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Università degli Studi di Pavia Facoltà di Economia

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Presentazione sul tema: "Università degli Studi di Pavia Facoltà di Economia"— Transcript della presentazione:

1 Università degli Studi di Pavia Facoltà di Economia
Corso di Economia Aziendale Istituzioni CAPITOLO 4 La logica operativa delle aziende Titolari: Prof. Piero Mella [A/K] - Prof.ssa Anna Moisello [L/Z] Lecturers: Dott. Luigi Guardamagna Dott.ssa Michela Pellicelli Dott.ssa Nicoletta Spagnolo Tutor: Dott.ssa Chiara Demartini Aula A/K Anno Accademico 2005/

2 Obiettivi del capitolo 4
Abbiamo: disegnato un sistema di attività economiche fondamentali, convenuto su un sistema di postulati osservativi, esaminato l’investimento. Siamo ora in grado di analizzare la logica operativa delle aziende, le unità economiche fondamentali. Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

3 Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006
4.1 Aziende di consumo Sono organizzazioni durevoli di trasformazione economica nelle quali sono svolti i processi fondamentali di: ricerca della ricchezza necessaria per attuare i consumi, consumo finale della ricchezza in forma efficiente, soddisfacimento dei bisogni e appagamento delle aspirazioni, risparmio di parte della ricchezza, investimento finanziario del risparmio. Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

4 La logica operativa della Azienda di consumo
Combinazioni di consumo Tesoreria FORNITORI Fattori di consumo DECISIONI, PROGRAMMI e CONTROLLI UTILIZZATORI QF pF Processi cognitivi Processi operativi Soddisfacimento dei bisogni e delle aspirazioni Ottenimento di risorse monetarie COMBINAZIONI DI CONSUMO Pagamenti CONSUMATORI Costo del consumo GF %G Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

5 Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006
I fattori di consumo I fattori di consumo sono i beni necessari per i bisogni e per le aspirazioni. Si classificano in: beni di utilizzo immediato (servizi), beni a breve (veloce) ciclo di utilizzo o a fecondità semplice (cibi, quotidiani, prodotti di igiene, ecc.), beni a medio ciclo di utilizzo o a fecondità ripetuta (automobile, mobili, computer, vestiario), beni a lungo (lento) ciclo di utilizzo o permanenti o di uso durevole (abitazione, gioielli, ecc.). Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

6 La trasformazione economica
La trasformazione economica consiste nel consumo G per trarre l'utilità dai beni che costituiscono la ricchezza. Il costo costo di consumo è il valore dei fattori di consumo impiegati per soddisfare bisogni ed aspirazioni: GF = S QF pF La tesoreria appare autosufficiente. Il mix dei fattori impiegati in un periodo T è la combinazione di consumo: %G Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

7 Tipologia di aziende di consumo
Si distinguono in base alla forma di ottenimento delle risorse per i consumi: Aziende domestico-patrimoniali (o familiari): le risorse derivano da retribuzioni del lavoro dei propri componenti o da redditi da investimenti. Associazioni: le risorse derivano da quote associative dei componenti. Fondazioni: le risorse derivano da un patrimonio conferito stabilmente. Aziende assistite: le risorse derivano da sussidi elargiti da altre aziende. Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

8 4.2 La logica operativa della Azienda domestico patrimoniale
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

9 Le due forme di risparmio
Gli investimenti sono ottenuti grazie al risparmio. Si hanno due forme di risparmio: RISPARMIO ECONOMICO AZIENDALE = +VALORE DEI FATTORI CONSUMABILI -VALORE DEI FATTORI CONSUMATI E’ il risultato economico dell’azienda di consumo. RISPARMIO MONETARIO AZIENDALE = + ENTRATE PER IL CONSUMO - SPESE E’ il risultato monetario dell’azienda di consumo. Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

10 4.3 Le aziende di produzione
Sono organizzazioni durevoli di trasformazione economica attuata mediante i processi fondamentali di: ideazione e attuazione di business, ricerca di investimenti finanziari per il reperimento di capitali necessari per i business, produzione e cessione della ricchezza, produzione di remunerazioni per il capitale e il lavoro risparmio di parte della ricchezza e reinvestimento del risparmio. Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

11 Logica operativa della Azienda di produzione
Processi cognitivi Processi cognitivi DECISIONI, DECISIONI, PROGRAMMI PROGRAMMI e CONTROLLI e CONTROLLI Fattori di Fattori di Volumi di Volumi di produzione produzione produzione produzione Quantit Quantit à à e e Quantit Quantit à à e e Valore Valore Valore Valore COMBINAZIONI COMBINAZIONI CP = S QF pF PRODUTTIVE PRODUTTIVE %C FORNITORI FORNITORI UTENTI O CLIENTI UTENTI O CLIENTI Uscite per acquisti Uscite per acquisti Entrate per cessioni Entrate per cessioni CASSA CASSA o TESORERIA o TESORERIA Processi operativi Processi operativi Imposte Imposte Capitali Conferimenti e Finanziamenti Remunerazioni Dividendi e Interessi Contributi Contributi ERARIO ERARIO CONTRIBUTORI CONTRIBUTORI INVESTITORI DI INVESTITORI DI CAPITALI CAPITALI Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

12 La trasformazione economica
La trasformazine economica consiste nel consumare ricchezza per produrre nuova ricchezza. Il costo di produzione è il valore di produzione dei beni prodotti: CP = S QF pF da cui cP = CP / QP cioè il valore dei fattori di produzione impiegati per ottenere i beni ed i servizi. La ricchezza è valore e viene prodotta se, e nella misura in cui, i prodotti ottenuti hanno un valore pP maggiore di quello dei fattori impiegati. Il mix dei fattori impiegati in un periodo T è la combinazione produttiva, %C. Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

13 4.4 I rischi della produzione
Già li conosciamo: Rischi tecnico produttivi: non ottenere produzioni vendibili. Rischi economici: non vendere; sono di due tipi: della domanda, connesso alla libertà del consumatore: i clienti possono rifiutare l’acquisto; della concorrenza connesso alla libertà di iniziativa: aziende possono produrre gli stessi beni. Rischi finanziari: non rimborsare i capitali. Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

14 Le business profit organizations o Imprese tipiche
Si definisce impresa un’organizzazione produttiva business e profit oriented contemporaneamente che sviluppa un portafoglio di capital business sopportando pienamente i rischi economici ricercando risorse monetarie conferite a titolo di Equity e di Debit svolgendo i business ricercando la massima economicità per garantire il massimo rendimento finanziario del capitale investito, in rischio. Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

15 I caratteri delle business profit organizations o Imprese tipiche
Sono production oriented organizations. Sono business (o market oriented) organizations, cioè vendono sul mercato le produzioni. Sono risk oriented organizations. Sono capital business organizations: acquisiscono autonomamente i capitali necessari. Sono profit oriented organizations: ricercando la massima economicità dei business. Ricercano la massima produttività, come condizione per la realizzazione del profitto. Godono di autonomia imprenditoriale. Godono di autonomia organizzativa. Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

16 La logica operativa delle profit organizations o imprese tipiche
min cP Max pP max ROI La trasformazione manageriale segue una logica che tende a massimizzare la performance max ROE min ROD Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

17 Legge generale di teleonomia esogena
Condizione finanziaria di esistenza duratura dell’impresa è che - con i suoi investimenti produttivi - sia in grado di remunerare convenientemente gli investimenti finanziari dai quali ha attinto le risorse, garantendo la loro integrità e liquidabilità nel tempo. Condizione economica di esistenza duratura dell’impresa è che essa riesca a: aumentare le dimensioni, cioè i volumi di vendita produrre beni dotati di valore, aumentando la qualità, riducendo i prezzi, ridurre il costo di produzione. Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

18 4.6 Tipi di profit organizations
Profit sharing to capital owners organizations: il risultato economico conseguito RN viene distribuito o viene trattenuto a titolo di autofinanziamento per lo sviluppo; ricercano il massimo RO, insieme con il massimo ROI. Profit sharing to labour organizations: il profitto viene, distribuito tra i lavoratori sotto forma di compenso, o di remunerazione integrativa del lavoro; si definiscono anche imprese di lavoro (cooperative di produttori). Profit sharing to environment organizations: il RO viene erogato in elargizioni liberali per iniziative che favoriscano soggetti dell’ambiente esterno (fondazioni capitalistiche). Profit retaining organizations: capitalizzano il RN distribuendolo, indirettamente, in forma di capital gains (società di calcio). Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

19 4.7 Le non profit organizations
Queste organizzazioni producono ed erogano cercando di ottenere semplicemente l’equilibrio tra ricavi e costi senza profitto. Possono essere designate con il termine di aziende di produzione per l’utenza e sono tipiche delle organizzazioni generate per finalità di consumo collettivo pubblico. Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

20 La logica operativa delle profit e non profit organizations
Utenti Utilizzatori cP min  pP min RO min roc ROE nullo max ROE min ROD Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

21 Particolari aziende di produzione: le aziende di erogazione
Si denominano aziende di erogazione. le aziende di produzione particolari che: non vendono le produzioni ma le cedono senza scambio e quindi che erogano i propri prodotti o servizi senza corrispettivo. Non sono business oriented organizations. per l'assenza di corrispettivo per la cessione dei beni prodotti, tali aziende normalmente ricevono contributi da altre aziende o parziali rimborsi di costi – sotto forma di tariffe, canoni e simili – da parte degli utenti fruitori delle produzioni. Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

22 Business e non business Profit e non profit
Vendono a Clienti Vendono ad Utenti Erogano ad Utenti Vendono a pP = cP (1+roc) pP = cP Erogano gratis o a una tariffa tP minore del costo  cP max pP   cP min pP   cP > tP  Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

23 Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006
4.8 Aziende pubbliche Le aziende composte pubbliche hanno la funzione di ottenere servizi pubblici tramite i quali soddisfare i bisogni pubblici. L'insieme delle aziende composte pubbliche è anche chiamato, in forma sintetica Pubblica Amministrazione. Sono sia aziende di produzione sia aziende di erogazione. Per questo si definiscono composte. Sono gestite dallo Stato e dagli Enti locali (sono pubbliche). Rientrano in questa classe anche le aziende il cui equity è conferito dallo Stato o da Organizzazioni pubbliche territoriali: regione, provincia, comune. Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

24 Le risorse finanziarie
Non hanno capitale. Si finanziano con i tributi e con il debito pubblico (dovrebbe essere restituito). I tributi non sono proporzionati alla quantità di servizi pubblici utilizzati dalle aziende beneficiarie ma a parametri di capacità contributiva, intesa come la capacità dei soggetti e delle aziende a contribuire alla copertura dei fabbisogni monetari delle aziende composte pubbliche. Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

25 La logica operativa delle Aziende pubbliche
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

26 4.9 Il sistema economico generale. I tre macro operatori
OPERATORE FAMIGLIE IMPRESE P.A. lavoro retribuzione beni e servizi corrispettivi Servizi pubblici Imposte da famiglie imprese Investimenti Interessi e dividendi Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

27 Fine Fine del capitolo 4 Queste diapositive sono disponibili alla pagina: Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006

28 Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006


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