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1 Diritti e doveri degli Enti Locali per l’energia Leggi n. 10 del 1991 DPR 412/93 articolo 5 Finanziamento tramite terzi 1995 ≈ Decreti Bassanini 1998.

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Presentazione sul tema: "1 Diritti e doveri degli Enti Locali per l’energia Leggi n. 10 del 1991 DPR 412/93 articolo 5 Finanziamento tramite terzi 1995 ≈ Decreti Bassanini 1998."— Transcript della presentazione:

1 1 Diritti e doveri degli Enti Locali per l’energia Leggi n. 10 del 1991 DPR 412/93 articolo 5 Finanziamento tramite terzi 1995 ≈ Decreti Bassanini 1998 ≈ Liberalizzazione Elettricità 1999 e Gas 2000 ≈ Revisione Costituzionale 2001 ≈ Direttiva Europea edifici 2002 ≈ Decreti per l’efficienza energetica 20/07/2004 ≈ Legge Marzano n. 166 5/07/2004

2 2 Gli Enti Locali che hanno voluto attivare una politica hanno potuto realizzarla. Gli Enti Locali che hanno voluto attivare una politica hanno potuto realizzarla. Il Comune di Modena ha realizzato interventi nelle proprie centrali termiche con riduzione delle emissioni di CO 2 del 28%:

3 3 Doppio ruolo degli Enti Locali nell’uso dell’Energia Aspetti privatistici Consumi delle proprie strutture Aspetti pubblicistici Regolazione dei consumi dei cittadini -Ospedali -Scuole -Acquedotto -Depurazione -Illuminazione pubblica -Trasporto urbano -Gestione rifiuti -Progettazione edifici -Gestione impianti termici -Piani urbanistici e del traffico -Organizzazione dei controlli -Rapporti con i concessionari dei servizi -Informazione al largo pubblico -Promozione di infrastrutture territoriali -Coinvolgimento dei professionisti e strutture tecnico-scentifico locali

4 4 Problemi aperti Gestire le autorizzazioni Solo potere di veto? Decentramento della liberalizzazione dei mercati Rifare il Ministero in piccolo? Potenzialità Utilizzare le sinergie dei vari servizi Valorizzare le imprese locali Imprenditorialità degli interventi Marketing del territorio nella globalizzazione

5 5 Attività per promuovere l’attivazione di una struttura a rete, di responsabili dell’uso razionale dell’energia all’interno della Pubblica Amministrazione Motivi MotiviLa P.A. deve dare l’esempio per essere credibile La P.A. è molto visibile La P.A. è spesso la maggiore tecnostruttura locale Modalità ModalitàDiffondere la nomina del responsabile Formalizzare il suo incarico Collegamento a rete con chi già opera in Italia Dare ruolo alla rete utilizzandola peri programmi locali

6 6 Strumenti per attuare le leggi Normativi  Controlli sui progetti  Regolamento edilizio  Controllo sugli impianti  Controllo delle emissioni  Regolazione urbanistica  Piano energetico “propositivo”  Piani delle strade e del traffico  Intermodalità di trafficoPromozionali  Operatività dei responsabili dell’energia  Rafforzamento delle reti dei responsabili  Contratti con i concessionari  Finanziamenti tramite terzi- ESCO  Fondi di incentivazione locali  Sportello unico per autorizzazioni  Aggregazione della domanda pubblica (es. ospedali)  Parcheggi – aree di scambio

7 7 Finanziamento tramite terzi Perché  Gli impianti ed edifici della P.A. non hanno rischio d’impresa  La P.A. non ha soldi per investimenti, ma paga le spese di consumo  La P.A. ha limitate capacità gestionaliCome  L’investitore conosce le tecnologie  I risparmi di esercizio coprono l’investimento  L’investitore si responsabilizza delle prestazioni dell’impianto


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