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Meccanica strumentale Secondo Rolfo Direttore Ceris-Cnr

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Presentazione sul tema: "Meccanica strumentale Secondo Rolfo Direttore Ceris-Cnr"— Transcript della presentazione:

1 Meccanica strumentale Secondo Rolfo Direttore Ceris-Cnr
l’industria XXXIV Convegno di Economia e Politica industriale L’Italia fuori dalla crisi, il posizionamento competitivo dell’industria italiana Perugia, settembre 2010 Meccanica strumentale Secondo Rolfo Direttore Ceris-Cnr

2 Macchine e Apparecchi Meccanici
Fonte: elaborazioni ICE su dati Istat (a) Dati provvisori

3 Quote di mercato dei principali esportatori mondiali di macchine e apparecchi meccanici Principali paesi esportatori ordinati secondo il 2009 Fonte: elaborazioni ICE su dati Eurostat e Istituti Nazionali di Statistica

4 Il peso dell’Italia in Europa
Fonte: elaborazioni Federmacchine su dati Eurostat

5 Interscambio commerciale per raggruppamenti principali di industrie con i paesi Ue, extra Ue e in complesso Anni (valori in milioni di euro e variazioni percentuali) Fonte: ISTAT

6 I saldi commerciali settoriali italiani nel 2009
Fonte: elaborazioni Federmacchine su dati ICE

7 Il settore machinery and equipment in Europa nel 2007
Fonte: elaborazioni Federmacchine su dati Eurostat

8 Un settore di difficile individuazione e quantificazione
La categoria Istat 28 (Ateco 2007) “Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature n.c.a.” appare come un contenitore in cui racchiudere tutti gli apparecchi (e loro parti) fissi, mobili o portatili indipendentemente dal loro uso (industriale, agricolo, domestico, ecc.). In letteratura invece si tende a delimitare la meccanica strumentale escludendo componenti, utensili, apparecchiature di uso domestico o promiscuo, talvolta anche ciò che è mobile (trattori, carrelli elevatori) fino a includere solo i macchinari per la trasformazione industriale.

9 Un settore di difficile individuazione e quantificazione
Non corrispondenza tra la classificazione Istat e le diverse tipologie di macchine cui corrispondono diverse associazioni imprenditoriali Tendenza di queste a rappresentare la filiera e non solo i costruttori di macchinari Presenza di due federazioni Nei comparti minori piccole associazioni non federate, spesso con pochi associati; talvolta associazioni concorrenti

10 La concentrazione (% su fatturato di comparto)
Fonte: Elaborazioni Ceris

11 Dimensioni d’Impresa (milioni di euro)
Fonte: Elaborazioni Ceris

12 Il processo di internazionalizzazione
1. Internazionalizzazione attiva Quasi tutti i leader hanno controllate estere: Acquisizioni in Europa e USA (es. Comau, Riello, SCM, Cefla, Itema, CNH, Same-Deutz-Fahr) Impianti green field nei paesi meno sviluppati

13 Il processo di internazionalizzazione
2. Internazionalizzazione passiva In quasi tutti i comparti presenza di imprese a controllo estero (es. Gildemeister, Emco, Cannon, Glaston, Bobst, Voith) Presenza straniera rilevante nelle macchine per imballaggio (Tetra Laval, Gea, Krones), per la carta (Koerber e Nugo) e per cava e cantiere (Cina) Dominio estero nel comparto delle macchine per sollevamento e movimentazione (Terex, Kion, Manitowoc, Toyota)

14 Modelli di impresa 1. Gruppi focalizzati
In tutti i comparti è forte la focalizzazione delle imprese su una famiglia di macchine (per motivi tecnologici e di mercato). Talvolta il leader italiano è anche leader europeo o mondiale (es. Pieralisi negli impianti oleari). Spesso però la leadership italiana è costituita da due-tre imprese che a livello internazionale risultano quasi sempre di dimensioni limitate rispetto ai competitors tedeschi, svizzeri, americani, cinesi .

15 Modelli di impresa 2. Leader di settore
In alcuni comparti i processi di crescita hanno fatto emergere imprese e gruppi di dimensione rilevante e comparabile con i grandi competitors internazionali: Comau nelle m.u. SCM nelle macchine per il legno Itema nelle macchine tessili CNH nelle macchine agricole e movimento terra Danieli negli impianti metallurgici.

16 Modelli di impresa 3. Gruppi esterni alla meccanica strumentale
In Italia, come in Germania, sono presenti in diversi comparti con posizioni di forza gruppi di origine diversa come Fiat (m.u., macchine agricole e movimento terra), Camozzi (m.u. e macchine tessili), Cefla (macchine per legno e vetro)

17 Modelli di impresa 4. Le imprese trasversali
La presenza di complementarietà tecnologiche e commerciali ha indotto molte imprese ad allargarsi in diversi comparti della meccanica strumentale (ad es. m. per legno-vetro-marmo, m. per plastica e imballaggio, m. per stampa e imballaggio, m. per agricoltura-cava-sollevamento). La forma organizzativa varia tra quella divisionale classica (es. Biesse, CMS) alle holding che controllano imprese specializzate (es. SCM, Cefla, Sacmi, Faresin).

18 Modelli di impresa 5. Le nuove aggregazioni
A fronte della difficoltà a crescere per linee esterne, si registrano alcuni casi interessanti di aggregazione fra imprese: Yama Group, macchine agricole (Emak, Tecomec, Comet + altre 9 imprese) IMT, macchine rettificatrici (Tacchella-Morara-Decima) Main Group Technologies, macchine per calzature (Lorenzin-Ottogalli-Union anni ’80) (ora Puma e Atom)

19 Quale futuro per la meccanica strumentale italiana ?
Consolidamento di un modello bipolare in cui convivono agli estremi imprese “grandi”, leader di settore, e micro-imprese Per i leader strategie da multinazionale anche se “tascabile” Per le piccole imprese mercato locale e ruoli di sub-fornitura Possibile aumento capitale estero Tendenziale riduzione rapporto con sistema distrettuale Probabile riduzione del numero di imprese e occupati


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