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PubblicatoAlina Volpe Modificato 9 anni fa
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: I prodotti a marchio Dop e Igp" 1 Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: I prodotti a marchio DOP e IGP Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 2 Parte Prima: Come e perché si è arrivati alla costituzione dei marchi di qualità Europei? Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 3 Il percorso che ha portato al riconoscimento dei prodotti di origine geografica è stato lungo e articolato. L'obiettivo era, e rimane, la definizione di norme finalizzate ad un uso corretto del nome geografico, tutelando i produttori e i consumatori da eventuali comportamenti sleali da parte di alcune imprese. I prodotti tipici e di qualità oggi sono premiati dalla complessiva evoluzione dei consumi alimentari che, sulla base di diverse motivazioni, risultano sempre più attenti alla dimensione del “locale” e della “tradizione”. (Belletti 2009) La tipicità è, quindi, una categoria distintiva, rispetto alle omologhe produzioni generiche, che oltre ad assumere un significato documentativo e culturale, ha connotati idonei per circoscrivere nicchie mercantili. All'origine queste nicchie scaturirono da adattamenti sociologici alle condizioni ambientali. Oggi la loro persistenza e la loro valorizzazione sono finalizzate a creare condizioni di mercato imperfetto.” ( Zucchi 2008 ) Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 4 Proprio in Italia si ebbero i primissimi tentativi per ottenere delle forme di tutela verso talune produzioni d’eccellenza, Nel 1901 nella Camera di Commercio di Reggio Emilia si discuteva della possibilità di istituire un sindacato tra produttori di formaggio, per garantire l’origine e la qualità del famoso Parmigiano Reggiano; nel 1928 si costituì il primo Consorzio, che fu riconosciuto dallo Stato solo nel 1938. Il Consorzio del Chianti Classico mosse i suoi primi passi già nel 1924, quando 33 produttori si misero insieme per valorizzare e promuovere nel mondo una tradizione che risale al 1716, allorché la zona del Chianti Classico fu delimitata dal Granduca di Toscana. Nel 1954, con la legge 125/54, l’Italia introdusse il marchio di denominazione di origine per alcuni formaggi. Successivamente avevano avuto una protezione giuridica i vini, i prosciutti e l’olio extravergine Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 5 A livello internazionale la protezione delle indicazioni geografiche avviene attraverso l’adesione ad accordi multilaterali, in ordine di tempo: 1. La convenzione d’Unione di Parigi 1883. 2. L’accordo di Madrid del 1891 sul di indicazione divieto di provenienza false o fallaci. 3. L’accordo di Lisbona del 1958, istituzione del OMPI ( Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale ) che crea il registro internazionale delle denominazioni da proteggere. Sottoscritto solo da 25 paesi. Il vero spartiacque fra due fasi importanti nella definizione delle regole e nello sviluppo del dibattito inerente al tema delle indicazioni geografiche è l’accordo TRIPS in sede WTO del 1995. Art. 22.1: “Le identificazioni geografiche identificano un prodotto come originario del territorio di un Paese membro, quando una determinata qualità, reputazione o altra caratteristica del prodotto siano attribuibili essenzialmente alla sua origine geografica”. Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 6 In Europa con l’abolizione delle frontiere ed il libero scambio delle merci occorreva una disciplina comune; Che senso aveva, la tutela in Italia di un marchio, come ad esempio quello del Parmigiano Reggiano, se a pochi chilometri dal confine, qualcuno metteva in commercio un formaggio con un nome identico? Questa lacuna fu colmata con dei provvedimenti della Comunità europea: Regolamenti n. 2081/2082 del 1992, intitolati: “Le attestazioni di specificità dei prodotti agricoli e alimentari”. Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 7 Nel 2006, l’adozione da parte della Commissione Europea del Regolamento CEE n. 510/2006 e del Regolamento CEE n. 509/2006 ha riformato, e di conseguenza abrogato, i Regolamenti CEE n. 2081/92 e n. 2082/92. 1. L’obiettivo principale della riforma adottata è stato quello di semplificare e rendere più efficiente l’iter di registrazione e, come richiesto dal Panel WTO, di adottare un regolamento compatibile con le regole del commercio internazionale. 2. Migliorare la riconoscibilità dei prodotti agli occhi dei consumatori, attraverso una maggiore chiarezza e trasparenza dei segni e delle informazioni sui prodotti. 3. Con questa riforma si sono rese più snelle le procedure di riconoscimento delle indicazioni geografiche con una abbreviazione dei tempi per le opposizioni e con un maggiore coordinamento tra istituzioni nazionali e comunitarie. Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 8 Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012 Come nasce una produzione DOP o IGP
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 9 Denominazione d‘Origine Protetta : Il nome di una regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare - originario di tale regione, di tale luogo determinato o di tale paese e la cui qualità o le cui caratteristiche siano dovute essenzialmente o esclusivamente all'ambiente geografico comprensivo dei fattori naturali ed umani e la cui produzione, trasformazione ed elaborazione avvengano nell'area geografica delimitata; Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 10 Indicazione Geografica Protetta: Il nome di una regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare - originario di tale regione, di tale luogo determinato o di tale paese e - di cui una determinata qualità, la reputazione o un'altra caratteristica possa essere attribuita all'origine geografica e la cui produzione e/o trasformazione e/o elaborazione avvengano nell'area geografica determinata” Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 11 Parte Seconda: La diffusione e la rilevanza economica del Dop e Igp in Italia Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 12 Al 30 Settembre 2011 le specialità Dop attive nel nostro Paese sono 143, le Igp sono 86, 16 nuovi riconoscimenti (+7,5%) rispetto all'anno precedente. In questo ambito l’Italia detiene il primato in Europa, seguita da Francia 184, Spagna 150, e Portogallo 116. Nel complesso, i primi 5 paesi della sponda mediterranea dell’Europa coprono il 79% nel numero complessivo delle denominazioni comunitarie. Numero di Dop e Igp riconosciute per paese di provenienza al 31 Luglio 2010 Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 13 I 229 prodotti italiani riconosciuti sono costituiti per più di un terzo da ortofrutticoli (37%), seguono gli oli extravergini di oliva 19%, i formaggi con il 18% e i prodotti a base di carne (16%). Il restante 10% è rappresentato da altri comparti, tra cui i prodotti della panetteria, le carni fresche, gli aceti e gli zafferani. Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012 Prodotti italiani di qualità DOP, IGP e STG riconosciuti dall’Unione Europea
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 14 Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012 Ripartizione Prodotti Dop e Igp per macro regioni Il 27,9% dei produttori sono localizzati in montagna, il 46% in collina. Dunque i prodotti di qualità forniscono un contributo rilevante allo sviluppo delle aree collinari e montane del Paese, le “zone rurali”, che da decenni cercano la via per il completo sviluppo.
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 15 Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012 Ripartizione in %, suddivisa per macro-regione, delle quote di produttori e di impianti produttivi al 31-12-2009
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 16 Passando ad analizzare i valori di mercato, secondo l’istituto Ismea il comparto delle Dop e Igp, nel 2009, ha avuto un giro d’affari di 5,3 miliardi di euro alla produzione, mentre, per quanto riguarda il valore al consumo, si stima un valore di circa 9,4 miliardi di euro di cui 7,5 sul mercato nazionale. Evoluzione nel tempo fatturati all’origine e al consumo prodotti Dop e Igp Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 17 Due categorie determinato un peso determinante all’interno del paniere di Dop e Igp: Formaggi e prodotti a base di carne generano, infatti, circa il 93% del fatturato complessivo a fronte del solo 34% dei riconoscimenti. Nella valutazione del peso economico, tuttavia, non si può trascurare anche l’area su cui insistono le produzioni. Esistono, infatti, singoli beni alimentari che generano fatturati relativamente piccoli quindi considerati di nicchia, che però risultano determinanti per il tessuto economico del contesto territoriale dal quale provengono, in taluni casi addirittura non supera i confini del territorio di un comune. Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 18 Le prime venti Dop e Igp per produzione certificata nel triennio 2006-2008 (in tonnellate) Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012 Denominazione200620072008 Var. % '08/'07 Mela Alto Adige o Sudtiroler Apfel 185.198,6 221.565,0231.958,74,7 Mela Val di Non 185.678,9 288.709,4175.469,5-39,2 Grana Padano 169.718,8 152.366,6172.738,213,4 Parmigiano Reggiano 117.382,6 117.335,0118.343,50,9 Prosciutto di Parma 93.169,4 94.010,096.919,53,1 Gorgonzola 44.123,3 44.787,748.721,78,8 Mortadella Bologna 32.850,2 33.473,533.895,91,3 Mozzarella di Bufala Campana 33.077,9 35.425,631.197,1-11,9 Pecorino Romano 24.446,6 33.425,030.142,0-9,8 Prosciutto di San Daniele 24.455,6 25.799,726.338,32,1 Asiago 22.702,3 22.044,222.417,21,7 Speck dell'Alto Adige 9.708,8 9.922,311.224,513,1 Bresaola della Valtellina 10.957,1 11.484,69.853,9-14,2 Provolone Valpadana 9.620,1 9.634,29.444,8-2,0 Taleggio 8.766,1 8.815,78.804,8-0,1 Montasio 7.079,8 6.973,97.348,85,4 Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale 6.083,5 6.400,06.675,04,3 Arancia Rossa di Sicilia 2.578,4 4.371,95.274,820,7 Fontina 3.734,8 2.923,14.322,147,9 Quartirolo Lombardo 3.654,1 3.473,53.061,5-11,9 Totale prime venti Dop e Igp 994.986,9 1.132.941,0 1.054.151,9-7,0 % sul totale produzione certificata93,994,894,3-0,5* * variazione assoluta della quota % Fonte: elaborazioni Ismea su dati degli Organismi di Controllo
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 19 Le prime 10 denominazioni geografiche nazionali hanno coperto nel 2009 quasi l’85% del fatturato complessivo delle Dop e Igp: 5 formaggi, 4 prodotti a base di carne e 1 prodotto ortofrutticolo. Questo significa che le altre 200 denominazioni geografiche generano un fatturato alla produzione di poco oltre il 15%. Le prime 15 denominazioni sviluppano il 90% del fatturato e le prime 20 il 93%. Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 20 Le esportazioni di prodotti Dop e Igp nel 2009 sono stimabili in 1.283 milioni di euro, in crescita di quasi il 15% rispetto all’anno precedente e questo nonostante la ben nota crisi. Questo dato acquisisce un valore ancora più positivo se si pensa che nell’ultimo quinquennio la crescita è stata circa del 46%. Composizione dell’export Dop e Igp per prodotto, % calcolate sui dati in valore Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 21 Andando nello specifico dei singoli paesi, è la Germania il paese a cui sono indirizzati il maggior numero di produzioni di Dop e Igp italiane, con un peso sul totale del 23%, seguono poco distanziati gli Stati Uniti con poco più del 17%. Un po’ a sorpresa al terzo posto si piazza la Norvegia, posizione derivante dalla grande quantità di mele esportate verso Oslo. Nell’ambito dell’Ue altri paesi importanti con peso superiore al 5% sono la penisola iberica ( Spagna + Portogallo ) 7,1 %, e la Francia 6,9%. Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012 Destinazioni dell’export delle Dop e Igp nel 2009
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 22 Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012 Principali paesi riceventi export italiano dop e Igp 2008. ( % in quantità)
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 23 Parte Terza: Focus sul Dop e Igp in Emilia-Romagna Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 24 Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012 Suddivisione delle denominazioni emiliano romagnole per categoria merceologica, 2009
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 25 Tra i primi venti prodotti DOP e IGP italiani, in base al fatturato alla produzione, compaiono ben 7 DOP prodotti anche in Emilia-Romagna tra cui il Grana Padano, il Parmigiano-Reggiano, il Prosciutto di Parma. Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012 Fatturato alla produzione, in milioni di euro, delle DOP e IGP per regione nel triennio 2007-2009.
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 26 Le principali produzioni DOP e IGP per valore della produzione esportata ( in milione di euro, ordinamento decrescente in base ai dati 2009) Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 27 Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012 Collocazione geografica delle produzioni di qualità dell’Emilia-Romagna
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Seminario: "Le produzioni agroalimentari di qualità certificata: i prodotti a marchio Dop e Igp" 28 Collocazione geografica delle produzioni di qualità dell’Emilia-Romagna Corso di Politica ed Economia Agroalimentare a.a. 2011-2012
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