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Vita religiosa e collegi sacerdotali
Innegabile l'influsso sulla religione romana degli Etruschi e dei Greci. Per quanto riguarda gli Etruschi l'influsso si limitò all'introduzione del raggruppamento ternario in un solo tempio a tre celle di Giove, Giunone e Minerva, alla pratica dell'aruspicina (divinazione dedotta dall'esame dei visceri della vittima) e della disciplina fulgurale (complesso sistema di cognizioni su base astrologica). Non si trova nel mondo romano né la gerarchizzazione del mondo divino, cara agli Etruschi, né il cupo senso dell'oltretomba. Più influenti i Greci. Le relazioni con il mondo magno-greco nei secoli VII-V apportano il calendario religioso, attribuito dalla tradizione a Numa, e l'italicizzazione degli dei greci, accanto a forme di culto meno severe come i lettisternia. Ben più notevole l'influsso culturale, quindi filosofico, mitologico, letterario dei momenti successivi alla conquista della Magna Grecia.
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Ai Romani interessa conoscere non tanto la figura, quanto l'azione delle forze o potenze divine, per poterle invocare, se necessario, con la formula esatta e il rito eseguito secondo la norma. Il sacerdote è un esperto del rituale, il cui compito è di guidare il magistrato quando questi, come rappresentante della comunità, compie le funzioni religiose. Egli non ha un messaggio divino da diffondere, né posizioni dottrinali da tutelare: deve solo controllare che il culto pubblico sia praticato secondo la tradizione fissata dagli antenati. I sacerdoti pubblici del popolo romano si dividono in : ascritti ai collegi ascritti ai sodalizi
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I collegi ufficiali sono 4:
PONTIFICES (da cui dipendono il rex sacrorum, i flamini e le vestali) esperti di diritto, che avevano il compito di conservare le tradizioni ed adattarle allo sviluppo politico e culturale, di suggerire il modo di soddisfare alle obbligazioni derivanti dalla religione. Il loro numero, inizialmente di 3, salì poi sino a 16. Indossano la toga ornata di porpora. Capo è il pontifex maximus, scortato dai littori; ma la sua carica è a vita e senza collega, in quanto è successore nella direzione del culto del re. Abita ufficialmente nella regia.
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I flamini, in numero di 15, di cui 3 maggiori (Dialis , Martialis, Quirinalis, sempre scelti tra senatori patrizi) e 12 minori (divisi in due gruppi di 6: Carmentalis, Cerialis, Portunalis, Volcanalis e due di nome ignoto + Volturnalis, Palatualis, Floralis, Furinalis, Falacer, Pomonalis). Erano addetti al culto di una particolare divinità, anzi la rappresentavano fisicamente (sacerdoti-statue)
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le vestali, in numero di 6, addette alla manutenzione del fuoco sacro, dovevano mantenersi caste per i 30 anni del loro ufficio; erano scelte dal pontifex maximus tra bimbe dai 6 ai 10 anni.
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AUGURES Ministri ufficiali dell'arte divinatoria. Il collegio (di 3, poi fino a 16 componenti a vita) ha il compito di assistere il magistrato mentre interroga dal volo degli uccelli il volere di Giove. A tal fine delimitano mentalmente nel cielo uno spazio quadrangolare e attendono che il dio si manifesti col volo o col canto degli uccelli; posto d'osservazione l'arce capitolina. Gli auspicia erano necessari per le riunioni dei comitia e del senato, per l'investitura dei magistrati. XVVIRI SACRIS FACIUNDIS Collegio composto prima di 2, poi 10 membri e infine 15, che aveva il compito di consultare i libri sibillini, in casi, in genere spiacevoli, riguardanti la Città. E' una forma di divinazione collegata col culto di un dio straniero, Apollo, per cui erano i controllori dei culti stranieri introdotti dallo stato. VIIVIRI EPULONES Prima in 3, poi 7, infine in 10 hanno l'incarico di sostituire i pontefici nel dirigere le epulae, banchetti sacri in occasione di festività religiose.
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I sodalizi sono 4: ARVALES Confraternita di 12 membri addetti al culto della Dea Dia, nel santuario della via Campana. Ogni anno sacrificio solenne alla fine del mese di maggio. SALII Divisi in due confraternite dei Collini e Palatini, votate al culto di Marte. Processione di apertura e di chiusura dell'anno militare con trasporto di ancilia.
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LUPERCI Collegio addetto al culto di Fauno, diviso in Quintiali e Fabiani, il 15 febbraio compivano nudi e di corsa il giro del Palatino, colpendo con una striscia di pelle le donne, che intendevano così ottenere fecondità (protezione del gregge dai lupi). FETIALES 20 membri che trattavano con il nemico; avevano un formulario per dichiarare guerra, per stringere alleanze, chiedere soddisfazione; Giove protettore.
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