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PubblicatoBettina Baldi Modificato 9 anni fa
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Alto Rischio Cardiovascolare Una proposta Dr Paolo Malavasi, MediTeM – Carpi (Modena) Montecatini, 14 – 16 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S.
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. Gli obiettivi:
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. I punti di forza: 1.Gli strumenti per la valutazione del RCV sono semplici, disponibili nella cartella clinica informatizzata che il MMG utilizza quotidianamente. 2.La valutazione del RCV non stravolge né appesantisce la pratica quotidiana del medico. 3.È stato introdotto uno strumento utile alla pratica del singolo MMG. 4.Sono sfruttate le potenzialità della medicina generale.
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. Le potenzialità della Medicina Generale nella ricerca: essere intrinsecamente multicentrica, trattare grandi numeri di persone, aver accesso a tutti i tipi di popolazione, avere conoscenza diretta dell’epidemiologia assistenziale quotidiana, poter effettuare i follow-up di lungo periodo, essere l’ambiente naturale della complessità clinica, della polipatologia e della politerapia, avere rapporti diretti con i servizi sul territorio.
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. Gli elementi per il calcolo del Rischio Cardiovascolare 1. sesso 2. età 3. TA sistolica (successivamente anche: ipertensione in trattamento) 4. Fumo 5. Rapporto Colesterolo totale / HDL 6. Diabete
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. Presenza di una delle seguenti situazioni (definiscono RCV > 20%) a. malattia cardiovascolare palese (cardiopatia ischemica definita su base clinica, angioplastica o by- pass coronarico, claudicatio intermittens definita su base clinica da arteriopatia periferica) b. Stroke ischemico o TIA aterosclerotico c. Dislipidemie genetiche d. Nefropatia diabetica (albuminuria >300 mg/die)
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. Eventi Cardiovascolari maggiori Morte coronarica, infarto miocardico o nuova angina Stroke o TIA Insufficienza cardiaca congestizia Sindrome vascolare periferica
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. 2001482124.7 % 2002311616.0 % 2003281714.5 % Totale1075455.2 % Pazienti con una valutazione del RCV (percentuali calcolate su una stima di 19493 assistiti dei 35 medici partecipanti, nella fascia 40 – 69 anni)
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. Pazienti con una o più valutazioni del RCV (percentuali calcolate su una stima di 15336 assistiti dei 22 medici partecipanti, nella fascia 35 – 80 anni) 2001 – 200511896 (17536 schede) 77.6%
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. Differenza P<0.01 IVS (n=230) Non-IVS (n=4020) Family Practice 2004; 21: 63–65
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. La proposta – il razionale Secondo le Linee Guida, il trattamento dei fattori di rischio di un paziente ad alto rischio dovrebbe essere lo stesso, indipendentemente dal fatto che si tratti di prevenzione primaria o secondaria. Solo il 20% dei pazienti ad alto rischio riceve il trattamento ottimale. In particolare, ad esempio, i pazienti diabetici sono classificati come secondari, ma trattati come primari nelle carte del rischio.
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. La proposta – 1, il registro 1.Produrre un registro di tutti gli assistiti, in prevenzione: –Primaria, con un punteggio di rischio cardiovascolare a 10 anni maggiore o uguale al 20% –con Malattia Diabetica, indipendentemente dal punteggio di rischio –Secondaria : Malattia cardiovascolare palese Stroke ischemico o TIA aterosclerotico Dislipidemie genetiche Insufficienza renale cronica grave
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. La proposta – 2, gli eventi cardiovascolari maggiori Tenere una registrazione accurata di tutti gli eventi cardiovascolari maggiori nei propri assistiti, assieme all’anno di comparsa dell’evento. Secondo le definizioni più recenti, gli eventi sono: 1.Morte cerebro/cardiovascolare 2.Infarto miocardico o sindrome coronarica acuta 3.Ictus
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. La proposta – 3, seguire nel tempo Il registro prevede il monitoraggio continuo dei pazienti inseriti (trattamenti, evoluzione del rischio, eventi cardiovascolari, altre patologie, altre terapie…). Avere la registrazione di tutti gli eventi cardiovascolari permette di ricostruire il longitudinale precedente, e di disegnare una carta del rischio secondario.
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. La proposta – 3, seguire nel tempo Per l’aggiornamento del registro è necessario rivalutare annualmente il RCV, tranne che nella popolazione a basso rischio.
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. Pratica clinica e organizzazione del lavoro - Gli obiettivi 1 Il registro, uno strumento clinico ed organizzativo, modello pratico di intervento di prevenzione, clinica, organizzazione del lavoro, ricerca, per le cure primarie, nella maggior parte delle patologie croniche seguite nel setting della MG.
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. Pratica clinica e organizzazione del lavoro - Cosa attendersi Miglioramento nella pratica clinica del singolo medico. Miglioramento nella qualità e nell’equità dell’assistenza nei confronti di quelle persone che, pur essendo ad alto rischio, rischiano di essere escluse dai programmi di intervento del diabete, del post-infarto, dello scompenso…
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. Pratica clinica e organizzazione del lavoro - Gli obiettivi 2 La creazione di gruppi di lavoro con il mandato di produrre il set minimo di dati, e di scegliere tra le strategie possibili di follow-up dei pazienti ad alto rischio quelle condivisibili, implementabili, sostenibili. PDTA condivisi (e validabili) su grandi numeri di pazienti stratificati per livello di rischio cardiovascolare.
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. La ricerca - Gli obiettivi Valutare l’età di comparsa dei nuovi eventi cardiovascolari maggiori, (assumendo una comparsa ritardata come misura di efficacia della prevenzione), rispetto ad esempio a:
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. La ricerca – Ad esempio…. L’effetto di modelli organizzativi della Medicina Generale (pratica singola vs pratica di gruppo, presenza o assenza di personale di studio). L’effetto dei trattamenti (counselling strutturato sugli stili di vita, terapie, target terapeutici raccomandati dalle LG). L’effetto di iniziative e percorsi locali o regionali (implementazione di PDTA, centri di secondo livello…).
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P. Malavasi15 maggio 2009 II Congresso Nazionale Co.S. I punti di forza – adesso 1.La possibilità di ottenere set di dati da strumenti informatici diversi amplia le potenzialità nel campo dell’audit clinico e della ricerca. 2.La provenienza dei dati da differenti realtà assistenziali riduce il rischio di bias della ricerca. 3.La partecipazione di medici che presentano tutta la varietà dei modelli associativi ed organizzativi osservabili sul territorio, oltre ad aumentare la rappresentatività del campione, offre possibilità di conoscenze nuove e utili, nel campo dell’organizzazione del lavoro e dei suoi strumenti.
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