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La storia del pensiero sociologico: Durkheim ( )

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Presentazione sul tema: "La storia del pensiero sociologico: Durkheim ( )"— Transcript della presentazione:

1 La storia del pensiero sociologico: Durkheim (1858-1917)

2 IL FATTO SOCIALE “È ciò che è caratteristico di un’intera società, avendo nello stesso tempo un’esistenza autonoma, indipendente dalle sue manifestazioni individuali” Ogni fatto sociale, quindi, è ESTERNO e COERCITIVO per gli uomini

3 IL FATTO SOCIALE Fenomeni di folla (il riso), le correnti d’opinione, la moralità, l’educazione, il diritto, le credenze… Sono fatti sociali, dati al di fuori di ogni individuo e imposti a tutti

4 La sociologia è “la scienza delle istituzioni, della loro genesi e del loro funzionamento”
L’istituzione è “l’insieme di credenze e modelli di comportamento stabiliti dalla collettività”

5 Perchè gli uomini accettano le costrizioni esercitate da alcune istituzioni?
Il fatto sociale è un modo di agire o di sentire che l’individuo percepisce come stabilmente collettivo

6 LA DIVISIONE DEL LAVORO SOCIALE (1893)
La divisione del lavoro è il riflesso di un processo di DIFFERENZIAZIONE SOCIALE L’evoluzione sociale è data dal passaggio dalla SOLIDARIETÀ MECCANICA delle società segmentarie alla SOLIDARIETÀ ORGANICA delle società industriali

7 SOLIDARIETÀ MECCANICA: “solidarietà per somiglianza”
SOLIDARIETÀ MECCANICA: “solidarietà per somiglianza”. Gli individui sono poco differenziati, provano gli stessi sentimenti e accettano gli stessi valori è diffusa nelle SOCIETÀ SEGMENTARIE, dove la coscienza individuale coincide con la LA COSCIENZA COLLETTIVA (insieme di credenze e sentimenti comuni alla media dei membri di una società)

8 SOLIDARIETÀ ORGANICA: si fonda sulla differenziazione degli individui
SOLIDARIETÀ ORGANICA: si fonda sulla differenziazione degli individui. Il consenso nasce dalla differenziazione: gli uomini sono come apparati diversi che operano insieme per mantenere un “organismo” Aumenta l’INDIVIDUALISMO e l’INTERDIPENDENZA DEI RUOLI La coscienza collettiva è più DEBOLE

9 IL SUICIDIO (1897) Il suicidio è un fenomeno individuale con cause sociali Suicidio egoistico: individui che pensano troppo a loro stessi, perché poco integrati in un gruppo sociale. Ad es. tra celibi e nubili si verifica un tasso di suicidi più elevato, rispetto a chi è sposato e a chi ha figli

10 Suicidio altruistico: suicidio eroico o religioso
Suicidio anomico: crisi della società moderna caratterizzata dalla disintegrazione sociale e dalla debolezza dei legami tra l’individuo e i gruppi sociali In generale, la CAUSA del suicidio è un’INSUFFICIENTE INTEGRAZIONE DELL’INDIVIDUO NELLA COLLETTIVITÀ

11 La società moderna è caratterizzata dall’individualismo; i soggetti sono spinti a porsi in competizione tra loro e ad avere aspettative sempre più alte. L’insoddisfazione che può derivare da insuccessi e aspettative mancate è uno degli elementi all’origine della “corrente suicidogena”

12 ANOMIA = MANCANZA DI NORME
Anomia ACUTA: è il risultato di un brusco cambiamento, come una crisi finanziaria o un divorzio Anomia CRONICA: è determinata da uno stato di costante cambiamento, caratteristico della società industriale moderna

13 LA RELIGIONE “TRA DIO E LA SOCIETÀ BISOGNA SCEGLIERE”
“Dal mio punto di vista, questa scelta mi lascia abbastanza indifferente, perché nella divinità altro non scorgo che la società trasfigurata e pensata simbolicamente

14 LE FORME ELEMENTARI DELLA VITA RELIGIOSA (1912)
Religione come trasfigurazione della società. Gli interessi religiosi non sono altro che la forma simbolica degli interessi sociali e morali della società

15 Max Weber ( )

16 La sociologia COMPRENDENTE
La sociologia deve concentrarsi sull’azione sociale e non sulle strutture Gli individui hanno la capacità di agire liberamente e di plasmare il proprio futuro Le strutture non hanno il primato sulle azioni sociali

17 Le strutture sociali sono composte da una complessità di azioni sociali
La sociologia ha il compito di comprendere il significato nascosto di quelle azioni

18 L’azione sociale: 4 tipi
Azione razionale rispetto ad uno scopo Es. l’ingegnere che costruisce un ponte o il generale che vuole la vittoria Anche le azioni che adottano mezzi inadatti per raggiungere uno scopo a causa dell’inesattezza delle informazioni sono razionali (es. raggiungere un luogo e sbagliare strada, convinti però che sia corretta)

19 2. Azione razionale rispetto al valore
Es. il comandante che non abbandona la propria nave che affonda. In questo caso l’azione è diretta ad un valore (l’onore, la disciplina, ecc.) Non c’è uno scopo estrinseco da raggiungere in questo caso; il fine dell’azione è quello di rimanere fedeli ad un’ideale

20 Azione affettiva è dettata dallo stato d’animo e dall’umore del soggetto. Risponde ad una reazione emotiva

21 Azione tradizionale È determinata da abitudini, costumi, credenze. Risponde a pratiche sedimentate

22 L’IDEALTIPO È un modello concettuale che ci aiuta a capire il mondo
La finalità è un’organizzazione intelligibile di individui o insiemi storici

23 Esempi di idealtipi: Le individualità storiche (capitalismo, la città occidentale) Elementi astratti della realtà storica (Burocrazia: è un aspetto delle istituzioni politiche che ritroviamo in diverse epoche)

24 Le definizioni idealtipiche non hanno lo scopo di rappresentare la maggior parte o la media dei caratteri propri di un insieme di individui. Il tipo ideale mira a cogliere l’essenziale, ed è chiaro che non riuscirà mai a combaciare con il reale

25 L’etica protestante e lo spirito del capitalismo (1904-1905)
W. Parte dalla constatazione che capitalisti e operai di mentalità più moderna sono per la gran parte protestanti Questo non perché la Riforma attecchisce nelle zone più moderne e ricche d’Europa È IL CONTRARIO!

26 In realtà, secondo Weber, il rapporto tra confessione religiosa e mentalità capitalistica va rovesciato: fu la prima a dare origine alla seconda, e non viceversa Il fine dello spirito capitalistico è l’accumulazione di ricchezza Ma come si collega all’etica protestante?

27 Il tema centrale della teologia protestante è la dottrina della predestinazione,
secondo la quale un Dio dalla volontà imperscrutabile domina il destino dell'uomo. L’uomo non può influire in nessun modo sulla decisione divina di destinare alcuni alla salvezza attraverso la grazia, altri alla dannazione.

28 Per verificare di far parte del numero degli eletti, l'uomo protestante non ha altra via che quella di attenersi a una condotta di vita moralmente irreprensibile La ricchezza, quindi, non può essere dissipata, ma deve essere reinvestita È il principio dell’accumulazione della ricchezza, che rappresenta la caratteristica principale dell’economia capitalistica

29 RAZIONALIZZAZIONE Le società moderne sono investite da un processo di razionalizzazione che investe molti ambiti del vivere. Il calcolo strumentale razionale subentra alle credenze radicate nella superstizione, nella religione, nelle usanze tradizionali TUTTAVIA…

30 La GABBIA d’ACCIAIO Le conseguenze della razionalizzazione non sono positive per Weber. Nel tentativo di regolamentare ogni aspetto della vita sociale, la società può trasformarsi in una gabbia d’acciaio in grado di soffocare lo spirito umano

31 La razionalità moderna è quindi una “gabbia d’acciaio” che imprigiona un mondo angusto e DISINCANTATO, dominato dalla burocrazia

32 IL POTERE Ha posto la distinzione tra potere illegittimo e legittimo (o autorità). L’AUTORITÀ presuppone che determinati individui abbiano il diritto di essere obbediti esistono 3 tipi ideali di autorità

33 Autorità carismatica Si basa sulle qualità personali del leader, per cui i governati si sottomettono alle capacità straordinarie di una specifica persona

34 Autorità tradizionale
Il potere è personale, ma il suo fondamento discende dal passato. Un re o un capo-tribù godono di un’autorità conferita loro dalla consuetudine

35 Autorità legale-razionale
Il potere si fonda su regole formali I burocrati moderni ottengono obbedienza perché esistono leggi che li autorizzano a compiere determinati atti; le nostre società accettano le costituzioni come fonti ultime dell’autorità

36 L’ancoraggio della legittimità a un determinato nucleo di regole è centrale per il processo di razionalizzazione delle società moderne


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