RNPA Saline di Tarquinia, grazie alla sua posizione strategica ed alla buona protezione accordata, si conferma come una delle più importanti zone umide regionali ospitando numerose specie altrove rare lungo l’intera fascia costiera del Lazio risultando particolarmente favorevole durante i mesi invernali (Biondi et al., 1999). I parametri registrati nell’area di studio durante il ciclo annuale (ricchezza ed abbondanza) appaiono sostanzialmente più elevati rispetto ad altre aree laziali costiere come le Vasche di Maccarese ed il tratto terminale del Fiume Tevere (Biondi et al., 1990; Biondi, 2004). Ringraziamenti – Si ringraziano l’Ing. M. Rigoli ed il Corpo Forestale dello Stato per aver consentito la ricerca. Un sentito ringraziamento per l’aiuto sul campo a: S. Andreaus, R. Berrettini e S. Cecchetti. Bibliografia -Biondi M. et al. 1990. Avocetta 14:11-26. Biondi M. et al.1999. Alula VI (1-2): 3-124. Biondi M. 2004. UDI 29: 48-59. Biondi M. et al. 2001. Alula VIII (1-2): 74-81. Laurenti S. et al. 2001. Alula VIII (1- 2): 82-85. Merikallio M. 1946. Ann. Zool. Soc. “Vanano” 12: 1-143. Rigoli M. et al. 2001. Alula VIII (1-2): 69-73.


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