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PubblicatoVittoria Carraro Modificato 9 anni fa
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La Quaresima è il tempo privilegiato del pellegrinaggio interiore verso Colui che è la fonte della misericordia. È un pellegrinaggio in cui Lui stesso ci accompagna attraverso il deserto della nostra povertà, sostenendoci nel cammino verso la gioia intensa della Pasqua.
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Come il pastore che corre nella notte in cerca di una pecora smarrita
Tu mi hai cercato mio Signore, che ami di un amore senza fine. (2v) Torna con gioia il pastore all’ovile portando stretta al collo la sua pecora. Tu mi hai trovato mio Signore, e ancora mi hai donato ai miei fratelli.
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Anche nella “valle oscura” di cui parla il salmista (Sal 23,4),
mentre il tentatore ci suggerisce di disperarci o di riporre una speranza illusoria nell’opera delle nostre mani, Dio ci custodisce e ci sostiene.
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Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca.
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“Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione”
(Mt 9,36)
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La Chiesa sa che, per promuovere un pieno sviluppo, è necessario che il nostro “sguardo” sull’uomo si misuri su quello di Cristo.
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L’indifferenza e la chiusura nel proprio egoismo si pongono in un contrasto intollerabile con lo “sguardo” di Cristo.
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Invochiamo il perdono e la misericordia di Dio cantando ad ogni invocazione: Kyrie Eleison.
Per averTi dimenticato troppo spesso lungo il cammino delle mie giornate… Per il poco amore che metto nella mia preghiera e i dubbi che mi agitano e distraggono… Per quando sono poco generosa, poco aperta, poco accogliente, poco attenta agli altri… Per quando provo disgusto per le cose che faccio o mi lascio travolgere dalla quotidianità…
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Per la fatica a cambiare cattive abitudini e a uscire dalle mie pigrizie…
Per i risentimenti e le antipatie che provo e che diventano causa di malumore, maldicenze, tensioni… Per quando tengo in scarsa considerazione l’alimento della tua Parola e l’Eucaristia che Tu ogni giorno mi doni… Per quando rischio di abituarmi all’oppressione, alla disuguaglianza, alle falsità sulle quali si regge il nostro mondo…
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Il digiuno e l’elemosina che, insieme con la preghiera, la Chiesa propone in modo speciale nel periodo della Quaresima, sono occasione propizia per conformarci a quello “sguardo”.
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Chi opera secondo questa logica evangelica vive la fede come amicizia con il Dio incarnato e, come Lui, si fa carico dei bisogni materiali e spirituali del prossimo. Lo guarda come incommensurabile mistero, degno di infinita cura ed attenzione. Sa che chi non dà Dio dà troppo poco.
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Nel volgerci al divino Maestro, nel convertirci a Lui, nello sperimentare la sua misericordia grazie al sacramento della Riconciliazione, scopriremo uno “sguardo” che ci scruta nel profondo e può rianimare le folle e ciascuno di noi. Esso restituisce la fiducia a quanti non si chiudono nello scetticismo, aprendo di fronte a loro la prospettiva dell’eternità beata.
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Signore, Dio e Padre nostro, che ci hai dato la vita per mezzo della passione del tuo Figlio, concedici che, unite alla sua morte attraverso la penitenza e la conversione, possiamo partecipare con tutti i fratelli alla gioia della risurrezione. Per questo cantiamo con fede: Padre nostro…
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Astieniti dal giudicare gli altri
Scopri Cristo che vive in loro Astieniti dal dire parole offensive Riempiti la bocca di frasi che sanano Astieniti dalla scontentezza Riempi il cuore di gratitudine
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Astieniti dalle arrabbiature
Riempiti di pazienza Astieniti dal pessimismo Riempiti di speranza cristiana Astieniti dalle eccessive preoccupazioni Riempiti di confidenza in Dio
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Astieniti dal lamentarti
Riempiti di apprezzamento per le meraviglie della vita Astieniti dall’agitazione Riempi la vita di preghiera Astieniti dal risentimento Riempiti di perdono
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Astieniti dal sentirti a posto
Riempiti di compassione per gli altri Astieniti dall’ansia per le tue cose Preoccupati della diffusione del Regno di Dio Astieniti dallo scoraggiamento Riempiti dell’entusiasmo della fede
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Astieniti dai pensieri cattivi
Riempiti delle verità che sono fondamento della santità Astieniti da ciò che ti separa da Gesù Riempiti di tutto ciò che ti avvicina a Lui
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In questo modo il tuo digiuno
sarà gradito a Dio
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Padre di bontà, Ti ringraziamo per la salvezza che ci rinnova nel sacramento.
Tu conosci i nostri limiti e le nostre debolezze, ma sai anche quanto grande sia il nostro desiderio di vivere a immagine di Gesù. Lo Spirito Santo ci illumini e ci spinga a rendere testimonianza di tutto ciò che ci hai insegnato. Vogliamo, Signore, che nella vita personale e comunitaria sia solida la fede, coraggiosa la testimonianza, generosa la donazione. Fa di noi una comunità unita che sia testimone dell’amore ricevuto attraverso la santità personale e di tutte. Per Cristo nostro Signore.
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