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PubblicatoAdriana Locatelli Modificato 9 anni fa
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Roberta Arbolino e-mail:rarbolino@unior.it Che cos’è la Povertà e come si misura
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Alcune definizioni "..dovrebbero essere definiti poveri quegli individui, famiglie e gruppi di persone le cui risorse materiali, culturali e sociali sono così limitate da escluderli dallo standard minimo di vita accettabile della comunità in cui vivono…“ EU Third Poverty Program, European Council Declaration, 19 Dicembre 1984
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Alimentazione, vestiario e abitazione
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La povertà in Italia… alcuni dati Le stime annuali sul fenomeno della povertà in Italia sono effettuate in base a due misure distinte: 1- La prima fa riferimento alla povertà relativa e si basa sul confronto tra le spese medie mensili per consumi delle famiglie. 2 - La seconda fa riferimento alla povertà assoluta valutata in relazione al valore monetario di un paniere di beni e servizi mensili. L´incidenza della povertà si misura in base al numero di famiglie (e relativi componenti) che presentano spese per consumi delle famiglie che l´Istat conduce annualmente. La spesa media per una famiglia di due persone in Italia, utilizzata quale linea di povertà ISPL (International Standard of Poverty Line), è risultata pari a; 762,29 euro nel 1998 770,55 euro nel 1999 810,21 euro nel 2000; 814,55 euro nel 2001, 823,45 euro mensili nel 2002;
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HC= n. assoluto di individui sotto la soglia di povertà
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Le conseguenze macroeconomiche della povertà ….
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Assicurazioni Se da un lato, come abbiamo visto, la povertà limita le possibilità di accesso al mercato del credito, è però anche vero che essa può facilitare l’accesso a forme di mutua assicurazione. Nei PVS assenza delle condizioni per l’esistenza di un mercato assicurativo del tipo di quelli che Esistono nelle economie economicamente più sviluppate.
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