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Chi non ha mai detto la frase:
E' ora di cambiare! Eppure quando ce lo dice un altro... ci sentiamo sminuiti, perfino privati delle nostre certezze. Cambiare è normale. Tutto cambia, prima o poi. Cambiare è necessario. Siamo diventati così esigenti!
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Che cosa cambiare. Un po' tutto: l'auto, la casa, i mobili, le tende
Che cosa cambiare? Un po' tutto: l'auto, la casa, i mobili, le tende... si cambia strada, si cambia gioco, negozio, si cambia canale. E' così facile, al giorno d'oggi. Anzi, se non si cambia qualcosa ogni tanto, va a finire che vanno in crisi sia la produzione che il commercio.
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Possiamo dire che, essendo mutate tantissime cose in poco tempo, ci siamo fatti una cultura del cambiamento sistematico (che vuol dire essere moderni, sportivi, dinamici). E siccome ci siamo lanciati in ritmi via via più serrati, il cambiamento ha fatto coppia con la fretta, o meglio, con l'ansia di fuggire in avanti. Cambiare è visto come il modo più forte e originale di gestire il lavoro, la casa, il tempo libero.
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Si diceva, qualche tempo fa, che cambiare era indice di incostanza, superficialità, mancanza di coerenza e disciplina. Come tutte le nostre verità, anche questa affermazione ha i suoi limiti. Vale fino a un certo punto.
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Nella produzione e nel commercio la domanda ha indotto cambiamenti, tutt'altro che arbitrari.
Cambiare, allora, non può essere detto capriccio. Infatti, chi cambia, tende al meglio, segue un suo progetto. Esigenti come siamo, chiediamo sempre il meglio, questo, quell'altro e quell'altro ancora. E' evidente che dall'altra parte, a nuova domanda si tenterà di dare nuova risposta.
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Cambiano gli stili di vita, e noi con essi
Cambiano gli stili di vita, e noi con essi. Il più delle volte siamo di fronte a scelte obbligate, se non si vuole andare troppo controcorrente, con tutti i rischi che sappiamo.. Cambiare può essere una risposta intelligente. ma non deve essere una risposta qualsiasi. Cambiare richiede anche coraggio, determinazione nel fare scelte consapevoli, elasticità mentale e un giusto senso di responsabilità, prima di tutto verso noi stessi.
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Chi ci chiede di cambiare, lo fa a ragion veduta, e lo può dimostrare
Chi ci chiede di cambiare, lo fa a ragion veduta, e lo può dimostrare. Da parte nostra c'è solo un modo di rispondere: cercare di capire il più possibile, per poter scegliere con scienza e coscienza. In definitiva: per dire sì o no al cambiamento, bisogna prima averlo studiato e capito. E' proprio in questo genere di impegno che dobbiamo sforzarci di crescere.
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Crescere insieme -era anche il titolo di un sussidiario- tra di noi, con gli alunni e le famiglie, è proprio l'imperativo categorico di noi insegnanti, sempre insoddisfatti perché perdutamente innamorati del nuovo, del bello e del giusto, che sono sempre ed inesorabilmente "più in là”.
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F I N E . Buon lavoro !
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