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Lezione 5 Confronto internazionale e sistema innovativo italiano Chiedere agli studenti che senso abbia valutare il grado di innovatività di diversi paesi (gli interessi sono ovviamente diversi: gli storici, gli economisti, chi si occupa di politica e di istituzioni, etc) In termini longitudinali ciò ha senso per comprendere anche (e meglio) la evoluzioen dei sistemi economici capitalistici, sapendo che le bocce non restano ferme Trovare articolo sole relativo agli indicatori di crescita per poi introdurre la definizione esatta di PIL PIL= valore della produzione ottenuta dalla attività economica svolta all’interno del Paese dai residenti e dai non residenti, misura il valore del flusso di beni e servizi finali prodotti da una collettività in un determinato periodo di tempo (e quindi non v confso con il patrimonio nazionale), per pervenire al pnl si sommano i valori aggiunti settoriali es. grano (valore produzione= 100, valore aggiunto= 100;farina 200 (v.p. 200 v.a. 100) pane (vp 300, va 100) il pil è al lordo degli ammortamenti (perdita di valore subita, nel corso degli anni, dai capitali fissi) Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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… qualche idea Fila 1 Fila 2 Fila 3 Fila 4 Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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Il ranking relativo alle capacità tecnologiche
paesi leaders (es. jap nei microchip, usa nel software) paesi followers imitatori innovatori paesi deboli o perdenti (es. Italia nella informatica) capacità tecnologiche sono positivamente associate alla formazione di vantaggi competitivi e allo sviluppo economico si riconosce il fatto che le capacità tecnologiche non sono un bene pubblico con il risultato che i paesi inseguitori rischiano di rimanere intrappolati nei loro ritardi Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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Misure della performance tecnologica
spese di R&D e intensità della R&D brevetti e capitale umano commercio internazionale beni ad alta tecnologia le limitazioni di queste misure possibili misure alternative? Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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1. Spese di R&D e intensità R&D
influenzano la produttività del lavoro, la ricchezza prodotta e quindi la posizione internazionale di un Paese ha senso confrontarle per verificare se vi sia convergenza o meno tra Paesi tra loro omogenei (riferimento classico: OCSE) Indice di convergenza per quanto riguarda i paesi asiatici, il riferimento è rappresentato dal jap (gli studi evidenziano un processo di divergenza sino agli anni ‘70, seguito poi da una convergenza successiva) t= anno f=leader t=follower indicatore varia tra 0 (max convergenza) e 1 (minima conv) Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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L’impatto della R&D Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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1. Spese totali in rapporto al PIL
1986 1988 1990 1992 1994 1996 usa 2.91 2.84 2.77 2.74 2.51 2.62 jap 2.75 2.86 3.07 2.95 2.83 ue 1.93 1.96 1.99 1.92 1.87 1.84 germania 2.73 2.48 2.32 2.29 uk 2.33 2.20 2.22 2.13 2.11 1.94 francia 2.23 2.28 2.42 2.38 italia 1.13 1.22 1.30 1.20 1.06 1.03 ocse 2.35 2.12 2.17 Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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… un aggiornamento Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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1. INVESTIMENTI IN R&S, 2001 (Milioni di dollari correnti a parità di potere di acquisto) Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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1. INVESTIMENTI IN R&S, 2001 (Milioni di dollari correnti a parità di potere di acquisto) Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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1. Budget pubblico per R&S: difesa, 2000
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1. Convergenza tecnologica tra Paesi Ocse
jap supera usa già nel 1988 germ e fr mostrano un forte recupero sino a raggiungere us italia resta debole Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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2. Brevetti pro-capite rilasciati da Us patent office
fotocopiare pag 440 e chiedere ai ragazzi un commento Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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… un aggiornamento sui brevetti
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2. Indicatori riferiti al capitale umano
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2. Convergenza tecnologica tra Paesi Ocse (brevetti)
l’indicatore utilizzato è il coefficiente di convergenza; utilizzando il coefficiente di variazione (dev. standard/media) si ottengono risultati simili Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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2. Indicatori di investimento nazionale nell’istruzione
fotocopiare le due tabelle di pag 442 e chiedere agli studenti un commento Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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3. Specializzazione tecnologica
Fatti salienti nel periodo declino usa in alcuni settori (es. elett. consumo, veicoli a motorie), crescita in altri (materiali, tecnologie militari, etc) crescita jap elett. consumo, motoveicoli, beni capitali, declino nella chimica eu stabile nella chimica, rafforz nelle tecnologie militari, declino nella elettronica italia: vantaggio comparato nella chimica, nel macchinario e nei motoveicoli si tratta di dati vecchi: basti pensare a cosa è successo all’Italia nel periodo successivo (chimica sparita, motoveicoli in difficoltà, etc.) specializz tecnolog dei diversi paesi (indici di correlazione di Pearson e Spearman) rimane sostanzialmente stabile, fatta eccezione per l’Italia Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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3. Specializzazione tecnologica
distribuire tabella 15.4 e farla commentare Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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… un aggiornamento Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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Due modelli diversi ma non antitetici
Sistema innovativo basato sul network di piccole imprese (es. settori tradizionali localizzati in distretti) Sistema innovativo basato sulla R&D delle imprese di grandi dimensioni (sia private che pubbliche) Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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Note sul sistema Italia
industrializzazione recente mancanza di una tradizione di R&D industriale condizioni di sostanziale follower tecnologico all’inizio degli anni ‘50 forte sviluppo negli anni ‘60 e ‘70 sostanziale dualismo in termini di sviluppo forte propensione alla esportazione ma bassa propensione alla internazionalizzazione produttiva Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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Spese R&D in percentuale PIL
1955 ‘63-’64 ‘70-’80 ‘85-’87 1991 ‘94-’95 1996 1997 1998 italia .2 .6 .8 1.2 1.3 1.1 1.0 1.05 Germania .3 2.3 2.7 2.6 2.4 Francia 1.9 1.8 nd UK 1.6 2.2 2.1 Usa 3.0 3.4 2.5 2.8 Giappone 1.4 2.0 2.9 aggiornare con info futura Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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Caratteristiche dell’innovazione in Italia
classe addetti imprese innovatrici sul totale imprese con R&D sul totale addetti alle imprese innovatrici sul totale fatturato delle imprese innovatrici sul totale 20-29 25.9 11.7 27.5 29.1 50-99 40.8 23.4 41.6 43.0 48.0 33.3 48.7 47.8 58.5 47.5 59.8 67.3 74.0 61.0 74.5 79.1 1000 e oltre 84.3 78.5 91.5 95.9 totale 33.1 18.5 61.5 70.7 i dati si riferiscono al periodo ; un terzo imprese innovatrici ma solo la metà svolge attività di R&D. confrontaren i dati delle piccole e delle grandi imprese quanto ad attività innovativa e a propensione alla R&D inserire fotocopiata la tabella imprese rilevate per settore di pag. 466 e farla commentare ai ragazzi Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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Fonti della innovazione nei diversi settori in Italia
totale auto chimica elettronica meccanica farmaceutica imprese affiliate 3.1 2.6 2.7 2.5 3.9 2.8 joint-venture 2.9 2.4 3 fornitori 3.3 3.5 3.4 clienti 3.7 1.6 istituti ric. pubb. 2.3 3.8 reverse enginner. 3.6 media totale Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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Fonti della innovazione nei diversi settori in Europa
totale auto chimica elettronica meccanica farmaceutica imprese affiliate 1.03 1.31 1.19 1.32 0.74 1.18 joint-venture 1.04 0.9 1.21 0.93 1.08 1.07 fornitori .97 1 0.96 clienti .92 .94 1.63 istituti ric. pubb. 1.1 1.25 1.35 reverse engineer. .90 media totale 1.01 1.09 .95 NOTA:un rapporto superiore a 1 indica una maggiore rilevanza del fattore in Europa rispetto alla Italia Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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Distribuzione delle spese innovative (anni ‘90-’92)
classe addetti RD brevetti e licenze progettazione produzione marketing investimenti totale 20-49 14.9 1.5 9.4 7.7 1.9 64.6 100 50-99 16.3 1.3 8.4 8.5 1.7 63.8 19.8 12.8 9 2.2 54.5 27.6 9.1 9.6 49.3 26 1.6 13.4 8.1 49.6 1000 e oltre 46.7 .8 4.8 5.7 1.2 40.8 35.8 7.4 6.9 47.2 Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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Fonti dell’innovazione (valori da 1 a 6)
classe RD Design Proposte interne Acquisto tecnologia Materie prime Beni Intermedi Nuovi macchinari Competenze del personale 20-99 1.7 2.8 2 0.3 1.2 0.8 4 1 3.5 2.9 0.7 4.1 1.4 500 e > 3.9 4.2 1.5 0.9 totale 2.1 3.1 2.3 0.5 .8 Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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Il sistema innovativo italiano
Network di piccole imprese Imprese produttrici beni capitali Imprese settori tradizionali elementi fondamentali punti di forza punti di debolezza 2. mutensili e robotica, si tratta di imprese tecnologicamente avanzate, che esportano e sono competitive a livello internazionale. due poli di utilizzatori princiaple: le grandi imprese e i distretti industriali 3. pmi settori tradizionali Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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Politiche in favore della innovazione
Legge Sabatini (1965, estesa nel 1976,agevola l’acquisto dei macchinari, anche in leasing) Legge 317 del 1991: promozione dello sviluppo e della competitività delle PMI Fare ricerca sul web, o farla fare ai ragazzi Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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Il sistema RD su larga scala
forte ritardo in termini aggregati rispetto ad altri paesi europei (vedi invest. in RD) quota sul mercato mondiale dei prodotti ad alta tecnologia in costante diminuzione (dal 4.5% degli anni ’70 al 2.7% degli anni ‘90) poche grandi imprese operanti su scala internazionale Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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Il sistema della ricerca pubblica in Italia
le Università c/o i dipartimenti il cnr il resto del network: enea (nuove tecnologie) asi (agenzia italiana per lo spazio) infn (istituto nazionale fisica nucleare) iss (istituto superiore sanità) affidare lettura documenti giornalistici oppure di futura Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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Innovazione nei sistemi produttivi locali
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Il punto di partenza Il modello delle “Tre Italie” (Bagnasco) I corollari del modello L’origine del processo di sviluppo è interna L’innovazione ha una spiegazione “endogena” (fattori direttamente ascrivibili ad un sistema regionale) Questi fattori (know-how, strutture sociali, capacità imprenditoriali) sono sostanzialmente immobili e hanno rendimenti differenti La loro presenza influenza la capacità di attrazione nei confronti dei fattori mobili (capitale e lavoro) Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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Alcune prime conseguenze
Se le risorse endogene sono centrali per lo sviluppo… Non si può pensare di svilupparle con interventi dall’esterno (es. politica economica per lo sviluppo del Sud) Vanno accuratamente “classate” Vanno sviluppate con pazienza “ammortizzandole” con le risorse esogene Le misure di politica regionale sono molto più articolate e complesse Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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Le due opzioni dei sistemi locali
Attrarre risorse dall’esterno Sviluppare le risorse locali Lezione 5 Mario Benassi Copyright
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