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PubblicatoDiana Corsi Modificato 9 anni fa
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Finanziato da: “European Agency for Safety and Health at Work”
Progetto: “prevenzione del burn-out nelle attività terapeutico/riabilitative psichiatriche” OSHA/SME4886/IT Finanziato da: “European Agency for Safety and Health at Work” Realizzato da: Consorzio “Elpendù”.
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Obiettivi del progetto
IL PROGETTO OSHA/SME4886/IT SI PROPONE DI IMPLEMENTARE UN SISTEMA DI PREVENZIONE DEL “BURN-OUT” NELL’AMBITO DELLE ATTIVITA’ TERAPEUTICO/RIABILITATIVE PSICHIATRICHE.
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CARATTERISTICHE DELLA SINDROME DEL BURN-OUT
Il termine burnout, traducibile con “bruciato, esaurito, scoppiato”, esprime il cedimento psico-fisico e l’esaurimento delle risorse del lavoratore nel tentativo di adattarsi alle difficoltà del confronto quotidiano con la propria attività lavorativa. Questa sindrome interessa principalmente i lavoratori delle “professioni d’aiuto” e si manifesta, con sintomi fisici e psichici, attraverso tre caratteristiche principali: Utilizzare le diapositive che seguono per esporre lo stato, il programma, il budget preventivo e altri dettagli sul progetto
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I sintomi del burn-out:
l’esaurimento emotivo, che consiste nella sensazione di essere in continua tensione, emotivamente inariditi nel rapporto con gli altri; la depersonalizzazione, che consiste nella presa di distanza, e determina atteggiamenti e comportamenti negativi e sgarbati nei confronti delle persone che richiedono o che ricevono la prestazione professionale, il servizio o la cura; la ridotta realizzazione personale, che si manifesta con la sensazione che, nel lavoro a contatto con gli altri, la propria competenza ed il proprio desiderio di successo stiano venendo meno. C. Maslach, 1988.
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Il Bur-nout non è direttamente associato con certi eventi di vita traumatici che sono stati tradizionalmente al centro delle ricerche sullo stress, ma con lo stress cronico giornaliero esperito sul lavoro.
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COME SI MANIFESTA: La sindrome del Burnout si sviluppa attraverso diverse fasi: - fase dello stress lavorativo, nella quale vi è un accresciuto impegno verso gli obiettivi lavorativi; - fase dell’esaurimento, nella quale si assiste ad una riduzione dell’impegno lavorativo ed a varie reazioni emotive negative, psicosomatiche e disperazione; - fase della conclusione difensiva, caratterizzata dal distacco emotivo e dal cinismo nei confronti del lavoro. C. Cherniss 1980
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CAUSE DEL BURN-OUT Le cause del burnout vanno ricercate nell’interazione fra le caratteristiche del singolo soggetto e la specificità dell’ambiente; questa interazione determina una risposta più o meno positiva in termini di adattamento, in un continuum (spettro adattativo) che va da una condizione di perfetto adattamento ( “eustress”) ad una condizione di disadattamento ( “distress”) o sindrome del burn-out.
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I fattori in gioco: Pertanto si può dire che lo stress ed il Burn-out sono scatenati dall’interazione tra: la personalità del soggetto, le sue motivazioni ed i suoi interessi la struttura dell’organizzazione e della scala gerarchica il tipo di attività che viene svolta (stress addizionale).
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a) Personalità del soggetto
Il burnout può colpire chiunque. Sono più esposte le persone molto meticolose, quelle che hanno sempre bisogno di approvazione i soggetti empatici, umanitari, disponibili, impegnati, idealisti, ma anche soggetti ansiosi, introversi, ossessivi, altamente entusiasti, suscettibili e molti altri.
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b) Struttura Organizzativa
Diversi fattori ambientali possono favorire l’insorgenza del burn-out; si tratta di quei fattori organizzativi che sono difficilmente modificabili dal singolo individuo e possono essere modificati solo attraverso specifici interventi e strategie organizzative. Quelli comunemente riconosciuti sono: sovraccarico di lavoro; mancanza di controllo; ricompense insufficienti; mancanza di equità; crollo del senso di appartenenza ad una comunità; conflitto di valori. C. Maslach, 2000
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Stress addizionale: Alcune categorie professionali sono più a rischio di altre perché il contatto con l’utenza è più carico di emotività e la relazione è più difficile da gestire; a tali categorie appartengono, ad esempio, gli operatori della salute mentale, delle tossicodipendenze, dell’emergenza/urgenza, della terapia intensiva, dell’ assistenza alle patologie croniche ed invalidanti.
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è stato dimostrato che i dottori che lavorano negli ospedali sperimentano un più alto livello di burn-out rispetto a quelli che lavorano in studi privati, istituti di ricerca, università, uffici pubblici ed organizzazioni; inoltre i dottori che lavorano nei settori psichiatrici, oncologici e polmonari, oltre che nell’ambito delle malattie incurabili, croniche e terminali, con prognosi gravi, mostrano un livello di burn-out molto più alto di quello dei loro colleghi degli altri dipartimenti (otorinolaringoiatria, ginecologia ed oftalmologia).
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IL BURNOUT E’ UN PESSIMO AFFARE:
Per il lavoratore, a causa dei vari sintomi psichici e somatici determinati dalla sindrome. Per i suoi familiari, a causa del riproporsi dei sintomi del Burnout in famiglia. Per gli utenti, a causa della scarsa qualità delle prestazioni godute. Per gli Amministratori che vedono decadere l’efficacia e l’efficienza dei servizi erogati. Per i servizi erogatori, nei quali dominano sensi di colpa, sentimenti d’impotenza e in cui si attivano difese antieconomiche e disfunzionali.
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Le organizzazioni bersaglio del progetto OSHA/SME4886/IT:
D.S.M. della A.U.S.L. BA/3; un servizio Pubblico con struttura organizzativa a forte caratterizzazione verticale e forti vincoli giuridico/istituzionali; Cooperativa Sociale “Questa Città” di Gravina (BA), con struttura organizzativa a forte caratterizzazione orizzontale e deboli vincoli giuridico/istituzionali.
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CARATTERISTICHE DEI GRUPPI BERSAGLIO:
QUADRI DIRIGENTI: Psichiatri e Psicologi per il D.S.M.; Ed. Prof. Coordinatori ed Amministrativi per la Cooperativa; LAVORATORI A CONTATTO CON L’UTENZA: Psichiatri, Psicologi, Ass. Soc. ed Infermieri per il D.S.M.; Ed. Prof. ed O.T.A. per la Cooperativa.
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Caratteristiche dei soggetti bersaglio:
formazione specifica e coerente con le finalità istituzionali per il D.S.M., in ambedue i gruppi; distribuzione della formazione “a macchia di leopardo” per la Cooperativa Sociale, con presenza sia di preparazione specifica e coerente con le finalità istituzionali, che di formazione aspecifica ed incoerente con le finalità istituzionali, in ambedue i gruppi.
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Caratteristiche organizzative e strutturali del progetto
Durata: 1 anno Attività svolte: formazione/informazione
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PRODOTTI ATTESI: MATERIALE INFORMATIVO/FORMATIVO SUL BURN-OUT;
PACCHETTI FORMATIVI FINALIZZATI ALLA PREVENZIONE DELLA SINDROME.
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CARATTERISTICHE DELLE AZIONI: gli interventi sugli individui.
intervenire su alcuni comportamenti dei soggetti bersaglio a prescindere dalle loro caratteristiche di personalità, dei ruoli professionali occupati e della formazione posseduta, attraverso l’apprendimento di tecniche che consentissero di regolare stati di attivazione interna e comportamenti all’interno delle organizzazioni di appartenenza, in maniera tale da: A) spezzare alcuni circoli viziosi stressogeni, di tipo relazionale e/o individuale, senza incorrere in lunghi processi di ristrutturazione delle caratteristiche di personalità dei soggetti; B) intervenire sulla regolazione delle reazioni fisiologiche allo stress e sulle modalità relazionali utilizzate negli ambienti di lavoro, in modo da permettere un migliore fronteggiamento dei compiti professionali ed organizzativi complessi, indipendenti dalle suddette reazioni individuali, fonti di stress. (azione N° 5);
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Gli interventi sulle organizzazioni: A
Formazione dei quadri dirigenti che, prescindendo sia dai titoli di studio posseduti che dei ruoli professionali incardinati, favorisse l’apprendimento di modalità ottimali di gestione delle relazioni interpersonali con i subordinati e di pianificazione e monitoraggio delle attività lavorative, in maniera tale da ridurre lo stress derivante da modelli gestionali e relazionali disfunzionali ed influire sulla percezione di efficacia sia dei dirigenti che dei lavoratori a contatto con l’utenza. (Azione N° 4)
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Gli interventi sulle organizzazioni: B
formare sia i quadri dirigenti che i lavoratori a contatto con l’utenza alla riflessione, all’analisi dei modelli organizzativi ed alla gestione dei loro cambiamenti, in maniera tale da giungere ad elaborare e strutturare ambienti organizzati in maniera condivisa, quindi costruiti secondo una pluralità di punti di vista in grado di ridurre lo stress. (Azione N° 6)
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Gli interventi sullo stress addizionale:
Formare i lavoratori a contatto con l’utenza a riconoscere e gestire le “emozioni disturbanti” derivanti dal contatto prolungato con i soggetti affetti da patologia psichiatrica, in maniera tale da: A) ridurre i livelli di esaurimento emotivo e di depersonalizzazione tramite un più efficace processamento delle emozioni; B) aumentare, in via secondaria,i livelli di realizzazione personale mediante la maggiore efficacia delle strategie relazionali utilizzate con gli utenti determinata dagli apprendimenti conseguiti. (Azione N° 3)
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Monitoraggio e Valutazione del Progetto:
Somministrazione di strumenti che definissero Base-Line e parametri di controllo Pre-Post sui singoli soggetti e sui gruppi bersaglio; Somministrazione di strumenti che descrivessero strategie di coping e clima organizzativo; Registro presenze corsisti; Schede di gradimento delle azioni formative da parte di questi ultimi.
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AZIONE N° 1: Seminari nazionali e transnazionali di produzione del materiale informativo; Progettazione delle azioni formative.
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AZIONE N° 2: Pubblicizzazione progetto;
Distribuzione materiale informativo.
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STRESS ADDIZIONALE DEI LAVORATORI A CONTATTO CON L’UTENZA:
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AZIONE N° 3: RICONOSCIMENTO E GESTIONE DELLE “EMOZIONI DISTUTRBANTI”
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STRESS ORGANIZZATIVO: LE RELAZIONI GERARCHICHE
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AZIONE N° 4: PIANIFICAZIONE E MONITORAGGIO DELLE ATTIVITA’ LAVORATIVE, GESTIONE DELLE RELAZIONI CON I SUBORDINATI
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LE REAZIONI INDIVIDUALI ALLO STRESS
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AZIONE N° 5: TECNICHE DI RILASSAMENTO, STRATEGIE DI COPING RELAZIONALE ED ORGANIZZATIVO
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I MODELLI ORGANIZZATIVI E LO STRESS
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AZIONE N° 6: DISAMINA DELLE RELAZIONI TRA MODELLI ORGANIZZATIVI E STRESS
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AZIONI N° 7 ED 8: ANALISI ORGANIZZATIVA
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AZIONE N° 9: Produzione materiale;
Monitoraggio del progetto e valutazione dei risultati; Diffusione dei risultati.
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Gli strumenti utilizzati:
Per i soggetti:Rosenberg Self Esteem Questionnaire; Worry Domain Questionnaire; Maslach Burnout Inventory; Big Five Observer. Per le Organizzazioni: (Occupational Stress Inventory); test del benessere di Spaltro; test della misura delle capacità comunicative di Amovilli; differenziale semantico di Osgood (stimolo: “il mio lavoro”; Questionario di gradimento delle azioni. (Azioni N° 7,8 e 9)
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Le Ipotesi di Lavoro del Progetto:
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Gli aspetti problematici:
Difficoltà a conciliare impegni lavorativi e momenti di formazione per la distanza dei luoghi di lavoro, la parziale inadeguatezza degli spazi e l’accavallarsi di differenti impegni dei corsisti; Mancanza di controllo sulle normative, sui regolamenti e sui sistemi influenti sulla propria organizzazione; Estrema difficoltà ad accedere alla soddisfazione lavorativa nel lavoro a contatto con patologie croniche ed invalidanti come quelle psichiatriche, quindi ad ottenere modifiche nella dimensione nell’arco di un anno; Punteggi relativi alla dimensione “soddisfazione lavorativa” insolitamente elevati nei gruppi bersaglio, nonostante il punto precedente.
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I RISULTATI OTTENUTI (Provvisori): L’autostima. (A. Bosco; G
I RISULTATI OTTENUTI (Provvisori): L’autostima. (A. Bosco; G. Di Sciascio) Variabile: Autostima STAT. Riass. tutti gli Effetti; dis.: (analisi_new.sta) MANOVA 1-GRU, 2-A.STIMA GENERALE OUTLIER: SS 53 gdl MS gdl MS Effetto Effetto Effetto Errore Errore F p-level , , , ,723677 , , , ,337179 , , , ,803152 Nessun effetto semplice o d’interazione per la variabile dipendente Autostima. Questo significa che la formazione non ha inciso sul senso di autostima dei partecipanti.
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… segue (risultati provvisori): Preoccupazioni non patologiche.
Variabile : Preoccupazioni non patologiche STAT. Riass. tutti gli Effetti; dis.: (analisi_new.sta) MANOVA 1-GRU, 2-WDQ GENERALE OUTLIER: SS 58 gdl MS gdl MS Effetto Effetto Effetto Errore Errore F p-level , , , ,130499 , , , ,136726 * 40,33333* * 7,85985* 5,131566* ,033685* Per la variabile Preoccupazioni non Patologiche risulta significativa l’interazione tra la variabile gruppo e tempo.
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Com’è possibile desumere dalla figura, la formazione specificatamente pensata per il gruppo degli operatori ha generato un più basso livello di questo indicatore delle preoccupazioni non patologiche. Il livello dei dirigenti rimane sostanzialmente invariato ma in ogni modo relativamente basso.
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… segue (risultati provvisori): Esaurimento Emotivo.
Variabile: Esaurimento Emotivo STAT. Riass. tutti gli Effetti; dis.: (analisi_new.sta) MANOVA 1-GRU, 2-EE GENERALE OUTLIER: SS 58 gdl MS gdl MS Effetto Effetto Effetto Errore Errore F p-level , , , ,429645 , , , ,718504 * 140,0833* * 30,62879* 4,573584* ,043822*
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… segue (risultati provvisori): Esaurimento Emotivo.
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… segue (risultati provvisori): Esaurimento Emotivo.
Anche per questa variabile dipendente è significativa l’interazione tra i due fattori considerati. Mentre al tempo 1, prima della formazione, il livello di Esaurimento Emotivo nei due gruppi erano confrontabili, al tempo 2 i lavoratori a contatto con l’utenza mostrano un sensibile decremento del livello della variabile mentre i dirigenti un sensibile incremento della stessa. Un’iniziale interpretazione di questo risultato riguarda il parzialmente differente obiettivo della formazione nei due gruppi. Nel caso degli operatori lo scopo era sostanzialmente di aiutarli nel riconoscimento e nella gestione delle emozioni disturbanti come anche di acquisire strategie di coping. Al gruppo dei dirigenti era pure richiesto d’impegnarsi nella gestione delle relazioni con i subordinati e nella programmazione e monitoraggio delle attività lavorative. In sostanza si chiedeva loro di farsi maggiormente carico delle richieste e delle necessità dei subordinati. Quindi mentre per gli operatori si trattava essenzialmente di ridurre le tensioni e di normalizzare le emozioni nella routine di reparto, per i dirigenti si è trattato anche di acquisire consapevolezza sulla necessità di prestare maggiore attenzione al loro ruolo di leadership nella comunità lavorativa di appartenenza. Questo potrebbe aver generato nei dirigenti l’idea di una maggiore richiesta di energia che potrebbe giustificare un aumento del livello di questa variabile.
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… segue (risultati provvisori): Depersonalizzazione.
Variabile: Depersonalizzazione STAT. Riass. tutti gli Effetti; dis.: (analisi_new.sta) MANOVA 1-GRU, 2-DP GENERALE gdl MS gdl MS Effetto Effetto Effetto Errore Errore F p-level , , , ,248916 * 22,50782* * 3,89618* 5,776892* ,024696* , , , ,453260
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… segue (risultati provvisori): Depersonalizzazione.
STAT Medie (non pesate) (analisi_new.sta) MANOVA F(1,23)=5,78; p<,0247 GENERALE Dipend. GRU DP Var.1 ,134615 ,791667 Per la variabile Depersonalizzazione abbiamo verificato la significatività del solo effetto principale del trattamento. In sostanza al tempo 2 entrambi i gruppi mostrano una comparabile diminuzione del livello di Depersonalizzazione. Effettivamente la maggiore consapevolezza del modo di gestire le emozioni e lo stress, come pure la necessità di farsi carico delle esigenze dei propri collaboratori genera probabilmente un senso di maggiore responsabilità interpersonale sia nei confronti dei pazienti (gli operatori) sia nei confronti degli operatori (i dirigenti).
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… segue (risultati provvisori): Realizzazione Personale.
Variabile: Soddisfazione personale STAT. Riass. tutti gli Effetti; dis.: (analisi_new.sta) MANOVA 1-GRU, 2-PA GENERALE OUTLIER: 47 gdl MS gdl MS Effetto Effetto Effetto Errore Errore F p-level , , , ,145530 * 115,1400* * 19,94724* 5,772229* ,025158* , , , ,177895 STAT Medie (non pesate) (analisi_new.sta) MANOVA F(1,22)=5,77; p<,0252 Dipend. GRU PA Var.1 ,08392 ,97552
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… segue (risultati provvisori): Realizzazione Personale.
La variabile Realizzazione Personale mostra un effetto principale significativo della variabile trattamento. Dall’osservazione delle medie emerge però che si è verificato al tempo 2 una diminuzione dei livelli di questa variabile (mentre ci saremmo aspettati un aumento). E’ senz’altro vero che già nella prima somministrazione il valore ottenuto dal gruppo era molto elevato (valore massimo: ??) e quindi per un semplice effetto di regressione verso la media era possibile aspettarsi una riduzione del valore, che resta comunque piuttosto elevato. In ogni caso è possibile che il valore di Realizzazione Personale sia più basso anche per effetto di una maggiore consapevolezza degli errori probabilmente connessi al passato. Un giudizio nei propri confronti diventato più severo una volta preso contatto con eventuali proprie inadeguatezze professionali.
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… segue (risultati provvisori): relazione tra fattori di personalità e risultati delle azioni formative. E’ stata condotta quindi una serie di nuove analisi per comprendere se le diverse disposizioni di personalità definiti attraverso i Cinque Grandi fattori potessero modulare in qualche misura l’effetto del trattamento. Nessuna delle cinque dimensioni ha dato risultati significativi, quindi gli effetti della formazione così come è stata congeniata in questo progetto, sono costanti per le diverse disposizioni di personalità.
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L’ANALISI ORGANIZZATIVA : risultati validi per l’orientamento delle azioni N° 4, 5 e 6 (M. L. Urbano). Livello di percezione dello stress abbastanza elevato, imputabile a: ruolo manageriale, relazioni interpersonali,, clima e struttura organizzativa, interfaccia casa-lavoro. Assenza di effetti dello stress sul piano emozionale, fisico, e della soddisfazione lavorativa.
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… segue (A. ORGANIZZATIVA: orientamento azioni N° 4, 5 e 6)
Caratteristiche del gruppo nella media a riguardo dell’atteggiamento verso la vita, stile di comportamento, ambizione e forze organizzative. Il processo di gestione sembra influenzare la percezione dello stress. Le strategie di coping più utilizzate concernono l’orientamento al compito ed il coinvolgimento.
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ANALISI ORGANIZZATIVA: valutazione clima organizzativo ed indicazioni per eventuali sviluppi futuri (M. L. Urbano). Rilevazione del sentimento di benessere: Nell’insieme il gruppo avverte un discreto benessere, ma sembrano abbastanza scarse le relazioni extralavorative (poche telefonate non lavorative, pochi amici, pochi viaggi non di lavoro, poco il tempo trascorso con persone simpatiche, prevalenza del dovere sul piacere, scarsa fiducia nei riguardi dell’ambiente in cui vive, tempo libero trascorso con poche persone, tempo ripartito più per gli altri che per sé).
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… segue (ANALISI ORGANIZZATIVA: valutazione …)
Rilevazione del clima relazionale: La capacità di dare feed-back appare scarsa, ma positiva, mentre la capacità di ricevere feed-back risulta negativa. Molto scarsa, ma positiva, la capacità di disclosure, ma con scarsa motivazione a mostrare parti di sé. Discreta e positiva la capacità di contenimento e quindi di accogliere le disclosure. Le capacità di comunicazione non sono molto alte. Pur manifestandosi una certa sensibilità nel campo delle relazioni interpersonali e della comunicazione, l’atteggiamento al riguardo è contraddittorio. I soggetti si fidano prevalentemente di alcune persone e di alcune situazioni nelle quali il ruolo ricoperto è di aiuto per frenare gli altri. Nei rapporti da pari a pari i soggetti hanno difficoltà a destreggiarsi. Si evidenzia una certa confusione e tra “difese” e “precauzioni”. Il clima è un po’ formale, ma con qualche spunto più amichevole, frenato dalla convinzione che “sul lavoro, più di tanto, non si può essere se stessi”.
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… segue (ANALISI ORGANIZZATIVA: valutazione …)
Rilevazione dell’atteggiamento. Stimolo proposto:”Il mio lavoro”. “Il mio lavoro” é: MOLTO umano; ABBASTANZA importante, giusto, realistico ed operoso; POCO allegro, divertente, chiaro, raffinato, bello, originale, libero, buono, esaltante, forte, attivo, piacevole, dinamico, profondo, in gruppo; POCO pesante e teso. Il gruppo è indeciso per quanto riguarda le coppie ordinato/disordinato, pulito/sporco, preciso/caotico, felice/infelice, rende indipendente/limita la libertà, creativo/ripetitivo e ricco/povero.
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… segue (ANALISI ORGANIZZATIVA: valutazione …)
Considerazioni conclusive: La massiccia utilizzazione dell’orientamento al compito e del coinvolgimento, quali strategie di coping, potrebbero far pensare ad una focalizzazione dei soggetti prevalentemente incentrata sul lavoro con scarsa apertura al sociale. Il “benessere” sembra limitato alla sfera lavorativa vissuta, però, in modo ambivalente [felice/infelice: il mio lavoro rende indipendente/limita la libertà (soprattutto emotiva?)]. Nel complesso l’atteggiamento appare piuttosto difensivo e di chiusura.
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