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PubblicatoCecilio Angelini Modificato 9 anni fa
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Pirandello Dalle novelle al teatro Lezioni d'Autore
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Le novelle precedono i testi teatrali
Non esiste una realtà oggettiva, concreta e monolitica. Tema pirandelliano sin dalle prime prove letterarie: es. L’esclusa. L’impossibilità di leggere il reale secondo una sola lente interpretativa trova massima espressione nel teatro. I testi teatrali sono spesso preceduti dalla composizione di una novella, quasi ‘preparatoria’ rispetto al copione. Cfr. Così è (se vi pare)
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Le Novelle per un anno Nel 1884 la prima novella di Pirandello. Nel 1936 (il giorno che precede la morte dell’autore) esce Effetti di un sogno interrotto sul “Corriere della sera”. Un’ultima novella è pubblicata postuma. Pirandello stesso volle riordinare la sua produzione novellistica: nascono così le Novelle per un anno (15 voll.) affidate a Bemporad (voll. I-XIII, ) e poi a Mondadori (voll. XIV, 1934, e XV, post., 1937).
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Novelle e teatro: un legame coltivato
Il progetto delle Novelle per un anno nasce quando Pirandello è già un drammaturgo di fama, che ha stabilito nel teatro la sua principale attività: quasi che l’autore, consapevole dell’enorme bacino di idee rappresentato dalle sue novelle, volesse renderlo coerente per meglio fruirne ai fini teatrali. L’introduzione ai Sei personaggi ha i connotati della novella vera e propria e si rifà esplicitamente alla novella Tragedia di un personaggio.
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Non c’è giudizio L’unitarietà del progetto delle Novelle per un anno è fondata esclusivamente sul genere; non ci sono temi conduttori specifici, né un tempo definito della narrazione. Il raccontare in sé è l’elemento di continuità che lega le novelle tra di loro. Una galleria di personaggi, realistici o parodici, paradigmatici. Un’allegoria dei vizi umani, sui quali l’autore posa uno sguardo disincantato, privo di qualunque giudizio di valore.
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La realtà è nel frammento
Ogni novella rappresenta un frammento di quella realtà che l’intellettuale del primo Novecento non riesce più a cogliere come un tutto unitario. I personaggi, le situazioni, le storie sono sfaccettature di un mondo multiforme, impossibile da cogliere nei suoi nessi logici. Il progetto unitario di raccolta delle novelle serve per costruire almeno una cornice attorno a un mosaico che non corrisponde ad alcuna figura di riferimento.
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Novelle e copioni Il riuso dei materiali novellistici: Analogo soggetto e stesso titolo Pensaci Giacomino! Rivisitazione di un medesimo soggetto ed esplicito rimando alla novella Il figlio cambiato (1902) La favola del figlio cambiato ( ). Contaminatio tra novelle diverse La conclusione della novella Effetti di un sogno interrotto (1936) la fine de I giganti della montagna ( ) novelle: Lo storno e l'Angelo Centuno (1910) e Certi obblighi (il personaggio del lampionaio).
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Totò ne La patente, dal film a episodi Questa è la vita di Aldo Fabrizi, Giorgio Pàstina, Mario Soldati e Luigi Zampa (1954), dal sito
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I giganti della montagna, regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, Diablogues/Teatro Stabile di Sardegna/Teatro degli Incamminati, stagione , dal sito
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FINE Lezioni d'Autore
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