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PubblicatoOttavia Bini Modificato 9 anni fa
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1970 prof. Andreas Froehlih pedagogo sociale e psicoterapeuta sviluppò quello che è il concetto della Stimolazione Basale, per garantire loro uno sviluppo personale, dando la possibilità di migliorare. Elaborò elementi importanti per lo sviluppo di persone con limitazioni a livello di percezione. Il suo lavoro si è focalizzato sulla cura di bambini e bambine cerebrolesi, o con limitazioni fisiche e/o psicologiche. 1980 Cristel Bienstein infermiera specializzata in cure intensive, pedagoga e direttrice dell’Istituto di Scienze curative presso l’università Witten/Herdecke applicò il concetto di stimolazione basale alle cure infermieristiche cercando di offrire al paziente stimoli ed informazioni che si basassero sul normale sviluppo delle percezioni, prendendo spunto dalle esperienze basilari del paziente
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la STIMOLAZIONE BASALE Facilita o favorisce i processi di sviluppo in una persona plurihandicappata, offrendole una serie di esperienze percettive, attraverso oggetti e spazi mediatori E’ un impulso o una serie di impulsi dati alle persone plurihandicappate, che non sono in grado di cercare e fruire di tali impulsi nell’ambiente materiale e affettivo con cui interagiscono E’ l’aggettivo scelto per precisare che si tratta di impulsi elementari e fondamentali, proposti nella forma più semplice e incondizionata STIMOLAZIONEBASALE
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STIMOLAZIONE MONOTONA Percezione di informazioni grossolane ABITUDINE PRIVAZIONE SENSORIALE Insufficiente attività neurologica Riduzione della struttura cerebrale DEPRIVAZIONE
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PERCEZIONE M O V I M E N T OCOMUNICAZIONE
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STRUTTURA DEL CERVELLO GENI Contengono un potenziale di connessioni AMBIENTE Fattore indispensabile per l’espressione del potenziale genico RETE NEURONALE Elaborazione delle informazioni Immagazzinamento delle informazioni Sistemi funzionali auto-organizzanti SI CONSERVANO CON L’USO RIPETITIVO E SI SVILUPPANO IN CONTINUAZIONE
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A chi è rivolta la Stimolazione Basale: Prematuri Cerebrolesi Poli-traumatizzati Pazienti con disturbi della coscienza Pazienti con vari disturbi neurologici (coma, emiplegie..) Pazienti con morbo di Alzheimer Se le condizioni del paziente sono molto instabili viene consigliato di aspettare che vi sia una certe stabilità
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Bisogni fondamentali di ogni individuo che la Stimolazione Basale propone come diritti Livello elementare vitale (evitare dolore, fame, sete) Esigenza di movimento, stimoli, variazioni nella vita quotidiana Bisogno di sicurezza, stabilità e fiducia nei rapporti umani Legame, il sentirsi accettati, tenerezza (bisogni emotivi) Riconoscimento e autostima Essere indipendenti, autonomi, decidere per se stessi Bisogno di divertimento e di gioia nella vita.
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Un handicap grave limita SEMPRE la comunicazione I bambini, gli adolescenti e gli adulti gravemente handicappati hanno enorme difficoltà di comunicazione, che manifestano tramite: problemi di vicinanza/lontananza reazioni motorie contatto corporeo disturbato reazioni emotive mimica gestualità posizione del corpo voce (grida) respiro non regolare mancanza di linguaggio verbale vicinanza contatto visivo spesso disturbato
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Questi comportamenti creano nel terapista un forte senso di insicurezza nel capirli e decodificarli
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I segnali comunicativi della persona gravemente handicappata: cambio del respiro (irregolarità, profondo respiro di benessere) cambio del tono muscolare (ipertono/ipotono) mimica (spesso molto povera) sorriso (non sempre adeguato alla situazione) vocalizzi (urli, gridolini) aumento dell’attenzione (spalancando gli occhi, fermando il respiro, rimanendo qualche istante “incantati”, ascolto) orientamento verso il terapista (prendere contatto visivo, girare il capo verso la fonte sonora) capacità di mostrare malessere e benessere attraverso vocalizzi e respirazione
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La comunicazione DIRETTA con le persone gravemente handicappate deve avvenire a livello elementare il proprio corpo un alto livello emotivo relazione baby-talk
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BABY-TALK 1.Contatto viso-viso (centralmente) con movimento della testa in direzione del bambino, mostrando soprattutto gli occhi, le sopracciglia e la bocca 2.Ripetizione di informazioni chiare e semplici (es. sei un bel bambino) con modulazione della voce e della mimica 3.Cambiamento del tono di voce (più alto) perché questa è la frequenza più facilmente percepibile dai bambini 4.Ritmo delle parole (piano, scandito) per far capire al bambino che cosa si sta dicendo 5.Sottolineare, esagerare con il tono della voce e con la melodia del linguaggio
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Baby-talk con la persona gravemente handicappata Anche al bambino grave viene proposto il baby-talk modificandolo e rispettando le sue difficoltà: 1.Mantenere una distanza ottimale di 25-30 cm creando in questo modo il contatto viso-viso. 2.Mantenere il contatto viso-viso e proporre successivamente il baby-talk per 60 secondi ca usando sia mimica facciale e voce e osservando attentamente il bambino. 3.Fare una pausa per lasciare al bambino il tempo di esprimersi. Se il bambino non risponde proporgli una seconda volta il baby-talk e dopo la pausa, se necessario, una terza volta.
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Le dieci regole fondamentali dell’Attività Basale Calma e tranquillità Intenso contatto corporeo Tempo Ritmo Chiarezza delle proposte Ripetizione Ritualizzazione Ricchezza di contrasti Interazione con altri bambini Inserimento nella vita quotidiana
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Schema corporeo Nasce dall’insieme delle sensazioni e delle esperienze che si riferiscono al proprio corpo. E’ un sapere inconscio delle dimensioni, delle proporzioni, della natura, dello stato/condizioni e delle proprie capacità. E’ costituito dalle esperienze sensomotorie e dai “feed-back”. Siamo in grado di trasferire solo una piccola parte di queste sensazioni nella nostra parte conscia
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Per stimolare lo schema corporeo occorre effettuare i cambi posturali in modo che il bambino/a percepisca tutte le parti del proprio corpo. Si cerca sempre di individuare una posizione che permetta al bambino/a di superare per qualche istante la sua patologia motoria
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La posizione ottimale è quella che: permette al bambino/a di raggiungere la linea mediana, permette al bambino/a di sentirsi sicuro/a, permette un’attività propria, attraverso parziale mobilità motoria, non lo isola dalle altre persone, proposte, permette di non accusare dolore, aiuta a raggiungere la simmetria del capo, stimola la parte dx e sx del corpo, conferisce calma e stabilità, favorisce la respirazione, permette di percepire se stessi nello spazio, permette un maggior controllo della situazione, permette di capire meglio qual è la distanza dalle cose
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Per lo sviluppo dello schema corporeo sono necessarie: Stimolazione vestibolare (sperimentare il movimento) Stimolazione somatica (esperienza tattile) Stimolazione vibratoria (esperienza di percezione profonda del proprio corpo)
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Stimolazione Vestibolare Avviene attraverso: cambio di posizione movimento rotatorio (contenitori che ruotano, sacchi di stoffa) movimento “a dondolo” (amaca, dondolo) movimento con il terapista (rulli e palle grosse) L’attività vestibolare: crea un aumento di attenzione, permette di percepire il movimento del proprio corpo, soddisfa il bisogno di movimento del bambino (stereotipie) stabilizza a livello emotivo (calma, serenità, disponibilità)
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Stimolazione Somatica Ogni individuo, sin dall’inizio, percepisce se stesso attraverso la pelle (percezione tattile). La pelle è il nostro organo percettivo più importante e ci permette di captare in maniera più ampia diversi stimoli (la pressione, il caldo e il freddo, il movimento, la percezione, il contatto con l’ambiente). I centri della percezione tattile più intensi sono: la bocca i genitali le mani Materiale per la stimolazione somatica: guanti di diverse superfici (non di crine) asciugacapelli asciugamani (morbidi) materiale con diverse superfici (es. tullè) semplici oggetti (spugne, stoffe, ecc..)
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Stimolazione Vibratoria Ogni individuo, fin dall’inizio, è sotto ad un flusso vibratorio (in gravidanza con il battito cardiaco della madre, respiro, organi) L’influsso vibratorio rappresenta una percezione non uditiva ma si basa su una frequenza respiratoria Materiale: cuscini vibratori serpenti vibratori oggetti (spazzolini da denti, rasoio, ec..) strumenti musicali (es. tamburo) letto d’acqua
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Stimolazione Orale La bocca nel bambino/a gravemente disabile è spesso legata a vissuti negativi Lavoro sulla bocca: abituare il bambino/a ad essere toccato/a sul viso proporre diversi oggetti da conoscere usare la posizione più adatta proporre giochi orali proporre materiale per gioco stimolare una esplorazione orale di diverso materiale
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Stereotipie La deprivazione sensoriale prolungata nel tempo porta ad un isolamento. Le stereotipie sono una soluzione di emergenza con la quale una persona gravemente disabile si “organizza” un minimo di stimoli sensoriali. una prova che l’individuo compie per stabilirsi nell’ambiente, per stimolarsi e “viversi” come individuo autonomo. limitano con il tempo la propria competenza, non ampliano la dinamica e la loro ripetizione porta spesso ad un “non progresso” devono essere accettate e riconosciute come un bisogno primario del bambino/a, quindi è opportuno soddisfare questi bisogni con la proposta di altri stimoli sensoriali.
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