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Comunicazione e potere
Manuel Castells (2009)
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1. IL POTERE NELLA SOCIETA’ IN RETE
Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Una premessa Il potere è basato sul controllo della comunicazione e dell’informazione sia che si tratti del macropotere dello stato o delle corporation dei media, o del micropotere di organizzazioni di ogni sorta Il potere è più che comunicazione, e la comunicazione eccede il potere Ma il potere, appunto, si fonda sul controllo della comunicazione Il potere della comunicazione sta al cuore della struttura e della dinamica della società (pp. xix-xx) Il potere nella società in rete (network society) è il potere di comunicare (p. 57) Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Il potere La società si definisce intorno a valori e istituzioni, e ciò che è considerato di valore e istituzionalizzato è definito da relazioni di potere Potere come processo fondamentale nella società Il potere è la capacità relazionale che permette a un attore sociale di influenzare asimmetricamente le decisioni di altri attori sociali in modo tale da favorire la volontà, gli interessi e i valori dell’attore che esercita il potere Le relazioni di potere sono inquadrate dal dominio, il potere strutturale insito nelle istituzioni della società Istituzioni, organizzazioni e discorsi politici e sociali come “relazioni di potere cristallizzate” Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Meccanismi di formazione del potere
Vari elementi interagiscono nel processo di produzione e riproduzione delle relazioni di potere I due principali meccanismi di formazione del potere identificati dalle teorie del potere sono: La coercizione (possibilità del ricorso alla) forza, violenza, dominio istituzionalizzato sfera del potere politico Il discorso costruzione di significato condiviso, definizione di ciò che è “valore”, insieme di linguaggio, valori e cornici interpretative che inquadrano l’azione umana sfera della comunicazione Ma c’è un rapporto di interazione e complementarietà tra capacità coercitiva e capacità discorsiva nelle relazioni di potere La coercizione deve essere integrata da un discorso in grado di legittimarla cfr. Weber e la “violenza legittima” dello Stato, Habermas e la legittimazione procedurale della democrazia, Foucault e i “discorsi disciplinari” Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Stato e potere nell’era globale
“Il potere è relazionale, il dominio è istituzionale” Una forma particolarmente rilevante di dominio è rappresentata dallo stato Ma lo stato è un’entità storica, e la quantità di potere che esso detiene dipende dal contesto storico e dalla struttura sociale complessiva in cui opera Il nostro contesto storico è contrassegnato dai processi di globalizzazione e dall’emergere della società in rete (pp. 7-9) Le relazioni di potere trascendono il livello nazionale Si situano al contempo a un livello locale e globale Lo stato-nazione non scompare, ma evolve verso lo “stato a rete” Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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La teoria delle reti La rete è un insieme di nodi interconnessi
Qualsiasi componente di una rete è un nodo, la cui funzione e il cui significato dipendono dai programmi della rete (e dalla sua interazione con altri nodi della rete) Le reti (e gli insiemi di interessi e valori che incarnano) cooperano e competono tra loro Cooperazione è la capacità di comunicare tra reti, che dipende dai “protocolli di comunicazione” (codici, standard comunicativi) e dall’accesso a punti di connessione (commutatori, o switches) Competizione in termini di superiore efficienza performativa e/o capacità di cooperazione ma anche di capacità di attacco ai switches di reti concorrenti o di interferenza nei loro protocolli di comunicazione Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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La rete come forma di organizzazione sociale
Organizzazioni verticali/gerarchiche (stati, burocrazie, eserciti, apparati religiosi, ecc.) storicamente predominanti Ma la forma-rete di organizzazione sociale, sempre esistita, diventa la forma organizzativa più efficiente grazie alle trasformazioni tecnologiche Da energia, ferrovia, telegrafo fino alla rivoluzione microelettronica nelle tecnologie di informazione e comunicazione (l’Età dell’informazione) L’efficienza delle reti dipende da 3 loro proprietà: Flessibilità capacità di auto-riconfigurarsi e adattarsi ai mutamenti ambientali Scalabilità capacità di espandere o ridurre le proprie dimensioni Capacità di sopravvivenza i codici della rete sono presenti in diversi nodi e quindi riproducibili Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Le reti sono dunque strutture di comunicazione complesse costruite intorno a un insieme di obiettivi che assicurano simultaneamente unità di scopo e flessibilità di esecuzione grazie alla loro adattabilità all’ambiente operativo. Sono allo stesso tempo programmate (obiettivi e procedure operative sono programmati da attori sociali) e autoconfigurabili (capacità di autoconfigurarsi nella ricerca continua di assetti di rete più efficienti) (p. 15) Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Le attività centrali della vita umana sono organizzate da reti:
Mercati finanziari; produzione e distribuzione di beni e servizi; scienza, tecnologia, istruzione universitaria; mass media; Internet; cultura, arte, spettacolo, sport; religione; economia criminale; istituzioni internazionali che gestiscono l’economia globale e le relazioni intergovernative; le ONG e i movimenti sociali (p. 20) Tutte questi reti sono globali Il grosso dell’esperienza umana è locale, ma la struttura sociale è globale, data dall’interconnessione di queste reti globali Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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La società in rete globale
La società in rete è una società la cui struttura sociale ruota intorno alle reti attivate da tecnologie dell’informazione e della comunicazione digitali La società in rete è una società globale Un’architettura globale di reti incessantemente programmate e riprogrammate, a seconda delle relazioni di potere specifiche a ciascuna di esse Le reti operano in base a una logica binaria: inclusione/esclusione L’esclusione dalle reti globali equivale all’emarginazione strutturale nella società globale in rete Frammentazione della società in inclusi ed esclusi come carattere strutturale della società in rete globale Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Il valore nella società in rete
La società in rete globale è una struttura sociale multidimensionale in cui reti di diverso tipo hanno diverse logiche di creazione del valore La definizione di ciò che costituisce valore dipende dalla specificità della rete e del suo programma Accumulazione di capitale, potere militare, dominio politico, influenza culturale come possibili “valori supremi” Il valore è un’espressione del potere: coloro che detengono il potere (che spesso non coincidono con coloro che sono al governo) decidono che cosa è di valore Portata globale del fenomeno e importanza delle relazioni di dominio tra reti Media come reti-chiave nel processo di creazione del valore, in quanto fonti primarie dei messaggi e delle immagini che raggiungono le menti degli individui Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Lo stato a rete Stato come insieme delle istituzioni del governo della società e loro agenzie istituzionalizzate di rappresentanza politica e di gestione e controllo della vita sociale Lo stato mira ad affermare la propria sovranità Lo stato definisce le condizioni della cittadinanza I processi di globalizzazione (strutturazione delle relazioni nelle reti globali) hanno provocato una crisi dello stato- nazione come entità sovrana Gli stati-nazione tuttavia non scompaiono, ma si trasformano adattandosi al nuovo contesto Tre principali meccanismi di reazione: Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Si associano tra loro e formano reti di stati
A diversi livelli di funzionalità e “condivisione” della sovranità Da UE a G20, da Nato a Nafta Ricorrono a una rete sempre più fitta di istituzioni internazionali e organizzazioni sovranazionali per affrontare questioni globali Da ONU a WTO, FMI, Banca Mondiale, Tribunale Penale Internazionale Tendono a dare vita a un processo di devoluzione del potere ai governi regionali e ai governi locali Con canali di partecipazione aperti a organizzazioni non governative Forme di “governance” come risposta/effetto della crisi di legittimazione politica Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Lo stato a rete emergente è dunque caratterizzato dalla condivisione di sovranità e responsabilità tra diversi stati e livelli di governo, e dalla flessibilità delle procedure di governance Possibili progressi in termini di efficienza, ma il sistema della rappresentanza politica diviene così più “oscuro” e distante dal controllo dei cittadini Lo stato a rete si trova a affrontare crescenti problemi di coordinamento tra i vari livelli coinvolti nell’azione statale Effetti contraddittori sulla legittimazione politica complessiva delle istituzioni stato-nazionali Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Di particolare rilevanza appare il problema geopolitico
Nella nuova rete di governance globale, gli stati-nazione continuano a perseguire principi politici tradizionali Massimizzare interessi stato-nazione Soddisfare interessi personali/politici/sociali degli attori politici stato- nazionali Governance globale vista come un terreno di opportunità invece che come contesto per definizione di progetti condivisi In un mondo globalmente interdipendente e oggettivamente multilaterale Tendenza degli attori statali più potenti ad agire unilateralmente Reviviscenza dei nazionalismi e dei tentativi di restaurazione della sovranità in risposta alle crisi/contraddizioni della globalizzazione Effetti in termini di caos sistemico e impossibilità di un sistema di governance globale costituzionalmente fondata a rete Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Il potere nelle reti Quattro forme distinte di potere nelle società in rete globale (anche pp ) 1. Networking power (potere “retificante”) Capacità di far andare un medium o un messaggio in rete tramite procedure di gatekeeping Forma di potere che opera per inclusione/esclusione nelle reti Persistenza del potere di networking nelle mani dei gatekeeper, nonostante moltiplicazione dei punti di accesso in rete 2. Network power (potere “in rete”) È dato dagli standard, o dai “protocolli di comunicazione”, che determinano le regole di inclusione in rete Quelle che si devono accettare una volta entrati Ex.: “Washington consensus” (o neo-liberismo) come principio- standard nell’economia di mercato globale anni ‘ Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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3. Networked power (potere “reticolare”)
È la forma di potere esercitata da determinati nodi su altri nodi all’interno della rete programmando gli obiettivi della rete stessa Questo potere è esercitato da una molteplicità di “programmatori” in ciascuna rete Ex.: nella rete dei mercati finanziari globali: FMI, agenzie di rating, Wall Street, Dipartimento del Tesoro USA, Federal Reserve, ecc. Nel caso delle reti di comunicazione, si traduce nel potere di agenda, di direzione e di decisione editoriale Ma sono i programmatori nel loro insieme a costituire una rete decisionale per stabilire e gestire i programmi della rete Nel complesso, il potere reticolare dei programmatori nella comunicazione è finalizzato a “costituire i programmati”, vale a dire a richiamare pubblico Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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4. Network-making power (potere di creazione delle reti)
Il potere di creare reti come “forma suprema” di potere nella società in rete È detenuto da quegli attori e da quelle reti di attori che, grazie alla loro posizione nella struttura sociale, sono in grado di creare, impiantare e programmare reti I “meta-programmatori”, che – esempio della rete della comunicazione – sono i proprietari e i controllori delle aziende mediatiche (mercato o stato) I meta-programmatori stessi sono reti aziendali, o “reti che creano reti”, che stabiliscono la “formula” (il valore) di una rete Creazione di profitto, creazione di potere, creazione di cultura, o tutte e tre le cose E di controllare il punto di connessione tra le varie reti strategiche Commutatori (Switchers), che controllano la “commutazione reticolare”, cioè la gestione dell’interfaccia tra due o più reti Ex.: Murdoch e la commutazione tra reti mediatiche, politiche, finanziarie e culturali Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Potere e contropotere nella società in rete
Nella società in rete globale, la resistenza al potere si affida ai medesimi due meccanismi che costituiscono il potere: i programmi delle reti e le commutazioni tra reti Riprogrammare le reti di comunicazione significa introdurre nuove istruzioni e nuovi codici nei programmi delle reti Ex.: sostituzione del PIL con indicatori di crescita sostenibile, o di percezione di “felicità” (o di soddisfazione per la vita) da parte dei cittadini, ecc. Esempi di “riprogrammazioni” più radicali sono quelle dei fondamentalismi religiosi: se il “volere di Dio” è il codice assoluto, le reti istituzionali che costituiscono il sistema giudiziario devono essere riprogrammate L’altro meccanismo di contropotere consiste nel blocco dei commutatori di connessione tra reti Ex.: bloccando il collegamento tra grandi aziende e sistema politico Minacce più radicali si indirizzano ai commutatori materiali strategici della società in rete Vedi gli attacchi terroristici (materiali o psicologici) a infrastrutture come trasporti aerei, reti di computer, sistemi di informazione, ecc. Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Quindi, la resistenza alla programmazione e la manomissione dei collegamenti per difendere valori e interessi alternativi sono le forme di contropotere attuate dai movimenti sociali e dalla società civile (p. 55) Il problema è che le reti di potere sono di norma globali mentre la resistenza del contropotere è di norma locale Come raggiungere il globale dal locale è la questione strategica chiave per i movimenti sociali della nostra epoca Tuttavia, alcuni movimenti di contropotere sono essi stessi reti globali-locali (movimento antiglobalizzazione, movimento ecologista) vedi anche l’organizzazione reticolare globale di Al Qaeda La resistenza al potere programmato nelle reti si svolge anch’essa mediante le reti Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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2. LA COMUNICAZIONE NELL’ERA DIGITALE
Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Il processo di comunicazione
La comunicazione è la condivisione di significato tramite lo scambio di informazione Il processo di comunicazione è definito dalla tecnologia della comunicazione, dalle caratteristiche dei mittenti e dei destinatari dell’informazione, dai loro codici culturali di riferimento, e dalla portata dei processi di comunicazione Il significato non può essere inteso che nel contesto delle relazioni sociali in cui informazioni e comunicazioni vengono elaborate Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Una rivoluzione della comunicazione?
Due trasformazioni decisive: Trasformazione tecnologica La digitalizzazione della comunicazione Trasformazione nella struttura organizzativa e istituzionale della comunicazione Formazione di reti aziendali globali sotto forma di grandi conglomerati multimediali L’esito è l’esistenza di un nuovo sistema di comunicazione digitale e multimediale globale Implicazioni - anche contraddittorie - regolative e giuridiche, commerciali e finanziarie, sociali e culturali del sistema di comunicazione globale nell’era digitale Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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La convergenza tecnologica
Un processo di convergenza tecnologica sta rimescolando i confini tra i media Convergenza tra reti di telecomunicazione, reti informatiche e reti di informazione grazie al networking digitale e alle nuove tecnologie (fibra ottica, banda larga, satellite, wireless …) Saltano i confini tra comunicazione di massa, comunicazione interattiva, comunicazione interpersonale e altre forme di comunicazione Mescolamento dei flussi di comunicazione verticali e orizzontali, unidirezionali e interattivi, one-to-many e many-to- many Combinazione di tutte le forme di comunicazione in un ipertesto globale, multimodale e multicanale Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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L’autocomunicazione di massa
L’autocomunicazione di massa è questa forma storicamente nuova di comunicazione “Di massa” per la potenzialità di raggiungere un pubblico globale Internet e reti p2p “Autocomunicazione” Autogenerata per contenuto, autodiretta per emissione e autoselezionata per ricezione da molti che comunicano con molti L’autocomunicazione di massa e diversifica la produzione e moltiplica i punti di accesso nel processo comunicativo Potenziale di autonomia senza precedenti per i soggetti comunicativi Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Gli adolescenti non riescono neppure a capire il concetto di una televisione guardata secondo la programmazione stabilita da qualcun altro (p. 72) Per i teenager, ciò che importa non è avere quindici minuti, ma quindici megabyte di notorietà (p. 77) Le comunità online stanno conoscendo un rapido sviluppo non come mondo virtuale ma come virtualità reale integrata con altre forme di interazione in una vita quotidiana sempre più ibridata dai media La comunicazione wireless è diventata la piattaforma di distribuzione principale per molti generi di prodotti digitalizzati Il carattere chiave della comunicazione wireless non è tanto la mobilità, quanto la connettività perpetua (p. 79) Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Le reti aziendali multimediali globali
Trasformazioni della struttura organizzativa e istituzionale della comunicazione Processi di globalizzazione, digitalizzazione, networking e deregulation Formazione di reti globali di aziende multimediali globali interconnesse e organizzate intorno a partnership strategiche Reti fondate intorno a nodi dominanti Piccolo numero di megacorporation con capacità di connettersi ovunque a organizzazioni mediatiche focalizzate localmente e nazionalmente Rimozione limiti all’espansione dei media privati, consolidamento del controllo oligopolistico da parte di poche aziende Le “magnifiche sette” (o le “grandi sorelle”): Time Warner, Disney, News Corporation, Bertelsmann, NBC Universal, Viacom, CBS Più le maggiori società diversificate di internet/computer: Google, Microsoft, Yahoo!, Apple Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Tendenze organizzative dei media globali
La rete delle global media organizations si fonda su alcune tendenze organizzative tra loro correlate: Concentrazione della proprietà Graduale restringimento del numero di media dominanti Diversificazione delle piattaforme Integrazione verticale delle piattaforme (canali TV via cavo o etere, produzione cinematografica, piattaforme di social networking, ecc.) entro ogni grande corporation mediatica Segmentazione e personalizzazione del pubblico Frammentazione dei canali, narrowcasting, diversificazione e customizzazione del prodotto, dai pubblici target al contenuto individualizzato Economie di sinergia Fusioni non di proprietà, ma di produzioni (partnership) , in una strategia organizzativa di retificazione globale Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Le politiche di regolamentazione
La configurazione del nuovo sistema multimediale globale è stata resa possibile dall’evoluzione delle politiche di regolamentazione nel mondo I campi principali di regolamentazione della comunicazione: Broadcasting televisivo, stampa, Internet, reti di telecomunicazione Le aree di regolamentazione Regolamentazione del contenuto; della proprietà; del servizio per operatori ed emittenti Pluralità di regolatori istituzionali, anche a livello nazionale Organi legislativi, commissioni governative, authorities garanti delle comunicazioni, ministeri, ecc. Difficoltà di una governance globale, ma tendenze nazionali univoche Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Negli USA, successive misure legislative a partire dagli anni ’80 e fino all’era dell’amministrazione Bush hanno drasticamente ridotto le restrizioni sulla concentrazione proprietaria nelle industrie mediatiche Tendenza alla liberalizzazione, alla privatizzazione, alla deregulation Annullamento delle restrizioni sulla proprietà incrociata dei media Possibilità di integrazione verticale tra gestori, produttori e fornitori di contenuti Modello di ri-regolamentazione favorevole alle grandi aziende nell’industria delle telecomunicazioni In Europa, politica normativa orientata a graduale, ma limitato abbandono del controllo dei governi nazionali su radio e TV Commercializzazione dei media e aggancio delle aziende mediatiche alle reti di business globale Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Le nuove “recinzioni” di Internet
Internet rappresenta uno spazio potenziale di autonomia comunicativa e il vettore principale dell’autocomunicazione di massa Tuttavia, la privatizzazione e la commercializzazione di internet sono uno degli scopi dei gruppi mediatici integrati in reti multimediali globali Internet come risorsa per creazione di nuovi mercati e di nuove opportunità commerciali (logica di business dei media in rete) Trasformazione dell’infrastruttura delle comunicazione in una serie di “aiuole recintate” gestite da operatori di rete “Mentre noi eravamo occupati a proteggere la libera frontiera elettronica dall’intrusione del Grande Fratello (il governo), le Grandi Sorelle (gli operatori delle reti maggiori) […] sono divenute responsabili del restringimento del libero spazio virtuale” (p. 129) Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Verso un controllo verticale e unilaterale?
Il sistema della comunicazione digitale globale, pur rispecchiando relazioni di potere, non è basato sulla diffusione dall’alto verso il basso di un’unica cultura dominante Esso è diversificato e flessibile, aperto nel contenuto dei messaggi, dipendente da specifiche configurazioni di business, potere, cultura La comunicazione delle multinazionali è diversificata e, in una certa misura, competitiva, lasciando spazio per scelte diverse di strategia di marketing Emerge inoltre un’audience creativa che rimescola la molteplicità di messaggi e codici che riceve con i propri codici e progetti di comunicazione (e quindi reinterpreta attivamente e “negozia” i significati dei messaggi) (pp ) Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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3. LE RETI DELLA MENTE E IL POTERE
Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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La mente La mente è il processo di creazione e elaborazione di immagini mentali (visive o meno) nel cervello Le idee, ad esempio, sono configurazioni di immagini mentali A loro volta, le immagini mentali si appoggiano su specifiche configurazioni di reti neurali Connessioni di neuroni, o cellule nervose presenti a decine di miliardi nel cervello e capaci di interconnettersi in infinite combinazioni La mente è quindi un processo, ma un processo materiale che si svolge entro un organo, il cervello, che a sua volta interagisce con il resto del corpo Reti di associazioni consolidate nel tempo tra certe immagini, idee e sentimenti si strutturano in modelli neurali più stabili Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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La mente procede per (reti di) legami, associazioni, corrispondenze, collegamenti fra modelli neurali più o meno “incorporati” (o inscritti materialmente nei circuiti cerebrali) dall’esperienza personale e/o culturale e eventi del mondo fisico Gli eventi reali sono dunque elaborati dall’individuo in base alle proprie mappe mentali, o reti di associazioni costituite tra modelli neurali nel cervello Gran parte di questa attività di elaborazione è inconscia, ma la mente “conscia”, che richiede un livello superiore di manipolazione delle immagini, è in grado di modificare le corrispondenze tra eventi esterni e mappe interne Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Il ruolo delle emozioni
Le neuroscienze hanno dimostrato negli ultimi decenni (da Damasio 1994) il ruolo preminente delle emozioni nel comportamento sociale e nelle decisioni degli individui Emotions are distinctive patterns of neural and chemical responses (p. 173) Reazioni a uno stimolo (ECS, Emotionnally Competent Stimulus) rappresentato dal contenuto di una data percezione Emozioni basilari: paura, disgusto, sorpresa, tristezza, felicità, rabbia A fronte di un evento “mappato” come negativo o positivo, il cervello attiva le relative vie emozionali (negativa o positiva) date da circuiti (neurotrasmettitori) convergenti entrambi verso l’area cerebrale che presiede ai processi decisionali In questi circuiti – i marcatori somatici – si sedimenta l’esperienza delle emozioni vissute in collegamento a una data categoria di eventi Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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La prima implicazione importante è che le emozioni entrano – e devono entrare – in gioco nella produzione di ogni decisione quotidiana Ogni processo decisionale individuale implica un processo cognitivo che coinvolge al contempo emozioni e ragionamenti In assenza di emozioni – come negli individui con lesioni cerebrali specifiche – è impossibile prendere decisioni logiche o “razionali”, perché viene meno il supporto dell’esperienza emotiva passata, che ci permette ad esempio di gerarchizzare le nostre preferenze o priorità Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Emozioni e sentimenti Le emozioni sono percepite nel cervello come sentimenti Un sentimento è la percezione di un certo stato del corpo accompagnato dalla percezione di un certo modo di pensare e di pensieri con determinati temi (Damasio) Stimoli emotivamente intensi possono essere elaborati consciamente dal cervello come sentimenti I sentimenti non si limitano a trascrivere, ma elaborano emozioni nel contesto della memoria Comprendono quindi associazioni ad altri eventi, direttamente vissuti dall’individuo o trasmessi per via genetica o culturale La mente “conscia” decide per capacità associativa, attivando le reti neurali che associano sentimenti (passati) ad eventi Ciò è possibile, appunto, grazie alla capacità del cervello di apprendere ricordando emotivamente eventi e loro conseguenze Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Metafore e frame nel linguaggio
Il nostro cervello pensa per metafore “Strutture fisiche nel cervello” (Lakoff) Fisicamente, le metafore sono sinapsi (congiunzioni) di neuroni che si attivano insieme, e che a forza di essere usati insieme si rafforzano in quanto sinapsi Le metafore sono fondamentali nel collegare i circuiti cerebrali al linguaggio Le parole, associate a campi semantici, attivano delle metafore, che a loro volta evocano (possono evocare) dei frame In senso cognitivo, i frame sono reti neurali di associazioni (connessioni metaforiche) che strutturano narrazioni più ampie Ma le strutture dei frame sono anch’esse basate sull’esperienza Emergono dall’organizzazione sociale che definisce i ruoli sociali Vengono fissati nei circuiti cerebrali nel corso della storia, tramite l’evoluzione biologica e l’esperienza culturale Ex.: l’oggetto culturale “famiglia patriarcale” si fonda sui ruoli sociali del padre/patriarca e della madre/massaia (metafore), da cui emerge il frame morale del “padre autoritario” Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Il framing della mente I messaggi generati nel mondo della comunicazione attivano i meccanismi individuali di elaborazione dell’informazione Fra i quali quei meccanismi che mettono il contenuto e il formato dei messaggi in relazione con i frame (modelli di reti neurali) esistenti nella mente Importanza della relazione tra produzione delle notizie nei media e modalità di selezione e interpretazione da parte del pubblico Il framing della mente pubblica è effettuato in gran parte tramite processi che si svolgono nei media Il framing è il processo con cui si selezionano e sottolineano alcuni aspetti o temi, e si stabiliscono tra loro connessioni in modo tale da promuovere una particolare interpretazione, valutazione e/o soluzione (Entman 2004) Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Il framing è un meccanismo fondamentale nell’attivazione della mente perché lega direttamente la struttura di una narrazione veicolata dai media alle reti neurali cerebrali Fornisce infatti una connessione diretta tra il messaggio e il cervello ricevente Solo quei frame che sono in grado di connettersi al messaggio di frame preesistenti sono efficaci nell’attivare una condotta I frame che impiegano i termini culturalmente più consonanti (risonanza culturale) e che vengono ripetuti più spesso (magnitudine) hanno maggiori probabilità di evocare pensieri e sentimenti simili in un pubblico più vasto Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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Il framing è dunque un processo interpretativo che si svolge nella mente umana in base a idee e sentimenti correlati immagazzinati nella memoria I frame sono organizzati in reti di schemi abituali che provvedono all’applicazione di analogie “i frame non sono esterni alla mente” ? (p. 196) In assenza di contro-frame alle informazioni fornite dai media, il pubblico graviterà verso i frame gli vengono suggeriti Per esercitare una scelta nell’interpretazione, i cittadini hanno bisogno di contro-frame Ma il framing dei media è un processo stratificato che inizia con un negoziato tra attori politici chiave o gruppi d’interesse e i media prima di raggiungere la mente della cittadinanza Cfr. Il modello di “attivazione a cascata” di Entman (2004) Relazioni tra framing delle notizie, opinione pubblica e potere Analisi dell'opinione pubblica 2010/11
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