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PubblicatoAmedea Nanni Modificato 9 anni fa
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Funzioni e Procedure Marco D. Santambrogio – marco.santambrogio@polimi.it Ver. aggiornata al 3 Aprile 2015
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Regole esame Compitini di INFO: 24 Aprile 2015 4.15pm @ C.G.1 (Ed. 9) 21 Maggio 2015 10.30am @ S.0.2 (Ed. 3) 17 Giugno 2015 1.30pm @ I.0.1 (Ed. 4) 2
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Regole esame Compitini di INFO: 24 Aprile 2015 4.15pm @ C.G.1 (Ed. 9) 21 Maggio 2015 10.30am @ S.0.2 (Ed. 3) 17 Giugno 2015 1.30pm @ I.0.1 (Ed. 4) Si passa con 50% (11.5) o 60% (13.8)? 3
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Regole esame Compitini di INFO: 24 Aprile 2015 4.15pm @ C.G.1 (Ed. 9) 21 Maggio 2015 10.30am @ S.0.2 (Ed. 3) 17 Giugno 2015 1.30pm @ I.0.1 (Ed. 4) Si passa con 50% (11.5) o 60% (13.8)? Nel dubbio… con 60% && orale obbligatorio! 4
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Regole esame 5
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE 6 1 Aprile
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Regole esame Compitini di INFO: 24 Aprile 2015 4.15pm @ C.G.1 (Ed. 9) 21 Maggio 2015 10.30am @ S.0.2 (Ed. 3) 17 Giugno 2015 1.30pm @ I.0.1 (Ed. 4) Si passa con 50% (11.5) o 60% (13.8)? Nel dubbio… con 55% 7
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Torniamo al 27 Marzo… 8 http://th06.deviantart.net/fs70/PRE/i/2012/025/2/c/time_turner_1_by_jamieg09-d4ne7ba.jpg
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Il fattoriale Dato n, intero positivo, si definisce n fattoriale e si indica con n! il prodotto dei primi n numeri interi positivi minori o uguali di quel numero. In formule Nota: 0! = 1 1! = 1 2! = 2, 3! = 6,… 9
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Il fattoriale: codice 10
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Dal fattoriale… 11
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Dal fattoriale… 12 … al coefficiente binomiale
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Coefficiente binomiale Il numero di scelte di k oggetti fra quelli che costituiscono un insieme di n elementi Quindi il numero dei sottoinsiemi di k elementi di un dato insieme di n oggetti, è dato dal cosiddetto coefficiente binomiale: 13
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Tornando ad oggi… 14
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONEObiettivi Funzioni Scope delle variabili 15
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Coefficiente binomiale Il numero di scelte di k oggetti fra quelli che costituiscono un insieme di n elementi Quindi il numero dei sottoinsiemi di k elementi di un dato insieme di n oggetti, è dato dal cosiddetto coefficiente binomiale: 16
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Coefficiente binomiale: flusso 1.Inserire K e N 2.Verifico K e N 3.Se corretti A.Calcolare il fattoriale di N (FatN) B.Calcolare il fattoriale di K (FatK) C.Calcolare il fattoriale di N-K (FatNK) D.CoefBin = FatN/(FatK)*FatNK 4.Altrimenti torno a 1 17
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Ma quindi… Cosa è Calcolare il fattoriale di N? 18
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Ma quindi… Cosa è Calcolare il fattoriale di N? Cosa è Calcolare il fattoriale di K? 19
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Ma quindi… Cosa è Calcolare il fattoriale di N? Cosa è Calcolare il fattoriale di K? Cosa è Calcolare il fattoriale di N-K? 20
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Ma quindi… Cosa è Calcolare il fattoriale di N? Cosa è Calcolare il fattoriale di K? Cosa è Calcolare il fattoriale di N-K? Sono tutti SOTTOPROGRAMMI!! 21
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONESottoprogrammi Un sottoprogramma è: un insieme di istruzioni dotato di nome descritto (definito) una sola volta attivabile (richiamabile o invocabile) all’interno del programma o di un altro sottoprogramma Alcuni sottoprogrammi sono già definiti si pensi alla scanf e alla printf dietro a questi nomi vi sono una serie di istruzioni in grado di, rispettivamente, intercettare la pressione dei tasti e di visualizzare un carattere sullo schermo chi richiama queste funzioni non si preoccupa di come sono fatte, basta sapere solo cosa fanno (visione black box) 22
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Sottoprogrammi: motivazioni Astrazione e leggibilità: enucleano parti di codice, nascondendo dettagli algoritmici e di codifica il nome di programma si presenta come “un’operazione elementare” Strutturazione e scomposizione funzionale del programma: consentono una stesura del programma che riflette un’analisi funzionale del problema Collaudo: verifica di correttezza della soluzione facilitata dal poter verificare la correttezza prima dei singoli sottoprogrammi e poi dell’intero programma visto come insieme di chiamate che si scambiano informazioni Compattezza ed efficienza del codice: si evita di ripetere sequenze di istruzioni in più parti del programma Modificabilità: una sola modifica vale per tutte le attivazioni del sottoprogramma Riuso: sottoprogrammi non troppo specifici possono essere raccolti in librerie utilizzabili da programmi diversi 23
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Sottoprogrammi: funzioni e procedure I sottoprogrammi si differenziano per la logica di definizione per l’uso e per la modalità di chiamata e possono essere di tipo funzionale di tipo procedurale Sottoprogrammi di tipo funzionale (funzioni) possono essere considerati una astrazione di valore l’invocazione della funzione associa al nome della funzione il valore del risultato calcolato dal sottoprogramma Sottoprogrammi di tipo procedurale (procedure) possono essere considerati una astrazione di operazioni l’invocazione della procedura è associata all’esecuzione delle istruzioni del sottoprogramma che realizzano l’operazione specificata dal sottoprogramma Ad esempio: leggi(A,B);/* procedura*/ risultato = somma(A,B); /* funzione*/ 24
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Funzioni e procedure in C In C esistono solo le funzioni Le procedure sono particolari funzioni che non restituiscono nulla (VOID) Quindi parleremo solo di funzioni intendendo sia le funzioni che le procedure Definire una funzione secondo il linguaggio C implica: 1.Dichiarazione del prototipo della funzione (nella sezione dichiarativa) 2.Definizione della funzione 3.Invocazione o chiamata della funzione (nel codice che necessita della funzioni) 25
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE 1. Dichiarazione del prototipo Il prototipo definisce: il nome della funzione il tipo (funzione, procedura) il tipo dei parametri in ingresso e in uscita Chi utilizzerà la funzione dovrà rispettare la sintassi definita nel prototipo Prototipo funzione ( ); Prototipo procedura (void è una parola chiave del C che indica assenza di tipo) void ( ); 26
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE 2. Definizione della funzione La definizione della funzione va messa dopo il main. Ha la stessa struttura del main (anche il main, come sappiamo è una funzione): Una parte dichiarativa Una parte esecutiva (tipo par_for1, tipo par_for2...) { parte dichiarativa locale parte esecutiva } (tipo par_for1, tipo par_for2...) è la testata della funzione par_for1, par_for2 sono i nomi dei parametri formali della funzione, il cui tipo deve corrispondere in modo ordinato ai tipi elencati nella dichiarazione del prototipo 27
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE 3. Invocazione o chiamata Nel corpo del main o di un’altra funzione indica il punto in cui va eseguita la parte del codice presente nella definizione di funzione Invocazione di funzione come operando in una espressione = ; Invocazione di procedura come un’istruzione nomeprocedura(par_att1, …); In entrambi i casi: par_att1,… sono i parametri attuali che devono corrispondere per ordine e per tipo ai parametri formali I parametri attuali possono essere variabili, costanti o espressioni definite nell’ambiente chiamante, i cui valori all’atto della chiamata vengono copiati nei parametri formali 28
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONEChimante/Chiamato All’atto della chiamata, il controllo dell’esecuzione passa dal chiamante al chiamato Il codice del chiamato viene eseguito Al termine dell’esecuzione il controllo ritorna al chiamante, all’istruzione successiva a quella della chiamata Istruzione 1 Istruzione 2 Chiama funzione Istruzione 3 codice chiamante Istruzione 1 Istruzione 2 Istruzione 3 Istruzione 4 return funzione chiamata Inizio programma Passaggio del controllo Ritorno del controllo 29
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Istruzione return Parola chiave C utilizzata solo nelle funzioni Sintassi return È l’ultima istruzione di una funzione e indica: il punto in cui il controllo torna al chiamante il valore restituito In una funzione deve esserci almeno un’istruzione di return possono esserci più istruzioni di return ma in alternativa la funzione può restituire un solo valore 30
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Tornando al coefficiente binomiale 1.Inserire K e N 2.Verifico K e N 3.Se corretti A.Calcolare il fattoriale di N (FatN) B.Calcolare il fattoriale di K (FatK) C.Calcolare il fattoriale di N-K (FatNK) D.CoefBin = FatN/(FatK)*FatNK 4.Altrimenti torno a 1 31
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Coefficiente binomiale: codice 32
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Coefficiente binomiale: codice 33
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Coefficiente binomiale: codice 34
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Coefficiente binomiale: codice 35
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Comunicazione tra chiamante e chiamato 36
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Passaggio dei parametri Il passaggio dei parametri consiste nell’associare, all’atto delle chiamata di un sottoprogramma, ai parametri formali i parametri attuali Se il prototipo di una funzione è int fat (int valore); Invocare questa funzione significa eseguire l’istruzione FatK = fat(K); In questo modo la variabile raggio (il parametro formale) assumerà per quella particolare invocazione il valore 5 (il parametro attuale). Lo scambio di informazioni con passaggio dei parametri tra chiamante e chiamato può avvenire in due modi: Passaggio per valore Passaggio per indirizzo 37
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Parametri formali Parametri Formali: Rappresentano un riferimento simbolico (identificatori) a oggetti utilizzati all’interno della funzione Sono utilizzati dalla funzione come se fossero variabili dichiarate localmente Il valore iniziale di parametri formali viene definito all’atto della chiamata della funzione tramite i parametri attuali (passaggio di parametri) Le funzioni in C sono funzioni in senso matematico, il tipo del valore di ritorno definisce il Codominio mentre i valori possibili dei parametri in ingresso corrispondono al Dominio 38
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Passaggio per VALORE All’atto della chiamata il valore del parametro attuale viene copiato nelle celle di memoria del corrispondente parametro formale. Il parametro formale e il parametro attuale si riferiscono a due diverse celle di memoria Il sottoprogramma in esecuzione lavora nel suo ambiente e quindi sui parametri formali I parametri attuali non vengono modificati 39
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Esempio: passaggio per valore } /* nel main */ int K; int FatK; FatK=fat(K); Ambiente della funzione fat valore fattoriale Ambiente della funzione main K FatK Quando la funzione fat termina, il valore di fattoriale viene copiato in FatK nel main Quando invoco la funzione fat, il valore in K nel main viene copiato in valore 40
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONEVisibilità 41
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Scope/visibilità delle variabili 42
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONEVisibilità Visibilità di un identificatore: indicazione della parte del programma in cui tale identificatore può essere usato Ambiente globale del programma insieme di identificatori (tipi, costanti, variabili) definiti nella parte dichiarativa globale regole di visibilità: visibili a tutte le funzioni del programma Ambiente locale di una funzione insieme di identificatori definiti nella parte dichiarativa locale e degli identificatori definiti nella testata (parametri formali) Regole di visibilità: visibili alla funzione e ai blocchi in essa contenuti Ambiente di blocco insieme di identificatori definiti nella parte dichiarativa locale del blocco regole di visibilità: visibili al blocco e ai blocchi in esso contenuti 43
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Mascheramento (shadowing) Un nome ridefinito all’interno di un blocco nasconde il significato precedente di quel nome Tale significato è ripristinato all’uscita del blocco più interno In caso di omonimia di identificatori in ambienti diversi è visibile quello dell’ambiente più “vicino” 44
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Mascheramento (shadowing) Un nome ridefinito all’interno di un blocco nasconde il significato precedente di quel nome Tale significato è ripristinato all’uscita del blocco più interno In caso di omonimia di identificatori in ambienti diversi è visibile quello dell’ambiente più “vicino” 45
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONEVisibilità Livello globale main f1 g1,g2,g3 a,b a,c a,d d blocco1 blocco2 blocco3 char g1, g2, g3; main() { int a, b; … {/*blcco1*/ double a,c; } … } void f1(){ … {/*blocco2*/ char a,d; } … {/*blocco3*/ float d … } 46
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE La visibilità di y si estende dal punto di dichiarazione fino alla fine del blocco di appartenenza y e z locali alla funzione g, con visibilità nel blocco racchiuso da parentesi graffe k e l hanno la stessa visibilità Errata! Si tenta di definire due volte la variabile locale x nello stesso bloccoEsempi int x; f() { int y; y=1; } int x; g(int y, char z) { int k; int l; … } f(int x) { int x; } 47
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE La calcolatrice! 48
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE La calcolatrice? 49 Umh….
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE La calcolatrice! 50 Umh…. Meglio!
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE La calcolatrice! Problema Si scriva un programma in C che, dati due numeri, permette all’utente di calcolarne la somma, sottrazione, moltiplicazione, e la divisione tra essi L’utente, per ogni coppia di numeri inseriti, potrà eseguire una e una sola operazione 51
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DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMAZIONE Fonti per lo studio + Credits Fonti per lo studio Credits Gianluca Palermo
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