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Ciclo di HIV Ciclo replicativo di HIV 1. Legame 2. Fusione 3. Uncoating 4. RT 5. Trasporto nucleare e integrazione 5. Trasporto nucleare e integrazione.

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Presentazione sul tema: "Ciclo di HIV Ciclo replicativo di HIV 1. Legame 2. Fusione 3. Uncoating 4. RT 5. Trasporto nucleare e integrazione 5. Trasporto nucleare e integrazione."— Transcript della presentazione:

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2 Ciclo di HIV

3 Ciclo replicativo di HIV 1. Legame 2. Fusione 3. Uncoating 4. RT 5. Trasporto nucleare e integrazione 5. Trasporto nucleare e integrazione 6. Trascrizione 7. Sintesi 8. Gemmazione LINFOCITI T HELPER, Mø, DC (cellule CD4+)

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5 HIV EPIDEMIOLOGIA HIV EPIDEMIOLOGIA

6 Vie di trasmissione Infezione da HIV Vie di trasmissione SessualeSessuale Eterosessuale Eterosessuale OmosessualeOmosessuale ParenteraleParenterale TrasfusioneTrasfusione Scambio di siringaScambio di siringa Puntura accidentalePuntura accidentale Materno- fetaleMaterno- fetale

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8 La semplice presenza del virus in un materiale biologico non significa che il contatto con quello stesso materiale rappresenti un evento efficace per la trasmissione dell'infezione. Perché ciò avvenga è infatti importante che si verifichino due condizioni: - una idonea via di trasmissione - una adeguata quantità di virus Una quantità di virus (carica virale) sufficiente a trasmettere l'infezione si può ritrovare solo in determinati liquidi biologici, quali sangue, liquido seminale, secreto vaginale e, in percentuale inferiore, nel latte materno. La semplice presenza del virus in un materiale biologico non significa che il contatto con quello stesso materiale rappresenti un evento efficace per la trasmissione dell'infezione. Perché ciò avvenga è infatti importante che si verifichino due condizioni: - una idonea via di trasmissione - una adeguata quantità di virus Una quantità di virus (carica virale) sufficiente a trasmettere l'infezione si può ritrovare solo in determinati liquidi biologici, quali sangue, liquido seminale, secreto vaginale e, in percentuale inferiore, nel latte materno.

9 HIV e il bacio Un semplice bacio (bacio sociale o a bocca chiusa, bacio secco) non è a rischio per la trasmissione dell'HIV. Per quanto riguarda il bacio profondo o bacio a bocca aperta, la possibilità di trasmettere il virus è rara, ma non può essere del tutto esclusa in considerazione del fatto che durante il bacio profondo la mucosa orale può andare incontro a piccoli traumi che possono comportare sanguinamento: in questo caso, se uno dei due partner è infetto, è possibile che il virus si trasmetta nel partner sano. Il bacio quindi, non rappresenta di per sè una modalità di trasmissione dell’HIV; non si può tuttavia escludere che un tale evento possa verificarsi, anche se con basso rischio, in presenza di lesioni sanguinanti del cavo orale e di contemporanee lesioni orali del partner. Non è mai stato riportato in letteratura scientifica nessun caso di trasmissione dell'HIV tramite il bacio !!!

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11 HIV e gli insetti Esistono due modi attraverso i quali gli insetti che si nutrono di sangue possono trasmettere le malattie: In modo meccanico: attraverso il semplice trasferimento dei germi dall’apparato buccale infetto, dalle zampe o dal suo materiale fecale In modo biologico: attraverso la replicazione dei microrganismi nei tessuti dell’insetto e in modo particolare nelle ghiandole salivari. Gli insetti che si nutrono di sangue (zanzare, pulci, cimici ematofaghe, zecche ecc...), non sono in grado di trasmettere il virus dell’ HIV.

12 HIV e le zanzare Le zanzare non possono trasmettere il virus; evidenze a questo riguardo sono molteplici: Non si presentano epidemie stagionali di prima infezione da HIV, come succede per la malaria o la febbre gialla. Le zanzare succhiano il sangue ma non lo iniettano durante il pasto. HIV non sopravvive e non si riproduce all’interno della zanzara. Le zanzare fanno una pausa di almeno 24 ore tra un pasto e l’altro, digeriscono il sangue ingerito e quindi inattivano il virus.

13 HIV non si trasmette ! attraverso le strette di mano, gli abbracci, le carezze attraverso i baci superficiali attraverso i baci profondi, purché non vi sia passaggio di sangue in grande quantità attraverso i colpi di tosse o gli starnuti attraverso il contatto con feci, urine, vomito, saliva, lacrime attraverso il contatto di sangue con una pelle intatta utilizzando bicchieri, piatti e stoviglie in comune utilizzando servizi igienici in comune in piscina attraverso le zanzare o altri animali dal medico o dal dentista purché utilizzino strumenti sterili donando sangue

14 Fattori che influenzano la trasmissione sessuale Numero di partners Numero di rapporti Numero di rapporti Comportamenti a rischio Comportamenti a rischio del partner del partner bisessualebisessuale TDTD prostituteprostitute provenienti da area endemicaprovenienti da area endemica

15 Probabilità di trasmissione durante attività sessuale Fattori legati all’ospite Varianti virali per tropismo ed infettività Altre malattie infettive ( STD, infezioni virali sistemiche) Stadio dell’infezione (fase “finestra”, fase avanzata) Sangue durante il rapporto sessuale (mestruazioni, deflorazione) Età giovanile Circoncisione Contraccettivi Natura del contatto sessualeNatura del contatto sessuale: insertivo più infettivo, recettivo più suscettibile Pene-vagina e pene-ano (comune); pene-bocca (raro); bocca-vagina e bocca-ano (raro); bocca-bocca (se sangue); mano-ano e mano-vagina (se traumatico).

16 33 million Globally, there were an estimated 33 million [30 million–36 million] people living with HIV in 2007. The annual number of new HIV infections declined from 3.0 million [2.6 million–3.5 million] in 2001 to 2.7 million [2.2 million–3.2 million] in 2007. Overall, 2.0 million [1.8 million–2.3 million] people died due to AIDS in 2007, compared with an estimated 1.7 million [1.5 million–2.3 million] in 2001.

17 P.Filippini 2009

18 Più dell’ 80 percento degli adulti con infezione da HIV si sono contagiatiPiù dell’ 80 percento degli adulti con infezione da HIV si sono contagiati per via sessuale Più del 90 % dell’infezione da HIV nei neonati e nei bambini sono il risultato di una trasmissione verticale madre / figlioPiù del 90 % dell’infezione da HIV nei neonati e nei bambini sono il risultato di una trasmissione verticale madre / figlio

19 HIV / AIDS ITALIA nel 2007 UNAIDS 2004 www.unaids.org Estimated number of people living with HIV 36 000 36 000 [26 000 – 51 000] 0.4% of population 1900 AIDS deaths 1900 [<1000 – 5000]

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22 Le principali modalità di trasmissione Aumenta la percentuale di casi attribuibili ai contatti sessuali, sia omo che etero. La trasmissione per via sessuale rappresenta nell’ultimo biennio la modalità più diffusa, con il 43,8% relativo ai rapporti eterosessuali e il 20,9% relativo a quelli omosessuali. E’ scesa invece al 27,6%, rispetto al 65,8% dei primi tempi, la trasmissione tra tossicodipendenti.

23 Infezione da HIV in Italia: Proiezione 8000 9000 10000 11000 Trasmissione eterosessuale Tossicodipendenti N° casi

24 Come suggerito da alcune simulazioni sull’andamento dei casi di AIDS, la repentina diminuzione di casi verificatasi negli ultimi anni non è attribuibile ad una riduzione delle infezioni da HIV, delle infezioni da HIV, ma all’effetto della terapia anti-HIV. ma all’effetto della terapia anti-HIV.

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26 P.Filippini 2009 Il serbatoio di infezione è ancora ampio, e si stima che i sieropositivi nel nostro paese siano fra gli 90 e i 140.000.Il serbatoio di infezione è ancora ampio, e si stima che i sieropositivi nel nostro paese siano fra gli 90 e i 140.000. I sistemi di sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da HIV, per ora attivi solo in alcune regioni (Veneto), mostrano una stabilizzazione dell’incidenza delle nuove diagnosi negli ultimi tre anni.I sistemi di sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da HIV, per ora attivi solo in alcune regioni (Veneto), mostrano una stabilizzazione dell’incidenza delle nuove diagnosi negli ultimi tre anni. È quindi necessario non abbassare la guardia e rafforzare, a livello nazionale, i sistemi di sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da HIV.È quindi necessario non abbassare la guardia e rafforzare, a livello nazionale, i sistemi di sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da HIV.

27 Riduzione delle infezioni a trasmissione ematica e/o sessualeRiduzione delle infezioni a trasmissione ematica e/o sessuale Counselling con offerta attiva deiCounselling con offerta attiva dei tests sierologici ai soggetti con comportamenti a rischio. tests sierologici ai soggetti con comportamenti a rischio. Strategie di prevenzione della diffusione di HIV

28 PREVENZIONE SI


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