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PubblicatoGiacomo Casini Modificato 9 anni fa
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O SSERVATORIO F EDERALISMO E I MPRESA 2012 Bologna, 18 febbraio 2013 Principali elementi per l’Emilia Romagna
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P RESENTAZIONE DELL ’O SSERVATORIO
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I soggetti promotori CNA Emilia RomagnaCNA LombardiaCNA Veneto I temi affrontati Federalismo ed enti locali Investimenti e Patto di stabilità Fisco e manovre finanziarie La struttura dell’Osservatorio Piattaforma comuneFocus per l’Emilia Romagna Scenario macro Analisi territoriale 1) Fisco locale dopo le manovre 2) Comuni colpiti dal sisma 3) In corso di realizzazione
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L’Emilia Romagna in cifre 141 miliardi € Popolazione (Istat, giugno 2012) PIL (Istat, 2011) Imprese attive (Infocamere, III trim. ‘12) 4,5 milioni 427.000 7,3% 8,9% 8,1% Gettito fiscale (Min. Svil. Econ., 2010) 66 miliardi €9,3% Quanto «conta» l’Emilia Romagna…
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I L F EDERALISMO
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In Emilia Romagna tasse locali pari a 1.455 euro procapite L’esercizio dell’autonomia: i tributi che le Amministrazioni locali chiedono direttamente ai propri cittadini. Pressione tributaria locale 2010 (euro procapite) Elaborazioni su dati ISTAT e COPAFF In Emilia Romagna e nelle altre due regioni la pressione tributaria locale (somma dei tributi di Regione, Province e Comuni) è ampiamente al di sopra della media nazionale. I divari regionali si spiegano in ragione della variabilità: -delle basi imponibili locali e dell’evasione; -della scelta di variare le aliquote; -del livello delle risorse trasferite dallo Stato. In Emilia Romagna l’IRAP copre il 33,1% della spesa sanitaria (media 28,5%).
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L’Emilia Romagna è terzultima per trasferimenti statali La finanza derivata: le risorse, alimentate dalla fiscalità generale, che lo Stato trasferisce in via ordinaria alle Amministrazioni locali. Trasferimenti correnti statali 2010 (euro procapite) Elaborazioni su dati ISTAT e COPAFF Nelle tre regioni le risorse erogate dallo Stato sono inferiori di circa 4/500 euro procapite rispetto alla media nazionale. I divari regionali si spiegano in ragione: -Statuti RSS; -Spesa «storica»; -Perequazione poco trasparente I trasferimenti statali alle Amministrazioni locali dell’Emilia Romagna valgono 1.509 euro procapite.
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Emilia R. penalizzata all’attuale assetto della finanza territoriale Emilia R, Lombardia e Veneto si caratterizzano per un’elevata pressione tributaria locale e trasferimenti statali contenuti. Relazione tra pressione tributaria locale e trasferimenti statali (2010) Elaborazioni su dati ISTAT e COPAFF
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F ISCO E M ANOVRE
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Manovre correttive fondate sulle maggiori entrate La situazione della finanza pubblica è migliorata quasi esclusivamente a seguito della crescita della pressione fiscale, ormai ben oltre il 45% del Pil. Dinamica e tendenza della pressione fiscale in Italia (% PiL) Elaborazioni su dati ISTAT e MEF La rincorsa delle entrate sulla spesa pubblica (miliardi di euro)
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I tagli alle Amministrazioni locali Il risanamento dei conti pubblici ha pesato soprattutto sui bilanci di Regioni ed enti locali: tagli ai trasferimenti e stretta al Patto di stabilità. La riduzione delle risorse a Regioni, Comuni e Province può avere effetti dirompenti sulla pressione tributaria locale, considerato il blocco durato 4 anni alla possibilità di incrementare le aliquote dei tributi locali. Elaborazioni su fonti varie Il rischio di incremento dei tributi locali dovuto ai tagli ai trasferimenti (milioni di euro) Comuni: riduzione risorse nel 2013 Elaborazioni su dati Corte dei Conti
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I tagli alle Amministrazioni locali dell’Emilia Romagna Le misure contenute nelle manovre finanziarie approvate nel triennio 2010-2012 hanno richiesto alle Amministrazioni locali dell’Emilia Romagna quasi 1,5 miliardi di euro. Gli effetti delle manovre finanziarie approvate nel triennio 2010-2012 per le Autonomie locali dell’Emilia Romagna – stime e proiezioni (milioni di euro)
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I NVESTIMENTI E P ATTO DI S TABILITÀ
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Il crollo degli investimenti Le regole e i continui inasprimenti del Patto di stabilità interno hanno contribuito alla drastica riduzione delle spese per investimenti. Pagamenti per investimenti nelle Amministrazioni locali tra il 2008 e il 2011 (milioni €) Elaborazioni su dati Corte dei Conti Regioni Province Comuni -26,7% -22,4% -19,0% Amm. locali -20,9% Tra il 2009 e il 2012 la spesa per investimenti nella PA è passata dal 2,5% all’1,9% del Pil. In Emilia Romagna il 79,4% della spesa pubblica per investimenti è sostenuta dalle Amministrazioni locali.
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Il crollo degli investimenti Gli effetti delle regole del Patto di stabilità interno si fanno sentire anche su Regioni e Comuni di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Regioni: dinamica della spesa in conto capitale – pagamenti, dati SIOPE Elaborazioni su dati Corte dei Conti Emerge una sensibile contrazione delle spese in c/capitale anche nelle tre regioni. La tendenza di fondo è quella di «tutelare» la spesa corrente a scapito della spesa per investimenti (scelta autonoma). Elaborazioni su dati ISTAT Comuni: dinamica spese per titolo (var. % 2007-2010) Regione E.R.: -26,5% Comuni E.R.: -45,1%
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Le contraddizioni del Patto di stabilità interno Le regole del Patto di stabilità per le Regioni hanno di fatto operato come dei tagli lineari: l’Emilia Romagna è stata particolarmente penalizzata. L’applicazione di tetti di spesa omogenei ha finora premiato le Regioni che spendevano di più e penalizzato le Regioni con spese procapite più contenute. Negli ultimi anni la capacità di spesa dell’Emilia Romagna ai fini del Patto di stabilità è stata pari a 482 euro procapite, circa un terzo del tetto di spesa concesso a Basilicata e Molise Regioni: tetti di spesa ai fini del Patto di stabilità. Media 2007-2012 (euro procapite) Elaborazioni su dati Regione Veneto
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C ONSIDERAZIONI E P ROPOSTE
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Considerazioni finali L’Emilia Romagna è parte integrante del motore economico del Paese: rappresenta l’8,1% delle imprese, l’8,9% del PIL nazionale e il 9,3% del gettito fiscale complessivo. Tuttavia, risulta particolarmente penalizzata dall’attuale assetto della finanza pubblica territoriale: è terza per pressione tributaria e terzultima per trasferimenti statali. Le risorse, di fatto, vengono ancora assegnate sulla base della «spesa storica»: c’è bisogno di più trasparenza e responsabilizzazione. Le manovre di finanza pubblica degli ultimi anni hanno richiesto notevoli sacrifici alle Regioni e agli enti locali: vi è il rischio di ulteriori aumenti del fisco locale. Nel triennio 2010-2012 le manovre sulle Autonomie locali dell’Emilia Romagna valgono 1,5 miliardi di euro. Le regole del Patto di stabilità sono principalmente responsabili del crollo della spesa pubblica locale per investimenti, quanto mai necessaria per sostenere l’eventuale ripresa: -21% tra il 2008 e il 2011. In Emilia Romagna quasi l’80% degli investimenti viene erogato dalle Amministrazioni locali.
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Proposte Riformare il Patto di stabilità interno sulla base della «golden rule» europea: obbligo di pareggio per la parte corrente del bilancio e spesa per investimenti libera. Le manovre di finanza pubblica non dovranno più essere determinate per singolo comparto (Regioni, Province, Comuni), bensì per territorio, sulla base di opportuni indici di virtuosità. Applicare il federalismo differenziato, previsto dall’art. 116 della Costituzione, con attribuzione di risorse fiscali per gestire maggiori competenze. L’Emilia Romagna avrebbe risorse aggiuntive per 3 miliardi, con una crescita del 37% dell’attuale livello di spesa. Completare al più presto il processo di rilevazione dei costi e dei fabbisogni standard per Regioni ed enti locali ed applicarli quanto prima in sede di ripartizione delle risorse tra territori: più trasparenza e responsabilizzazione.
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O SSERVATORIO F EDERALISMO E I MPRESA 2012 Bologna, 18 febbraio 2013 Principali elementi per l’Emilia Romagna
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