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Lezioni su analitico e sintetico
Fil. Ling 10-11 Lezioni su analitico e sintetico
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Giudizi analitici (veri)
Secondo Kant, sono veri in base a principio di non contraddizione (leggi della logica) e contenimento del predicato nel soggetto (definizioni) Es. di Kant: nessun uomo ignorante è dotto ignorante = non dotto nessun uomo non dotto è dotto (tautologia, equivalente a "ogni uomo che non dotto non è dotto") Esempio tipico: Ogni scapolo è non sposato Scapolo = uomo adulto non sposato Leibiniz parla di "verità di ragione"
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Altri esempi di Kant analitici: a=a
a+b>a, ossia il tutto è maggiore della parte tutti i corpi sono estesi tutti i corpi sono impenetrabili (?) tutti i corpi sono dotati di forma Non analitico: tutti i corpi sono gravi (pesanti) (qui ci serve l'esperienza)
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Giudizi sintetici (veri)
Secondo Kant, in essi il predicato non è contenuto nel soggetto, ma aggiunge qualcosa di nuovo. Esempi: questo tavolo è verde Tutti i cigni sono bianchi Leibniz parla di "verità di fatto"
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Giudizi a priori Sono giustificati senza bisogno di ricorrere all'esperienza Secondo i razionalisti del '600 e '700 (Cartesio, Spinoza, Leibniz), le verità della logica e della matematica sono di questo tipo
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Giudizi a posteriori Sono giustificabili solo sulla base dell'esperienza Secondo gli empiristi del '600-'700 (Locke, Berkeley, Hume) tutta la conoscenza deriva dall'esperienza Quindi anche le verità logiche e matematiche si basano sull'esperienza?
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Verità necessarie e contingenti
Le verità analitiche coincidono con le verità a priori? I razionalisti tendono a dire di sì Le verità analitiche (a priori) sembrano essere necessarie. Ma ci sono verità necessarie che non sono analitiche? I razionalisti tendono a dire di sì. Gli empiristi sono in difficoltà su queste questioni Kant, i neo-empiristi logici e Quine danno risposte nuove
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Giudizi sintetici a priori
Per Kant ci sono giudizi che sono necessari (in quanto a priori) pur non essendo analitici. Sono sintetici a priori Esempi di Kant: tutto ciò che accade ha una causa giudizi matematici come 7+5=12 teoremi o postulati della geometria euclidea come "la retta è la più breve linea tra due punti" Giudizi della fisica pura come il principio di azione e reazione o l'invarianza della quantità di materia nei cambiamenti.
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Neo-empiristi logici Il più importante è Rudolf Carnap
Sulla base dei grandi progressi della logica da Frege in poi, ritengono di poter contraddire Kant, affermando che le verità della logica e della matematica sono verità analitiche Ossia dipendono dalle leggi logiche che governano l'uso del linguaggio E quindi sono in ultima analisi "convenzionali", dipendono dalla scelta del linguaggio. Sono a priori in questo senso Le verità della fisica sono invece sintetiche a posteriori I giudizi della metafisica e dell'etica sono privi di senso Non c'è spazio per il sintetico a priori Necessità coincide con analiticità
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Quine Attacca i neo-positivisti in quanto si basano su due dogmi:
1) si può distinguere in modo netto tra analitico e sintetico 2) verificazionismo/riduzionismo: il significato dipende dall'esperienza, possiamo identificare enunciati "fattuali" direttamente confermabili o rigettabili sulla base dell'esperienza
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Critica al primo dogma Non abbiamo intuizioni chiare sull'analiticità
"tutto ciò che è verde è esteso" è analiticamente vero oppure no? Esempio migliore (non fatto da Quine): tutti i corpi sono gravi Ci serve una definizione di "analitico"
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Tentativo di definizione
P è analitico se, dopo aver sostituito, se necessario, sinonimi con sinonimi, otteniamo una verità logica. Esempio: nessun scapolo è sposato scapolo = uomo adulto non sposato nessun uomo adulto non sposato è sposato Problema: dobbiamo definire "sinonimo" "sinonimo" viene definito (prima facie) come sostituitibile salva veritate Ma non basta, dobbiamo aggiungere: anche nei contesti intensionali, in particolare nel contesto, "necessariamente, ..."
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Nei contesti estensionali "creatura con reni" e "creatura con cuore" sono intersostituibili.
Ma non così nei contesti intensionali: "necessariamente, tutte le creature con reni sono creature con cuore" è falso Al contrario, "necessariamente, tutti gli scapoli sono uomini adulti non sposati" è vero Allora, la nozione di sinonimia presuppone quella di necessità Ma la necessità, per i neopositivisti, coincide con l'analiticità. Quindi, il tentativo di definire "analitico" è circolare Non potendo definire "analitico" e non avendo chiare intuizione su come distinguere giudizi analitici e sintetici (vedi esempio "tutti i corpi sono gravi"), dovremmo ammettere secondo Quine che non c'è una distinzione (netta) tra analitico e sintetico Questo porta Quine al "naturalismo" (non c'è rigida distinzione tra filosofia e scienza)
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IL SECONDO DOGMA (riduzionismo)
Quine considera vari tentativi dei neo-empiristi (Carnap in particolare) di considerare gli enunciati della scienza come dotati di significato in quanto riconducibili all'esperienza (a differenza di quelli della metafisica)
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Verificazionismo il significato di un enunciato è il metodo per confermarlo (o rifiutarlo)/Evitando di reificare i significati: due enunciati sono sinonimi se hanno lo stesso metodo di conferma Caso limite: enunciati analitici, sono confermati qualsiasi cosa succeda Esempi di enunciati privi di significato: (a) tutti gli oggetti (incluso il metro campione) hanno raddoppiato la loro lunghezza durante la notte (b) l'intero universo (inclusi tracce, documenti, memorie) è cominciato 5 minuti fa. Ma il neo-empirista presuppone che i metodi di conferma hanno bisogno del confronto di certi enunciati con l'esperienza Per es., la verifica di "l'acqua bolle a 100 gradi" presuppone di poter confrontare con l'esperienza "questo termometro segna 100 gradi" Il verificazionismo presuppone la distinzione analitico/sintetico
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Riduzionismo radicale
Attribuito al Carnap di La costruzione logica del mondo (1928) ogni enunciato dotato di significato è traducibile in un enunciato (vero o falso) sull'esperienza immediata (da notare che, contrariamente all'empirismo classico, l'unità base di significato, non è il nome ma l'enunciato) Carnap vuole far vedere come gli asserti della scienza sono in linea di principio giustificati a partire da asserzioni del tipo "la qualità P (per es. rosso) è al punto-istante x,y,z,t" Secondo Quine "è al" è un termine primitivo che Carnap non può riuscire ad eliminare [ma non può dire che è osservativo]
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Riduzionismo radicale (cont.)
Non considerato da Quine: il problema serio per Carnap (almeno dal 1935) è quello di definire i termini disposizionali, come "solubile", che non sono osservativi. Come ricondurli all'esperienza Si può tentare "x è solubile = se x è immerso in acqua x si scioglie" Ma un uomo mai immerso in acqua risulta "vacuosly" solubile Carnap propone allora: x è immerso in acqua -> x è solubile se e solo se x si scioglie Ma in questo modo "solubile" non è più definito (è ineliminabile dal linguaggio) Ma per Quine il punto cruciale è che Carnap presuppone la distinzione analitico/sintetico
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Riduzionismo non radicale
v. p. 130 in Casalegno et al. 1) a ogni asserto sintetico corrispondono un insieme di possibili eventi sensoriali che aumentano la probabilità della sua verità e un insieme che diminuisce la probabilità della sua verità 2) ciascun asserto dotato di significato, preso isolatamente, ammette una conferma o una confutazione I due dogmi hanno la stessa radice: si basano sull'impressione che in un asserto possiamo distinguire una componente linguistica e una componente fattuale
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Olismo epistemologico
Esclusa la distinzione analitico/sintetico, l'intero corpus delle asserzioni della scienza (o di un certo sistema di credenze) fronteggia l'esperienza Alcuni asserti ("in periferia") sono più a rischio di essere respinti (sono quelli tradizionalmente considerati fattuali) Altri asserti (più "al centro") sono più resistenti I più resistenti sono gli asserti della matematica e della logica, ma anche questi possono essere in linea di principio respinti (esempio della "quantum logic")
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Olismo del significato
Non essendoci più delle verità analitiche che fissano il significato dei termini, tutti i termini sono interdipendenti Non c'è differenza tra credenze fattuali e credenze sul linguaggio Cambiando credenze si cambia anche linguaggio
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Indeterminatezza della traduzione
Quine arriva a queste conclusioni perché non ammette significati "ipostatizzati" nel senso di Frege Al massimo per lui c'è un "significato stimolo" associato a certi termini Supponiamo che il termine "gavagai" di un linguaggio alieno si presenta sempre di fronte allo stesso tipo di stimolo (coniglio). Tutte queste traduzioni sono ugualmente lecite: presenza di coniglinità parti non staccate di coniglio stadio di coniglio coniglio Queste traduzioni attribuiscono ai nativi diverse ontologie e non c'è "truth of the matter" su quale attribuzione sia giusta
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Quadro riassuntivo su Carnap, Quine e Popper
Carnap. le verità analitiche sono il frutto di convenzioni semantiche (dipendono dalla scelta del linguaggio). Laddove Kant vede proposizioni sintetiche a priori vere, Carnap vede (a seconda dei casi) verità analitiche (dovute al linguaggio) o sintetiche (dovute a fatti del mondo). a priori = necessario = analitico. Accetta il "primo dogma" (distinzione analitico-sintetico) e il "secondo dogma" (un singolo enunciato può essere confermato o respinto sulla base dell'esperienza; gli analitici sono enunciati confermati qualunque cosa succeda nel mondo). Quine. L'analiticità dipenderebbe dalla logica e dalla sinonimia, ma la sinonimia non può essere definita e quindi non c'è distinzione analitico- sintetico. Una teoria (sistema di credenze) fronteggia in blocco il tribunale dell'esperienza. Putnam. A priori ( analitica) = confermato qualsiasi cosa succeda nell'esperienza. Alcune leggi logiche fondamentali sono tali (forse solo il principio che almeno alcune contraddizioni sono false). Analiticità: ci sono enunciati analitici veri, ma sono pochi e banali, di scarso interesse per la filosofia.
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