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PubblicatoErsilia De simone Modificato 9 anni fa
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Angina pectoris sindrome clinica caratterizzata dalla comparsa d’un sintomo, il dolore precordiale, che si manifesta tipicamente durante attività fisica
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é espressione di una ischemia miocardica transitoria, causata da uno squilibrio tra apporto e consumo miocardico d’ossigeno, in presenza di una stenosi coronarica critica (>75%
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La diagnosi di stabilità presuppone il rispetto d’alcuni criteri fondamentali, quali: presenza di ischemia e di dolore evocati dallo stesso stimolo o da stimoli equivalenti, con soglia costante da almeno 3-4 settimane (stabilità);
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Il paziente, di solito, riferisce l'insorgenza, correlata ad uno sforzo, di dolore localizzato a livello del precordio e della regione ulnare del braccio sn, che può irradiarsi alla scapola sn ed alle regioni interscapolare, giugulare, mandibolare ed epigastrica. Raramente, le zone d’irradiazione possono anche rappresentare la sede primaria d’insorgenza del dolore
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Il dolore viene riferito come costrittivo, urente o come senso di pesantezza precordiale; l’inizio è graduale e la massima intensità viene raggiunta in alcuni minuti. La durata è di circa 5-15 minuti e la risoluzione avviene con il riposo o l’assunzione sublinguale di nitroderivati.
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Angina instabile una condizione clinica caratterizzata da un incremento nella durata, nel numero o nell’intensità dei sintomi indicativi di malattia coronarica, accompagnati da un aumentato rischio di morte e di infarto miocardico
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IMA morte di una parte più o meno estesa di muscolo cardiaco,conseguente alla occlusione da trombosi di una delle arterie che irrorano il cuore,e cioè le coronarie
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FUMO IPERTENSIONE IPERCOLESTEROLEMIA DIABETE OBESITà
FATTORI DI RISCHIO FUMO IPERTENSIONE IPERCOLESTEROLEMIA DIABETE OBESITà
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SHOCK sindrome caratterizzata da una grave e generalizzata riduzione della perfusione dei tessuti, che tende a produrre, se prolungata nel tempo, alterazioni diffuse ed irreversibili della funzione cellulare
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SHOCK CARDIOGENO Diminuzione della funzione contrattile del muscolo cardiaco Alterazioni meccaniche: per complicazioni di infarto Complicanze elettriche: aritmie a varia genesi
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Nello shock conclamato: la cute è fredda per lo più sudata, pallida, cianotica o marezzata. La pressione arteriosa è < 90 mmHg (oppure vi è un calo pressorio di mmHg rispetto ai valori di base e di oltre 80 mmHg nell'iperteso). Il flusso urinario è < 20 ml/h. Lo stato di coscienza è compromesso: sono presenti ansietà o sonnolenza o confusione; si può giungere al coma.
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SHOCK IPOVOLEMICO Etiopatogenesi. Deficit acuto di volume circolante.
Cause. -perdita di fluidi verso l'esterno: emorragie;
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perdite gastro-enteriche (vomito, diarrea);
perdite renali (diabete mellito, diabete insipido); eccessivo uso di diuretici; perdite cutanee (ustioni, lesioni essudative estese, eccesso di sudorazione e della perspiratio insensibilis ); -da sequestro interno: ostruzione intestinale (ileo); ascite (peritonite, cirrosi); pancreatite; emotorace; emoperitoneo; fratture ossee o lesioni di visceri (milza, fegato, reni) con emorragie interne
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SHOCK NEUROGENO Etiopatogenesi
SHOCK NEUROGENO Etiopatogenesi. Consegue ad una diminuzione dei meccanismi nervosi di controllo del circolo od a dilatazione anormale dei vasi venosi di capacità. Cause. Lo shock neurogeno è piuttosto raro ed è quasi sempre dovuto ad un trauma del midollo spinale con quadro di quadriplegia o paraplegia.
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SHOCK ANAFILATTICO Etiopatogenesi
SHOCK ANAFILATTICO Etiopatogenesi. Reazione allergica drammatica di origine immunologica che segue alla somministrazione per via parenterale, più frequentemente endovenosa, di un farmaco, di un siero, di un mezzo di contrasto. Questo tipo di shock può fare seguito anche a punture di insetti, morsi di serpenti, ingestione di cibi particolari.
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EDEMA POLMONARE ACUTO trasudazione improvvisa e progressiva di liquido siero‑ematico a livello degli alveoli polmonari, con secondaria insufficienza respiratoria acuta.
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Aumento pressione idrostatica capillare
1. Insufficienza ventricolare sinistra acuta, sia per cardiopatia coronarica che valvolare, o gravi disturbi del ritmo o ipertensione arteriosa 2. Stasi venosa polmonare nella stenosi mitralica o nella rara ostruzione della via del deflusso a causa di un mixoma o un trombo a palla atriale. Diminuzione pressione oncotica del plasma 1. Malattie epatiche gravi 2. Sindrome nefrosica 3. Anemie acute Aumento negatività pressione interstiziale 1. Aspirazione pneumotorace 2. Asma bronchiale. Insufficiente drenaggio linfatico 1. Blocco dei linfatici secondario ad alterazioni infiammatorie o fibrotiche 2. Linfagite carcinomatosa. Alterazione primitiva della membrana alveolocapillare 1. Edema polmonare da somministrazione di allossano Esposizione ad agenti tossici 2. Polmone da shock 3. Cause polmonari 4. Reazioni immunitarie 5. Setticemia Cause ignote 1. Esposizione a grandi altezze 2. Trauma cerebrale 3. Edema da overdose di sostanze narcotiche (eroina, metadone, morfina, destro-propossifene).
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