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PubblicatoGraziano Santini Modificato 9 anni fa
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15 dicembre 2011 Franco Andolfato ARPAV Dipartimento di Treviso Unità Operativa Agenti Fisici Rischi da sistemi wi-fi negli ambienti scolastici
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Normativa sui campi elettromagnetici a RF Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici n. 36/2001 DPCM 8/7/2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz
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Normativa sui campi elettromagnetici a RF Decreto Legislativo n. 259/2003 “Codice delle comunicazioni elettroniche” Legge regionale n. 29/93 “Tutela igienico sanitaria della popolazione dalla esposizione a radiazioni non ionizzanti generate da impianti per teleradiocomunicazioni”
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Normativa sui campi elettromagnetici a RF Nel caso particolare del wi-fi e WLAN vi è una normativa specifica (DM 25/5/2003 “Regolamentazione dei servizi wi-fi ad uso pubblico” e DM 4/10/2005 “Autorizzazioni generali per la fornitura al pubblico dell’accesso radio LAN”) e generalmente: Per le reti ad uso privato non è necessario un procedimento autorizzatorio specifico Per le reti ad uso pubblico è sufficiente l’autorizzazione generale ministeriale
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Effetti dei campi elettromagnetici a radiofrequenza Assorbimento dell’energia elettromagnetica da parte dei tessuti Riscaldamento E>>100 V/m Effetti a lungo termine Gli effetti sanitari accertati dei campi a radiofrequenza sono chiaramente legati al riscaldamento.
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Frequenza = 2450 MHz
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Come grandezza primaria per fissare i limiti di esposizione viene assunto il SAR: potenza assorbita per unità di massa (W/kg) Limite raccomandato dall’ICNIRP (1998) 2 W/kg (mediato su una massa di 10 g) Il SAR (specific absorption rate)
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SAR = potenza assorbita per unità di massa
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Soglie stabilite dal DPCM 8/7/2003
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Intensità di campo elettrico (V/m) Limiti di esposizione 0,1<f 3 MHz 3<f 3000 MHz 3<f 300 GHz 60 20 40 Valori di attenzione 0,1 MHz<f 300 GHz 6 Obiettivi di qualità 0,1 MHz<f 300 GHz 6 DPCM 8/7/2003
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Esempio: adempimenti per l’installazione delle stazioni radio base
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evidenza “limitata” tra gli utenti di telefono cellulare per glioma e neuroma del nervo acustico evidenza “inadeguata” per gli altri tipi di tumore evidenza “inadeguata” per quanto riguarda le esposizioni ambientali e occupazionali
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EVIDENZA DI CANCEROGENICITA’ Evidenza limitata: è stata osservata un’associazione positiva tra l’esposizione a un agente e il cancro, per cui viene considerata credibile un’associazione causale, tuttavia il caso, l’intervento di fattori confondenti o una distorsione statistica (bias) non possono essere esclusi con ragionevole confidenza Evidenza inadeguata: gli studi disponibili non hanno una qualità, una consistenza o una potenza statistica tali da permettere conclusioni relative alla presenza o all’assenza di una associazione causale tra l’esposizione e il cancro
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Probabilmente non cancerogeno Non classificabile Possibile cancerogeno Probabile cancerogeno Cancerogeno CAFFE’, GAS DI SCARICO DEI MOTORI A BENZINA, FUMI DI SALDATURA, CAMPI ELETTROMAGNETICI ELF E RF GAS DI SCARICO DEI MOTORI DIESEL, LAMPADE SOLARI, RADIAZIONE UV, FORMALDEIDE AMIANTO, BENZENE, TABACCO, RADIAZIONE GAMMA Classificazione IARC
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Attività ARPAV Controlli sugli impianti per telecomunicazioni Valutazione preventiva dei nuovi impianti (D. Lgs. n. 259/2003 “Codice delle Comunicazioni”) Mantenimento del catasto degli impianti (legge regionale n. 29/93 – progetto ETERE)
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Strumentazione a “banda larga”
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Strumentazione a “banda stretta”: antenna + analizzatore di spettro
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Centraline automatiche
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