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ARISTOTELE LA METAFISICA
La filosofia non serve a nulla, dirai; ma sappi che proprio perchè priva del legame di servitù é il sapere più nobile.
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La metafisica studia: le cause prime (materiale, formale, efficiente, finale); l’essere in quanto essere: essere come vero essere accidentale essere secondo potenza e atto essere secondo le categorie; la sostanza; il Motore Immobile.
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L’essere in quanto essere
Parmenide: Essere univoco L’essere ha un solo significato Essere = esistere Esempio: Questa penna non è rossa. La negazione non nega solo la qualità, ma anche l’esistenza dell’ente Aristotele Essere polivoco L’essere ha molti significati Essere = vero Essere = accidente Essere = atto e potenza Essere= categorie I diversi significati fanno tutti riferimento alla sostanza.
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Le categorie: modi fondamentali dell’essere e del pensiero
Categoria: in greco significa predicato Posso predicare in maniera sterminata, ma le tipologie si possono ridurre a 8: Sostanza Socrate Qualità pallido Quantità un metro e mezzo Relazione figlio di Sofronisco Agire beve subire è condannato Luogo in carcere Tempo a.C.
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Le categorie Sostanza è la più importante delle categorie
Le altre categorie si riferiscono alla sostanza, la presuppongono. Esempio: non esiste il verde in sé, ma il verde di una data sostanza (es. erba) mentre l’erba esiste in sé, non appoggiandosi ad altro.
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Sostanza e accidente Socrate è pallido
Socrate può esistere senza la qualità del pallore. Socrate può cessare di essere pallido, ma non può cessare di essere uomo ( umanità: essenza di Socrate) Il pallore non può esistere senza la sostanza a cui è riferita. Gli accidenti sono qualità che la sostanza può avere o non avere.
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La metafisica e le quattro cause
Fine della metafisica : contemplazione, cioè conoscenza disinteressata della verità «Gli uomini hanno cominciato a filosofare, ore come in origine, a causa della meraviglia» La conoscenza nasce dalla meraviglia che spinge a chiedersi il perché delle cose. Questo perché può essere di 4 tipi, perciò vi saranno 4 cause diverse.
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Le cause prime 1. La causa materiale: materia di cui una cosa è fatta 2. La causa formale: essenza di una cosa ( corrisponde all’idea di Platone) 3. La causa efficiente: (principio del movimento) 4. La causa finale : (scopo del movimento) Nel caso della statua: Causa materiale: marmo Causa formale: forma di statua Causa efficiente o motrice: lo scultore Causa finale: venerare una divinità
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Critica alla dottrina delle idee: le idee sono inutili doppioni
Platone: visione trascendente Le idee sono fuori delle cose nell’Iperuranio. L’idea di cavallo esisteva più del cavallo stesso Aristotele: visione immanente Ciò che è una cosa sta nella cosa stessa, non al di fuori di essa L’universale (idea platonica) non esiste separatamente dalla sostanza
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Amicus Plato, sed magis amica veritas.
Per Platone centrale è l’idea, realtà perfetta e immutabile. Platone era tutto proteso verso il mondo delle idee. Per Aristotele centrale è la sostanza, realtà materiale e corporea. Per Aristotele questa presente è la vera vita. Niente dice sulla vita ultraterrena (che però nemmeno esclude)
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La sostanza Sostanza dal latino substantia ciò che sta sotto
Un individuo concreto (questo sasso, questo albero, questo uomo…)) Un ente autonomo ( cioè è indipendente, non inerisce ad altro. Un tavolo è sostanza, il bianco no, perché è sempre bianco di qualcosa, ad esempio bianco del tavolo)
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Materiale di cui una cosa è fatta
La sostanza (unione di) Sinolo Materiale di cui una cosa è fatta Materia Elemento passivo Essenza di una cosa Forma Elemento attivo
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Essere come atto e potenza
Parmenide Divenire = passaggio dall’essere al non essere Quindi il divenire non esiste perché implicherebbe il nulla. Aristotele Divenire = passaggio da un tipo di essere ad un altro tipo di essere. Il divenire esiste.
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Potenza e atto Per spiegare il divenire Aristotele elabora i concetti di potenza e atto. Seme (potenza) pianta (atto) La pianta è trasformazione del seme. - Il seme è la pianta in potenza La pianta è il seme in atto
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POTENZA E ATTO Potenza = possibilità da parte della materia di assumere una determinata forma Atto = realizzazione della potenza Pulcino (potenza) gallina (atto) Il pulcino può diventare gallina. Da privazione di forma si passa ad acquisizione di forma
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«E’ nato prima l’uovo o la gallina?»
Aristotele risponde che è nata prima la gallina. Quindi l’atto sta prima della potenza.
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Priorità dell’atto sulla potenza
seme (potenza) pianta (atto) Priorità gnoseologica per definire la potenza devo conoscere l’atto Priorità cronologica l’atto è temporalmente prima della potenza perché il seme proviene da una pianta Priorità ontologica l’atto è causa (il seme viene da una pianta) e fine (il seme ha come fine la pianta)
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Priorità cronologica: osservazioni
Un bambino è un uomo in potenza: sul piano pedagogico si è negata l’autonomia delle varie età basandosi sul fatto che il fine è essere uomo.. Anche nella storia si fa spesso così: si valuta ciò che viene prima in funzione di ciò che viene dopo ( es. Presocratici)
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Essere e necessità Un uovo di struzzo sarà per forza struzzo in potenza, non potrà mai diventare gallina. Nel mondo artificiale, invece, un pezzo di legno può diventare, non tutto, ma più cose: un tavolo, una sedia…
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IL DIVENIRE Potenza e atto (materia e forma) spiegano il divenire
La causa efficiente dà inizio al divenire La causa finale è il fine del divenire
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La catena del divenire Pulcino è atto rispetto all’uovo
Pulcino è potenza rispetto alla gallina Gli estremi della catena: Materia prima pura potenza (concetto limite, non esiste nel mondo) Forma pura atto puro : sostanza divina, perfezione realizzata
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La dimostrazione aristotelica di Dio
La prova del movimento: Ciò che si muove è mosso da altro Quest’altro è mosso da altro Non si può risalire all’infinito Deve esserci una causa prima, immobile, causa iniziale di ogni movimento.
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Dio è …. - motore immobile: causa iniziale di ogni movimento
atto puro : atto senza potenza perché essendo immobile non è soggetto al divenire forma pura : sostanza incorporea essere eterno: perchè il movimento dell’universo è eterno causa finale: sforzo della materia verso Dio - realtà perfetta: non manca di nulla
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La teologia La divinità è l’unica realtà immateriale
Come fa a muovere? La divinità muove il cielo delle stelle fisse come causa finale, come oggetto d’amore e di desiderio. La divinità non produce l’universo dal nulla, né la plasma: lo mette semplicemente in moto.
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Cosa vuol dire che la divinità attrae il mondo?
L’universo si sposterebbe? Per andare dove? Il primo mobile cerca di avvicinarsi alla divinità nel senso che cerca di imitarla. La caratteristica fondamentale della divinità è l’eternità. La realtà fisica con il moto circolare imita l’eternità divina.
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Ma la divinità cosa fa? Non agisce sul mondo in modo provvidenziale.
La divinità non si occupa del mondo, ma tuttavia lo governa come causa finale. L’attività suprema per Aristotele è il pensare, quindi la divinità è una mente. Ma che cosa pensa? Come essere perfetto non può pensare che la perfezione. Quindi Dio è pensiero di pensiero.
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"... l'amor che muove il cielo e le altre stelle"
Dante conclude la Divina Commedia dicendo "... l'amor che muove il cielo e le altre stelle" Dante sta parlando dell' amore di Dio, l'amore che dio prova per gli uomini . Aristotele invece dice l'amore nei confronti di dio : è l'amore che il mondo prova per dio che lo fa muovere .
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L'attività filosofica ha un grande vantaggio rispetto a tutte le altre; non si ha cioè bisogno di un particolare strumento, nè di una sede particolare per esercitarla, ma in qualunque punto della terra uno si ponga all'opera con il pensiero, dovunque gli sarà allo stesso modo possibile afferrare la verità, come se essa fosse presente.[...] Per tutti questi motivi, vale la pena di coltivarla con passione.
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