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Gestione progetto organizzazione d’impresa
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Ciclo di vita prodotto/servizio
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Nuovo prodotto e ciclo di vita
Con il termine prodotto si intendono non solo oggetti fisici, ma anche i servizi che può offrire un’azienda (consulenza, trasporti, revisioni, formazione ecc.) Lo sviluppo di un nuovo prodotto comincia con una idea e finisce con il lancio del prodotto stesso: Con ciclo di vita si indicano le fasi che un prodotto attraversa dall’idea iniziale allo sviluppo, alla produzione fino alla manutenzione. Ogni prodotto ha un suo ciclo di vita ma LE FASI PRINCIPALI SONO SEMPRE LE STESSE. 3
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Attori sviluppo prodotto
Nelle varie fasi del processo sono coinvolte differenti realtà aziendali che interagiscono tra loro in vari momenti e con differenti modalità: • Marketing. • Progettazione. • Acquisti. • Qualità. • Produzione. • Logistica. 4
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Marketing Il marketing è l’interfaccia tra il cliente e l’azienda.
Ogni prodotto infatti è concepito per soddisfare le esigenze dei clienti che vengono individuate nella fase di definizione dei requisiti in maniera sufficientemente dettagliata per supportare le successive attività di progettazione. Dal punto di vista strategico si occupa di ricercare e identificare le opportunità di mercato, definendo i segmenti di mercato e identificando le aspettative del cliente. Dal punto di vista operativo definisce e gestisce la comunicazione, stabilisce i prezzi di vendita, pianifica il lancio del nuovo prodotto, definisce e gestisce i supporti alla vendita. 5
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Progettazione La funzione Progettazione è l’ente che si occupa di definire la forma e la struttura del prodotto e ne identifica le prestazioni. Disegna i componenti ricercando la migliore soluzione “producibile”. Valuta la “funzione” dei componenti e garantisce la migliore prestazione (globale), entro limiti di costo assegnati. 6
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Acquisti L’area Acquisti rende disponibili tutti i materiali e le competenze esterne necessarie per la progettazione e la produzione del prodotto. Interviene sin dalle prime fasi del progetto per definire gli accordi di collaborazione con i fornitori di ingegneria e delle attrezzature. Le tipologie di materiali da acquistare comprendono fondamentalmente i sistemi e i componenti, le attrezzature e le consulenze (fornitori di progetto). 7
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Qualità L’ente Qualità è garante del mantenimento del livello di qualità del prodotto finale e di tutte le sue componenti e dell’osservanza delle normative vigenti. Utilizza tecniche e strumenti per il campionamento della qualità dei componenti acquistati dai fornitori e di quelli prodotti. 8
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Produzione L’area preposta alla Produzione è responsabile della realizzazione del prodotto nel rispetto dei target di produttività, costi e qualità. Contribuisce alle fasi di sviluppo del prodotto con le attività di costruzioni sperimentali (realizzazione di muletti e prototipi) e sperimentazione su avanserie e preserie. La funzione Produzione si occupa anche della definizione e ottimizzazione del ciclo produttivo. Progetta e realizza il sistema produttivo e definisce la logistica operativa. Ricerca la migliore soluzione negli “acquisti”. 9
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Logistica La Logistica definisce le modalità produttive ricercando la massima efficienza in termini di scelte di allocazione produttiva, politiche di Make/Buy, politiche di riordino delle scorte. Si occupa delle politiche di fornitura nei diversi stabilimenti. 10
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Processo di sviluppo del prodotto
Il processo di sviluppo prodotto è la sequenza di passi che un’azienda intraprende per ideare, progettare, realizzare e commercializzare un prodotto. In alcune aziende il processo di sviluppo prodotto segue procedure ben precise. In altre aziende il processo è molto più casuale. Un processo di sviluppo ben gestito assicura: • Qualità. • Gestione. • Coordinamento. • Documentazione. • Pianificazione. Se il processo è ben gestito è possibile il monitoraggio continuo di tutti gli eventi. 11
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Fasi dello sviluppo Il processo di sviluppo del prodotto viene normalmente suddiviso in 5 fasi operative più una fase iniziale di pianificazione. Vi sono molti modi e modelli di descrizione delle fasi. 12
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Modello Stage & Gate Il modello Stage & Gate prevede un altro modo di descrivere il processo di sviluppo suddividendolo in un certo numero di stage e di gate. • Stage. È costituito da una serie di attività ben definite che mirano al raggiungimento di obiettivi parziali. • Gate. Rappresenta un momento di controllo del processo. A ogni gate il Project Manager decide se proseguire nello sviluppo secondo un certa direzione. 13
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Stage & Gate, dall’idea al lancio
Stage & Gate divide il processo dall’idea al lancio di un prodotto in una serie di attività (Stage) e punti di decisone (Gate). Ogni stage è preceduto da un Gate. Ogni gate “apre” o “chiude” la strada per il progetto. 14
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Stage Stage & Gate divide il processo dall’idea al lancio di un prodotto in una serie di attività (Stage) e punti di decisone (Gate). Ogni stage è preceduto da un Gate. • Stage. Ogni stage contiene un insieme ben definito di attività concorrenti, tra cui le best practice industriali. Le attività di ogni stage sono mirate a migliorare la velocità di raggiungimento del mercato. Lavorano a queste attività team multifunzionali per raggiungere tutti lo stesso scopo. 15
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Gate Stage & Gate divide il processo dall’idea al lancio di un prodotto in una serie di attività (Stage) e punti di decisone (Gate). Ogni gate “apre” o “chiude” la strada per il progetto. • Gate. I Gate sono dei punti di decisione dove si stabilisce se continuare o meno lo sviluppo del progetto. La decisione può essere di proseguire, ma anche di far “ricircolare” il progetto. Il Gate rappresenta anche un momento formale di verifica e controllo qualità. 16
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Gate, dall’input all’output
Nel gate vengono analizzati gli input e dopo una verifica basata su dei specifici criteri, viene fornito un output: • INPUT: elenco definito di “deliverable” che il Project Leader deve presentare al Gate. • CRITERI: insieme di vincoli, criteri e soglie su cui viene giudicato lo stato di “maturità” del progetto. • OUTPUT: decisioni sul futuro del progetto con approvazione dell’“Action Plan”. 17
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Pianificazione La pianificazione è la fase che precede l’approvazione e l’effettivo inizio del processo di sviluppo. Costituisce il legame tra le attività di Ricerca & Sviluppo da una parte e quelle di Marketing dall’altra. Riceve in input la strategia aziendale e gli obiettivi di mercato e valuta l’adeguatezza delle tecnologie disponibili. Fornisce in output la Missione del prodotto, comprensiva di target di mercato, obiettivi di business, assunzioni chiave e vincoli. 18
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Opportunità Per identificare tutte le opportunità è buona norma sfruttare tutte le fonti di informazioni disponibili: personale del Marketing, delle Vendite, della R&S, progettisti, personale di produzione, clienti, fornitori, gestione dei reclami verso i propri prodotti e verso la concorrenza. Gli spunti per nuove idee vanno raccolti nel modo più efficiente per essere disponibili e consultabili, e vanno periodicamente aggiornati. Successivamente vanno valutate e assegnate le priorità. 19
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Prospettive Si selezionano le idee più promettenti secondo più prospettive: • la strategia competitiva perseguita dall’azienda; • l’opportunità di occupare spazi attualmente vuoti nella segmentazione del mercato; • possibilità di “salti tecnologici”; • la possibilità di sfruttare piattaforme esistenti piuttosto che svilupparne di nuove. Lo scopo della selezione è quello di ottenere un portafoglio bilanciato secondo le molteplici dimensioni di analisi. Realizzare un progetto con forze troppo esigue o tempi troppo stretti costituisce un rischio per l’immagine dell’impresa. 20
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Pre-progetto Il pre-progetto costituisce il momento di formalizzazione delle idee selezionate sotto forma di “schede prodotto” sintetiche che indicano la descrizione del prodotto, i principali obiettivi di business, i mercati di destinazione, le assunzioni e i vincoli. Più questi aspetti sono dettagliati, maggiormente saranno vincolanti rispetto alle soluzioni attuabili. Viene poi effettuato il riesame finale che valuta la coerenza complessiva del portafoglio progetti costruito affinandolo ulteriormente. In questa fase tutte le varie funzioni aziendali forniscono il loro contributo. 21
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Concept Il concept è la definizione di forma, funzioni e caratteristiche di un prodotto. Si parte con l’identificare le esigenze di mercato e dei clienti e viene inoltre analizzata la concorrenza. Da questa fase nascono le prime specifiche. Queste vengono chiamate specifiche obiettivo e consiste nel definire parametri quantitativi che traducano i bisogni dei clienti in grandezze tecniche. 22
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Concept, fasi successive
Vengono poi identificati e valutati svariati concept che rispondono alle esigenze e, infine, selezionati uno o più di questi per approfondimento e verifica. Dal punto di vista della Produzione vengono stimati i costi di produzione e viene valutata la fattibilità produttiva. Il Test del concetto di prodotto consiste nel verificare la rispondenza del concetto di prodotto ai bisogni del cliente. Le specifiche obiettivo vengono riviste e corrette alla luce dei concetti sviluppati e del rapporto costi/prestazioni e vengono definite le specifiche finali. Nella Pianificazione del progetto vengono poi definite le successive fasi e relative tempistiche che porteranno fino al lancio del prodotto. 23
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Output della fase Concept
Gli output principali di questa fase di concept sono: • Distinta Base preliminare contenente le componenti di carry over (cioè parti già esistenti sul mercato) e i nuovi contenuti (parti da riprogettare). • Preventivo costi con evidenziati i costi del prodotto e gli investimenti. • Studi di fattibilità (CAD) con Layout, ergonomia, manutenibilità. 24
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Progettazione di sistema
La progettazione di sistema comprende la definizione dell’architettura del prodotto e la suddivisione dello stesso in sottosistemi e componenti. In questa fase viene ulteriormente raffinata la distinta base. Il Marketing pianifica le opzioni e definisce la “famiglia” di prodotti definendo le linee di prodotto per: • Classi di prodotto (gamma). • Prodotti. • Modelli. • Mercati. • Allestimenti. In fase di Progettazione si realizzano diverse architetture alternative definendo i principali sottosistemi e le corrispondenti interfacce. Vengono identificati i fornitori dei componenti chiave e si realizza analisi make or buy, per definire quali componenti acquistare e quali invece costruire internamente e si definisce lo schema di assemblaggio finale. 25
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Configurazione del prodotto
Nella fase di configurazione del prodotto vengono definiti: • parti “opzionali”, cioè parti che possono essere inserite in distinta a discrezione del Cliente; • parti “indemontabili”, cioè parti che debbono essere inserite in distinta se un’altra parte è presente; • parti “esclusive”, cioè parti che non possono essere inserite in distinta se un’altra parte è presente; • “package” o “kit”, cioè insieme di parti standard e opzionali contemporaneamente presenti. 26
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Progettazione di dettaglio
La fase di progettazione di dettaglio completa la definizione del prodotto mediante: disegni di complessivi e componenti, specifiche di programmi software, liste di componenti. Include la definizione completa di geometria, materiali e tolleranze per tutte le singole parti del prodotto e l’identificazione di tutti i componenti standard che andranno acquistati da fornitori. Comprende inoltre la definizione completa del processo produttivo e la progettazione di attrezzature e utensili per la produzione. Definisce i processi produttivi per i componenti, progetta utensili e attrezzature, definisce le procedure di Controllo. In genere tale fase è supportata da un vasto utilizzo di tecniche di simulazione e modellazione. 27
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Standardizzazione Il processo di standardizzazione è necessario per garantire la coerenza e la qualità del prodotto finale. Il processo, avviato e controllato dai vertici aziendali, deve essere verificato con gli strumenti della gestione della qualità. È un processo dinamico che richiede continui aggiornamenti per seguire l’evoluzione tecnico organizzativa del prodotto, delle tecniche di produzione e le richieste del mercato. La standardizzazione può riguardare vari elementi, ma tra questi quelli su cui è più utile effettuarla sono: • le componenti del prodotto; • le attrezzature; • i cicli operativi. 28
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Classificazione Una delle fasi più importanti è la standardizzazione delle componenti da utilizzare. Per far questo è necessario classificare e catalogare tutte le parti. La documentazione e le informazioni sulle componenti devono essere complete ed esaustive. Classificare vuol dire assegnare ciascuna parte o componente a un gruppo caratterizzato da comunanze di caratteristiche o aree applicative. La classificazione può riguardare: • i “normalizzati”; componenti standard che possono normalmente essere reperite sul mercato o che fanno parte della produzione “normale” dell’azienda • le “parti a disegno”; componenti prodotte internamente che possono però essere facilmente riutilizzate per differenti prodotti. 29
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Classificazione standardizzata
Una classificazione standardizzata (e indipendente da quella dei Fornitori) è un requisito fondamentale per consentire la ricerca e una comparazione significativa tra varie alternative disponibili. In base alle modalità di classificazione viene agevolato l’accesso a tutta la documentazione correlata alle componenti. Il Catalogo (automatico o manuale) è lo strumento che agevola queste attività. 30
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Ottimizzare la classificazione
Per meglio classificare e raggruppare le componenti è necessario definire una serie di classi/sottoclassi. Possono inoltre essere definiti degli attributi (lunghezza, peso, costo, materiale ecc.) per migliorare la classificazione e agevolare la successiva ricerca. Gli attributi è bene organizzarli in categorie, come per esempio: • attributi finanziari; • potenza, resistenza ecc.; • costo, investimento ecc.; • attributi strutturali; • attributi prestazionali; • peso, lunghezza ecc. Anche le attrezzature possono essere classificate e organizzate in famiglie con modalità analoghe a quelle delle componenti. 31
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Il processo produttivo
Il prodotto che si è progettato dovrà anche essere realizzato. Per questo è necessario provvedere anche alla progettazione del processo produttivo. Il processo produttivo può essere visto come “incrocio” tra l’oggetto da costruire (Distinta Base Produttiva), l’impianto in cui verrà realizzato e le attrezzature con cui realizzarlo. Il processo viene definito come sequenza di passi a cui vengono legate le informazioni di: Prodotto, Area di lavoro, Risorse e tutta la documentazione utile a descriverlo. 32
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Definizione del processo produttivo
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Passi del processo produttivo
Per definire il ciclo operativo (Processo) vengono normalmente seguiti i seguenti passi: Definizione delle operazioni da effettuare (passi del processo). Definizione componenti da produrre/utilizzare. Individuazione attrezzature da utilizzare. Assegnazione della Work Area (stazione/impianto) su cui svolgere le operazioni. Dettaglio delle singole operazioni. Validazione del processo. 34
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Definizione operazioni
Vengono poi definite le operazioni necessarie per realizzare un certo prodotto. Un processo può essere organizzato in sottoprocessi più semplici. Le operazioni vengono normalmente sequenziate e numerate eventualmente parallelizzandole. 35
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Definizione componenti e identificazione attrezzature
Per ogni operazione viene indicato quali sono le componenti di prodotto utilizzate e quali sono le attrezzature necessarie allo svolgimento delle attività. 36
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Area di lavoro La realizzazione del prodotto verrà effettuata in una specifica area che prende il nome di Work Area. Questa viene organizzata normalmente in stazioni di lavoro che fanno parte di una linea di produzione collocata all’interno di uno stabilimento. La suddivisione logica dipende dal tipo di produzione e dall’organizzazione interna, così come la terminologia. Viene normalmente associata anche una descrizione grafica (Layout). A una Work Area possono essere associate delle risorse fisse (per esempio impianto aria compressa, sistema di trasporto ecc.). 37
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Dettaglio operazioni Ogni operazione può essere a sua volta suddivisa in fasi (o attività) elementari. Alle singole fasi vengono assegnati dei tempi di esecuzione e può quindi essere calcolata la sequenza di esecuzione. 38
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Documentazione La documentazione legata ai processi è formata da allegati e report. Gli allegati sono documenti di varia natura (disegni, simulazioni, tabelle, ecc.) che dettagliano ulteriormente le varie componenti del processo (operazioni, ciclo, risorse, ecc.). I report sono documenti che vengono generati a partire dalle informazioni che sono state inserite nel processo. I principali report di questa fase sono i cicli di lavorazione, i cartellini operazione, quadri di scomposizione, studi montabilità, Layout impianto/impianti produttivi. 39
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Ciclo lavorazione Sono report che descrivono il processo nella sua completezza con le operazioni, le fasi, le attrezzature, le componenti, ecc. 40
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Quadri scomposizione montaggio
Rappresentano la modalità con cui viene scomposto (o montato) un prodotto. Rappresenta la Vista tecnologica del prodotto. 41
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Cartellini operazione
Descrivono a livello operativo un’operazione che deve essere effettuata. Vengono descritti a livello elementare i passi da effettuare corredati anche da immagini esplicative. Vengono elencate le componenti di prodotto da usare e le risorse da utilizzare. Si tratta in pratica di documenti che descrivono i cicli operazione che saranno usati in fabbrica. 42
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Simulazioni Gli strumenti informatici attuali forniscono la possibilità di vedere la simulazione di come sarà il layout degli impianti anche con viste tridimensionali che aiutano a capire gli ingombri. Gli studi montabilità ed ergonomia permettono di analizzare più nel dettaglio la possibilità di effettuare delle operazioni da parte degli operai. 43
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Fase di test e affinamento
Nella fase di industrializzazione vengono realizzati uno o più prototipi. I diversi componenti vengono realizzati e testati singolarmente, anche attraverso delle simulazioni, quindi assemblati e nuovamente controllati. La fase di test può attivare un ciclo di modifiche e di nuovi fino a quando una versione accettabile del prodotto non è pronta per la produzione. 44
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I prototipi alfa e beta La fase di test e affinamento richiede spesso la messa a punto e la valutazione di svariate versioni di pre-produzione del prodotto (prototipi). Le versioni preliminari (“alfa”) sono di solito costruite con componenti identici a quelli che si intende utilizzare nella versione definitiva, ma non sempre realizzati con le medesime tecnologie produttive. I prototipi “alfa” vengono sottoposti a test per verificare che il prodotto funzioni come previsto e soddisfi le principali esigenze identificate per il cliente. Le successive versioni (“beta”) sono normalmente realizzate con i componenti ottenuti con il processo di produzione definitivo, ma non necessariamente assemblate secondo il processo che sarà poi destinato al prodotto finale. I prototipi “beta” sono sottoposti a prove sia internamente all’azienda produttrice, sia, talvolta, da parte dei principali clienti nel proprio ambiente di utilizzo reale con l’obiettivo di valutare prestazioni e affidabilità, e decidere eventuali modifiche per il prodotto finale. 45
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Avvio di produzione Nella fase di avviamento della produzione (production ramp-up) il prodotto viene realizzato secondo il processo produttivo definitivo. Lo scopo è anche quello di addestrare la forza lavoro e di sottoporre a verifica i processi produttivi per eventuali residue messe a punto. L’output della fase di pre-serie viene di sovente assegnato a clienti preferenziali allo scopo di essere sottoposto a una verifica finale. La transizione ai volumi di produzione di regime avviene di norma gradualmente. Durante questo periodo di transizione avviene il “lancio” del prodotto e lo stesso diviene disponibile per la distribuzione. 46
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