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Lezione 7
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Controllo Motorio a Circuito Aperto Apprendimento Motorio
Nicoletti capitolo 7-8 Controllo Motorio a Circuito Aperto Apprendimento Motorio
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Ancora differenze fra Circuito Chiuso e Circuito Aperto
CC: feedback CA: comando centrale CC ogni sub-movimento e’ corretto centralmente CA: Ipotesi delle risposte a catena: Comando centrale -->sinergie --> feedback --> sinergie ogni comando centrale attiva una serie di sub-movimenti
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Ruolo del feedback CC, CA
CC feedback come correttore del movimento successivo CA feedback come attivatore del movimento successivo CC movimenti complessi e a lunga durata CA movimenti semplici e veloci (balistici ms)
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Feedback per CC e CA CC feedback attivo durante l’esecuzione del gesto
CA feedback attivo dopo l’esecuzione del gesto
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Funzione del Feedback CC continua correzione del movimento durante la sua esecuzione CA (risposte a catena) feedback movimento A attiva B che attiva C CA (PM) feedback correzione movimento successivo
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Programma Motorio PM Tutto il movimento e’ programmato e rappresentato ai livelli + alti del SNC troppo complesso programmare ogni attivazione inibizione di agonisti-antagonisti ritardo dei tempi di latenza insostenibile immagazzinamento enorme di dati Funzionamento del PM: un nuovo programma viene scelto feedback PM si corregge il programma
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Come fare a testare il PM?
Se in assenza di un flusso delle vie sensitive afferenti si puo’ ancora effettuare correttamente un movimento allora esiste un PM Studi su animali Studi sugli umani
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Studi su animali Scimmie recise le vie sensoriali
arto offeso non viene usato ma se l’altro viene immobilizzato allora si se due arti vengono offesi la scimmia si muove grooming del gatto e arto fantasma canto degli uccelli sordita’ prima e dopo aver appreso il canto Feedback non necessario per un movimento imparato ma necessario per imparare
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Studi sugli umani Lashley (1917) lesione alle vie sensitive arti inferiori arti posizionati correttamente senza l’ausilio della vista Henry & Rogers (1960) TR piu’ lungo per compiti motori piu’ complessi sollevare un dito (1), (1) + prendere una palla (2), (1) + (2) + rischiacciare un tasto… ecc. Klapp Anderson Berrien (1973) sillabe da pronunciare le piu’ lunghe piu’ alto il TR Piu’ e’ complesso un compito + tempo ci vuole per caricare il PM
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Struttura gerarchica del PM
PM inteso come una rappresentazione astratta della sequenza di una azione Le info contenute non riguardano i singoli muscoli implicati ma si riferiscono a variabili + generali come velocita’, forza, ampiezza ecc. Esempio la scrittura di Raibert (1977).
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Alternativa al PM Movimento come gradi di liberta’ che vengono organizzati da Strutture Coordinative I gradi di liberta’ vengono Condensati cosi’ da formare una singola unita’ I gruppi di muscoli relativi ad un dato compito formano una singola unita’
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…continua Al programma motorio si contrappone la struttura coordinativa Struttura coordinativa tiene conto di: Comando centrale Sinergie neuromotorie distali Relazione con le dimensioni esterne (inerzie, pesi, grandezze)
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Esperimenti Pattern di movimenti in-fase, fuori-fase
giocolieri, effetto tergicristalli di tutti I movimenti parte del corpo dx e sx Movimenti complessi scalati sulle dimensioni corporee camminare correre salire scendere le scale passare attraverso aperture afferrare gli oggetti
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Apprendimento Motorio
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Controllo Sviluppo Apprendimento Motorio
Interconnessi tra loro La distinzione spesso e’ fatta solo per fini legati alla ricerca La distinzione e’ fatta per livelli di analisi adottati Controllo ---> neurofisiologico Sviluppo ---> filogenesi Apprendimento ---> comportamento
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Abilita’ Motoria Abilita’ motoria
facile da riconoscere difficile definire come si instaura Definizione abilita’ motoria (Bennet, 1910) quando il movimento presenta caratteristiche di economicita’ e velocita’ economicita’: bassa durata di attivazione muscolare Kamon, Gormley, (1968). esperti non esperti velocita’: vedi esperimento sigari Crossman (1959)
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Stadi di apprendimento motorio
Fitts (1964) definisce tre stadi: fase cognitiva, fase associativa, fase di automazione Fase Cognitiva, metodi di apprendimento: Dimostrazione - Imitazione diversi livelli di conoscenza motoria diversa focalizzazione dei punti crucuali del movimento. Utilizzazione del ritmo del movimento musicisti, bambini, paraplegici Guida del movimento (movimento passivo) gioco del tennis (ma poco efficace per mancanza di feedback propriocettivo
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…continua Fase Associativa metodi di apprendimento Tranfert
Mettere assieme pezzi di movimento mantenendo la funzione gerarchica del movimento Unita’ superiore: rappresentazione generale del movimento che prescinte dai singoli dettagli distali Unita’ inferiore: si riferisce ai dettagli (esempio muscoli implicati nel movimento) Tranfert Puo’ essere fatto a livello della gerachia superiore ma non inferiore frenare con il piede sinistro
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…continua Fase di automatizzazione Esperimento (Lang, 1978)
Dipende dalle capacita’ motorie individuali categorizzazione di movimenti aperti chiusi in base alla prevedibilita’ dell’ambiente Esperimento (Lang, 1978) traking di linee orrizzontali e verticali Condizione 1: le due linee compaiono in modo pseudo-casuale Condizione 2: linee orrizzontali predicibili, linee verticali pseudo-casuali
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…continua Risultati: 1- Apprendimento quando il movimento e’ prevedibile 2- Non apprendimento quando il movimento e’ imprevedibile 3- leggero apprendimento sulla linea imprevedibile quando l’altra linea e’ prevedibile maggiore attenzione disponibile impossibilita’ di avere una condizione totalmente casuale
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Teorie dell’Apprendimento Motorio
Apprendiamo ogni specifico movimento? Oppure Apprendiamo una generale classe di azioni? Due teorie a confronto: (Adams vs Newell)
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Teoria di Adams Apprendimento specifico rapporto 1:1 (1 schema 1 movimento A: apprendimento verbale - motorio B: apprendimento motorio A consapevolezza, verbalizzazione, esterocezione tanti errori B propriocezione individuale (pallina a contatto con la racchetta) pochi errori mantenimento degli apprendimenti (bicicletta)
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…continua Problemi dati dalla teoria di Adams
troppe tracce mnestiche e percettive troppe librerie a cui attingere per recuperare ogni singolo movimento e la novita’? Non spiega come un movimento nuovo mai eseguito possa essere imparato
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Teoria del concetto di schema
Anni 70 emerge l’idea dei circuiti aperti idea di schema si fonda su questi autori principali (Bartlet 1932; Turvay, 1977; Schmidt, 1982) Risolve i problemi dell’immagazzimento e della novita’ proponendo un rapporto di 1:tanti 1 schema per tanti movimenti
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…continua Apprendimento come processo che a partire da movimenti di una stessa categoria formi una regola che puo’ essere applicata a tutti i movimenti di quella categoria 4 tipi di informazione fondamentale: parametri specifici (durata, forza, velocita’) risultato finale (ho raggiunto o no lo scopo) conseguenza sensoriali (percettive esterocettive) condizioni di partenza (valutazione dell’ambiente in cui mi muovo)
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…continua Apprendiamo quindi: Importante! rafforzando lo schema
lo facciamo rafforzando allo stesso tempo i 4 punti fondamentali quando lo schema si e’ fissato possiamo trasferire la conoscenza acquisita a movimenti nuovi della stessa categoria Importante! Non abbiamo piu’ bisogno di immagazzinare un enorme quantitativo di informazione ridondante il movimento nuovo emerge dentro la regola generale
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