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La cura dell’ictus acuto:modelli organizzativi a confronto

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Presentazione sul tema: "La cura dell’ictus acuto:modelli organizzativi a confronto"— Transcript della presentazione:

1 La cura dell’ictus acuto:modelli organizzativi a confronto
Milano marzo 2014 Congresso La cura dell’ictus acuto:modelli organizzativi a confronto “Il percorso ictus: la programmazione ” Anna Orlando

2 Conferenza Permanente Stato-Regioni del 3.2.2005
“Accordo tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Province Autonome sul documento concernente le linee di indirizzo per la definizione del percorso assistenziale ai pazienti con ictus cerebrale”.

3 D.G.R. n del “Indicazioni per ottimizzare il percorso clinico preospedaliero e intraospedaliero nello stroke ischemico”

4 Fase pre-ospedaliera e intraospedaliera
definire le modalità di coordinamento tra i servizi 118, i DEA e la rete delle strutture dedicate per la ospedalizzazione dei pazienti implementare collegamenti anche di tipo telematico definire le modalità per il rapido trasferimento dei pazienti tra i Centri della rete. Ridurre il ritardo evitabile nella trombolisi Garantire uniformità di accesso nella sede appropriata a tutti i pazienti con Stroke

5 TEAM multidisciplinare multiprofessionale
Programma terapeutico coordinato operatori specializzati nello stroke incontri periodici per discussione dei casi coinvolgimento dei familiari nel processo terapeutico Centro ictus TEAM multidisciplinare multiprofessionale Valutazione globale di tutti gli aspetti della malattia e della disabilità del paziente

6 Studio multicentrico osservazionale
“COME GARANTIRE L’APPLICAZIONE DEGLI INTERVENTI EFFICACI NELL’ASSISTENZA ALLO STROKE” Progetto di ricerca finalizzata ex Art. 12 Questionario di rilevazione - Marzo 2007 (Prevenzione – Preospedaliera – Ospedaliera – Diagnostica – Riabilitazione – Continuità assistenziale)

7 D.G.R. n del “LINEE DI INDIRIZZO PER L’ORGANIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA INTEGRATA AI PAZIENTI CON ICTUS CEREBRALE”

8 STROKE CARE L’assistenza al malato di ictus non è solo un intervento specifico o una somma di interventi ma è una presa in carico più complessiva del paziente

9 Aspetti fondamentali Prevenzione primaria e secondaria con il coinvolgimento dei cittadini a rischio dei malati e dei familiari Formazione continua degli operatori Assistenza tempestiva e multidisciplinare in aree di degenza dedicate, nella fase acuta, con possibilità di rapido ricorso a tecniche diagnostiche per immagini e trombolisi Rapido avvio della riabilitazione

10 Prevenzione primaria: medicina di iniziativa dei MMG in collaborazione con gli specialisti di riferimento. Prevenzione secondaria: ogni Centro ictus deve garantire il follow-up dei pazienti in collegamento con i MMG. Percorso preferenziale per i soggetti che hanno avuto un attacco ischemico transitorio (TIA). Modello uniforme di lettera di dimissione.

11 FASE ACUTA La Evidence Based Medicine (EBM) ha mostrato due dati fondamentali di efficacia nella terapia dell’ictus in fase acuta: il ricovero in strutture dedicate (Stroke Unit ) il trattamento trombolitico nell’ictus ischemico.

12 FASE PREOSPEDALIERA procedure per individuare fin dalla ricezione dell’allarme presso la centrale operativa 118 il paziente candidabile alla trombolisi utilizzo codice dedicato stroke che prevede la massima celerità nel trasporto e l’allertamento del DEA di destinazione a cui dovranno essere trasmessi ulteriori dati clinici, tramite una specifica “Check List Stroke”.

13 FASE OSPEDALIERA - PRONTO SOCCORSO
Protocolli diagnostico-terapeutici condivisi con i medici dei Centri Ictus Per i pazienti potenzialmente candidati a trombolisi, la TC deve essere effettuata con percorso prioritario per garantire il rispetto della finestra temporale entro la quale il trattamento deve essere iniziato.

14 RETE DELLE UNITA’ STROKE
Ogni ab. vi dovranno essere almeno 20 letti dedicati organizzati sotto forma di Stroke-Unit. Almeno 6 dei 20 letti dedicati è necessario che siano monitorizzati e considerati unità a più alta intensità assistenziale.

15 REQUISITI ORGANIZZATIVI
Personale infermieristico specificamente formato e adeguato alle funzioni previste fino ad arrivare a regime ad un turno dedicato sulle 24 ore. Individuazione e formalizzazione Team multidisciplinare: Alcuni professionisti componenti il Team devono essere individuati quali figure dedicate dell’Unità Stroke in numero proporzionale ai ricoveri per cerebrovasculopatie. Riunioni almeno settimanali documentate da verbale agli atti dell’Azienda.

16 FASE RIABILITATIVA Precocità e continuità dell’intervento riabilitativo in attuazione di un progetto individuale da formularsi sotto la responsabilità dello specialista fisiatra che è parte dello stroke-team e garante della realizzazione del progetto stesso.

17 INFORMAZIONE E FORMAZIONE
E’necessario informare fin dall’inizio il paziente e i suoi familiari sulle cause e conseguenze dell’ictus nonché sugli obiettivi, sul decorso, sulla prognosi e sulla riabilitazione. La malattia cerebrovascolare è una patologia multidisciplinare che vede coinvolti operatori diversi, la specifica formazione del personale e l’utilizzo di approcci clinico-diagnostici condivisi rappresentano un elemento fondamentale nel “percorso ictus”

18 D.G.R. n del “Distribuzione territoriale e funzionale dei centri ospedalieri per l’ictus in Piemonte ”

19 SU Complesse Base Totale: di cui 5 con funzione HUB Città della Salute
G. Bosco M.Vittoria TORINO Totale: 21 Stroke Unit di cui 5 con funzione HUB S.Luigi Martini Savigliano Mauriziano 19

20 Rete di 1° livello – Stroke unit di base
praticano la trombolisi endovenosa operano in un ospedale che ricoveri almeno 200 ictus/anno hanno un’area con alcuni letti a maggiore intensità assistenziale –infermieri formati per l’assistenza allo stroke e monitoraggio parametri vitali h24

21 Rete di 1° livello – Stroke unit di base
hanno il neurologo in PD H 24 stanno in un ospedale dotato di TAC e laboratorio H 24 hanno un collegamento telematico con la neurochirurgia, la neuroradiologia e la chirurgia vascolare stanno in un ospedale dotato di reparti di Rianimazione – Cardiologia - Riabilitazione

22 Rete di 1° livello – Stroke unit di base
hanno un protocollo di stroke team che coordini i rapporti tra i diversi specialisti che intervengono sull’ictus hanno un protocollo con il 118 e con gli ospedali vicini privi di centri ictus

23 Rete di 2° livello – Stroke unit Complessa
Gli ospedali che configurano le attività di 2° livello dispongono oltre che di una unità stroke con le caratteristiche riportate per i centri di primo livello di reparti in grado di eseguire prestazioni di: neuroradiologia chirurgia vascolare neurochirurgia.

24 OBIETTIVI STRATEGICI:
PROGRAMMA OPERATIVO D.G.R del AZIONE Rete per il Trattamento dell’Ictus. OBIETTIVI STRATEGICI: Garantire uniformemente ai pazienti con patologia cerebrovascolare acuta l’accesso nella struttura ospedaliera più idonea a garantire le terapie di fase acuta, con particolare riferimento alla trombolisi endovenosa. Garantire una precoce dimissione dalla Stroke Unit e nella fase post-ospedaliera proseguire il trattamento riabilitativo nel setting più adeguato al paziente. Ridurre il ritardo evitabile in ambito preospedaliero e intraospedaliero. Ottimizzare il collegamento tra Centri di 1° e 2° livello. Procedere alla governance della rete attraverso il monitoraggio degli indicatori di processo e di outcome.

25 PROGRAMMA OPERATIVO 2013-2015 - D. G. R. 25-6992 del 30. 12
PROGRAMMA OPERATIVO D.G.R del PROSSIMI PASSI Aggiornamento protocollo preospedaliero e intraospedaliero del percorso del paziente con ictus(2014) Definizione di un percorso organizzativo per la trombolisi intrarteriosa (2014) Attuazione e regolamentazione affidamento di tutti i trasferimenti secondari urgenti tra centri di 1° e 2° livello al Servizio di Emergenza Sanitaria Territoriale 118 (2014) Definizione di un minimal data set necessario alla creazione di un registro ictus (2015) Sistema di reporting e monitoraggio periodico degli indicatori di efficienza ed efficacia della rete (2015 )


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