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I marchi antichi napoletani
FAMIGLIA GIUSTINIANI La famiglia Giustiniani costituì una vera e propria “dinastia di riggiolari” di cui si hanno notizie a partire dal 1600. Ignazio di Matteo Giustiniani, nato nel 1686 e autore del pavimento di S. Andrea delle Dame. Antonio Giustiniani (1689) si trasferì nel 1706 a Cerreto Sannita ed il figlio Nicola Giustiniani ( ), soprannominato “Belpensiero”, fondò la manifattura Giustiniani in via Marina. Biagio, nipote di “Belpensiero”, condusse la Fabbrica a veri e propri trionfi. Tra il 1820 ed il 1840 la Fabbrica contava 60 maestri e 120 aiutanti.
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La Collezione Riggiole Giustiniani
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La Collezione L’IMITAZIONE DEL MOSACO Le fabbriche Giustiniani e Amendola ebbero la fortuna di poter usufruire di uno straordinario campionario decorativo: l’antico mondo greco-romano. I reperti figurativi erano nati a seguito degli scavi di Pompei; i tipici fondi quadrettati delle riggiole si ispiravano agli antichi mosaici che emergevano dagli scavi delle città vesuviane.
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La Collezione Famiglia Amendola L’IMITAZIONE DEL MOSACO
Anche questo esempio di riggiola della fabbrica di Filippo Amendola ripropone, come Giustiniani, lo spirito di revival di temi della profonda classicità.
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La Collezione Il ”Meandro”
Riggiola dell’800 Napoletana Imitazione del mosaico con la tecnica del graffito Il ”Meandro” Il meandro è elemento simbolico fondamentale nel repertorio figurativo dell’antichità, associato anche al labirinto: frequentissimo nei mosaici, appariva come leitmotiv di un tappeto pavimentale geometrico romano. La sua diffusione lo porterà ad essere assunto come simbolo politico del terzo Reich Sono da ricordare gli schemi che presentano un decoro geometrico e floreale con due elementi a pelte contrapposti.
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La Collezione Riggiola di produzione napoletana dell’ottocentesca Manifattura Raffaele Prete
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La Collezione Riggiola di produzione napoletana dell’ottocentesca Manifattura Tommaso Bruno
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La Collezione Le Riggiole e l’Orientalismo La stella a otto punte
I rivestimenti maiolicati napoletani, tra Seicento e Settecento presentano i tipici decori a voluta, “rosa dei venti”, motivi floreali barocchi e stemmi gentilizi. La stella, e più in generale i motivi centrali radiali o stellari, riecheggiano antichi decori di impronta islamica. La stella, nella formulazione iconografica a otto punte rientra nel repertorio dell’arte romanica, è motivo tipico della decorazione pavimentale vietrese e anche siciliana.
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La Collezione Riggiole settecentesche di produzione napoletana di cui sono attestati esempi a Caltagirone.
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La Collezione Le Riggiole e l’Orientalismo La Rosa orientale
Si tratta di una riggiola, prodotta nella seconda metà dell’ottocento dalla fabbrica vietrese Tajani, utilizzata in uno dei pavimenti dello storico palazzo D’Avossa, nel centro storico di Salerno. Tale riggiola fu imitata in Sicilia dove sono stati attestati esemplari con il retrostante bollo della locale fabbrica Gerbino (Museo della ceramica di S. Stefano di Camastra)
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La Collezione La Rosa orientale
La peculiare decorazione policroma, floreale-geometrica, di tipo trasversale, favorisce più tipi di rotazione. Si possono ottenere diverse composizioni con moduli di quattro riggiole, ruotate ciascuna di 90° gradi. La parte floreale consiste nella già citata “Rosa orientale”, nata nell’ambito dell’Orientalismo; La parte geometrica è invece rappresentata dal “motivo a pettine”.
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