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DIAGNOSI AUDIOLOGICA La diagnosi precoce costituisce la premessa fondamentale per un corretto trattamento differenziato a seconda che l’ipoacusia si sia.

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Presentazione sul tema: "DIAGNOSI AUDIOLOGICA La diagnosi precoce costituisce la premessa fondamentale per un corretto trattamento differenziato a seconda che l’ipoacusia si sia."— Transcript della presentazione:

1 DIAGNOSI AUDIOLOGICA La diagnosi precoce costituisce la premessa fondamentale per un corretto trattamento differenziato a seconda che l’ipoacusia si sia instaurata in epoca preverbale o post-verbale. La strutturazione del linguaggio si sviluppa nel primi tre anni d’età, per questo motivo è necessaria una diagnosi precoce, possibilmente nel primo anno d’età.

2 REATTOMETRIA Si utilizza nei primi giorni di vita.
Il bambino subito dopo la poppata, viene disteso in culla fra due altoparlanti attraverso i quali si invia un rumore bianco con intensità di 100 db. Questi rumori provocano nel neonato deI riflessi: comparsa ed arresto del pianto, riflesso palpebrale, risveglio brusco, modificazioni respiratorie, brusco movimento di apertura degli arti superiori.

3 BOEL TEST Si esegue fra il 7° e il 9° mese di vita.
Consente di controllare lo sviluppo delle facoltà uditive, visive, tattili e motorie del bambino. Si esegue attraverso un’attrezzatura costituita da: quattro fonti sonore: campanelli d’argento Due stimoli visivi: bastoncino di legno rosso e due anelli d’argento concentrici e ruotanti l’uno sull’altro.

4 TECNICHE SOGGETTIVE AUDIOMETRIA COMPORTAMENTALE fino a tre anni d’età mentale AUDIOMETRIA CONDIZIONATA: peep-show da tre a cinque anni, AUDIOMETRIA TONALE dai cinque-sei anni d’età mentale, AUDIOMETRIA VOCALE dai due-tre anni di età mentale.

5 AUDIOMETRIA COMPORTAMENTALE
Si basa sul principio che se un suono viene percepito dal bambino provoca una serie di reazioni motorie involontarie (riflesso cocleo-palpebrale, di soprassalto, di orientamento, modificazioni del comportamento ecc.) che testimoniano l’avvenuta percezione uditiva. I dati ricavati possono essere più o meno attendibili e dipendono dalla pazienza e dalla esperienza di chi li pratica.

6 AUDIOMETRIA CONDIZIONATA
La tecnica viene impiegata a partire dal 2° anno di vita e si concreta nella ricerca del riflesso condizionato mediante il peep-show. In questo caso lo stimolo sonoro viene, simultaneamente, accompagnato da uno stimolo di condizionamento, in genere visivo, rappresentato da giocattoli o figure che si illuminano o si mettono in movimento ogni volta che il suono viene inviato.

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8 AUDIOMETRIA TONALE I dati dell’esame sono riportati su un diagramma nel quale sulle ascisse sono rappresentate le diverse frequenze, mentre sulle ordinate sono indicati i valori di intensità che corrispondono alla soglia uditiva del soggetto. La comparazione tra la curva aerea e la curva ossea consente una prima discriminazione delle ipoacusie di trasmissione da quelle di percezione.

9 E.R.A. Registra i potenziali del nervo acustico, del tronco e della corteccia giungendo infine ad una precisa sede della lesione.

10 TECNICHE OBIETTIVE A.B.R. o B.S.E.R. dal primo mese di vita,
E.R.A. dal primo mese di vita, E.CO.GE. dai primi mesi di vita. IMPEDENZOMETRIA dai sei mesi di vita in poi,

11 POTENZIALI EVOCATI UDITIVI
Sono l’espressione delle modificazioni dell’attività bioelettrica a livello delle strutture nervose delle vie uditive a seguito di una stimolazione sonora. Schematicamente possiamo seguire l’attività bioelettrica legata alla stimolazione sonora lungo tutta la via uditiva in relazione alle varie indagini.

12 POTENZIALI EVOCATI UDITIVI
I parametri fondamentali per l’analisi di una risposta uditiva evocata sono: Latenza Ampiezza Morfologia

13 POTENZIALI EVOCATI UDITIVI
La LATENZA è l’intervallo di tempo che intercorre fra lo stimolo e la comparsa del potenziale. Viene espressa in ms e sarà tanto maggiore quanto minore sarà l’intensità di stimolazione e quanto più il generatore sarà lontano dal recettore periferico.

14 POTENZIALI EVOCATI UDITIVI
In base alla latenza i PEU sono classificati in: Precoci (ECOG e ABR), compresi entro i primi 8 ms; Intermedi (MLR) compresi tra 8 e 50 ms; Lenti (SVR) compresi fra 100 e 250 ms; Tardivi oltre i 300ms;

15 POTENZIALI EVOCATI UDITIVI
L’ampiezza indica il voltaggio del segnale e viene misurata calcolando la distanza picco-picco delle singole onde. Viene espressa in mV e sue frazioni. L’ampiezza diminuisce al decrescere dell’intensità di stimolazione.

16 POTENZIALI EVOCATI UDITIVI
Morfologia: ogni potenziale evocato presenta una morfologia caratteristica, le cui modificazioni possono essere messe in rapporto a patologie particolari.

17 A.B.R. o B.S.E.R. È la metodica preferita dal clinico per l’alto grado di specificità e sensibilità e per la sua semplicità di esecuzione. La risposta tipica è costituita da cinque onde che danno informazione sull’attività del nervo acustico, dei nuclei cocleari, del complesso olivare superiore, del lemnisco laterale e regione preolivare, del collicolo inferiore.

18 A.B.R. o B.S.E.R. LIMITI Ridotta ampiezza dei potenziali,
Scarsa definizione della prima onda rispetto all’ECoG, Non valuta i residui alle basse frequenze e in generale l’entità dell’ipoacusia se la soglia a Hz è maggiore di dB HL.

19 E.CO.GE. Permette di ottenere e quantificare le risposte del nervo acustico a stimolazioni fatte mediante clics filtrati. Il segnale elettrico medio viene derivato, per essere registrato in una zona compresa fra il promontorio e il lobulo dell’orecchio: un elettrodo viene applicato direttamente sul promontorio attraverso la membrana timpanica, l’altro elettrodo è incollato sul lobulo dell’orecchio.

20 IMPEDENZOMETRIA Permette di valutare in maniera obiettiva le condizioni dell’apparato di trasmissione (timpanometria) ed indirettamente calcolare la soglia con il riflesso stapediale.

21 A.B.R. o B.S.E.R. VANTAGGI E INDICAZIONI
Definizione di soglia nel neonato e nei bambini difficili da testare, È un esame atraumatico e non invasivo, Non è influenzato dal ritmo sonno-veglia e dalla sedazione, La disposizione degli elettrodi permette di studiare nella stessa seduta altri potenziali evocati uditivi,

22 ABR La base dell’origine dei potenziali evocati sono costituiti da fenomeni elettrici registrabili sulla superficie cefalica. La membrana della fibra neurale mantiene le cariche negative all’interno e le cariche positive all’esterno. L’attivazione della fibra è caratterizzata da un passaggio di cariche positive dall’esterno all’interno. Un elettrodo posto all’esterno registra la variazione di potenziale che si svolge in 3 fasi (positivo-negativo-positivo).


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