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PubblicatoPatrizia Frigerio Modificato 9 anni fa
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La nozione di rete fra territorio, impresa, istituzioni e ambiente Master Eco-Polis Giovedì 29 maggio 2008 Dott. E. Periti
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Ruolo della PA Assioma di base: la Pubblica amministrazione “rappresenta” il potere dello stato sul territorio. Il quesito fondamentale di questi anni è come l’apparato pubblico debba interpretare questo ruolo, rappresentare questo potere. In questi anni sembrano contrapporsi due modelli: quello storico basato sulla visione burocratica che vede l’amministrazione garante della legittimità degli atti quello privatistico basato su una visione efficientistica di derivazione imprenditoriale
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La 3 a via: Efficienti perché Pubblici L’Amministrazione pubblica non è e non deve essere privato ma non può essere burocrazia nel senso weberiano di “potere degli uffici”. Il centro dell’azione deve essere il Cliente o, meglio, il valore aggiunto atteso dal cliente. Dove il valore aggiunto è frutto delle attività svolte all’interno dei diversi processi gestiti da un organizzazione.
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Centralità cliente RISORSE IN ENTRATA SERVIZI IN USCITA ATTIVITA’ Relazione di causa/effetto cliente AZIONE PERFORMANTE VALORE AGGIUNTO Efficacia Efficienza
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Passaggio concettuale ATTOAZIONE Nel rispetto del dettato normativo il passaggio culturale richiesto alla governance e conseguentemente alla struttura operativa è quello da ADEMPIMENTOOBIETTIVO
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I problemi di disallineamento con: Il sistema dei controlli (Corte dei Conti) è basato sul singolo atto/procedimento e non sull’azione complessiva della P.A. e sull’aderenza tra i risultati raggiunti e quelli prefissati nei limiti delle risorse disponibili Il sistema normativo è troppo “ricco” e pertanto spesso contradditorio e confusionario, comunque non allineato alle esigenze del mondo in cambiamento (esempio sistema di reclutamento management)
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Alcune considerazioni sul concetto di Rete Non esiste un significato unico del termine rete, chi cerca su Wikipedia trova almeno 13 distinzioni. Comune a tutte le voci è il concetto di sinergia che fa si che la rete/l’unione/il collegamento/l’ interfaccia, tra + attori generi sinergia interna ed esterna. Generi cioè un valore aggiunto in termini di risparmio/tempo/energia …. maggiore di quello risultante dalla somma dei singoli elementi.
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Duplice effetto della Rete Fare Rete permette contemporaneamente di: CREARE VALOREACQUISIRE VALORE per tutti gli attori coinvolti garantendo TRAPARENZA e RESPONSABILITA’
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Le reti in Unife Il networking in Unife è assicurato dalla lettura per processi dell’organizzazione che vede accanto ai due processi principali: didattica e ricerca, una serie di 18 processi di supporto o secondari che guidano l’azione quotidiana mantenendo il focus sul cliente interno o esterno che sia. RISORSE IN ENTRATA ATTIVITA’ SERVIZI IN USCITA Valore aggiunto per il cliente Che genera soddisfazione e quindi nuova richieste
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Il Gruppo dei 7 è composto dai Responsabili del primo livello della Direzione (Dirigenti e EP), quando il gruppo è esteso al personale EP gerarchicamente subordinato alla dirigenza si parla del Gruppo dei 14. Il Gruppo dei 60 coinvolge anche tutto il personale inquadrato in categoria D responsabile di posizione organizzativa (Resp. Ufficio, Segretario Plesso). Rete management: gruppo dei “7”, dei “14” e dei “60”
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Motivare (fare gruppo di vertice a cascata) Formare (da ‘specialismi’ a competenze relazionali, trasversali) Comunicare (indagine di clima, logo del cambiamento, campagna interna a sostegno del cambiamento) Rete management: come stare insieme
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Università: rete delle reti Ogni Ateneo opera sulla base di reti INTERNE che si esprimono nei diversi organi di gestione: consiglio di dipartimento, facoltà, consiglio della ricerca, consiglio del pta. Ciascun organo lavora per il ‘bene’ della propria rete con una vision del tutto “particolare” (parziale). Ciò porta gli organi di governo centrale a dover ‘mediare’ o, viceversa, a legittimare le singole richieste. La difficoltà consiste nel tradurre le reti in una super-rete in grado di relazionarsi nel suo insieme con il cliente.
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Reti interne ad Unife: esempi Consiglio della ricerca – rete della ricerca Consulta dei dipartimenti – rete della ricerca Sistema bibliotecario ateneo – rete bibliotecaria Consiglio del personale – rete del pta Tavolo AOU-Unife – rete della salute Consiglio degli studenti – rete degli studenti
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Rete esterne ad Unife: esempi Comitato dei sostenitori – rete del territorio CRUI – rete dei rettori Codau - rete dei direttori amministrativi CUN - rete di sistema Sistema bibliotecario nazionale – rete bibliotecaria Segretari amministrativi – rete gestionale dipartimenti
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1° riflessione: esperienze manageriali in Unife Nella maggioranza dei casi lavorare in rete consente di raggiungere meglio e prima gli obiettivi (reti di successo) ma a volte capita che la rete esista solo virtualmente e non nella realtà operativa (reti in difficoltà) Esempi di rete di successo - centralizzazione manutenzione e gare aperte per diverse tipologie di intervento (esito: risparmio 20%) Esempio di rete in difficoltà - progetto portale
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2° riflessione: Reti e identità Ogni “rete” presuppone un’identità. La rete dei calabresi a Roma esprime una identità territoriale. Nel caso delle università, se private, hanno un’identità fondativa. Quale identità per la pubblica amministrazione. Se un ‘lavoratore’ non si riconosce nella rete, se non coglie il valore della rete è difficile trovare efficienza. Stato amico o presenza ingombrante?
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3° riflessione: Reti e leadership Che tipo di relazioni ci sono fra una o più leadership e la rete? Chi comanda nelle reti? Ancora: ci sono posizioni di potere nelle reti? - i ruoli (la rete si verticalizza) - la creazione di valore (la rete rimane fluida – network … anche in Unife)
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4° riflessione: chi immette contenuto nella rete? Nella rete può essere immesso di tutto: - Contenuti positivi - Contenuti negativi Ogni rete di trovare il punto di gestione interno e nelle relazioni con altri reti Esempio Unife: rapporto fra una facoltà e il cda
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Conclusione: il neo ministro prof. Brunetta – forum pa 08 “Chi ha una rete ha un tesoro. Mettiamo insieme le reti, e mettiamole insieme in forme competitive, al servizio dei cittadini. E per richiamare il titolo di questo convegno inaugurale, noi italiani abbiamo l’ingegno e la creatività per riuscire in questa grande rivoluzione. Purché sappiamo metterli con organizzazione, impegno e disciplina al servizio dell’obiettivo comune. Le reti sono una grande leva per semplificare la vita di tutti. Non mi riferisco solo alla rete informatica, ma a tutte le reti amichevoli: di vicinanza, di prossimità, come quelle degli sportelli che offrono servizi per il cittadino”.
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